The Sword of St.George - La Espada de San Jorge - L' Épée de St George - Das Schwert von St. George - Георгиевский меч - 圣乔治之剑 - سيف القديس جورج
Il segreto della potenza
della Spada di San Giorgio
L'alfa e l'omega della Passione di Cristo
Sarà Dio stesso a mettere il sigillo del miracolo su questo documento
per dimostrare al mondo intero l'esistenza del libro della vita
Questo documento che ho scritto nel 2002 è la conferma che l'Antico Testamento e tutte le religioni e le credenze che hanno infestato il mondo sono opera di Lucifero e dei suoi demoni. La Verità è certezza di luce per il bene di tutti. E' il bene assoluto che Suo Figlio N.S. Gesù Cristo ha portato nel mondo, fatto conoscere e pagato con la Sua Passione e Morte per mettere fine al demonio, al peccato, all'inferno e ristabilire durata e pace eterna al creato. Il Padre della vita vuole che tutti gli esseri umani (passato, presente, futuro) conoscano la verità, giungano alla salvezza e lo facciano con la sola preghiera che può compiere questo immenso miracolo mettendo la parola fine al demonio e al peccato.
2023
"Padre Santo nel nome di Gesù e per le lacrime
di Maria manda lo Spirito Santo e concedi la tua
misericordia a tutte le creature vive e morte e nella
stessa misura ai demoni che influenzano i peccatori
e tutte le creature morte nel peccato" stg
Questo popolo ha calpestato ogni amore e intelligenza per ignoranza e stupidità Sprofonderà nella palude della povertà e della vergogna e ci resterà per un bel pezzo. Io sono ciò che ho sempre detto e mi è stato detto da chi voi non conoscete per farlo sapere perché sarà la mia identità la chiave per mettere fine a tutti gli inganni e le menzogne seminate dal maligno impersonando Dio e ingannando i profeti. Ciò che ho scritto viene da Dio è destinato all'intera umanità e nulla lo potrà più impedirre.
Anche se tutto era già stato stabilito dal Padre nel libro della vita nulla mi è stato regalato. Nulla è uscito dalle Sue labbra. Ogni conoscenza l’ho acquistata con la preghiera e pagata con le sofferenze. Dal libro della vita Lucifero sapeva tutto di me (mentre io lo ignoravo) e fin dal principio ha predisposto ogni cosa per farmi cadere in errore e fermarmi. In cielo non esistono segreti e misteri e tutte le creature lo conoscono. Anche i demoni. È scritto infatti che Dio metterà fine al demonio e al peccato e riconcilierà a sé l’intero creato. Ma Lucifero crede di poter rovesciare il corso degli eventi stabiliti dal Padre a suo favore per impedirlo e così sapendo che Gesù sarebbe venuto nel mondo a portare un battesimo d’acqua per il perdono dei peccati fin dal principio anticipò ai profeti la Sua venuta per legarlo alla tradizione ebraica e nascondere le menzogne e gli orrori degli olocausti e riti sanguinari che nei secoli si era fatto servire impersonando Dio e ingannando i profeti. Allo stesso modo sapendo che alla fine dei tempi Gesù Cristo avrebbe donato alla Chiesa le conoscenze e i mezzi di grazia necessari per mettere fine al demonio e al suo regno di menzogna e morte ha messo in scena la mia storia (San Giorgio) per confondermi, far cadere in errore la Chiesa e fermarmi. Ma non servono certi complessi ragionamenti per conoscere la verità. Basta una semplice riflessione per spazzare via tutte le menzogne del maligno e conoscerla subito "Il demonio, il dragone antico, si affronta e si vince con la spada o la preghiera e con quale e perché?"
La Spada di San Giorgio è la mia preghiera. Una formula che viene da studi sul demonio, il peccato, le facoltà umane, la Passione di Cristo che il Signore mi ha donato per mettere fine una volta per sempre all'esistenza di questo essere falso, violento, malvagio e rovescio. Prima di parlare della mia preghiera è necessario ch'io mi faccia conoscere e faccia conoscere la strada che mi ha fatto fare il Signore perché nel 1998 ero un peccatore che ignorava tutto. Quello che sono riuscito con immensa fatica (il demonio stanca e confonde le facoltà) a farmi riassumere in questo documento è superiore a qualsiasi miracolo. È la chiave della vita. Ma è necessario perseverare nella preghiera e nella lotta al peccato per avere una piena comprensione dei suoi contenuti.
Ciò che ho scritto è ciò che mi è stato fatto conoscere da Dio in virtù della fede, perseverando nella preghiera e nella ricerca della verità attraverso l'attenta analisi della parola del Signore. Non potendo parlare e rivelare nulla per aiutarmi a comprendere e procedere in modo sicuro il Signore ha dovuto più volte intervenire attraverso il canale del corso degli eventi. Ciò che ho scritto affiancherà i primi quattro libri del Vangelo (cioè quelli che contengono la parola del Signore) domineranno i tempi e resteranno in eterno.
La preghiera che ha permesso al Signore di farmi guadagnare i gradi di perfezione necessari per arrivare alla comprensione di tali conoscenze sono le 15 orazioni di Santa Brigida di Svezia sulla Passione di Cristo che tuttora recito tutti i giorni per perfezionare e custodire le conoscenze acquisite. Per una piena comprensione delle cose che ho scritto è necessario fare la stessa cosa. Diversamente si resterà nel buio più totale a danno di tutti.
Scrivere è un’arte. Io non sono uno scrittore ma un testimone che non può contare sull’aiuto di nessuno perché il maligno dal 2000 mi ha messo contro il mondo intero per fermarmi. Scrivo come parlo, ho perso la vista e ho il demonio sempre alle costole. Dunque prestate attenzione al contenuto se non volete farvi ingannare dal maligno. Questo documento propone l'analisi dei principali libri dell'Antico Testamento. Non serve infatti analizzarli tutti perché crolleranno simultaneamente come crolleranno le fondamenta. Mi sono limitato agli eventi principali cercando di farlo in modo semplice e preciso per farvi capire come ha fatto il diavolo a nascondersi e farlo finora. Tuttavia è necessario procedere lentamente e prestare molta attenzione a quello che scrivo perché non è un piacevole romanzo ma un concentrato di conoscenze strappate a Lucifero a colpi di preghiere. In difetto anche le menti più acute entreranno in corto circuito e non riusciranno a capire nulla. È necessario PREGARE, leggere poche righe (righe) al giorno e procedere solo quando svanisce ogni dubbio e diventa tutto chiaro. Diversamente le cose che non comprendete diventeranno insormontabili barriere che impediranno la comprensione di quelle che troverete più avanti (anche se mi ripeto per aiutarvi) e vi fermeranno.
Verificherete tutto ogni volta che tornerete a leggere la Spada di San Giorgio. Con sorpresa scoprirete qualcosa di nuovo. Saranno proprio le cose che il demonio vi aveva nascosto le precedenti e non ve ne siete accorti. Chi perseverando nella preghiera (rosario e 15 orazioni di Santa Brigida di Svezia sulla Passione di Cristo tutti i giorni per 12 anni consecutivi) conquisterà il 12° grado di perfezione, avrà una perfetta comprensione delle cose che ho scritto e della realtà invisibile della vita e, se vincerà il demonio e il peccato, riceverà da Dio il dono di dimostrarlo con i poteri dello spirito. Stg
Essere cristiani significa cercare la VERITA'. Scavare nella parola
di Cristo per conoscerlo sul serio e fare la Sua volontà
Non è necessario analizzare tutti i libri della Bibbia per conoscere la Verità. Basta evitare il peccato, pregare con regolarità tutti i giorni e confrontare i principali eventi della Tradizione Ebraica (Antico Testamento) con la parola del Signore (non quella dei discepoli) per rendersi conto che appartengono a due padroni diversi e opposti fra loro. Il volto d’amore del Padre che ci arriva dalla vita, dagli insegnamenti e dalle opere di N.S. Gesù Cristo (Vangelo) non ha nulla a che vedere con le terrificanti dimostrazioni di potenza e morte del Dio degli eserciti della tradizione Ebraica (un autentico tiranno sanguinario). Di certo molti diranno che Gesù entrando nel mondo Gesù ha riconosciuto profeti e profezie della tradizione ebraica e portato a compimento quanto profetizzato sulla venuta del Messia. Certo ma una cosa è seguire i canali della ragione (ragnatela del maligno) tutt’altra ascoltare la voce del cuore e farsi guidare (pregare) da Dio alla conoscenza di cose che il nemico della vita nasconde per dominare i peccatori. Chi dunque vuole conoscere la verità e cominciare a capire chi è e com'è sul serio il Signore deve:
1. pregare tutti i giorni con regolarità cioè mantenere stabile il grado di protezione delle facoltà per evitare spiacevoli inganni.
2. analizzare le scritture partendo da un presupposto di fondamentale importanza: Dio è amore e perfezione assoluti 1) la morte non ha alcun potere su di Lui 2) non si muove mai per tentativi 2) non conosce contraddizioni.
Bene vi ho dato la bussola della Verità per conoscere tuttto su Dio e il Creato. Ecco cosa dovete fare per leggere, capire, mettere a frutto quello che ho scritto. 5 rosari al giorno di cui tre di seguito alle sette del mattino (poi uno al pomeriggio alle 15 e uno la sera alle 20) e le 15 orazioni di Santa Brigida di Svezia sulla Passione di Cristo ogni giorno per un anno intero. Queste due preghiere unite a quelle allo Sprito Santo saranno il vostro carburante per tutta la vita. Adesso tocca a voi mandare avanti questo meraviglioso progetto di salvezza per il genere umano, rovesciare il mondo intero e ringraziare Dio per quello che ha fatto. Dovete solo iniziare. Buon viaggio. stg
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La Spada di San Giorgio
Per cominciare a capire ...
La storia dell'Umanità per certi versi è simile a quella di un folle che rapisce i bambini di un asilo, li porta su un’isola dispersa nell’oceano e impersonando Dio li riempie di menzogne e paure per rendere impossibile ricostruire la verità e trascinarli al male del peccato fino all'empietà. Molti anni dopo un fratello scampato al rapimento scopre dove si trovano e decide di riportarli a casa. Cosa farà per convincerli a seguirlo? Gli dirà la Verità rischiando di non essere creduto e perderli per sempre o assecondando le abitudini e le credenze cercherà di farseli amici per rieducarli alla legge dell'amore e della vita fino a condurli a scoprirla e guidarli sulla strada del ritorno?
Gesù non è un profeta. Non è un essere umano. È il Figlio Dio che si è incarnato nella natura umana per mettere fine al demonio e al peccato e riprendersi il creato. La Sua ricchezza è infinita e può tenere nelle mani l'intero universo. Pensateci se riuscite. Eppure è venuto nel mondo come un povero e ha vissuto tutta la vita nella povertà. Perché?
La risposta a questa domanda tanto ovvia quanto elementare è semplice eppure molti cristiani (per non dire tutti) la ignorano. Alcuni dicono “Dio si è fatto uomo come noi per farci come Lui” altri “Dio è venuto nel mondo e si e fatto uccidere dai peccatori per dimostrarci la grandezza del Suo amore” e altri ancora “Gesù è Dio venuto nel mondo per farci capire conoscere il comandamento dell'amore". Queste cose, per certi versi demenziali, non hanno nulla a che fare con la realtà di Dio e del demonio e la confondono a danno di tutti.
In breve. Nel vangelo di Giovanni leggiamo “Gio. 5 [19] noi sappiamo che il mondo giace sotto il dominio del maligno”. Significa che il mondo a causa del peccato originale è l’unica parte dell’Universo che non appartiene a Dio ma a Lucifero. L’Umanità giace in esilio su un pianeta dominato da creature spirituali malvagie che si rendono invisibili per agire indisturbate, in virtù dei peccati infliggere gradi di morte al Creato e trascinare il maggior numero di anime all'eterna rovina.
Ecco tre frasi di Gesù che dimostrano in modo inconfutabile questa realtà:
"Gio. 14 [6] "Io sono la via, la verità e la vita".
"Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”,
“Gio. 10 [8] Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati”.
"Ascoltatemi e fate ciò che dirò se volete guadagnare la vita eterna perché Io non sono un profeta ma Dio e sono venuto nel mondo a farvi conoscere la Verità che il mondo ignora perché tutto quello che è stato detto sul Padre mio è menzogna di Lucifero che lo ha impersonato per ingannarvi e trascinarvi nell’errore e nel peccato. Tutti quelli che sono venuti prima di me (patriarchi e profeti) sono ladri e briganti (vittime del maligno) che hanno seminato solo errori e menzogne per i loro interessi. Ma le mie pecore (le categorie elencate da Gesù nelle beatitudini) non li hanno ascoltati e si sono salvati”.
- La Bibbia Antico e Nuovo Testamento -
(dalle menzogne di Lucifero alla Verità di Dio)
Genesi è il primo libro della Bibbia (Antico Testamento). Il primo capitolo descrive in modo semplice, chiaro e preciso la creazione del mondo e delle sue creature:
In Genesi1 leggiamo
“Gen1 [1] In principio Dio creò il cielo e la terra. [2] Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. [3] Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. [4] Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre [5]e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. [6] Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». [7] Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. [8] Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. [9] Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. [10] Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. [11]E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: [12]la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. [13]E fu sera e fu mattina: terzo giorno. [14] Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni [15]e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: [16] Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. [17] Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra [18]e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. [19]E fu sera e fu mattina: quarto giorno. [20] Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». [21] Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. [22] Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». [23]E fu sera e fu mattina: quinto giorno. [24] Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: [25] Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.”"Genesi1 [26]E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». [27] Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. [28] Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». [29] Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. [30]A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde».
In Genesi2 troviamo il contrario
Gen2 [4] Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, [5] nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo [6] e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo; [7] allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. [8] Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato.
La visione del creato cambia (il rigoglioso giardino di piante, erbe, fiori e ogni specie che ricopriva la terra diventa un insieme di cespugli ed erbe campestri) e in contrasto con il primo capitolo l’autore afferma che quando Dio creò il mondo non pioveva, nessuno lavorava il suolo e faceva salire l’acqua per irrigarlo. Allora Dio piantò un giardino in Eden e vi collocò l’uomo per farglielo coltivare e custodire.
Ma tutto questo non ha senso. E’ evidente che prima di creare la vita era necessario creare il sistema per sostenerla. L’uomo poi stando a ciò che afferma l’autore di Genesi1 non fu la prima creatura uscita dalla mente di Dio ma l’ultima. Quando Dio creò l'uomo il mondo non era un deserto ma un immenso giardino di piante, fiori, erbe e frutti di ogni genere abitato da tutte le specie animali. Tutte avevano lo stesso cibo Gen1 [29] Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. [30] A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde».
Genesi2 - il giardino in Eden.
Gen. 2[9] Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. [10] Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. [11] Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro [12] e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice. [13] Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia. [14] Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate. [15] Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
A parte le solite considerazioni (assenza di pioggia e presenza di fiumi) tre domande nascono spontanee:
1) A cosa serviva un albero della vita se non esisteva la morte?
2) A cosa serviva un albero della conoscenza del bene e del male se Adamo ed Eva erano in contatto con Dio ed erano guidati dal Suo Spirito?
3) Perché contro ogni SAPIENZA anziché educare l’uomo al bene del creato Dio lo indirizza a cercare e amare le cose transitorie del mondo fino alla schiavitù (oro fino, resina odorosa, pietra d’onice)?
Siamo solo all'inizio ma qualcosa non torna. L’autore di Genesi1 e Genesi2 sembrano due persone diverse e opposte fra loro. Il bene e il male. Nel primo regnano l’ordine, l’armonia, l’amore e la perfezione. Nel secondo il caos, l’errore, la menzogna e l’imperfezione. Come mai? In realtà come dimostrerò con pochi, semplici esempi Genesi 1 è l’unico libro della Bibbia che viene da Dio. Il resto (cioè tutto l’Antico Testamento) altro non è che la storia degli inganni e delle menzogne seminate da Lucifero impersonando Dio e ingannando i profeti per farlo credere al mondo intero.
In Genesi1 leggiamo
Il primo giorno Dio creò il cielo e la terra.
Il secondo divise le acque e riempì la terra con erbe e alberi di ogni specie.
Il terzo creò il firmamento.
Il quarto creò gli animali del mare.
Il quinto creò gli animali del cielo e della terra
Infine l’uomo e la donna a Sua immagine e somiglianza Gen.1 [27] Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò [28] Dio li benedì e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra»
In Genesi2 le cose cambiano
Genesi2 [7] allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. [18] Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». [19] Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. [21] Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. [22] Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. [23] Allora l'uomo disse: Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta».
Quindi secondo l’autore di Genesi2 Dio prima:
Creò l'uomo plasmandolo con polvere del suolo e soffiando nelle sue narici un alito di vita.
Poi sempre plasmandoli con polvere del suolo creò gli animali del cielo e della terra
Infine per dare una donna all'uomo lo fece addormentare, prese una costola di Adamo e la plasmò (clonazione)
Anche queste sono menzogne talmente grandi che si fa fatica a credere il contrario. Dio non crea con le mani ma con il pensiero e lo Spirito Santo. Diversamente da dove avrebbe tratto origine la materia dell’Universo? L’uomo non fu plasmato dalla polvere del suolo e la donna clonata da una costola di Adamo ma come troviamo in Genesi1 [27], entrambi furono creati dal nulla maschio e femmina come tutte le creature del mondo. L’idea della creazione per manipolazione e clonazione della materia era per inculcare nell’uomo la convinzione che la donna essendo stata “ricavata” dall’uomo era inferiore e doveva stargli sottomessa e che entrambi essendo stati tratti dal suolo erano creature prive di sostanza spirituale destinate all’inesistenza dopo la morte del corpo. Una conferma di questa realtà la troviamo più avanti dopo il peccato originale quando su tutte le furie Dio disse ad Adamo” Genesi 3 [19] polvere tu sei e in polvere tornerai”. Ma quale Padre per quanto adirato direbbe una cosa del genere a propri figli.
Genesi3 peccato originale e caduta nell'imperfezione di Adamo ed Eva
Genesi3 [1] Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «E' vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?» [2] Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, [3] ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». [4] Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! [5] Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». [6] Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito che era con lei, e anch'egli ne mangiò. [7] Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. [8] Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. [9] Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». [10] Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». [11] Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». [12] Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». [13] Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». [14] Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. [15] Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». [16] Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà». [17] All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. [18] Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre.[19] Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!». [20] L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi. [21] Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì. [22] Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male.
Ciò che colpisce di questo racconto non è tanto la disobbedienza di Adamo ed Eva (vittime del serpente, cioè il diavolo) quanto la reazione sproporzionata di Dio che contro ogni legge dell’amore e della vita anziché perdonarli e aiutarli si scaglia contro con una ferocia inaudita condannando per discendenza l'intera umanità alla stessa rovina. Ma che razza di Padre dell’amore e della vita è un tiranno del genere?
L'autore di genesi3 inoltre precisa che dopo il peccato "7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi" e Dio disse “22 «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male”. Ma anche questa è una grande menzogna. Peccare è un’azione contro la parola di Dio che è verbo e legge di vita. E' un grado di morte dell'anima che deforma la sostanza, ricade sulle facoltà e trascina il peccatore nell'imperfezione (demenza) fino all''impudicizia e non al pudore che è ingenuità, perfezione, santità. Come potevano dunque con il peccato Adamo ed Eva aver scoperto il pudore? Inoltre prima di cadere nel peccato vedevano Dio e le creature angeliche. Li vedevano vestiti e non nudi. Anche supponendo che Dio (per ragioni sconosciute) li avesse creati e posti nel paradiso terrestre nudi (e dunque imperfetti perché ignari della loro condizione) è indubbio che il confronto con il Creatore, le creature angeliche e lo Spirito Santo avrebbe acceso in loro il senso del pudore. Dio infatti non creò due scimmie o due primitivi ma due esseri umani a Sua immagine e somiglianza immortali e perfetti. Li creò maschio e femmina e li pose sotto la guida dello Spirito Santo per fargli governare il mondo con la stessa legge d'amore che vige in cielo fra le creature celesti del Paradiso dove le più nobili servono le più piccole e tutte vivono in perfetta armonia fra loro. Il senso del pudore era già in loro perché creati immacolati, santi e perfetti. Vestiti da Dio come angeli terresti governavano tutte le creature del mondo con amorevole attenzione. L’autore del brano scrive poi che per coprire le nudità dell'uomo e della donna (una ulteriore conferma che il senso del pudore è perfezione e santità) Dio fece con le sue mani due tuniche di pelle. Ora premesso che Dio non crea con le mani ma con il pensiero e lo Spirito Santo perché realizzò due tuniche di pelle e non di canapa? Semplice per educare l’uomo a uccidere per coprirsi e più avanti dopo il diluvio di Noè per cibarsi “Gen. 9 [1] Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. [2] Il timore e il terrore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto il bestiame e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono messi in vostro potere. [3] Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe. [4] Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue”. Una forte azione contro la legge dell'amore e della vita che distrugge ogni equilibrio della legge del Padre "Gen.1 [29] Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. [30] A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde»"
Dagli insegnamenti e dalle opere di N.S. Gesù Cristo sappiamo che Dio è amore e perfezione assoluti e l’amore non conosce imperfezioni (contraddizioni, ira, collera, odio, violenza, morte) ma misericordia e perdono. L’autore di Genesi 3 dice dunque il falso e la frase che usa per chiudere l'argomento è la ciliegina sulla torta «22 Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male”. Ora se cadendo nel peccato l'uomo è diventato simile a Dio e i suoi angeli significa che il Paradiso non è un luogo santo ma un covo di peccatori. Un'altra menzogna del maligno per nascondere la verità e renderla sempre più incomprensibile. Dio e le creature celesti non conoscono il male ma il bene perché la perfezione non conosce imperfezioni. Sono i demoni che conoscono sia il bene che il male perché prima di cadere nell’imperfezione del peccato e rovinarsi l'esistenza erano creature angeliche amorevolmente al servizio di Dio.
Genesi3 cacciata di Adamo ed Eva dal giardino di Eden
Gen3 [22] Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!». [23] Il Signore lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. [24] Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita”.
Perché ha tolto l'albero della vita e ha mandato Adamo a lavorare il suolo? Anche questa è una menzogna. Lo scopo è evidente. Nascondere la verità sulla condizione d’esilio dal Padre (come vedremo più avanti è Lucifero che in virtù del peccato originale ha diviso la creatura dal Creatore e fatto perdere l’immortalità del corpo ad Adamo ed Eva e tutte le creature sottoposte al loro grado di perfezione) alimentare false nelle credenze (un albero che produce frutti di vita eterna) e suggestionare le menti. I cherubini poi, come tutte le creature angeliche, non si servono di spade folgoranti per fermare i peccatori perché hanno il pieno domino della materia e delle facoltà delle creature e possono farlo con la sola forza del pensiero
Genesi4 Caino e Abele
Genesi4 [3] Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; [4] anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, [5] ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto.
Dio è amore che dal nulla crea con il pensiero e lo Spirito Santo ogni cosa e dona la vita alle creature perché la vivano pienamente. La morte al contrario è una imperfezione che viene dal peccato e distrugge la vita. Bene l'autore di Genesi4 dice che Dio preferì gli olocausti di morte di Abele (peccati) a quelli d’amore di Caino. Ma come si può credere a una cosa del genere? Dio è il Padre di tutte le creature e non il loro macellaio. La verità come sempre è l'esatto contrario. Non Dio ma Lucifero impersonando Dio insegnò ad Adamo ed Eva la pratica dei sacrifici espiatori (al male fatto si ripara con il bene e non con il male) per educarli alla cultura della morte ed estendere l’errore e il peccato. Come vedremo più avanti quando parlerò di peccato Lucifero trascinò Adamo ed Eva nell'imperfezione per fargli perdere la guida dello Spirito Santo, dominarli, estendere il suo regno di morte e trascinarli alla sua stessa rovina.
Il primo omicidio
Genesi4 [8] Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. [9] Allora il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». [10] Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! [11] Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. [12] Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». [13] Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? [14] Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere». [15] Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato. [16] Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.
Premesso che maledizioni, anatemi, scomuniche, vendette, castighi, punizioni ecc. vengono dall’odio e dall'ira e sono tutte imperfezioni che vengono dal peccato (e Dio non conosce peccato) cosa temeva Caino se morto Abele restava solo con i genitori? Genesi 4 [25] Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. «Perché - disse - Dio mi ha concesso un'altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l'ha ucciso». Genesi 5 [4] Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie.
Se morto Abele restava solo Caino con i genitori (non avevano ancora generato altri figli) a cosa serviva porre un segno di protezione su Caino “affinché non lo colpisse chiunque l’avesse incontrato”? Semplice a farlo credere al mondo intero per nascondere la verità sulle conseguenze del peccato originale e la condizione di isolamento da Dio. Dopo il peccato originale lo Spirito Santo tornò al Padre e miriadi di demoni si precipitarono nel mondo a prendere il dominio della materia e delle facoltà delle creature. Alcuni si erano manifestati in forma umana ad Adamo ed Eva al punto che con l'imperfezione -che gradualmente fa perdere ogni memoria celeste - credevano che il mondo fosse popolato da altri esseri umani.
Genesi6 I giganti
Genesi6 [1] Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, [2] i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. [3] Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». [4] C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.
L’autore di Genesi6 parla di figli di Dio che si univano alle figlie degli uomini. La distinzione è netta. Quindi non si trattava di esseri umani ma di creature spirituali che si univano alle figlie degli uomini e partorivano loro dei figli. Ma le creature celesti non possono concepire figli e le donne che li partorivano e crescendo diventavano dei giganti (l'autore precisa uomini famosi, grandi eroi dell'antichità) altro non erano che alterazioni genetiche operate da demoni su donne fecondate da uomini. Le creature spirituali (angeli e demoni) hanno il pieno dominio della materia e delle facoltà dei peccatori e possono assumere qualsiasi forma e aspetto ma NON POSSONO in alcun modo PROCREARE. Solo Dio ha il potere di creare la vita cioè la sostanza spirituale delle creature (anima o spirito) e farla vivere in eterno.
Bene abbiamo visto l'inizio delle Bibbia. Il testo Sacro di genesi. Parlo di alcuni brani di Dio messi a nudo. Credo siano sufficienti per farsi una idea. È evidente infatti che non si tratta di errori ma di menzogne seminate per nascondere la Verità. Potrei andare avanti fino alla fine dell’Antico Testamento. Ma perché stancare il lettore quando posso far conoscere la Verità in modo inconfutabile, semplice e preciso con la parola di Gesù senza passare attraverso le menzogne del maligno e dimostrare in modo semplice la sorgente delle mie conoscenze al mondo intero con i prodigi dello spirito se la Chiesa caduta nelle mani del maligno la smette di usare la parola di Dio contro Dio (canone 1172) per impedirlo?
andiamo avanti e cominciamo a vedere cosa
pensano i profeti e cosa dice il "buon senso"
Quando Dio creò l’uomo e la donna a Sua immagine e somiglianza con un grado di perfezione inferiore alle creature angeliche e superiore a quelle del mondo lo fece per fargli governare il Paradiso terrestre (il pianeta vivente) con la stessa legge d’amore che vige in cielo fra le creature celesti del Paradiso dove le più nobili servono le più piccole e tutte vivono in perfetta armonia fra loro. Nulla poteva alterare gli equilibri del mondo e delle sue creature perché legati al grado di perfezione di Adamo ed Eva guidati dallo Spirito Santo. Tutti avevano lo stesso cibo in abbondanza “Genesi1 [29] Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. [30] A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”. Nulla era velenoso e dannoso. Non esistevano le malattie e la morte e tutte le creature del cielo, del mare e della terra vivevano in perfetta armonia fra loro. Non esisteva infatti alcun confine fra cielo e terra. Il mondo era uno splendido giardino di piante, fiori e animali di ogni specie, governato dall’uomo e dalla donna sotto l'amorevole attenzione di Dio e delle creature del Paradiso. Adamo ed Eva quindi dunque non erano due scimmie o due primitivi come il demonio fa credere ai peccatori ma due creature umane, immortali e perfette guidate dallo Spirito Santo. Fra Adamo ed Eva prima del peccato e l’Umanità decaduta nel peccato non esistono termini di confronto. Le nostre facoltà (corpo, mente, volontà, cuore) sono ridotte a livelli primitivi e il demonio a colpi di peccati trascina i peccatori nell’imperfezione fino alla demenza per dominarli, infliggere gradi di morte al creato ed estendere il suo domino di morte.
Il peccato originale
“Genesi3 [1] Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «E' vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». [2] Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, [3] ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». [4] Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! [5] Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». [6] Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. [7] Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture”.
Ecco il senso di questa metafora. In principio non esisteva alcun confine fra terra e cielo. Creature spirituali e anime viventi vivevano insieme. Quando Dio affidò il mondo con le sue creature all’uomo e alla donna ordinò loro di non ascoltare (mangiare) e fare (toccare) quello che suggeriva Lucifero (il frutto dell’albero in mezzo al giardino) perché diversamene li avrebbe ingannati per trascinarli nell'imperfezione del peccato e condannarli alla sua stessa rovina. Sapendo che Dio li aveva messi in guardia Lucifero non si manifestò ad Eva in forma di serpente come afferma l’autore di Genesi3 ma angelica: affascinante, bello e desiderabile. Sedotta dalla parola, dai modi e dalla bellezza Eva si fermò ad ascoltarlo e il maligno l’ingannò dicendo che il Padre le aveva ordinato di non ascoltarlo per impedirle di acquistare saggezza “conoscendo il bene e il male" e diventare onnisciente e onnipotente come Dio. Eva avrebbe potuto andarsene. Ma preferì restare ad ascoltare quello che le dava da intendere il maligno: la possibilità di diventare come Dio. Eva avrebbe potuto andarsene. Invece resto ad ascoltare la trappola del maligno fino a cadere nel primo peccato: superbia. Corrotto il pensiero il serpente alimentò subito in lei il desiderio di acquistare sapienza attraverso la ricerca del piacere fino a trascinarla alla schiavitù a cadere nel secondo peccato: lussuria. Fu proprio la libera e consapevole adesione al peccato di Eva a causare la prima deformazione dell’anima e il crollo delle facoltà del corpo, della mente, della volontà e del cuore. Poi Lucifero la mandò da Adamo perché solo catturandoli insieme (cioè facendo perdere a entrambi la perfezione) poteva prendere il pieno dominio del mondo e di quanto Dio aveva sottoposto al loro grado di perfezione. Così fu e cominciò la rovina:
Primo grado di morte dell’anima (perdita dell'energia della vita e deformazione dell'anima)
Perdita dell’immortalità del corpo e invecchiamento fino alla morte
Crollo delle facoltà (corpo, mente, volontà e cuore)
Perdita della guida dello Spirito Santo
Quanto Dio aveva sottoposto al loro grado di perfezione subì la stessa sorte trascinando all'invecchiamento e alla morte tutte le creature del mondo.
Con la caduta nell' imperfezione (primo grado di morte dell’anima) Adamo ed Eva perdevano l’immortalità del corpo ma nulla poteva stabilire quanto sarebbe durata la loro vita terrena perché legata a quella dell’anima. Il peccato infatti non aveva intaccato tutta la sua energia ma solo una parte e finché l'anima restava in vita il corpo non poteva morire. Fermandosi al peccato originale Adamo ed Eva avrebbero potuto continuare a vivere, chiedere aiuto a Dio ed essere guariti. Invece continuarono a seguire il maligno nemico, cadere nel peccato, perdere energia della vita dell’anima e imprimere continue accelerazioni al processo di invecchiamento del corpo e al crollo delle sue facoltà. Andarono avanti in questo modo fino a distruggere ogni traccia di vita dell’anima, perdere quella del corpo e condannarsi con le proprie mani alle rovine della dannazione eterna.
È evidente a questo punto che la durata della vita della prima coppia umana e di tutte le creature sottoposte al loro grado di perfezione non fu stabilita da Dio (che non conosce limiti di spazio e tempo e crea ogni cosa perché duri in eterno) come afferma l’autore di Genes6 “Gen.6 [3] Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni” ma dal peccato. Per l’uomo e la donna corrisponde all’arco di tempo trascorso dalla caduta nell’imperfezione del peccato originale di Adamo ed Eva fino alla morte spirituale o dannazione eterna (perdita dell’ultima traccia di energia della vita dell’anima). Circa 130 anni. Per le altre creature l’imperfezione si è abbattuta cominciando da quelle con il grado di perfezione più vicine all'uomo aumentando e molto il grado di caos nel Creato. A stabilire la durata della vita non è una informazione genetica ma l’energia della vita. Mentre quella dell’anima è propria ed eterna (il peccato la rovescia in una forza opposta come i demoni ma nulla la può distruggere e rendere inesistente) quella del corpo è lo Spirito Santo che l'effonde nell’Universo per vivificare il creato e il corpo delle creature. Prima della caduta nell'imperfezione del peccato l'energia della vita che sosteneva il corpo di Adamo ed Eva e tutte le creature del mondo era stabile ed eterna. Non esisteva l'invecchiamento e morte e tutti vivevano in eterno. Fu Lucifero con il peccato originale a far entrare la morte nel mondo e fissare un limite alla vita del corpo dell'uomo e tutte le creature del mondo. Il corpo invecchia e muore perché tutte le creatura nel momento del concepimento ricevono alla nascita la quantità di energia della vita stabilità dal peccato originale. Dopo la morte di Adamo ed Eva non potendo ridurre ulteriormente la durata della vita del corpo dell’uomo e della donna perché Caino e Abele ricevevano per discendenza (senza colpa) l’imperfezione del peccato originale nell'anima (primo grado di morte) e l’energia per vivere lo stesso tempo (120/130 anni) nel corpo in virtù dei peccati Lucifero cominciò subito ad intaccare quella del corpo con malattie e sofferenze che la consumavano.
Dio è l’architetto del Creato e la vita è il Suo l’edificio. Tutto segue l’ordine stabilito da Dio. Ogni creatura dalla più piccola alla più grande è importante e occupa un posto preciso nel Creato. Prima vengono le fondamenta (lo Spirito Santo) poi le travi portanti (l'uomo e la donna) infine tutto il resto: pavimenti, muri, scale, porte, finestre, ecc. (tutte le creature del mare, del cielo e della terra dalla più piccola alla più grande in base al grado di perfezione). Con il peccato originale della prima coppia umana le fondamenta sono crollare, le travi si sono piegate e il mondo è caduto in rovina.
Con la caduta nell'imperfezione del peccato l'uomo perse ogni autorità e Lucifero prese il pieno domino del mondo e delle sue creature. Lo spirito maligno prese il posto dello Spirito Santo (che tornò al Padre) e miriadi di demoni si precipitarono nel mondo a prendere il dominio della materia e delle facoltà delle creature. Il cambiamento fu rapido. Il clima cambiò. Il suolo entrò in movimento. Anche gli animali divennero aggressivi. La terra e il mare cominciarono a non dare più cibo in abbondanza. Alcune specie cominciarono a migrare. Altre a uccidere per cibarsi fino a cambiare abitudini alimentari, diventare carnivori e scatenare la guerra per la sopravvivenza nel regno animale (catena alimentare). In virtù dei peccati Lucifero agì poi sul patrimonio genetico di specie animali e vegetali e persino sugli uomini per modificare l’aspetto e le dimensioni del corpo (giganti e razze umane), sviluppare organi offensivi (dentature, artigli, veleni) e dare vita a piante velenose, erbe infestanti e animali feroci, giganteschi, malvagi. E ben presto il Paradiso Terrestre si trasformò in un inferno di fame, paure, violenze e morte.
Questo non certo per castigo divino come afferma l’autore di Genesi3 “Gen. 3 [16] Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà». [17] All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. [18] Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre. [19] Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!» ma per diritto avanzato da Lucifero in virtù del peccato originale: In condizione di perfezione assoluta Adamo ed Eva avevano scelto l’imperfezione del peccato. Adesso quanto Dio aveva sottoposto al loro grado di perfezione e allo Spirito Santo passava sotto il dominio di Lucifero e tutto doveva morire nel peccato.
Nulla poteva entrare in contatto con l'uomo. Tutto doveva restare sotto le tenebre della menzogna di Lucifero. Nel mondo c’erano anche le creature celesti. Non avendo alcun potere su di loro, in virtù del peccato originale, Lucifero impose la condizione della sola presenza invisibile per impedire all’uomo ogni contatto con la realtà celeste di Dio e fargli perdere ogni cognizione della sua stessa origine celeste. Il Signore pose un angelo custode al fianco di Adamo ed Eva per proteggerli da ogni sopruso del demonio. Le potenze delle tenebre presero il posto dello Spirito Santo e cominciò il nostro esilio da Dio ma non il Suo da noi.
L’uomo dunque non può vedere Dio e le creature celesti non perché muore come afferma l’autore di Esodo33 “Eso. 33 [20] Dio dice: Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può vedermi e vivere” ma perché Lucifero in virtù di un diritto acquisito con l’inganno rivendica ogni diritto a tenere divisa la creatura dal Creatore fino alla fine dei tempi.
Senza guida dello Spirito Santo (assenza di verità) il mondo era come una grande nave senza timone dispersa nell’oceano dell’Universo. Approfittando della condizione di debolezza, imperfezione e isolamento Lucifero cominciò subito a impersonare Dio per ingannare Adamo ed Eva (i quali perduta ogni memoria celeste a colpi di peccati li trasformò in due esseri primitivi e carnivori) e i loro discendenti, inculcare la paura di Dio e seminare menzogne che trascinavano al peccato. Più cadevano nel peccato più pene infliggeva al creato. Più cadevano nel peccato più perdevano il dominio della facoltà (demenza) trasformandosi in esseri primitivi e malvagi.
Il Diluvio Universale
In Genesi6 leggiamo che i figli di Adamo ed Eva si moltiplicarono e il mondo si riempì di malvagità al punto che Dio pentendosi di aver creato l’uomo, con un diluvio di acque, sterminò tutti gli esseri viventi della Terra ad esclusione di Noè, dei suoi figli e delle loro mogli.
Gen. 6 [5] Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. [6] E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. [7] Il Signore disse: «Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d'averli fatti». [8] Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore.
Ora chiunque crea qualcosa con amore se si rompe la ripara per non perderla. Chi dunque può arrivare alla follia di distruggere tutte le opere del suo ingegno se una si guasta? Semplice: chi non le ha fatte perché non le ama. Non Dio ma Lucifero impersonando Dio manifestò a Noè il proposito di sterminare con un diluvio di acque l’uomo e tutte le creature della terra per tre semplici ragioni:
1) La morte è una cosa che Dio non ha mai creato. È una imperfezione che viene dal peccato e va contro la perfezione assoluta della Sua stessa parola che è Legge e Verbo di Vita.
2) I peccatori altro non sono che vittime del maligno. Sono figli malati che hanno bisogno di essere curati. Quale Padre giudica e castiga fino alla morte dei figli malati?
3) Il diluvio di Noè non fu Universale ma locale. Nulla può distruggere il Creato come si ricava dagli insegnamenti di N.S. Gesù Cristo perché il demonio ha potere sui peccatori ma non può fare nulla alle creature innocenti senza il permesso di Dio. Ecco tre passi del Vangelo che aiutano a capire bene questa realtà:
A) Matt.5 [29] Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. [30] E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.
B) Gio.5 [14] Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio
C) Matt.10 [29] Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. [30] Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; [31] non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!
Ed ecco il senso delle parole del Signore:
A) Il peccato è un'azione contro Dio che non cade sul corpo ma sull’anima del peccatore deformando la sostanza fino alla morte eterna. Le parole di Gesù si possono riassumere in una frase “se ti fosse offerta la possibilità di scegliere quale parte del corpo sacrificare per eliminare le deformazioni dei peccati commessi dall'anima sarebbe più conveniente per te perdere un occhio, una mano, un piede o qualsiasi altro membro del corpo che finire alla dannazione eterna”.
B) Peccare quindi è un’azione contro la vita che ricade sul peccatore (perdita di energia della vita che deforma l'anima) e conferisce al demonio il diritto (adesione al male) d’infliggere un grado di morte al corpo (malattia, incidente, calamità ecc.) pari al grado di morte del peccato (grado di deformazione dell’anima).
C) Tutte le creature sono uguali davanti a Dio e, salvo peccato dell'uomo, nessuna muore senza il Suo permesso. Gli animali sono creature innocenti sottomesse al grado di perfezione dell’uomo destinate alla vita eterna perché non conoscono peccato e non possono in alcun modo deformare l’anima. Lucifero non ha alcun potere su queste creature. La loro vita è dipende solo dalla nostra (è il peccato che ha permesso a Lucifero di impoverire la terra e il mare di cibo e scatenare la guerra per la sopravvivenza nel regno animale - catena alimentare -) ed è sempre il peccato che permette al maligno di sostenerla e poiché come insegna Gesù "la vita di un uomo vale più di molti passeri" è su queste creature destinate alla vita eterna che Dio lascia cadere gran parte dei peccati degli uomini per lasciare in vita i peccatori e offrirgli una possibilità di salvezza prima che distrutta ogni traccia di vita dell'anima il maligno li metta a morte nel corpo e trascini tutti con se all'inferno.
Quindi ricapitolando
Peccare è un’azione contro la legge della vita (decalogo del Padre) che causa un immediato e preciso grado di morte dell’anima (perdita di energia della vita = deformazione dell’anima) e crollo delle facoltà (corpo, mente, volontà, cuore) e conferisce al demonio il diritto (adesione al male) d’infliggere un grado di morte al corpo del peccatore (infermità, malattie, sofferenze, morte) pari al grado di morte del peccato commesso.
Una trappola infernale. Ogni peccato deforma l’anima, uccide una parte del corpo e trascina il peccatore nell’imperfezione fino alla demenza e alla dannazione eterna. Se non intervenisse il Signore nessun peccatore si salverebbe. Ma il prezzo da pagare è altissimo perché solo sacrificando la vita di creature innocenti è possibile impedire al maligno di uccidere i peccatori e offrirgli una possibilità di salvezza. E' importantissimo far sapere ai peccatori come Dio paga i peccati degli uomini per offrirgli un possibilità di salvezza e mettere fine all'industria di morte alimentare che produce una infinità di vittime innocenti per esigenze commerciali condannando il mondo alla rovina. Dio ha dato all'uomo e le creature ogni erba e seme che produce frutto "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. [30] A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”. Andare contro la legge di Dio significa andare incontro alla morte certa. Gli animali sono sottomessi e cambieranno solo quando cambierà l'uomo.
Peccare dunque non è offendere Dio e ricevere una punizione divina. Peccare è una azione contro la legge della vita (decalogo) che rovescia la sua energia in una forza opposta (morte) che distrugge tutte le caratteristiche di perfezione impresse dal Padre alla creatura fino alla morte spirituale o dannazione eterna come i demoni. Ma nulla la può distruggere o rendere inesistente. La vita dunque è un dono per l’eternità. Alle gioie del Paradiso per chi evita il peccato e custodisce la salute dell’anima. Alle tribolazioni della dannazione eterna per tutti gli altri. Ora l’energia della vita dell'anima è simile a un potente lievito capace di rigenerare quella distrutta dai peccati. Finché nell'anima c’è traccia di energia della vita c’è salvezza. E’ evidente che per impedire al demonio di uccidere i peccatori prima che distrutta ogni traccia di vita dell’anima li metta a morte nel corpo e trascini alla dannazione eterna la sola possibilità è sacrificare la vita di creature innocenti destinate alla vita eterna (animali e bambini) e peccatori che non sono a rischio di morte eterna (anziani e piccoli peccatori che dopo la morte del corpo possono rigenerare con l'energia della vita rimasta - contrizione spontanea dei peccati - quella distrutta e salvarsi). Ecco perché esiste la catena alimentare, nascono bambini infermi e malattie, epidemie, calamità, sciagure, fame e guerre si abbattono sempre su creature innocenti. Ma tutto questo ha un limite. Quando persistendo nei peccati i peccatori arrivano a distruggere ogni traccia di energia della vita dell’anima, esaurita ogni possibilità di salvezza, il Signore interviene e Lucifero non potendo scaricare i gradi di morte dei peccati sulle creature innocenti li scarica sui peccatori e li mette a morte.
A questo punto è evidente che:
a) Quando il maligno scarica i gradi di morte dei peccati sul corpo dei peccatori restano in vita le creature innocenti.
b) Quando scarica i gradi di morte dei peccati sul corpo di creature innocenti restano in vita i peccatori.
Come poteva un diluvio universale sterminare i peccatori morti nel peccato e le creature del mondo intero insieme? NON POTEVA. Nessun diluvio potrà mai distruggere ogni forma di vita nel mondo perché come ho dimostrato con le parole del Signore o restano in vita i peccatori e muoiono le creature innocenti o viceversa ma non entrambi. Ma un diluvio locale poteva mettere a morte i peccatori destinati alla morte eterna (cioè quelli che avevano distrutto ogni traccia di vita dell’anima) e le creature innocenti che Dio avrebbe sacrificato per offrire una possibilità di conversione e salvezza a tutti gli altri. Quindi il diluvio universale è un falso, non è mai esistito. Lucifero doveva mettere a morte un gran numero di peccatori destinati alla morte eterna (avevano distrutto ogni traccia di vita dell’anima). Poteva farlo con un terremoto, una pestilenza, una carestia, una guerra... ma non avrebbe sortito lo stesso effetto: suggestionare le menti e inculcare la paura di Dio per intere generazioni. E così mise in scena la storia del castigo divino e ordinò a Noè di costruire l'arca. Ecco il passo solo per farvi conoscere il demonio:
Gen. 6 [13] Allora Dio disse a Noè: «E' venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. [14] Fatti un'arca di legno di cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori. [17] Ecco io manderò il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita; quanto è sulla terra perirà. [18] Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. [19] Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina”.
Un Dio che distrugge ogni forma di vita per punire i peccatori non è certo un bel esempio. E così dopo secoli di crimini per allontanare i sospetti e confondere i cuori con una faccia tosta incredibile scimmiottando Dio Lucifero dettò ai profeti le parole di Sapienza “Sapienza 11 [22,26] Tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. [23] Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. [24] Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata [25] Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza? [26] Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita".
La torre di Babele
Genesi11 [1] Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. [2] Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. [3] Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. [4] Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». [5] Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. [6] Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. [7] Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». [8] Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. [9] Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
Gen11, 3 «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. [4] Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra» Che c’è di male a costruirsi una città con una grande torre e darsi un nome per restare uniti? Nulla. Perché impedirlo. Semplice per terrorizzarli, alimentare la paura di Dio, dividerli, disperderli ed estendere la menzogna. Non Dio ma Lucifero impersonando Dio confuse le lingue e disperse gli abitanti di Babele su tutta la terra per creare razze, popoli, religioni e nei secoli odi, conflitti e guerre. Come un abile regista, scimmiottando Dio, metteva in scena storie, protagonisti ed effetti speciali per suggestionare le menti, dividere gli uomini, inculcare la paura di Dio e seminare menzogne che trascinavano al peccato.
Abramo
Gen. 12 [11] Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla moglie Sarai: «Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente. [12] Quando gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei è sua moglie, e mi uccideranno, mentre lasceranno te in vita. [13] Dì dunque che tu sei mia sorella, perché io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a te». [14] Appunto quando Abram arrivò in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto avvenente. [15] La osservarono gli ufficiali del faraone e ne fecero le lodi al faraone; così la donna fu presa e condotta nella casa del faraone. [16] Per riguardo a lei, egli trattò bene Abram, che ricevette greggi e armenti e asini, schiavi e schiave, asine e cammelli. [17] Ma il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di Sarai, moglie di Abram. [18] Allora il faraone convocò Abram e gli disse: «Che mi hai fatto? Perché non mi hai dichiarato che era tua moglie? [19] Perché hai detto: È mia sorella, così che io me la sono presa in moglie? E ora eccoti tua moglie: prendila e vattene!». [20] Poi il faraone lo affidò ad alcuni uomini che lo accompagnarono fuori della frontiera insieme con la moglie e tutti i suoi averi.
Io non so cosa pensassero a quei tempi gli uomini ma che razza di uomo di Dio è un codardo che cede la propria moglie ad altri per timore di essere ucciso?
Gen. 22 [1] Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». [2] Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». [3] Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. [4] Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. [5] Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». [6] Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme. [7] Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?». [8] Abramo rispose: «Dio stesso provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutt'e due insieme; [9]così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. [10] Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. [11] Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». [12] L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio». [13] Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. [14] Abramo chiamò quel luogo: «Il Signore provvede», perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore provvede».
Uccidere un uomo è il peccato più grave. Un peccato mortale (deforma l’anima). Chi uccide non è fedele a Dio è fedele al demonio. E un Dio che chiede di uccidere il proprio figlio non è un Dio che vuole educare al bene i suoi figli ma un tiranno che li vuole rovinare. Cosa dimostra e che merito guadagna chi commette un tale crimine? Dio poi non ha alcun bisogno di provare la nostra fede perché la conosce già. Il Signore conosce tutte le nostre debolezze e inclinazioni fin dalla nascita perché prima di essere concepiti dalla carne siamo stati concepiti dal Suo Spirito. Le prove di fede sono tutte invenzioni di Lucifero per:
Trascinare i peccatori ad azioni contro ogni legge dell’amore e della vita (peccati) e imporre la legge della ragione sul cuore
Inculcare nelle menti la convinzione che Dio permette il male a fin di bene. Così malattie, infermità, violenze, sciagure, calamità, ingiustizie, povertà, fame e guerre non sono più pene che infligge il demonio in virtù dei peccati dei peccatori ma prove di fede e castighi divini per educare e correggere i peccatori.
La prova di Abramo nasce dall'inganno e finisce nella menzogna. Non fu un angelo mandato da Dio a salvare la vita al piccolo Isacco ma Lucifero che non potendolo uccidere (il demonio ha potere sui peccatori ma non può fare nulla alle creature innocenti senza il permesso di Dio) lo impersonò per farlo credere al mondo intero.
Sodoma e Gomorra
Come con il diluvio di Noè allo stesso modo con Abramo impersonando Dio Lucifero manifestò il proposito di distruggere le due città di Sodoma e Gomorra a causa dei loro peccati.
Gen. 18 [17] «Devo tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare. [20] Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. [21] Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!». [23] Allora Abramo si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? [24] Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? [26] Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città».[32] Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci».
Abramo ignora che gli abitanti di quelle città sono peccatori che hanno esaurito ogni traccia di vita dell’anima destinati alla morte eterna e chiede un atto di clemenza. Lucifero asseconda la richiesta con la promessa che in cambio di dieci giusti avrebbe risparmiato l'intera città. Ma non fu così.
Gen.19 [15] Quando apparve l'alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: «Su, prendi tua moglie e le tue figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della città». [16] Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città. [17] Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». [18] Ma Lot gli disse: «No, mio Signore! [19] Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. [20] Vedi questa città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà salva». [21] Gli rispose: «Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. [22] Presto, fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Zoar. [23] Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, [24] quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. [25] Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. [26] Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
Le creature apparse a Lot non erano angeli di Dio ma demoni di Lucifero. Dopo il peccato originale nessuna creatura celeste poteva manifestarsi e manifestare la realtà di Dio ai peccatori. Questa cosa è da tenere sempre ben presente. Anche il “grande atto di misericordia verso Lot” è una menzogna del maligno che ha potere sui peccatori ma non può fare nulla alle creature innocenti senza il permesso di Dio. Lot era giusto. Finché restava in città Lucifero non poteva fare nulla "non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato”. Ha dovuto mandare i suoi demoni in sembianze angeliche a condurlo fuori dalla città per poterla distruggere. Poi mentre si incamminavano verso il sicuro riparo trasformò la moglie di Lot in una statua di sale. Non certo perché si girò a guardare la città che bruciava (1) non c'erano ancora le tavole della legge, non era mica un peccato) ma perché era in suo potere (peccatrice). Anche agli abitanti di Sodoma e Gomorra Dio aveva concesso tutto il tempo necessario per convertirsi e salvarli dalla morte eterna (e adesso si capisce a quale prezzo: chissà su quante creature innocenti Dio lasciò cadere i loro peccati per tenerli in vita e cercare di convertirli). Ma continuarono a seguire il maligno, cadere nel peccato e distruggere ogni traccia di energia della vita dell'anima. Come arrivarono alla fine esaurita ogni possibilità di salvezza, il Signore intervenne e Lucifero non potendo scaricare i loro peccati sul corpo di creature innocenti mise in scena la storia del castigo divino, incenerì gli abitanti di Sodoma e Gomorra e li trascinò tutti alla dannazione eterna.
Le 10 Piaghe d’Egitto
In assenza di Spirito Santo, privi di ogni cognizione di Dio, del demonio e del peccato il genere umano non aveva alcuna cognizione della vita eterna e rispetto della vita. Il mondo era una grande macelleria a cielo aperto. Una moltitudine di uomini finiva alla dannazione eterna. Lucifero estendeva il suo regno di morte. Per rieducare gli uomini alla legge dell’amore e della vita Dio preparò un decalogo di leggi (comandamenti) da fare entrare nel mondo. Lucifero non si oppose e li fece entrare ma solo per trasformarli in uno strumento d’accusa e di morte. La ragione è semplice. La parola di Dio è Verbo di vita che dal nulla crea con perfezione assoluta ogni cosa e legge di vita che stabilisce le condizioni per vivere in eterno. Chi si oppone va contro la vita (peccato) deforma l’anima e conferisce al demonio il diritto (adesione al male) d’infliggere un grado di morte al corpo del peccatore pari al grado di morte del peccato. E così un dono del Padre che doveva aiutare gli uomini a risalire la scala di gradi di perfezione perduti con i peccati e conquistare la vita eterna il maligno lo trasformò subito nel pungiglione della morte. Non solo. Nessuna creatura celeste poteva consegnare la legge del Padre agli uomini perché Lucifero in virtù del peccato originale rivendicava ogni diritto. Solo lui poteva farlo. E così per rovesciare il volto d’amore del Padre con quello di un tiranno sanguinario e inculcare nelle menti la paura di Dio per intere generazioni mise in scena la storia della liberazione di Israele dalla schiavitù Egizia, impersonò Dio, ingannò Mosè, indurì il cuore del Faraone e realizzò il suo capolavoro le dieci piaghe d’Egitto. Dieci prove di potenza e morte per piegare ogni volontà a Dio.
Esodo 3 [7] Il Signore disse: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. [8] Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo. [9] Ora dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano. [10] Ora và! Io ti mando dal faraone. Fà uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!”. [11] Mosè disse a Dio: “Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto gli Israeliti?”. [12] Rispose: “Io sarò con te. Eccoti il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete Dio su questo monte” Esodo 4 [1] Mosè rispose: “Ecco, non mi crederanno, non ascolteranno la mia voce, ma diranno: Non ti è apparso il Signore!”. [2] Il Signore gli disse: “Che hai in mano?”. Rispose: “Un bastone”. [3] Riprese: “Gettalo a terra!”. Lo gettò a terra e il bastone diventò un serpente, davanti al quale Mosè si mise a fuggire. [4] Il Signore disse a Mosè: “Stendi la mano e prendilo per la coda!”. Stese la mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone nella sua mano. [5] “Questo perché credano che ti è apparso il Signore, il Dio dei loro padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe”. [6] Il Signore gli disse ancora: “Introduci la mano nel seno!”. Egli si mise in seno la mano e poi la ritirò: ecco la sua mano era diventata lebbrosa, bianca come la neve. [7] Egli disse: “Rimetti la mano nel seno!”. Rimise in seno la mano e la tirò fuori: ecco era tornata come il resto della sua carne. [8] “Dunque se non ti credono e non ascoltano la voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo! [9] Se non credono neppure a questi due segni e non ascolteranno la tua voce, allora prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla terra asciutta: l'acqua che avrai presa dal Nilo diventerà sangue sulla terra asciutta”. Esodo7 [1] Il Signore disse a Mosè: “Vedi, io ti ho posto a far le veci di Dio per il faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta. [2] Tu gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone perché lasci partire gli Israeliti dal suo paese. [3] Ma io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto. [4] Il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro l'Egitto e farò così uscire dal paese d'Egitto le mie schiere, il mio popolo degli Israeliti, con l'intervento di grandi castighi. [5] Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro l'Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!”
Queste le 10 piaghe d'Egitto:
1) Le acque del Nilo mutarono in sangue. I pesci morirono, il Nilo diventò fetido e l’acqua imbevibile
2) L’Egitto si coprì di rane che entrarono nelle case, nei letti, nei forni, nelle madie
3) La polvere della terra mutò in zanzare che riempirono l’intero Egitto
4) Una massa imponente di mosconi entrò nella casa del faraone, dei suoi ministri e in tutto l'Egitto
5) Una peste cadde sul bestiame, sui cavalli, sugli asini, sui cammelli, gli armenti e le greggi facendo morire tutti gli animali degli Egiziani
6) Uomini e animali furono colpiti da ulcere con pustole
7) Tuoni e violente grandinate colpirono l’intero Egitto distruggendo i raccolti e gli alberi della campagna.
8) Miriadi di cavallette assalirono e oscurarono l’intero Egitto divorando ogni erba e frutto che la grandine aveva risparmiato. Nulla di verde rimase sugli alberi e nei campi in tutto il paese di Egitto
9) Dense tenebre calarono su tutto l’Egitto. Per tre giorni non si vedevano l'uno con l'altro e nessuno si poteva muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove abitavano
10) L’angelo della morte colpì l’Egitto. Tutti i primogeniti, dal primogenito del faraone al primogenito della schiava e di ogni bestiame, perirono ma i primogeniti degli Israeliti furono risparmiati.
Dieci terrificanti dimostrazioni di potenza e morte per suggestionare le menti e inculcare la paura di Dio per intere generazioni. Ma Dio ha forse bisogno di terrorizzare le Sue creature per farsi ascoltare? Non basta alzare gli occhi al cielo per conoscere il Creatore? Come si può pensare che l’autore della vita sia un tiranno che la distrugge? Un Padre che semina terrore e morte tra i propri figli andando contro la Legge che Lui stesso gli ha voluto dare per rieducarli alla legge dell’amore e della vita? Siamo dementi o qualcuno ci rende dementi?
I dieci comandamenti di Mosè
Esodo 24 [1-12] [1] Aveva detto a Mosè: “Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e insieme settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete da lontano, [2] poi Mosè avanzerà solo verso il Signore, ma gli altri non si avvicineranno e il popolo non salirà con lui”. [3] Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: “Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo!”.[4] Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. [5] Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. [6] Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. [7] Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: “Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo!”. [8] Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: “Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!”. [9] Poi Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani di Israele. [10] Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in purezza al cielo stesso. [11] Contro i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e tuttavia mangiarono e bevvero. Mosè sul monte [12] Il Signore disse a Mosè: “Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli”. [15] Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. [16] La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. [17] La Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna. [18] Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.
dopo aver dettato una lunga serie di prescrizioni sul santuario e i suoi ministri:
Contributo per il santuario, La tenda e il suo arredamento. L'arca, Tavola dei pani dell'offerta, Il candelabro, La Dimora. Le stoffe e la copertura, Il legname, Il velo, L’altare degli olocausti, L’atrio, L’olio per il candelabro, Gli abiti dei sacerdoti, L'efod, Il pettorale, Il manto, Il segno della consacrazione, Abiti dei sacerdoti, Consacrazione di Aronne e dei suoi figli, Purificazione. Abiti indossati. Unzione, Offerte sacrificali, Investitura dei sacerdoti, Pasto sacro, Consacrazione dell'altare degli olocausti, Olocausto quotidiano, Altare dei profumi, Imposta per il censimento, La conca per le abluzioni, L'olio dell'unzione, Il profumo, Gli operai del santuario, Riposo sabbatico.
impersonando Dio Lucifero consegnò le tavole della legge a Mosè
Esodo 31 [18] Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio.
Ma come avviene nelle carceri più inique la corrispondenza prima di essere consegnata ai reclusi viene aperta, letta e censurata dai carcerieri allo stesso modo prima di consegnare la legge di Dio a Mosè Lucifero aggiunse e modificò qualcosa per adattarla alle sue esigenze ed estendere l'errore e il peccato. Ora acquistando gradi di perfezione con la preghiera e l’attenta analisi della parola di Gesù non è difficile capire cosa eliminò, modificò e aggiunse il demonio.
Questi i 10 comandamenti che Lucifero impersonando Dio consegnò a Mosè
(Bibbia CEI: Esodo 20, 2-17 e li trovate anche in Deuteronomio 6-21)
[1] "Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù”.
È singolare che Dio anziché dire “Io sono il Signore Tuo Dio, il creatore del cielo e della terra e di tutte le cose visibili e invisibili” si presenti al mondo intero con “Io sono il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto e liberato dalla schiavitù egizia”. Insomma Dio è il Padre di tutte le creature o del popolo Ebraico? E poi cos’è un avvertimento, una minaccia, un ricatto ricordare al popolo eletto i crimini commessi dall’autore della vita per liberarli dalla schiavitù Egizia?
[2] non avrai altri dei di fronte a me [4] Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. [5] Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, [6] ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
1) Il desiderio di essere amati non è amore è superbia. 2) Un Dio che soffre gelosie fino all'ira non è un Dio perfetto ma un Dio malato che ha bisogno di essere curato. 3) Chi ama veramente qualcuno conserva sempre qualcosa dell’amato per custodire il ricordo e mantenere viva la speranza di rivederlo. Che senso ha impedirlo se non quello di cancellare ogni ricordo, uccidere ogni speranza e distruggere ogni amore? Infine solo un folle può far cadere la colpa dei padri sui figli fino alla terza o quarta generazione e condannare in questo modo degli innocenti.
[3] Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Pronunciare il nome di Dio invano è mancaza di rispetto all’autore della vita. Bestemmiare il nome del Creatore è un’azione contro la legge della vita (grado di morte) che uccide una parte della propria sostanza (suicidio spirituale). In entrambi i casi non è Dio a giudicare e condannare il peccatore “il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano” ma la misura del peccato. Chi commette questi peccati uccide se stesso con la sua lingua.
[4] Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. In deuteronomio “Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato”.
Per i cristiani il comandamento è “ricordati di santificare le feste comandate dalla Chiesa”
[5] Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
[6] Non uccidere
[7] Non commettere adulterio
Anche qui come vedremo più avanti il comandamento non si limita all'adulterio (cioè tradire la propria moglie/marito e sposarne un’altra/o) ma a tutta la sfera sessuale fuori dal matrimonio..
[8] Non rubare.
[9] Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo
[10] Non desiderare la casa del tuo prossimo. La moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo".
Quest'ultimo in realtà non è un comandamento ma una rivelazione. I nostri desideri di possesso e ricchezze mettono in moto il maligno.
E questi i 10 comandamenti di N.S. Gesù Cristo
I comandamenti sono la legge dell'amore e della vita. Stesi dal Padre sono la condizione per vivere in eterno. Ogni peccato è un’azione contro la vita che provoca un immediato grado si morte dell'anima. Il decalogo segue dunque un preciso ordine che va dai peccati più gravi ai meno gravi in base alla quantità di energia della vita distrutta dal peccato (deformazione spirituale). Il primo COMANDAMENTO non poteva essere "NON UCCIDERE". La conferma arriva direttamente dalla parola del Signore che interrogato sui comandamenti li elencò tutti in base al loro grado di morte: Matt.19 [16] Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». [17] Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». [18] Ed egli chiese: «Quali? Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, [19] onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso».
Ecco dunque i veri comandamenti di Dio:
1) La mia parola è verbo e legge di vita che dal nulla crea ogni cosa e stabilisce le condizioni per vivere in eterno. Rispettala e nulla potrà rubarti la vita. Non uccidere nessun uomo e creatura se non vuoi uccidere te stesso e perdere la vita eterna
2) Non divorziare da tua moglie,
non avere rapporti fuori dal matrimonio,
non praticare l'autoerotismo
3) Non rubare
4) Non mentire
5) Non fare il mio nome inutilmente e non offendere il tuo Creatore se non vuoi uccidere te stesso.
6) Io sono il tuo Creatore. Sono uno e Trino. Non posso manifestarmi fino alla fine dei tempi perché Lucifero rivendica ogni diritto sui peccatori ma in forma invisibile sono sempre presente e soprattutto quando mi cerchi con la preghiera. Se osserverai la mia legge vivrai in eterno e se perseverando nella preghiera e nella lotta al peccato vincerai il maligno mi conoscerai e riceverai il dono di testimoniarlo ai peccatori con liberazioni, guarigioni e altri miracoli
7) Non desiderare la donna d'altri perché metti in moto il diavolo. Prega
8) Non desiderare la roba d'altri perché metti in moto il diavolo. Prega
9) Rispetta i genitori e il tuo prossimo e se sbagliano correggili con la preghiera
10) Ricordati di santificare le feste
I 10 comandamenti altro non solo che le prime 10 lettere delle 100.000 dell'alfabeto di Dio. Pedofilia, rapporti omosessuali, stupri, violenze, fumo, alcool, droga ecc. non sono presenti perché conseguenti. È bene infine notare che i comandamenti dove Dio ordina espressamente di non fare una data cosa sono 5 (i primi cinque) gli altri non sono comandamenti ma rivelazioni, ammonimenti e consigli per vivere in pace questa vita e guadagnare quella eterna.
Uomini dominati dal terrore
1) Esodo 20-18 “Tutto il popolo percepiva tuoni e lampi, il suono del corno e il monte fumante. Il popolo vide, fu preso da tremore e si tenne lontano. Allora dissero a Mosè: "Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!" Mosè disse al popolo: "Non abbiate timore: Dio è venuto per mettervi alla prova e perché il suo timore vi sia sempre presente e non pecchiate". Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la nube oscura, nella quale era Dio. 22 Il Signore disse a Mosè: "Dirai agli Israeliti: Avete visto che vi ho parlato dal cielo! Non fate dei d'argento e dei d'oro accanto a me: non fatene per voi! Farai per me un altare di terra e, sopra, offrirai i tuoi olocausti e i tuoi sacrifici di comunione, le tue pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo dove io vorrò ricordare il mio nome, verrò a te e ti benedirò. Se tu mi fai un altare di pietra, non lo costruirai con pietra tagliata, perché alzando la tua lama su di essa, tu la renderesti profana. Non salirai sul mio altare per mezzo di gradini, perché là non si scopra la tua nudità”
2)“Isaia6 [1] Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. [2] Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. [3] Proclamavano l'uno all'altro: «Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria». [4] Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo. [5]E dissi: «Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti». [6] Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. [7] Egli mi toccò la bocca e mi disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato». [8] Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». [9] Egli disse: «Và e riferisci a questo popolo: Ascoltate pure, ma senza comprendere, osservate pure, ma senza conoscere. [10] Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da esser guarito». [11] Io dissi: «Fino a quando, Signore?». Egli rispose: «Finché non siano devastate le città, senza abitanti, le case senza uomini e la campagna resti deserta e desolata». [12] Il Signore scaccerà la gente e grande sarà l'abbandono nel paese. [13] Ne rimarrà una decima parte, ma di nuovo sarà preda della distruzione.”
Agendo sulle facoltà degli uomini il maligno faceva quello che voleva. Se non avesse indurito il cuore del faraone non avrebbe potuto realizzare le dieci piaghe d’Egitto, suggestionare le menti e inculcare la paura per intere generazioni Esodo 4 [21] Il Signore disse a Mosè: “Mentre tu parti per tornare in Egitto, sappi che tu compirai alla presenza del faraone tutti i prodigi che ti ho messi in mano; ma io indurirò il suo cuore ed egli non lascerà partire il mio popolo. Patriarchi e profeti sentivano una voce che diceva di essere Dio, vedevano angeli che dicevano di essere mandati da Dio, facevano sogni che dicevano di essere ispirati da Dio. Intimoriti riferivano al popolo quello che ordinavano. In assenza di Spirito Santo (verità) come potevano immaginare che non erano opera di Dio e dei suoi angeli ma di Lucifero e dei suoi demoni? Non potevano in alcun modo. Solo un cuore ossigenato da tanta preghiera acquisisce la capacità di riconoscere la voce di Dio da quella del maligno perché la voce del Padre è quella dell’amore. Impersonando Dio e i suoi angeli Lucifero suggestionava le menti e trascinava tutti in errore. Con le prove di fede li trascinava ad azioni contro ogni legge dell’amore e della vita per imporre la legge della ragione sul cuore ed educarli alla malvagità. Con la menzogna dei sacrifici espiatorie e propiziatori si faceva servire olocausti e riti sanguinari per estendere l’errore, il peccato e la morte. Con i poteri dello spirito li terrorizzava per dominarli. Con la legge di Mosè li faceva cadere in errore per punirli. Con la paura del morso velenoso dei serpenti del deserto (che lui stesso gli mandava contro) li piegava alla sua volontà per estorcere un atto d’adorazione. Con voci, sogni, estasi, apparizioni, profezie e premonizioni li suggestionava per dominarli. Con l’astuzia di farsi invocare come Dio degli eserciti combatteva battaglie permetteva saccheggi, violenze e morte. Menzogne, suggestioni, peccati accecavano le menti e nessuno si rendeva della realtà. Ma un Dio degli eserciti non è certo un Dio della pace e dell'amore. Ecco perché Gesù disse “Matteo 23 [37] Gerusalemme che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!” Invisibile ma sempre presente Gesù, prima di entrare nel mondo, parlando al cuore di quegli uomini cercò di convertirli per salvarli dalla morte eterna. Ma non lo vollero ascoltare e morirono tutti nel peccato.
il Vangelo
Sacrifici, olocausti, riti sanguinari, furti, violenze, atti che rendevano lecito ciò che era illecito, ripudi, lapidazioni, guerre ecc. non facevano altro che aumentare i peccati e le vittime dei peccati. Una moltitudine di peccatori finiva alla dannazione eterna satana estendeva il suo dominio di morte. Nulla poteva eliminare i peccati e aprire le porte del Paradiso ai peccatori. Riti e sacrifici che i sacerdoti offrivano in espiazione dei peccati non solo erano inutili ma dannosi perché aggiungevano peccato al peccato (al male fatto si ripara con il bene e non con il male). Prima della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo solo rinunciando al peccato i peccatori potevano evitare la morte eterna. La ragione è semplice. Peccare è un’azione contro la legge della vita (scritta nel cuore degli uomini prima che nel decalogo) che rovescia l'enegia della vota dell'anima in una forza opposta (morte) e distrugge tutte le caratteristiche di purezza, perfezione e d’amore impresse dal Padre alla creatura fino alla morte spirituale o dannazione eterna. Ora l'energia della vita dell'anima è simile a un potente lievito capace di lievitare l'intero impasto. Quindi finché nell’anima c’è traccia di energia della vita c’è salvezza perché ne basta poca per rigenerare quella distrutta dai peccati e salvarsi. Chi dunque prima della Passione di Cristo moriva in questa condizione evitava l’inferno e restava in purgatorio a rigenerare con quella che gli restava quella distrutta dai peccati. Una tribolazione lunga e senza fine (la contrizione spontanea è un processo lentissimo che può durare migliaia di anni) che portava con la graduale eliminazione dei peccati commessi in vita alla guarigione dell’anima e alla pace del limbo dove si trovavano le anime sante dei bambini e dei giusti. Ma nessuno poteva andare oltre e godere della visione di Dio e delle gioie del Paradiso perché la colpa del peccato originale lo impediva. È la Passione di Cristo che ha rovesciato le condizioni che tenevano imprigionata l’umanità nel peccato e adesso un bambino che muore senza battesimo entra subito in Paradiso. Dai tempi di Adamo ed Eva fino al giorno della Passione di Cristo solo chi ascoltava la voce del cuore e dell’amore di Dio (le categorie poi elencate da Gesù nelle beatitudini) entrava in purgatorio, espiava i peccati e restava in attesa di salvezza (limbo). Con la Passione di Cristo (confessione e comunione) i peccatori non solo possono ottenere subito il perdono dei peccati cioè piena remissione di tutte le colpe e le pene, evitare il purgatorio ma entrare subito in Paradiso perché nella bevanda eucaristica è presente l’energia della vita che hanno distrutto con i peccati rimessi Gio. 20 [23] a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi. Gio. 6 [53] "Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo E non bevete il Suo sangue, non avrete in voi la vita. [54] Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Risuscitare alla vita eterna significa riportare in vita ciò che è morto nel peccato. Per intendervi chi confessa i peccati e riceve il perdono come assume la comunione completa (Corpo e Sangue di Cristo) se cade a terra e muore si rialza e va dritto in Paradiso. Lucifero è la causa di tutti i mali del mondo. Fu per mettere fine al demonio e al peccato e riconciliare a sé l’intero Creato che Dio creò l’uomo e la donna. Li creò a Sua immagine e somiglianza (non poteva fare affronto più grande alla superbia di Lucifero “l'uomo un Dio in miniatura senza poteri”) con un grado di perfezione nettamente inferiore alle creature celesti per incastrare nei tempi stabiliti dal Padre il maligno (trovate tutto alla fine quando parlerò della mia preghiera) e mettere fine al suo regno di menzogna e morte. Dio non ha bisogno di nascondere i Suoi progetti perché nulla può fermare la Sua parola e nel libro della vita, scritto fin dalla fondazione del mondo, ha stabilito come realizzerà il Suo progetto di salvezza mondiale. Tutte le creature del cielo lo conoscono. Anche Lucifero. Il Padre ha stabilito che nei tempi stabiliti Suo Figlio Gesù sarebbe entrato nel mondo a far conoscere la Verità agli uomini e lo avrebbe fatto portando a compimento una precisa missione. La conoscenza della verità da sola non sarebbe bastata a salvare i peccatori perché nulla poteva eliminare i peccati e distruggere il diritto che aveva permesso a Lucifero di togliere la guida dello Spirito Santo e chiudere le porte del Paradiso all’intera Umanità. Solo ripercorrendo la strada di Adamo ed Eva al contrario (dall’imperfezione alla perfezione vincendo il peccato) Gesù il Figlio di Dio poteva distruggere la colpa del peccato originale, rimandare lo Spirito Santo nel mondo, aprire le porte del Paradiso, guadagnare i mezzi di grazia per la salvezza dei peccatori e nei tempi stabiliti dal Padre mettere fine al demonio, alla morte, al peccato e all'inferno.
Ed è quello che fatto il Signore. Per realizzare il progetto del Padre è entrato nel mondo. Lucifero ha opposto ogni diritto “Il mondo mi appartiene" e le tentazioni nel deserto sono la conferma: “Lu. 4 [6] «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. [7] Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo»”. Ma l’imperfezione (morte) non ha alcun potere sulla perfezione (vita). Il Figlio di Dio poteva entrare nel mondo con la potenza del Suo spirito senza doversi incarnare nella natura umana. Non lo ha fatto per due ragioni:
1) Lucifero lo avrebbe accusato di superbia “Il Figlio di Dio per salvare i peccatori impone la Verità con la gloria del Suo Spirito”.
2) Solo assumendo natura e debolezza umana, ripercorrendo la strada di Adamo ed Eva al contrario vincendo il peccato e sacrificando se stesso sulla Croce il Signore poteva distruggere il diritto che aveva permesso a Lucifero di chiudere le porte del Paradiso all’intera Umanità, rimandare lo Spirito Santo nel mondo e guadagnare i mezzi di grazia per la salvezza dei peccatori.
Dovendo ripercorrere la strada del peccato al contrario (cioè dall’imperfezione alla perfezione vincendo il peccato) Gesù doveva incarnarsi in un corpo umano con la stessa natura e debolezza di Adamo ed Eva dopo il peccato. Cioè doveva nascere da una donna. Il Signore per salvare l'umanità decaduta nel peccato e il demonio si è spogliato di tutto e non ha detto nulla a nessuno salvo il Padre Suo che era nel cielo. Entrando nel mondo ha rimesso ogni cosa nelle mani del Padre fino alla fine e alla fine di Croce. Ma nessuna discendente di Eva era in grado di contenere la sostanza divina del Figlio di Dio perché l’imperfezione non può contenere la perfezione e la perfezione non è solo nel corpo ma nella purezza della sostanza spirituale di chi doveva concepire il Figlio di Dio. Un problema immenso che il Padre della vita per per la salvezza dei peccatori e il bene del creato ha realizzato grazie all’assenso della creatura celeste più nobile del Paradiso: La Santissima Vergine Maria.
L’immacolata Concezione
Maria la figlia di Gioacchino e Anna non è una discendente di Eva ma una creatura celeste incarnata nella natura umana. È la prima uscita dalla mente di Dio, la prima a essersi incarnata nella natura umana. Il Suo grado di purezza e perfezione spirituale è superiore a quello di tutte le creature del cielo. Solo Lei poteva contenere la sostanza divina del Figlio di Dio perché priva di ogni imperfezione. Ma come poteva una creatura celeste trasformarsi in una donna se spirito e anima sono sostanze completamente diverse. È il Padre della vita che ricevuto l'assenso alla maternità del Figlio ha creato l’anima della futura madre umana di Gesù e l’ha infusa nello spirito della Santissima Vergine Maria. La fusione anima-spirito ha impresso in modo permanente caratteristiche umane alla creatura più nobile del Paradiso. L’incarnazione è avvenuta per opera dello Spirito Santo che ha concepito la Santissima Vergine Maria nel ventre di Anna sua madre terrena facendola diventare una creatura umana simile a noi in tutto tranne nell’anima perché priva di peccato originale. Per discendenza tutti gli esseri umani ricevono nell’anima il primo grado di morte (deformazione spirituale) del peccato originale. Maria è stata preservata dal Padre. Non essendo una discendente di Adamo ed Eva ma una creatura celeste incarnata nella natura umana Lucifero non ha potuto imprimere la deformazione del peccato originale e Maria è nata priva di peccato. La Sua incarnazione prende il nome di Immacolata Concezione (8 dicembre immacolata concezione - 8 settembre nascita) ed è l’insieme di due grandi miracoli del Padre: A) Fusione della sostanza spirituale della creatura più nobile del Paradiso con l’anima della futura madre di Gesù. B) Concepimento della nuova creatura celeste-umana nel ventre di Anna sua madre ad opera dello Spirito Santo. Una cosa immensa. Ma ancora più grande è il miracolo dell’incarnazione di Gesù: A) Fusione della sostanza divina del Figlio di Dio con l'anima umana. B) Incarnazione della nuova sostanza divina-umana nel ventre della Santissima Vergine Maria ad opera dello Spirito Santo. Gesù è vero Dio e vero uomo perché nella Sua sostanza sono impresse in modo permanente le caratteristiche divine e umane. Il Signore conosce tutte le nostre debolezze e inclinazioni fin dalla nascita perché è come noi pur essendo Dio. Tutto questo grazie all’assenso della creatura più nobile del Paradiso. Diversamente sarebbe stato impossibile incarnare il Figlio di Dio in un corpo contaminato dal peccato originale e realizzare il progetto di salvezza del Padre. Molti si meravigliano di queste cose mettendo in dubbio anche la verginità della madre del Signore. Ma Dio non solo ha il dominio della materia e delle facoltà delle creature ma anche della sostanza spirituale e l’Immacolata Concezione e la risurrezione dei morti nel peccato sono la dimostrazione di questa realtà. Perché dunque meravigliarsi del dono della verginità (Maria non ha conosciuto uomo né partorito. Il concepimento è avvenuto per opera dello Spirito Santo e il bambino Gesù non lo ha partorito ma se lo è trovato adagiato sul ventre come scrive bene M. Valtorta) che il Padre ha voluto donare a Colei che le ha permesso di realizzare il più grande progetto di Dio diventando la madre di Suo Figlio N.S. Gesù Cristo?
Madre e Figlio due sostanze diverse
Incarnandosi nella natura umana la Santissima Vergine Maria e il Figlio di Dio entravano nel mondo privi di peccato originale nell’anima ma contaminati nella carne dall’imperfezione e debolezza (corpo, mente, volontà, cuore) contratti dal corpo di Anna. Entrambi quindi dovevano affrontare satana e vincere il peccato in una condizione di netto svantaggio rispetto Adamo ed Eva che avevano sbagliato volontariamente in condizione di PERFEZIONE ASSOLUTA. Esiste poi una sostanziale differenza fra le due incarnazioni. La Santissima Vergine Maria incarnandosi nella natura umana perdeva (o quasi) ogni memoria celeste mentre Gesù la conservava (nulla poteva intaccare la sostanza divina del Creatore. Dio è trino e lo Spirito Santo unico). Cresciuta senza ricordi celesti Maria ignorava di avere una missione da compiere e seguiva la tradizione ebraica e il magnificat è la dimostrazione:
Luca1 [46] Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore [47]e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, [48] perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. [49] Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: [50] di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. [51] Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; [52] ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; [53] ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. [54] Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, [55] come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».
Gesù invece fin da bambino mostrò memoria della Sua identità divina e della missione ricevuta dal Padre. L’apostolo Luca nel Vangelo ricorda l’episodio dei dottori del tempio che lo ascoltavano meravigliati per le cose che diceva e quando ripreso dai genitori ricordò loro di essere venuto nel mondo per occuparsi delle cose del Padre Suo:
“Luca2 [41]I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. [42] Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; [43] ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. [44] Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; [45] non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. [46] Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. [47] E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. [48] Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». [49] Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». [50] Ma essi non compresero le sue parole”
Ma non è difficile immaginare quali e quante meraviglie possano essere uscite dalle labbra di Gesù bambino
L’Annunciazione
Luca 1 [26] Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [27] a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. [28] Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». [29] A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. [30] L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. [31] Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. [32] Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre [33] e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». [34] Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». [35] Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. [36] Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: [37] nulla è impossibile a Dio». [38] Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei
È sempre la stessa storia. Se persino i 10 comandamenti per entrare nel mondo sono dovuti passare attraverso le mani di Lucifero come poteva il Padre mandare un angelo a chiedere a Maria l’assenso alla maternità del Figlio? SEMPLICE NON POTEVA. La Verità su questa vicenda viene proprio dall’Immacolata Concezione cioè l’origine celeste della madre di Gesù. Dio infatti non aveva alcun bisogno di chiedere alla Santissima Vergine Maria l’assenso alla maternità del Figlio perché glielo aveva chiesto prima di farla entrare nel mondo. Ma Lucifero lo chiedeva. Sapendo che con l’incarnazione perdeva ogni memoria celeste “«Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». [29]A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto”, ignorava di avere una missione da compiere e seguiva la tradizione ebraica poteva farla cadere in errore, impedire la nascita del Figlio di Dio e rendere vano il progetto di salvezza del Padre. E così impersonando l’angelo Gabriele (come ha fatto con Zaccaria padre di Giovanni Battista e nei secoli con i fondatori di tutte le religioni) con il pretesto di portarle la bella notizia si presentò da lei per metterla alla prova. Se Maria avesse solo dubitato del progetto di Dio (come con Zaccaria quando il maligno presentandosi allo stesso modo gli annunciò che avrebbe avuto un figlio) Lucifero avrebbe opposto ogni diritto "non ha fede e Tu gli impone la Tua volontà”. Lo Spirito Santo non avrebbe potuto incarnare Gesù e il progetto di salvezza del Padre sarebbe andato in fumo. Ma la semplicità, l’umiltà e la fede della Santissima Vergine Maria mandarono in fumo il progetto del maligno che ricevuto l’assenso (su tutte le furie) si allontanò subito da Lei.
La Santissima Vergine Maria è stata la prima discepola di Gesù. È Lui che l’ha istruita (senza anticiparle a cosa sarebbe andato incontro per non farla soffrire) conducendola a scoprire ai piedi della Croce la missione alla quale il Padre l’aveva predestinata: madre e mediatrice dei peccatori. E’ Lei che ha ricevuto da Dio il potere di mettere fine al demonio “Gen. 3, [15] questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (parole anche queste che il maligno ha preso dal libro della vita del Padre per ricalcare Dio) e lo strumento saranno proprio le nostre invocazioni alla Sua materna intercessione (Rosario dell'immacolata) e al Sangue della Passione viva di N.S. Gesù Cristo per la salvezza dei peccatori e la risurrezione alla vita eterna di tutte le creature morte nel peccato: la Spada di San Giorgio.
La missione di N.S. Gesù Cristo in 12 punti
1. Incarnarsi nella natura umana
2. Assecondare abitudini, usanze, credenze, tradizioni, profeti e profezie della tradizione ebraica per non sconvolgere le credenze e dare scandalo e gettare il seme della verità dove Lucifero impersonando Dio aveva seminato la menzogna più grande (Noè, Abramo, Mosè ecc.)
3. Mantenersi incontaminato dal peccato (vincere le insidie del demonio)
4. Farsi conoscere per far conoscere il vero volto del Padre (amore e misericordia)
5. Smascherare la realtà invisibile dei demoni liberando i possessi (indemoniati)
6. Guarire malati e infermi, risuscitare i morti e compiere altri segni e prodigi per confermare la Sua natura divina
7. Istruire i peccatori sulla gravità del peccato, la vita e la morte eterna.
8. Lasciarsi uccidere da Lucifero attraverso i peccatori per distruggere il diritto che aveva permesso al maligno di togliere la guida dello Spirito Santo e chiudere le porte del Paradiso all'intera Umanità.
9. Sopportare il massimo grado di sofferenze per assumere su di sé tutti i gradi di morte dei peccati e rilasciare l’energia della vita necessaria alla salvezza (risurrezione alla vita eterna) di tutti i peccatori morti nel peccato da Adamo ed Eva fino al giorno della Sua Passione.
10. Mostrarsi dopo la morte ai discepoli e altri 500 testimoni per dimostrare la realtà della Sua risurrezione e della vita eterna.
11. Ascendere vittorioso al Cielo e rimandare lo Spirito Santo nel mondo (per fede -n.ro di invocazioni- finchè il mondo giace sotto il maligno).
12. Cominciare a rivivere le sofferenze della Passione per offrire il perdono dei peccati e la vita eterna a tutti i peccatori che erano e sarebbero venuti nel mondo dopo la Sua Passione in virtù del battesimo, attraverso la remissione dei peccati e la comunione eucaristica completa
Le Tentazioni
Gesù parlava con autorità e operava segni e prodigi che confermavano la Sua parola e natura divina. I malati guarivano, i morti risuscitavano le tempeste lo ascoltavano. Matt.8 [23] Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. [24] Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. [25] Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». [26] Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. [27]I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?». La verità di Dio avanzava, i peccatori si convertivano, satana perdeva peccatori e gradi di morte. Doveva fermarlo. Ma come sé l'imperfezione non ha alcun potere sulla perfezione? La sola possibilità che aveva Lucifero ero farlo cadere in errore con il peccato. Ci ha provato i tuti i modi ma inutilmente fino alla fine. Le tentazioni nel deserto dopo 40 giorni di digiuno sono le più conosciute: Luca 4 [1] Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. [2]E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. [3] Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane». [4] Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». [5] Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: [6] «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. [7] Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». [8] Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai». [9] Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; [10] sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano; [11] e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra». [12] Gesù gli rispose: «E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo». Ma non è difficile immaginare cosa non abbia fatto per farlo cadere in errore. Le tentazioni sono la dimostrazione che solo con il peccato Lucifero poteva fermare Gesù e distruggere il progetto di salvezza del Padre e la conferma che Madre e Figlio con l’incarnazione avevano assunto natura e debolezza umana senza aver ricevuto alcun privilegio divino. Diversamente satana non li avrebbe tentati.
Se il Figlio di Dio (che è Dio e non un essere umano) anziché lasciarsi uccidere da Lucifero attraverso i peccatori fosse rimasto in vita non avrebbe potuto guadagnare i mezzi di grazia per la salvezza dei peccatori e le porte del Paradiso sarebbero rimaste chiuse per l’eternità ma mantenendosi integro dal peccato sarebbe arrivato alla vecchiaia, morto e risuscitato ugualmente perché l’imperfezione (demonio, peccato, morte sono la stessa cosa) non ha alcun potere sulla perfezione (ciò che è privo di colpa e peccato). Ecco perché il Signore disse: “Gio. 10 [17] Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. [18] Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio»
Privo di peccato originale, mantenendosi incontaminato dal peccato Lucifero non aveva alcun potere su Gesù e la stessa cosa succede a chi segue il Maestro alla lettera (i santi). Un esempio di questa realtà è l’episodio della Sinagoga di Nazaret dove il popolo pieno di sdegno per le cose che sentiva uscire dalle labbra del Signore lo condusse fin sul ciglio del monte per gettarlo giù dal precipizio e N.S. Gesù Cristo passando in mezzo a loro se ne andò.
“Luca 4,29 [16] Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. [17] Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: [18] Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, [19] e predicare un anno di grazia del Signore. [20] Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. [21] Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». [22] Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». [23] Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche qui, nella tua patria!». [24] Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. [25] Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; [26] ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. [27] C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro». [28] All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; [29] si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. [30] Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò”.
Perché la folla inferocita si sollevo contro di lui, lo condusse fuori dalla città si fermo nel momento di ucciderlo? Non lo sa nessuno e adesso conoscerete la verità. Perché il demonio ha potere sui peccatori ma non può torcere un solo capello alle creature innocenti senza il permesso di Dio (cosa che il Padre permette solo per offrire una possibilità di salvezza ai peccatori in pericolo di morte eterna) intervenne lo Spirito, bloccò le facoltà dei peccatori e Gesù passò incolume in mezzo a loro. Inferocito dalle parole del Signore (quando perde terreno il maligno scatta come una molla per uccidere l'avversario) senza alcun diritto Lucifero gli scagliò contro la folla (i peccatori sono marionette nelle mani del demonio) ma inutilmente perché lo Spirito Santo intervenne e bloccò le loro facoltà. Questa cosa la conoscono bene perché il Signore per farmi conoscere il Vangelo mi ha fatto vivere diverse esperienze analoghe alle Sue. Ma chi immaginava quello che sarebbe accaduto. Se non fosse intervenuto con il Suo Spirito Lucifero mi avrebbe già ucciso, fatto buttare in galera o rinchiudere in qualche manicomio. Non potendomi uccidere, imprigionare e richiudere ha trascinato il mondo intero all'incredulità fino alla demenza per isolarmi e fermarmi ma inutilmente perché il Signore aveva già previsto tutto.
Instancabile e incorruttibile Gesù girava a piedi i territori di Israele per educare le folle alla realtà del demonio, alla gravità del peccato, alla vita e alla morte eterna, alla necessità della preghiera e della carità con parabole, miracoli e prodigi che conquistavano i cuori e aprivano le menti alla reale conoscenza di Dio. La fama cresceva. I peccatori si convertivano. Lucifero perdeva potere. Non riuscendo a confonderlo per farlo cadere nel peccato l’unico modo per fermarlo era ucciderlo. Ma come se l’imperfezione non ha alcun potere sulla perfezione?
Gesù nell'ultima Cena si apri ai discepoli e disse loro: ”Gio. 14 [30] Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, [31] ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che mi ha comandato". Fu Gesù stesso a permettere a Lucifero di realizzare il Suo progetto di uccidere il Figlio di Dio quando giunto alla fine della missione nell’ultima Cena intinse il boccone e glielo pose a Giuda: Gio. 13 [21] Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». [22]I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. [23] Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. [24] Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?». [25] Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». [26] Rispose allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. [27] E dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto». [28] Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; [29] alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. [30] Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.
Gesù non parlava con Giuda ma con Lucifero che agiva attraverso le facoltà di Giuda Iscariota. Con la frase “quel che devi fare fallo al più presto” ordinò allo Spirito Santo di togliere ogni protezione per permettere al maligno di ucciderlo attraverso i peccatori. Lucifero sapeva che uccidendo Gesù senza alcun diritto perché privo peccato originale e senza colpe perdeva tutto (come per il peccato di Adamo ed Eva aveva fatto togliere la guida dello Spirito Santo e chiudere le porte del Paradiso all’intera Umanità allo stesso per la morte di Gesù ucciso senza alcun diritto e senza colpe lo perdeva. Lo Spirito Santo tornava nel mondo e le porte del Paradiso si riaprivano) ma non poteva fermarsi. È lui la morte e non può andare contro sé stesso. Questa cosa è importantissima. Il demonio è un angelo impazzito che davanti alla possibilità di uccidere non riesce in alcun modo a fermarsi. L’assenza di energia della vita lo ha reso schiavo della propria natura: la morte. Un istinto che supera ogni ragione e nulla può fermare. Per contrapposizione sarebbe come chiedere a Dio di non guarire ciò che è malato e riportare in vita ciò che è morto. Il bene e il male, la vita e la morte, la perfezione e l'imperfezione sono le facce opposte di due padroni diversi opposti fra loro. Uno buono e giusto, l'altro cattivo e ingiusto. Dio e il demonio.
Stessa cosa quando era con Pilato: “Matt.27 [11] Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore l'interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose «Tu lo dici». [12]E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla. [13] Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose attestano contro di te?». [14] Ma Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore. io.19,11 Gli dice allora Pilato: non vuoi parlarmi? Non sai che ho il potere di liberarti e il potere di crocifiggerti? Rispose Gesù: Tu non avresti alcun potere su di me se non ti fosse dato dall’alto”. Gesù non parlava con Pilato ma con Lucifero che agiva attraverso le facoltà di Pilato. Sapendo che si era consegnato per essere messo ingiustamente a morte e in questo modo distruggere la colpa del peccato originale e riaprire le porte del Paradiso, lasciò a Lucifero ogni spazio per provocarlo er farlo cadere in errore. Se fosse riuscito a strappare anche il minimo atto d’orgoglio del Signore (e non è facile stare zitti quando hai ragione e il maligno ti scaglia contro tutti i peccatori) per le false accuse e l'ingiusta pena avrebbe avuto ragione sul Figlio di Dio, l’Umanità sarebbe rimasta imprigionata nel peccato e le porte del Paradiso chiuse per l’eternità.
Lucifero dunque usò Pilato e tanti altri peccatori (come la folla che pochi giorni prima accolse trionfante il suo ingresso a Gerusalemme per farlo re e poi lo tradì) per accendere una reazione del Signore e mandare in fumo il progetto del Padre e lo fece fino alla morte e alla morte in Croce “Matt.27 [39] E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: [40] «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio scendi dalla croce!». [41] Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: [42] «Ha salvato gli altri, non può salvare sé stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. [43] Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». [44] Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo “.
Non so cosa pensate mentre mi leggete. Ma spero che le cose che vi sto facendo conoscere vi aiutino a capire chi è Dio, chi è il demonio, come siamo fatti, la gravità del peccato e la triste destinazione di chi rifiuta l’aiuto di Dio finché vive nel corpo mortale.
Il rinnegamento di Pietro
Matt.26 [30] E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. [31] Allora Gesù disse loro: «Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge, [32] ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea». [33] E Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai». [34] Gli disse Gesù: «In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». [35] E Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli. “Luc. 22 [54] Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. [55] Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. [56] Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». [57] Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!». [58] Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!». [59] Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo». [60] Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. [61] Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». [62] E, uscito, pianse amaramente”.
Il rinnegamento di Pietro non fu un atto di codardia del discepolo ma una trappola del demonio. Ai tempi di Gesù non esistevano ancora i mezzi di grazia e protezione scaturiti dalla Passione di Cristo e dai meriti della Santissima Vergine Maria per proteggere le facoltà dal demonio. I discepoli finché erano con il Signore erano sotto il Suo Spirito ma quando era assente subivano il maligno. Quando catturarono Gesù e lo portarono dal sommo sacerdote il Signore non poteva proteggere Pietro dagli attacchi del maligno perché nell’ultima cena aveva dato ordine allo Spirito Santo di togliere ogni protezione e separarsi da Lui per permettere al demonio di catturarlo e metterlo a morte. Le ultime ore della vita Gesù le ha vissute senza il Suo Spirito. Se il maligno avesse potuto agire liberamente avrebbe fatto catturare e uccidere anche Pietro con Gesù per impedire la nascita del cristianesimo. Non poteva perché non era ancora giunta la sua ora (come stabilito dal Padre nel libro della vita) allora pensò di attaccarlo attraverso le facoltà dei peccatori per terrorizzarlo fino a fargli rinnegare il maestro e screditarlo davanti agli occhi del discepoli. Gesù sapeva quello che sarebbe accaduto e anticipò a Pietro la storia del rinnegamento non per smontare il coraggio e la fiducia del discepolo e neanche per umiliarlo o metterlo in guardia perché non avrebbe potuto opporsi al maligno ma come sempre per lasciare a noi una importante testimonianza sul potere del demonio sulle facoltà dell'uomo. Lucifero terrorizzò il capo dei discepoli al punto da trascinarlo a rinnegare colui che amava più di sé stesso. Una violenza inaudita che lo gettò nello sconforto e mise in cattiva luce davanti ai discepoli. Ma invano. Nessun codardo può portare avanti il nome del Signore fino a morire in Croce e a testa in giù se non lo ama sul serio. Queste cose le conosco perché conosco sul serio Dio e il demonio.
Il Senso della Passione di Cristo
L’assurda e violenta morte di Gesù agli occhi della ragione è rimasta un mistero per 2000 anni. Adesso sapete che è Gesù stesso ad essersi consegnato nelle mani di Lucifero per essere ucciso ingiustamente e in tal modo distruggere la colpa del peccato originale, riaprire le porte del Paradiso e rimandare lo Spirito Santo nel mondo. Ma la Passione e Morte del Figlio di Dio è solo una parte del progetto di salvezza del Padre. Perché conoscendo il corso degli eventi il Signore non ha scelto un periodo storico diverso e una morte meno violenta. Perché ha scelto le atrocità della flagellazione e della crocifissione?
“Gio.14 [6] «Io sono la via, la verità e la vita”. Con queste parole Gesù conferma di essere l'autore della vita cioè Dio. E' Dio che dal nulla crea ogni cosa con perfezione assoluta nelle tre forme visibili: sostanza spirituale, materia inanimata, materia vivificata. Il peccato intacca l’energia della vita della sostanza spirituale del peccatore fino a rovesciarla in una forza opposta (morte) che distrugge tutte le caratteristiche di purezza, perfezione e d'amore impresse dal Padre alla creatura. Ma nulla la può distruggere e rendere inesistente. La vita dunque è un dono per l’eternità. Alle gioie della vita eterna per chi evita il peccato e alla dannazione eterna per tutti gli altri. Una creatura morta nel peccato altro non è che una creatura caduta nell’imperfezione che rifiuta ogni intervento gratuito del Creatore. I demoni sono la dimostrazione di questa realtà. Sono angeli morti nel peccato m vivi e molto attivi. Ora a Dio nulla è impossibile e con la potenza del Suo Spirito può rigenerare l'energia della vita distrutta dai peccati e risuscitare alla vita tutte le creature morte nel peccato. Ma ogni guarigione ha il suo prezzo. Ogni intervento divino è una perdita di energia della vita del Creatore (grado di morte della sostanza divina) che causa una sofferenza pari al grado di morte del peccato rimesso. Dio è un Padre che ama le creature ed è pronto a sacrificarsi per tutte. Sono i demoni che rifiutano ogni intervento gratuito del Signore e in questo modo tengono in scacco Dio. La superbia del peccato impedisce a Lucifero di riconoscere l’errore “Perché devi impormi la Tua volontà e imporla a tutti i peccatori con la potenza del tuo Spirito?” E’ per questa ragione che Gesù ha assunto natura umana e si è fatto crocifiggere dai peccatori "Tu sei morto nel peccato e il tuo orgoglio ti impedisce di essere risuscitato alla vita eterna da Dio ma adesso ho pagato con il mio Sangue ogni tuo peccato per la salvezza dei peccatori e il bene del Creato e in virtù della fede di un solo uomo (una creatura con un grado di perfezione nettamente inferiore al tuo e te sottomessa) posso mettere fine alla tua follia assassina e guarirti senza importi la mia volontà". Il Signore scelse dunque la strada della massima sofferenza (flagellazione e crocifissione) per assumere su di se tutti i gradi di morte dei peccati, rilasciare fino all'ultima goccia di Sangue l’energia della vita distrutta dai peccati e risuscitare alla vita eterna tutte le creature morte nel peccato da Adamo ed Eva fino al giorno della sua Crocifissione. Ma i demoni sono rimasti demoni e dopo la Sua Passione chi è vissuto nel peccato è morto nel peccato. Sono passati 2000 anni da allora e nessuno ci ha pensato. Nel 2000 il Signore mi ha svegliato e fatto capire che rivivendo le sofferenze della Passione può risuscitare alla vita eterna (attraverso la Spada di San Giorgio) tutte le creature morte nel peccato (anche i demoni) e stabilire la pace in tutto il creato. Significa che siamo tutti chiamati a realizzare il progetto di salvezza del Padre di mettere fine al demonio, al peccato, alla morte e all’inferno e riconciliare a se l'intero Creato con una semplice preghiera che chiede a Dio misericordia per tutte le creature vive e morte nel peccato e questa volta demoni compresi: la Spada di San Giorgio.
Il Signore quindi è morto in Croce per RISUSCITARE ALLA VITA ETERNA tutti i peccatori morti nel peccato da Adamo ed Eva fino al giorno della Sua morte, GUARIRE quelle del purgatorio e alla fine dei tempi rivivendo le sofferenze della Passione RISUSCITARE alla vita eterna l'intera umanità demoni compresi (La Spada di San Giorgio) e mettere fine per sempre al demonio, al peccato e all’inferno.
Perdono dei peccati e comunione eucaristica
L’ingiusta morte di Gesù aprì le porte del paradiso che il demonio a causa del peccato originale aveva fatto chiudere all'intera umanità. Lucifero perdeva in un attimo tutte le anime dell’inferno, del purgatorio e del limbo. Ma gli restavano ancora tutti i peccatori che erano e sarebbero venuti nel mondo dopo. Per salvare anche questi Gesù avrebbe dovuto periodicamente tornare nel mondo a farsi crocifiggere dai peccatori per assumere su di se i gradi di morte dei peccati e rilasciare l’energia della vita necessaria alla loro salvezza. Fu per questa ragione che prima di morire (nell’ultima cena) il Signore istituì il sacramento della comunione eucaristica che i discepoli ancora non sapevano a cosa servisse “Matt. 26 [26] Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». [27] Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, [28] perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati”. Poi dopo la morte apparve ai discepoli Gio. 20 [19] La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [20] Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. [21] Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». gli conferì il potere di rimettere i peccati [22] Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; [23]a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» prima infatti poteva farlo solo Gesù in vista della Passione Luc.7 [47] Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». [48] Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». [49] Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?». [50] Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!) e non appena ascese al Cielo cominciò a rivivere le sofferenze della Passione per offrire la stessa possibilità di salvezza a tutti i peccatori che erano e sarebbero venuti nel mondo dopo in virtù del battesimo, mediante la confessione, attraverso l'assunzione della comunione eucaristica completa.
Il sacrificio eucaristico che si celebra ogni giorno in tutte le messe del mondo non è un memoriale della Passione ma la sua riproduzione reale. A tale proposito nella Novena alla Divina Misericordia di Santa Maria Faustina Kowalska del quinto giorno (martedì in Albis) è Gesù stesso a confermare questa realtà a tutti i cristiani che separandosi dalla Chiesa hanno reso vano il sacrificio della Croce per loro "Oggi portami le anime dei fratelli separati, immergile nell’oceano della mia Misericordia. Sono quelle che nella mia amara agonia mi lacerarono il Corpo e il Cuore, cioè la Chiesa. Solo quando faranno ritorno alla mia Chiesa, si rimargineranno le mie ferite e avrò sollievo nella mia Passione".
Ora Gesù poteva conferire ai discepoli il potere di rimettere i peccati la sera dell’ultima Cena dopo l’istituzione della comunione eucaristica. Non lo fece per due ragioni:
1) Lo Spirito Santo era assente perché Gesù non aveva ancora distrutto la colpa del peccato originale Gio. 7 [39] Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato. Gio. 14 [26] Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Gio. 16 [7] Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. [8]E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
2) Per confermare agli occhi della ragione il senso della comunione e della risurrezione dei morti. Come dire: “Prima di morire vi ordino di mangiare il mio Corpo e bere il mio Sangue attraverso il pane e il vino eucaristici e di ripetere questo gesto in memoria di me ogni volta che vi riunite nel mio nome. Poi dopo la morte mi mostro ai vostri occhi e vi conferisco il potere di rimettere i peccati. Così cominciate a capire a cosa serve la comunione (comunione e perdono dei peccati sono legati insieme: l'uno non può fare a meno dell'altro) avete la conferma di non aver visto un fantasma ma il vostro Maestro e sapete cos'è la risurrezione dei morti.
La remissione dei peccati attraverso i discepoli
Gio. 20 [22] Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; [23]a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». Perché Gesù conferì ai discepoli il potere di rimettere i peccati costringendo l’uomo a passare attraverso l'uomo per ottenere il perdono da Dio?
1) Come sempre il problema è il maligno. È lui che si oppone alla salvezza dei peccatori. Ecco le parole del diavolo "troppo comodo alzare gli occhi al cielo dire Dio perdona tutti i miei peccati ed entrare in paradiso". Fu per chiudere definitivamente la bocca al demonio che Gesù conferì il potere di rimettere i peccati ai discepoli. Non esiste atto di fede più grande di confessare i propri peccati a un estraneo che ha ricevuto questo potere dal Signore per chiudere definitivamente la bocca al demonio e ottenere il perdono dei peccati.
2) La remissione dei peccati attraverso il consacrato è il mezzo per ricordare al peccatore come il Signore elimina i peccati (Passione viva), indicargli la strada per evitarli e se persiste nell'errore suggerire al confessore di inserirlo nella lista di quelli da sostenere con la preghiera quotidiana per liberarlo dal demoni e riportarlo sulla strada della verità, del rosario.
La comunione
Matt. 26 [26] Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». [27] Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, [28] perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.
Gesù è preciso. Non nel pane (Corpo) ma nella bevanda eucaristica (Sangue) è presente l’energia della vita distrutta dai peccati. Senza assunzione le deformazioni dei peccati rimessi restano e, salvo chi ha lucrato qualche indulgenza plenaria, chi eviterà la dannazione eterna dovrà espiarli tutti con le proprie sofferenze (contrizione spontanea dei peccati) in purgatorio. Una tribolazione senza fine perché i tempi celesti non sono come quelli terreni. Un giorno di peccato corrisponde a circa 1000 di purgatorio. 80 anni di vita nel peccato sono 80.000 anni di permanenza nel mondo. Fu per questa ragione che Gesù suscitò in San Francesco d’Assisi la richiesta del perdono della Porziuncola (indulgenza plenaria). Sapendo quello che avrebbe fatto Lucifero nei secoli per rendere vano il sacrificio della Croce per molti con l’indulgenza del perdono d'Assisi mise a disposizione della Chiesa un mezzo di grazia straordinario (un miracolo nel miracolo eucaristico) per offrire ai fedeli che assumevano la particola senza bevanda eucaristica di evitare il purgatorio ed entrare in Paradiso. Ma qualsiasi comunione fatta come ha ordinato il Signore ai discepoli nell’ultima Cena (mangiare il pane e bere il vino) concede piena remissione di tutte le colpe e le pene dei peccati rimessi, apre le porte del Paradiso e permette al Signore di estendere i benefici della Passione a tutti gli altri. Nulla comunione eucaristica nulla va sprecato. Quello che è in sovrappiù per il fedele va a beneficio di qualcun altro.
“Gio. 6 [51] Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che darò è la mia carne per la vita del mondo».[53] «In verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. [54] Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno”.
Gesù precisa “e io lo risusciterò nell'ultimo giorno”. L’ultimo giorno non è il giorno del giudizio universale (che non ci sarà mai) ma il momento del trapasso da questa vita all’altra vita. Il giorno del giudizio universale o risurrezione della carne non ci sarà mai perché non ha alcun senso giudicare ciò che è stato salvato e condannare ciò che è andato perduto. Un ulteriore esempio di questa realtà la troviamo in Mat. 8 [18] Vedendo Gesù una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all'altra riva. [19] Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai». [20] Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo» [21]E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre». [22] Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti».
La risposta del Signore alla prima domanda è immediata "ma il Figlio dell'uomo non sa dove posare il capo". Non ha bisogno di spiegazioni. La seconda «Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti» è una importantissima rivelazione del Signore sfuggita alla Chiesa per 2000 anni. Se i morti seppelliscono i loro morti significa che non sono morti ma vivi e in mezzo a noi cioè nel mondo e hanno estremo bisogno di aiuto (messe e preghiere) per espiare i peccati commessi in vita e raggiungere la pace del Paradiso.
Dopo la morte del corpo la vita continua. Alle gioie del Paradiso per chi ha custodito la salute dell’anima. Alle sofferenze del purgatorio per chi la deve ripulire. Alle tribolazioni della dannazione eterna per tutti gli altri. È evidente che non ci sarà mai un giudizio universale perché non ha alcun senso giudicare ciò che è stato salvato, ciò che si trova in purgatorio a ripulire l'anima e ciò che è andato perduto e si trova all'inferno. Dopo la morte del corpo chi evita l’inferno resta nel mondo un tempo lunghissimo per rigenerare con l’energia della vita rimasta quella distrutta dai peccati (contrizione spontanea). Non è una passeggiata ma una tribolazione senza fine. Se Dio potesse agire liberamente eliminerebbe ogni imperfezione a cominciare dal demonio e dal peccato e risanerebbe all'istante tutti i peccatori. Non può perché Lucifero rivendica ogni diritto fino alla fine dei tempi. Ecco le sue parole "Perché graziarli? Non sono peccatori? Hanno avuto la fortuna di evitare l'inferno che adesso paghino almeno le pene dei peccati commessi in vita se vogliono guadagnare il paradiso". Ecco perché Gesù disse “Mat. 5 [25] Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. [26] In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! “. Usò questo esempio per far capire ai peccatori che Lucifero non sconta nulla. Salvare i peccatori e portarli in Paradiso è la gioia di Dio. Condannarli quella del maligno "chi evita l’inferno resta nel mondo a pagare con le proprie sofferenze fino all'ultimo spicciolo le pene dei peccati commessi in vita". Sono passati 2000 anni e solo una minima parte sono riusciti a guadagnare il Paradiso. A girovagare per il mondo in attesa di espiare i peccati, arrivare alla perfezione e guadagnare il paradiso non potete nemmeno immaginare quanti romani ci sono dei tempi del Signore.
Le anime del purgatorio vedono e sentono ogni cosa e soffrono l’impossibilità di comunicare con i loro cari. La guarigione per loro è un processo lentissimo. Un giorno di peccato corrisponde a mille di pena. Chi è vissuto 80 anni nel peccato impiega quasi 80.000 anni a rigenerare con l’energia della vita rimasta quella distrutta dai peccati (dati confermati da Papa Bonifacio VII, Benedetto XIII, Urbano VII presenti negli scritti di M. Valtorta perfettamente in linea con le mie conoscenze). Solo le nostre messe e preghiere possono alleviare e abbreviare le loro sofferenze e far felice Dio.
Assunzione o risurrezione?
Dopo la morte di Gesù Maria rimase con i discepoli fino alla vecchiaia. Nel Vangelo non c’è traccia della Sua morte e assunzione in cielo. Maria per la Chiesa è stata assunta in cielo ma l'immacolata concezione resta un dogma di fede. E' uno dei tanti controsensi di una Chiesa che va avanti sugli scritti dell'Antico Testamento e non vuole chiarirsi le idee. La Santissima Vergine Maria non è una discendente di Eva ma la più nobile creatura celeste del Paradiso incarnata nella natura umana. Priva di peccato originale mantenendosi integra dal peccato come era entrata nel mondo allo stesso modo tornata in Cielo perché la morte non poteva trattenere ciò che era privo di colpe. Maria quindi non è stata assunta in cielo dal Padre in cielo come insegna la Chiesa ma è risuscitata e ascesa in Corpo, Anima e Spirito da sé come il Figlio. “Gio. 10 [17] Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. [18] Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo”. “Gio.14 [30] Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, [31] ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Gesù avrebbe potuto aggiungere “e questo vale anche per mia Madre perché priva di peccato originale e senza colpe come me”. Spirito e anima sono due sostanze diverse. L'anima non può nulla mentre lo Spirito ha il pieno dominio della materia e delle facoltà delle creature. Gesù e Maria non erano due creature umane ma due creature spirituali incarnante nella natura umana e dunque la loro risurrezione alla vita eterna non è più un dogma di fede ma la realtà celeste operata da Dio sulla terra per il bene di tutti.
Il mondo dopo la Morte di Gesù
Con la morte di Gesù Lucifero perdeva tutte le anime dell’inferno, del purgatorio e del limbo e gli restavano ancora tutti i peccatori che erano e sarebbero venuti nel mondo dopo. Certo in virtù del battesimo per il perdono dei peccati, rivivendo le sofferenze della Passione, il Figlio di Dio poteva offrire la stessa possibilità di salvezza anche a questi. Ma bisognava saperlo e aver fede. Cioè farsi battezzare, rimettere i peccati e ricevere la comunione. Lucifero poteva ancora dominare il mondo. Per farlo doveva allontanare i peccatori dalla Verità e seminare nuove menzogne per nasconderla. In due parole:
1) Sollevare dubbi sulla natura divina di Gesù e la missione ricevuta dal Padre (come poteva essere il Figlio di Dio se i genitori erano Giuseppe e Maria? E se Suo Padre era Dio perché lo aveva abbandonato nelle mani dei peccatori fino alla morte in Croce?)
2) Rendere incomprensibile il senso della Passione di Cristo (perché il Figlio di Dio doveva essere ucciso dai peccatori per salvarli? Se conosceva il corso degli eventi e aveva il potere di miracolo perché non impedirlo? Che senso ha chiedere ai discepoli di mangiare il Suo Corpo e bere il Suo Sangue per guadagnare la vita eterna. Ecc.)
3) Alimentare menzogne e false credenze sulla vita e poteri spirituali di Gesù
4) Dare vita a nuove credenze, religioni, dottrine e scienze per far perdere agli uomini ogni memoria degli insegnamenti di Cristo sul demonio, il peccato, la vita e la morte eterna e trascinare il mondo alla rovina.
E così prima attaccò le facoltà dei discepoli più deboli (quelli che trascuravano la preghiera e cadevano nel peccato) per confondere i ricordi e seminare menzogne sulla vita e i poteri del Figlio di Dio (Vangeli apocrifi). Poi perseguitò le comunità cristiane e creò nuove religioni per impedirne la crescita e l’espansione. Quindi divise la Chiesa per trascinare molti alla rovina e rendere vano il sacrifico della Croce per loro e infine diede vita a nuove scienze, dottrine e scuole di pensiero per allontanare gli uomini da Dio e riempire il mondo di menzogne, violenze e morte. Molti si allontanarono da Dio fino all’ateismo. Altri sono caduti dalla parte opposta fino alla stregoneria e al satanismo.
La Verità che il peccato nasconde
alla ragione di chi vive nel peccato
Gesù è Dio venuto nel mondo a portare la verità di Dio. Non ha fatto rumore salvo gli ultimi tre anni di vita - con prodigi e miracoli - e lo ha fatto secondo i progetti del Padre. Non ha preso nulla. Non si è indebitato con nessuno, non ha lasciato nulla di se a qualcuno salvo la parola (primi 4 discepoli) e i sacramenti. E' venuto nel mondo assecondando le credenze e le usanze per far conoscere parzialmente la verità di Dio, portarla avanti nei secoli, farla maturare con i santi e farla esplodere nel momento stabilito dal Padre (cioè adesso). Sarà la fine di questo sistema di cose e l'inizio di una nuova era per tutti ma prima è necessario ridurre a zero il principe di questo sistema di cose (Lucifero) e questo documento che ho scritto è l'inizio.
In virtù di un diritto acquisito con l’inganno il mondo giace sotto il dominio di Lucifero. Per realizzare il progetto di salvezza del Padre il Figlio e la Santissima Vergine Maria sono entrati nel mondo come ospiti indesiderati di satana. Fin dal principio agendo sulle facoltà dei peccatori Lucifero ha fatto terra bruciata per impoverirli, isolarli e fermarli e rendergli la vita impossibile. La nascita del Figlio di Dio al freddo di una mangiatoia è la dimostrazione di questa realtà. Gesù e Maria (due creature spirituali celesti) hanno vissuto nella povertà più assoluta con lo stretto necessario per vivere e portare avanti la loro missione di salvezza. Non vergognatevi delle povertà che conoscerete seguendoli perché avrete la vostra ricompensa in cielo. Finché il mondo sarà nelle mani di Lucifero la ricompensa per chi lo segue sarà il possesso delle sue cose ma dopo arriveranno pianto e stridore di denti per l'eternità. E' lui che distribuisce potere, ricchezze e gloria ai peccatori e ingiustizie, povertà e umiliazioni ai giusti. Gesù è stato preciso e ha lasciato alcune parabole per aiutarci a capire bene questa cosa è la Chiesa che non le conosce perchè non le ha capite.
Otri vecchi e otri nuovi
Il Figlio di Dio non è venuto nel mondo a portare una religione, un’ideologia o una scienza ma la Verità sulla condizione d’esilio dal Padre e per guadagnare i mezzi di grazia per la salvezza dei peccatori. Nei tre anni di apostolato ha dovuto assecondare abitudini, credenze, usanze, profeti e profezie della tradizione ebraica per non sconvolgere le credenze, dare scandalo e gettare il seme della Verità dove Lucifero impersonando Dio aveva seminato nel mondo la menzogna più grande (la tradizione ebraica). Ecco una frase di Gesù che mostra bene questa realtà e per chi con la preghiera lo merita apre gli occhi dell'anima alla conoscenza dell'inconoscibile:
Matt.9 [14] Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?». [15]E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno. [16] Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. [17] Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano». Luc.5 [39] Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!».
Prestate attenzione e conoscerete Dio. I discepoli di Giovanni chiedono al Signore spiegazioni sul digiuno. Gesù risponde con un esempio «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno" poi aggiunge una frase che non c'entra nulla “Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore”, “Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri vanno perduti" e conclude con un'altra frase altrettanto incomprensibile "Luc.5 [39]Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!» È incredibile quello che ha fatto Gesù per aggirare il demonio e lasciare ai cristiani la chiave per conoscere alla fine dei tempi la verità su Dio e il demonio. Infatti il senso delle Sue parole è rimasto nascosto 2000 anni agli occhi della ragione di religiosi, ricercatori, studiosi, fedeli, intellettuali ecc. (non pregano) per farla esplodere nel momento stabilito dal Padre, far riconoscere la mia identità e venire alla luce la Verità su Dio. Gesù ha lasciato nella parola la chiave per distruggere tutte le menzogne seminate da Lucifero impersonando Dio e ingannando i profeti. Dice il Signore “Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa”. Come dire ”nessuno lega la Verità alla menzogna” cioè fa proprio quello che ha fatto Lui. Gesù non ha messo una toppa nuova su un vestito nuovo ma vecchio. Non ha versato vino nuovo in otri nuovi ma vecchi. Insomma è venuto nel mondo, ha portato la verità di Dio e l'ha rovesciata nella menzogna della tradizione ebraica per distruggerla nei tempi stabiliti dal Padre. I discepoli non potevano comprendere questa e altre frasi che il Signore di tanto in tanto seminava nella parola come autentiche cariche di verità a tempo perché non erano per la loro ma per la nostra generazione. Diversamente uomini di poca fede e scarso intelletto come potrei conoscerle così bene? E la frase finale “[39] Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!» è la ciliegina sulla torta. Nessuno vuole abbandonare l’Antico Testamento perché la menzogna di Lucifero garantisce potere, ricchezze, privilegi e gloria ai suoi servi, tutte cose che la parola di Cristo distruggerà una volta per sempre.
Alcune frasi del Signore rimaste incomprese:
1) “Gio. 10 [8] Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati” Ecco il senso delle parole di Gesù “Tutti quelli che sono venuti prima di me (patriarchi, profeti ecc.) sono ladri e briganti (peccatori) che hanno seminato solo errori e menzogne per il loro interesse. Ma le mie pecore (le categorie elencate dal Signore nelle beatitudini) non li hanno ascoltati e si sono salvati”
2) “Matt. 5 [17] Non pensate che sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento”. Come dire "Non sono venuto nel mondo a eliminare la legge o i profeti ma a portare a compimento (cioè assecondare e realizzare) quello che è stato profetizzato sulla mia venuta per distruggere, nei tempi stabiliti dal Padre, tutte le menzogne seminate da Lucifero impersonando Dio e ingannando i profeti".
3) “Gio. 3 [14] E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, [15] perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”. Anche qui Gesù è preciso “Come Lucifero, attraverso Mosè, innalzò nel deserto la menzogna del Dio degli eserciti della Tradizione Ebraica (il serpente è il simbolo di satana) allo stesso modo è necessario che il Figlio di Dio sia innalzato sulla Croce (umiliato e ucciso) perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna”.
Anche queste frasi non erano per i discepoli (come potevano comprenderle senza le cose che vi ho fatto conoscere finora?) ma per i cristiani della nostra generazione perché è questa l’ora stabilita dal Padre nel libro della vita.
Il Signore sapeva perfettamente quanto sarebbe durata nei secoli la menzogna della tradizione Ebraica e l'errore della Sua Chiesa che legandola alla Verità sarebbe caduta in errore e nella parola seminò diverse frasi come autentiche cariche di verità a tempo da far deflagrare una dopo l'altra nell'ora stabilita dal Padre e mettere fine una volta per sempre a tutti gli inganni e le menzogne seminate dal maligno impersonando Dio e i suoi angeli: Antico Testamento, religioni, scuole di pensiero, scienze, occultismo, false apparizioni (Dio non porta mai segreti e misteri ma solo Verità e salvezza) a tutto ciò che suggestiona la mente e confonde i cuori (sogni, voci, estasi, premonizioni, ufo, ideali, valori, credenze, tradizioni ecc.).
Una ulteriore dimostrazione di come nei tre anni di apostolato Gesù abbia continuato ad assecondare abitudini (anche alimentari), credenze, profeti e profezie e perfino il demonio per non sconvolgere le credenze, dare scandalo, farsi ascoltare e nello stesso tempo gettare semi di verità per i tempi stabiliti dal Padre è l’episodio della trasfigurazione.
La Trasfigurazione
“Matt. 17 [1] Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. [2] E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. [3] Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. [4] Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». [5] Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». [6] All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. [7] Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». [8] Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. [9] E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti». [10] Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». [11] Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. [12] Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». [13] Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista”.
“Perché il Signore ordinò ai discepoli di non parlare a nessuno della visione sul monte fino al giorno della Sua Risurrezione? Semplice come potevano Mosè ed Elia essere risuscitati dai morti e trovarsi al cospetto di Dio in Paradiso se Gesù non aveva ancora vinto il peccato e la morte e distrutto la colpa del peccato originale? Dai tempi di Adamo ed Eva fino al giorno della risurrezione di Cristo nessuno era salito in Paradiso fuorché il Figlio di Dio disceso dal cielo per essere ucciso senza diritto per la salvezza dei peccatori “Gio. 3 [13] nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo”. Nessuno poteva risuscitare dai morti ed entrate in Paradiso perché la colpa del peccato originale lo impediva. Privo di peccato originale, rimasto incontaminato tutta la vita la morte non poteva trattenere ciò che era privo di colpa e Gesù risuscitò dai morti. Da Adamo ed Eva fino al giorno della Sua Passione i morti (anche le anime sante del limbo come i bambini e i santi Giuseppe, Gioacchino e Anna genitori di Maria e Giovanni Battista) erano tutti in attesa di essere risuscitati alla vita eterna da Gesù. È Lui che ha vinto il peccato e la morte e aperto le porte del Paradiso diventando Lui stesso la Risurrezione e la Vita “Lu. 23 [42] ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». [43] Rispose Gesù: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel Paradiso”. I discepoli non sapevano ancora cosa fosse la risurrezione alla vita eterna e la visione di Mosè e di Elia sul monte appariva come opera di Dio. Ma dopo la morte Gesù si mostrò in carne ed ossa ai loro occhi e tutti compresero cosa voleva dire quando parlava di risurrezione. L’apparizione di Mosè e di Elia, la trasfigurazione del volto del Signore, la voce del Padre che esortava ad ascoltare il Figlio erano tutti inganni di Lucifero e dei suoi demoni che li avevano impersonati per legare Gesù ai profeti della tradizione ebraica e farli cadere tutti in errore. Una ulteriore conferma è la risposta di Gesù riguardo la venuta del profeta Elia. Non Elia ma Giovanni Battista era colui che doveva preparare la strada al Signore come stabilito dal Padre nel libro della vita. In cielo non esistono misteri e segreti e tutte le creature lo conoscono. Anche i demoni. È scritto infatti che Dio metterà fine al demonio, al peccato, alla morte e riconcilierà a sé l’intero creato. Ma Lucifero crede di poter rovesciare il corso degli eventi stabiliti dal Padre a suo favore per impedirlo e così sapendo che Gesù sarebbe venuto nel mondo a portare un battesimo d’acqua per il perdono dei peccati fin dal principio anticipò ai profeti la venuta del Messia per legarlo alla tradizione ebraica e nascondere la menzogna degli olocausti e dei riti sanguinari che nei secoli si era fatto servire impersonando Dio e ingannando i profeti. Capite? L’ Antico Testamento non è la storia dell’Alleanza di Dio con il popolo di Israele (Dio non è una potenza spirituale che si schiera con un popolo o con un altro ma il Creatore, il Padre di tutte le creature) ma degli inganni e delle menzogne seminate da Lucifero impersonando Dio per farlo credere al mondo intero. Un lungo carosello di storie create dal maligno con apparizioni, visioni, sogni, estasi, profezie e terrificanti manifestazioni dello spirito per suggestionare le menti, dominare i peccatori e seminare menzogne che allontanavano da Dio e trascinavano gli uomini nel peccato. La sola vera apparizione celeste di tutta la Bibbia è quella che il Padre ha potuto concedere ai pastori del gregge la notte della nascita di Suo Figlio N.S. Gesù Cristo “Lu.2 [9-13-14] L’Angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Subito si unì all’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio così: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. Le altre sono tutte opera del maligno. Anche quelle angeliche avvenute al sepolcro dopo la morte del Signore”. San George
La parabola del ricco epulone
Come un buon padre educa i figli con esempi che aiutano a capire cosa è bene e cosa è male allo stesso Gesù assecondando le credenze educava le folle alla realtà del demonio e del peccato, alla vita e alla morte eterna e alla necessità della preghiera e della carità per convertirli e in vista della Passione salvare il maggior numero di anime dalla morte eterna. La parabola del ricco epulone è una di queste:
Luca 16 [19] C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. [20] Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, [21] bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. [22] Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. [23] Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. [24] Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. [25] Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. [26] Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. [27]E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, [28] perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. [29] Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. [30]E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. [31] Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».
Ora è evidente che Abramo non poteva trovarsi in Paradiso al cospetto di Dio perché Gesù non aveva ancora distrutto la colpa del peccato originale. Ma il Signore assecondando le credenze raccontò la parabola del ricco epulone per farsi ascoltare e dare una serie di insegnamenti:
1. Dopo la morte del corpo la vita continua: al bene per chi ha agito bene, al male per tutti gli altri
2. Non è possibile entrare in contatto con i defunti perché il maligno rivendica ogni diritto a lasciare i peccatori nell’ignoranza di Dio e della legge della vita e dopo la morte trascinarli tutti alla rovina.
3. L’attaccamento alle cose transitorie di questo mondo allontana il cuore dell’uomo da Dio e permette al demonio di trascinare i peccatori a cadere nei peccati capitali (superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia) e condannarsi alla eterna rovina.
L'adultera
Gio. 8 [1] Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. [2] Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. [3] Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, [4] gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. [5] Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». [6] Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. [7]E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». [8]E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. [9] Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. [10] Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». [11] Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; va e d'ora in poi non peccare più».
Tutte le provocazioni vengono dal maligno. Scribi e farisei (peccatori) portano una donna sorpresa in flagrante adulterio davanti a Gesù per metterlo alla prova. Come sempre era Lucifero ad agire attraverso le facoltà dei peccatori (nessun peccatore può opporsi al maligno) per provocare e far cadere in errore il Signore e Gesù, per non sconvolgere le credenze, dare scandalo e salvare la vita alla donna rispose «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». Una frase che pietrificò i lapidatori di adultere che uno dietro l’altro se ne andarono via tutti. Una bella risposta ma il Signore avrebbe potuto benissimo rispondere con una semplice domanda "Il Padre vi ha dato la Legge dell’amore e della vita che al V° comandamento ordina di non uccidere. Chi dunque ha suggerito a Mosè di calpestare la Legge e dare ordine di lapidare le adultere Dio o Lucifero?” Non usò queste parole perché lo avrebbero ucciso (o come con me isolato da tutti). Ma voi che mi leggere adesso sapete la verità.
Gesù aveva 30 anni quando cominciò il suo apostolato. Un bel ragazzo mite, semplice e coraggioso. A chi chiedeva dava risposta (anche se erano pochissimi ad avvicinarsi e fargli domande perché il demonio lo impediva per nascondere la verità e non perdere peccatori) e non temeva nulla e diceva tutto (nei limiti). Quanti giovani di oggi avrebbero il coraggio e la buona volontà di scendere in piazza e parlare di Dio, del demonio e del peccato a un popolo ignorante e ottuso che si scalda facilmente e in un lampo si trasforma in uno spietato assassino?
La parabola dei Capri e delle Pecore
Matteo25 [31] Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. [32]E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, [33]e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. [34] Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. [35] Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, [36] nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. [37] Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? [38] Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? [39]E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? [40] Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. [41] Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. [42] Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; [43] ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. [44] Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? [45] Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. [46]E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
Una parabola che a prima vista si può riassumere in una frase "il giorno del giudizio chi avrà agito con amore verso il proprio prossimo guadagnerà la vita eterna e chi avrà agito male la dannazione eterna". In realtà, come sempre, le parole di Gesù sono molto più profonde di quello che si ricava da una prima lettura e non riguarda solo i cristiani ma tutti gli esseri umani. Dopo la morte del corpo la vita continua. Alle gioie eterne per chi custodisce la salute dell'anima. Alle sofferenze del purgatorio per chi la deve ripulire dai peccati commessi in vita. Alle tribolazioni della dannazione eterna per tutti gli altri. È evidente pertanto che non ci sarà mai un giudizio universale perché non ha alcun senso GIUDICARE ciò che è stato salvato e CONDANNARE ciò che è andato perduto. Gesù parlò di giorno del giudizio per assecondare le credenze e farsi ascoltare e fece l’esempio dei capri e delle pecore non per annullare la colpa dei peccati (deforma l’anima) e le sofferenze per eliminarli (purgatorio) ma per EDUCARE i peccatori alla LEGGE DELL’AMORE E DELLA VITA e alla NECESSITA’ della carità e per AMMONIRE quelli che NON SONO SOTTOPOSTI ALLA LEGGE (buddisti, induisti, ecc.) e sono rimasti nell’ignoranza del peccato che solo chi avrà agito con amore verso il proprio prossimo sarà GIUSTIFICATO (cioè preservato dall’inferno) e nella misura del bene fatto riceverà il PERDONO DEI PECCATI (resterà meno in purgatorio). Per tutti gli altri, cioè quelli sottoposti alla Legge di Mosè, il peccato resta il pungiglione della morte. La carità produce meriti MA NON ELIMINA I PECCATI.
Se nel mondo ci fosse più verità su Dio, il demonio e il peccato non ci sarebbe alcun bisogno di fare la carità. La Verità è una e indivisibile. Esiste una sola Chiesa e un solo battesimo per il perdono dei peccati. La Chiesa ha commesso una infinità di errori e sono il primo a riconoscere che i religiosi hanno più di qualche serio problema mentale ma Dio non mi ha dato i tesori della Sua Passione per fondare una nuova Chiesa ma per tirare su quella che ha fondato. Il Signore mi ha fatto capire che la Verità è una e indivisibile e quando la Chiesa sbaglia non l'abbandona nelle mani del demonio ma cerca di correggerla e salvarla come fa con tutti i peccatori. È il maligno che indurisce la cervice dei religiosi che non pregano ed esaspera i cuori dei fedeli che seguono il vangelo allontanandoli dalla Chiesa rendendo inutile il sacrificio della Croce per loro. Ortodossi, anglicani, protestanti ecc. non possono in alcun modo guadagnare la vita eterna perché manca il requisito fondamentale per essere salvati dal Signore: il battesimo per il perdono dei peccati. I loro sacramenti sono inesistenti davanti d Dio. Per questi cristiani l'unica ancora di salvezza è evitare il peccato in modo da rigenerare dopo la morte del corpo con l’energia della vita rimasta quella distrutta dai peccati in purgatorio. NON ESISTONO HANNO ALTRE POSSIBILITA’ DI SALVEZZA. Ma un cattolico che si mantiene in grazia di Dio e riceve degnamente la comunione completa (CORPO E SANGUE) permette al Signore di estendere i benefici della Passione ad altri peccatori. Nulla del sacrificio eucaristico va sprecato. Ciò che è in sovrappiù per il fedele va a beneficio di qualcun altro. Chi riceve anche più comunioni al giorno (ogni comunione è un atto di fede e prudce grazie) e recita la corona della divina misericordia a favore dei cristiani divisi dalla Chiesa Cattolica, dei defunti di tutti i tempi e dei peccatori del mondo intero estende i benefici della Passione all’intera Umanità, collabora con Gesù alla redenzione del mondo e guadagna meriti che dureranno in eterno. Gesù non è venuto nel mondo a salvare i cattolici ma il genere umano attraverso i cattolici. Sono dunque i più attaccati dal maligno e senza preghiera quotidiana è impossibile non cadere in errore. Molti religiosi e fedeli hanno perduto ogni cognizione del demonio, del peccato e dell'inferno a loro rovina. Più conosci la Verità più il peccato diventa il pungiglione della morte.
Quindi delle tre virtù teologali fede, speranza, carità la più importante non è l’ultima (la carità di cui non ci sarebbe alcun bisogno se il mondo conoscesse la verità) ma la prima (la fede) perché l’unica che porta alla preghiera, ai sacramenti e alla salvezza. Se con la carità fosse possibile eliminare i peccati e guadagnare la vita eterna chi rinuncerebbe a comprarsi un posto in Paradiso a colpi di elemosine senza dover pregare, farsi rimettere i peccati e assumere la comunione completa?
Origine, condizione, necessità della preghiera
Finché siamo nel mondo nulla può essere dato gratuitamente. Non è certo Dio ad aver stabilito un prezzo per aiutare i peccatori perché ha mandato Suo Figlio nel mondo per salvarli. Inoltre il Creatore non ha alcun bisogno delle nostre preghiere e suppliche per misurare la nostra fede perché la conosce già. Conosce tutte le nostre debolezze e inclinazioni fin dalla nascita perché prima di essere stati concepiti dalla carne siamo stati concepiti dal Suo Spirito e sa meglio di noi ciò di cui abbiamo maggiore bisogno per vivere bene questa vita e guadagnare quella eterna. Quindi Dio non è mica un tiranno che vuole essere onorato, adorato, glorificato e supplicato fino a farci venire l’esaurimento per aiutare i suoi figli ma un Padre dolce e amorevole infinitamente superiore a queste COSE PRIMITIVE che il demonio ci ha insegnato per allontanarci da Dio.
Prima della Passione, Morte, Risurrezione e Ascensione al cielo di Cristo lo Spirito Santo era assente e nessuno poteva chiedere la Sua guida e protezione perché il peccato originale lo impediva. È l'ingiusta morte di Gesù che ha distrutto la colpa del peccato originale e permesso al Padre di aprire le porte del Paradiso e rimandare lo Spirito Santo nel mondo. Ma come insegna il Signore Luc. 11 [13] Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!» lo Spirito Santo è necessario chiederlo al Padre ogni giorno con la preghiera. Diversamente non si riceve e si continua a subire l'influsso del maligno. La preghiera non è una condizione posta da Dio per aiutarci ma dal maligno per fermarci. Non potendo impedire all'uomo in esilio di ascoltare la voce del cuore, alzare gli occhi al cielo, credere, chiedere e sperare ha dovuto imporre la condizione della preghiera per quantificare la fede cioè il numero di aiuti che lo Spirito Santo può donare ai peccatori. Ecco le sue parole a Dio "troppo comodo alzare gli occhi al cielo chiedere e ottenere. Se davvero crede in ciò che non vede lo dimostri perseverando nella preghiera. Vediamo quanto vale la sua fede se lo metto alla prova con delle difficoltà. Se fra tre anni è ancora lì che prega dagli quello che chiede, diversamente sarò io a dare una bella lezione a questo imbroglione che vuole ingannare il suo padrone”. Chi dunque vuole RIPRENDERSI ciò che gli APPARTIENE essere guidato dallo Spirito Santo e conquistare il domino delle facoltà (sanità) deve chiederlo al Padre con la preghiera ripetendo tutti i giorni sui grani del rosario la seguente invocazione: "Padre Santo nel nome di Gesù mandami anche oggi la Guida dello Spirito Santo e concedi la Sua guida a tutte le creature del mondo". Una corona del rosario sono 55 perle (invocazioni) tre corone 165. E' una buona misura quotidiana. Ogni giorno infatti è un giorno nuovo e quello che guadagniamo con le preghiere si esaurisce nell'arco della giornata e il successivo bisogna ricominciare tutto daccapo. Ripetere tutti i giorni sulla corona del rosario questa semplice invocazione 165 volte significa mettersi sotto la protezione di Dio e farsi guidare dal Suo Spirito alla conoscenza di cose che nessuna mente può conoscere e comprendere. SENZA PREGHIERA NESSUNO HA LIBERO ARBITRIO. Sono una infinità le cose che l'umanità ignora perché i religiosi non pregano. Molte cose le trovate in questo documento altre sparse nella mia pagina web. Tesori che senza preghiera resteranno nascosti e incompresi per secoli perché Lucifero agendo sulle facoltà li nasconderà a ogni vista e intelligenza per continuare a dominare i peccatori. La verità anche se scritta è un tesoro che nessuno può conoscere senza l'aiuto di Dio. Ciò che ho appena detto sulla preghiera fra pochi secondi svanirà dalla vostra memoria e non resterà nulla. Una realtà che il mondo ignora e mostra bene la gravità della condizione dell'uomo nel mondo. La preghiera quotidiana è l'unico mezzo per conquistare e conservare il dominio delle facoltà (libero arbitrio) e custodire memoria di ogni verità ricevuta dalla grazia e dell'amore di Dio. Condizione posta dal maligno per misurare la fede dove il NUMERO DI INVOCAZIONI SONO IL CONTATORE Dio nella sua immensa sapienza l’ha trasformata nella scienza dei santi. Con la preghiera nulla è impossibile. Gesù insisteva sulla necessità della preghiera "Pregate sempre senza stancarvi mai Lu.18,1" perché l’influsso del demonio è continuo mentre le grazie che scaturiscono dai nostri atti di fede si esauriscono tutti nell'arco della giornata. E' la scuola di Dio che guida alla perfezione della santità fino al miracolo. Non esiste tesoro più grande al mondo ma è necessario un atto di fede. Basta trasformare la preghiera in una abitudine quotidiana per mantenere stabile il grado di protezione delle facoltà, crescere in perfezione e santità e arrivare fino ai vertici dove nulla diventa impossibile.
Sulla necessità di pregare sempre senza stancarsi mai (non è importante la forma ma la sostanza: quanto preghiamo) Gesù raccontò la parabola della vedova che tutti i giorni molestava il giudice per avere giustizia "Luca18 [1] Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: [2] «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno [3] In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. [4] Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, [5] poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». [6] E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. [7] E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui e li farà a lungo aspettare? [8] Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”
La riposta alla prima domanda è NO. Alla seconda Dio non è sordo alle nostre richieste è il maligno che si oppone. Ecco le sue parole "cos'ha fatto per essere esaudito. Nulla. Lascialo nelle mie mani un paio d'anni. Vediamo quanto vale la sua fede se lo metto alla prova e se resiste dagli quello che chiede. Diversamente sarò io a dare una bella lezione a questo imbroglione". Chi vuole conoscere la verità e ricevere la grazia che chiede deve essere più testardo del nemico oppositore. Il demonio disporrà le sue trappole per fermarci (stanchezza, pensieri estranei e contrari, pigrizia, imprevisti, impegni ecc.) e Dio potrà esaudirci solo quando con le nostre preghiere chiuderemo una volta per sempre la bocca al diavolo.
Alcune frasi di Gesù rimaste incomprese fino a oggi
1) “Mt.5 [22] Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna". Gesù è durissimo con gli psicologi. Quelli che si fanno chiamare “scienziati della mente”, “analisti del pensiero”, "studiosi della psiche" altro non sono che ignari discepoli del maligno che seminano menzogne per il loro interesse al punto che il Signore anticipa loro il "fuoco dell’inferno“. La ragione è il pessimo modello che danno a tutti. Chi fa passare per depressi, affetti da patologie del pensiero, matti i propri fratelli aiuta il demonio a nascondersi, distrugge gli insegnamenti di Cristo sulla realtà del demonio, la necessità della preghiera, la gravità del peccato, la vita e la morte eterna e condanna degli innocenti a vivere secondo il loro credo e assumere veleni che intossicano le facoltà. SONO TUTTE MENZOGNE E PECCATO. Non esistono le malattie del pensiero ma i demoni che influenzano e tormentano i peccatori. Sbalzi d'umore, ansie, rabbia, allucinazioni, disturbi sessuali, manie, fissazioni, ossessioni, attacchi di panico, ira, aggressività, disturbi del sonno ecc. sono tutte azioni dei demoni sulle facoltà dei peccatori per trascinarli ad azioni lesive contro sé stessi e gli altri nell’impossibilità di rendersi contro della gravità di quello che fanno (demenza) a danno di tutti. La mente (materia vivificata da Dio) non genera pensieri e ragionamenti ma li riceve dall'anima sotto l'influsso dello spirito e poiché il mondo giace sotto il dominio di Lucifero esso è temporaneamente santo per chi prega (4 rosari al giorno è il minimo) e maligno per tutti gli altri. Le persone che vivono nel peccato sono a rischio di morte ETERNA. Se nessuno le protegge con la preghiera quotidiana (non meno di 165 invocazioni allo Spirito Santo per liberare le facoltà fino a quando non diventano autonome e recitano il rosario) come si presenta l'occasione giusta i demoni prendono il pieno dominio delle facoltà e li trascinano ad azioni lesive contro se stessi e gli altri nella più totale incapacità di rendersi conto di quello che fanno (omicidio/suicidio) a danno di tutti. L’uomo in difetto di preghiera non ha intelletto e facoltà proprie. Non esistono le azioni dell’uomo ma dello spirito attraverso l’uomo. Senza preghiera è impossibile rendersi conto di questa realtà perché subiamo il demonio che lo impedisce per nascondersi, agire indisturbato e dominare il pianeta.
2) "Se uno ti percuote la guancia destra tu porgigli anche l'altra Mt.5,37" Non è buonismo come fanno intendere i figli dei fiori della spiritualità e neanche uno stile di vita consono agli insegnamenti di Cristo ma qualcosa di molto più profondo. Ecco il senso delle parole di Gesù “se uno ti percuote la guancia non reagire contro di lui ma contro il demone che te lo ha scagliato contro per dividervi. Assecondalo, porgi l'altra guancia e impedirai al maligno di accendere reazioni” Stessa cosa "Non giudicate e non sarete giudicati”, “Non condannate e non sarete condannati”, “perdonate e sarete perdonati Lu.6,37". Come dire “non giudicate e condannate nessuno perché siete tutti peccatori (vittime e artefici del demonio) e il maligno non potrà accusarvi, mettervi gli uni contro gli altri, dividervi e dominarvi”.
3) "Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti (Matt.10,27"). Gesù usò queste parole per far capire quello che voleva da tutti. Il mondo giace sotto il dominio di Lucifero. Chi in virtù della fede, attraverso la preghiera riceve dal Signore il dono della conoscenza della verità non deve tenerla per sé MA GRIDARLA SUI TETTI CON TUTTE LE SUE FORZE E FARLA CONOSCERE A TUTTI perché non esiste nulla di più importante nella vita di ogni uomo della conoscenza del demonio, del peccato, della vita e della morte eterna. Verità che il maligno cerca in tutti i modi di nascondere per dominare i peccatori, distruggere il creato e trascinare il maggior numero di anime all'eterna rovina.
4) "Matt.18 [1] In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». [2] Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: [3] «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. [4] Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. Gesù usò l’esempio dei bambini per far capire agli adulti che tutti gli ostacoli alla conoscenza della verità e alla salvezza vengono dalla mente che in difetto di preghiera subisce l’influsso del demonio. I bambini riescono a ricevere e comprendere subito la Verità perché sono privi di malizia (viene dai peccati), non la mettono in dubbio e la custodiscono nel cuore l'unico posto dove il demonio non riesce a rimuoverla attraverso i canali della ragione. Gli adulti al contrario si affidano alla ragione (ragnatela del maligno) che trascina a rigettare tutto ciò che chiede un atto di fede e senza rendersi conto di quello che avviene nella realtà perdono la fede e diventano atei. Dio è una credenza, il demonio una paura, il peccato un tabù e la preghiera un esercizio spirituale per innalzare il proprio ego. E quando la preghiera è assente e il peccato grande anche il miracolo perde ogni potere comunicativo e diventa inutile (come scribi e farisei ai tempi di Gesù) perché non ci si rende della realtà (demenza) e si cade nella rete del maligno a propria rovina.
5) Mat. 9 [1] Salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. [2] Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». [3] Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». [4] Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? [5] Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? [6] Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va a casa tua». [7] Ed egli si alzò e andò a casa sua. [8]A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. La guarigione istantanea di un infermo è un miracolo talmente grande che la vedono tutti. Mentre quella dell'anima la vede solo Dio. Gesù guarì il paralitico per far capire agli scribi di essere Dio e avere anche il potere di rimettere i peccati, guarire l’anima e aprire le porte del paradiso ai peccatori. LA GUARIGIONE DEL CORPO MORTALE È NULLA RISPETTO QUELLA DELL’ANIMA. Come dire "adesso che avete visto come ho guarito all'istante con la sola parola questo paralitico sappiate che allo stesso modo posso guarire tutti i mali dell'anima (rimettere i peccati) e aprirvi le porte alla vita eterna - se fate le cose che vi dico - perché sono il Figlio di Dio e non sono venuto nel mondo a giudicare i peccatori ma a guadagnare i mezzi di grazia per salvarli dal peccato che trascina alla morte eterna.
6) Mt.11,24 Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato". Quando chiediamo qualcosa di giusto per noi e per gli altri Dio è il primo a volerlo e il demonio a opporsi. È necessario evitare il peccato e perseverare nella preghiera perché solo quando il demonio avrà esaurito ogni tentativo per farci perdere la fede e fermare la preghiera Dio potrà esaudire la nostra richiesta. "Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto Mt.7,7" e ancora "se aveste fede come un granello di senape potreste chiedere a questa montagna di spostarsi e lo farebbe". Siamo figli di Dio. Se facciamo quello che ha ordinato Gesù per il nostro bene (abbiamo fede, preghiamo e combattiamo il peccato) il Signore mette a nostra disposizione la potenza del Suo Spirito per renderci testimoni della realtà di Dio e farci operare liberazioni e miracoli come Lui per risvegliare la fede e convertire i peccatori.
7) “Matt.28 Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” Gesù non è in cielo è nel mondo con noi. Ci conosce tutti uno ad uno e desidera farsi conoscere. Ma senza preghiera è impossibile perché il demonio agendo sulle facoltà lo impedisce (preoccupazioni, pensieri, distrazioni, colpi di sonno, sviste, ecc.). Chi desidera conoscere Dio nella realtà deve recitare tutti i giorni le 15 orazioni di Santa Brigida di Svezia sulla Passione di Cristo, almeno cinque corone del rosario, combattere il peccato e prestare attenzione agli eventi che accadono nella vita di tutti i giorni. Come il Signore si farà riconoscere negli occhi delle persone che in quell'istante saranno in grazia di Dio allo stesso modo il maligno si farà riconoscere in quelli dei peccatori. Il bene e il male. Una conoscenza che ci accompagnerà tutta la vita e lentamente ci guiderà alla conquista della vita eterna.
8) Matt. 10 [37] Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; [38] chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. [39] Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Le parole del Signore si riassumono in una frase "Chi mi vuole seguire prenda la Sua croce. Tutto quello che anteponi a Dio satana lo userà per allontanarti da Dio". Chi mette in pratica la parola del Signore deve rassegnarsi all'idea di perdere ogni affetto, ricchezza e sicurezza perché Lucifero farà terra bruciata per impoverirlo, isolarlo, fermarlo. Il discepolo che insiste sulla strada indicata dal Signore arriverà alla perfezione della santità e sarà la sua rovina. Per concludere "chi vivrà per le cose del mondo le perderà tutte, e chi perderà la propria vita per amore della verità (Dio) conquisterà quella eterna".
9) “Matt.10 [30] Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati”. Se perfino i capelli del nostro capo sono contati significa che Dio ci ama più di quanto immaginiamo e dunque persino le sofferenze che il maligno vuole farci pagare sono misurate. A nessuno è dato un peso che non possa sopportare.
10) "Matt.8 [20] Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo»". Assenza di preghiera e peccato trascinano l'uomo nell’imperfezione fino alla demenza. L'incredulità è il primo segno di demenza. E' non capire la parola del Signore. E' non vedere la sua stanchezza. E' non rendersi conto della realtà e aiutare il demonio a isolare, stancare e fermare la verità. Le parole di Gesù sono a prova d'errore. Più esplicative di mille esempi. Se l’errore e il peccato erano arrivati al punto che i discepoli non vedevano neanche la stanchezza del maestro vuol dire che nessuno era in grado di comprendere la sua parola.
11) “Gio.15 [1] «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. [2] Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. [3] Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato. [4] Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da sé stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. [5] Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. [6] Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. [7] Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. [8] In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. [9] Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. [10] Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. [11] Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Dio è la ferrovia che porta in Paradiso. Gesù la locomotiva. I fedeli i vagoni. I fedeli per restare attaccati alla locomotiva devono pregare. Diversamente il nemico li stacca cominciando dagli ultimi (i più deboli). È necessario PREGARE per sé e per gli altri perché il demonio è un leone che attacca incessantemente i più piccoli cominciando dagli ultimi. Solo chi prega con regolarità riceve conoscenze e forza per aggiungere vagoni. vedere gli errori, porre rimedio e diventare amico di Dio.
12) Dice il Signore Matt.18 [3] «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. E più avanti precisa Matt.19 [23] Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. [24] Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». [25] A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». [26] E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». La salvezza è dunque un problema di ricchezze o di malizia? Entrambi. Il mondo con tutte le sue ricchezze appartiene a Lucifero. Nessuno riceve ricchezze, potere e gloria senza pagare il tributo di morte a satana, e i peccati altro non sono che gradi di morte che vengono dalla malizia del peccato che è mancanza di fede. Come faranno i ricchi a salvarsi? Semplice tornando poveri. A Dio basta la preghiera di un povero per liberare un ricco da tutte le ricchezze che gli ha dato il maligno per trascinarlo alla rovina, convertirlo e salvarlo.
13) “Matt.16 [26] Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?” A cosa serve conquistare il mondo intero e poi nel momento del trapasso trovarsi con il diavolo e perdere la propria anima? Meglio vivere in modo semplice questa vita terrena e conquistare con la preghiera un posto in Paradiso che lasciarsi sedurre dal padrone del mondo e finire all’inferno.
14) “Gio 20 [27] Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». [28] Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». [29] Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!»”. Troppi consacrati dicono ai fedeli di recitare tutti i giorni il rosario e poi sono i primi a trascurarlo a danno loro e di quanti li seguono. Le parole di Gesù a Tommaso sono un monito soprattutto ai religiosi. Come dire “Tommaso la tua incredulità attesta che non preghi, segui il maligno e vivi nel peccato. Beati quelli che non avendo visto crederanno alla mia risurrezione perché solo chi avrà fede, metterà in pratica la mia parola (preghiera e lotta al peccato) e guadagnerà la vita eterna”. Dai frutti si riconosce l’albero. La misura del peccato di Tommaso è tutta nei suoi scritti (Vangelo apocrifo). Questo discepolo non si è salvato.
15) “Luca 6 [37] Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato”. Il peccatore è una vittima del demonio. E' un figlio malato che ha bisogno di essere curato. Chi giudica un peccatore giudica le opere del demonio e condanna l'innocente che ha fatto cadere in errore. Qualsiasi pena detentiva è inutile e dannosa se non gli si fa conoscere il nemico che lo ha ingannato e prega per liberarlo. Solo Dio può liberarlo e riportarlo sulla strada della Verità ma è necessario chiederlo attraverso la preghiera della Sua Chiesa (preghiera di liberazione e guarigione: la Spada di San Giorgio). Un compito che deve essere affidato a persone fidate che dedicano la vita a questa importantissima missione. Basta infatti interrompere per pochi giorni la preghiera per farli cadere nelle mani del demonio e dover ricominciare tutto daccapo.
16) “Mat.7 [6] Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”. È quello che accade nella realtà. Il peccatore che vive nel peccato ha le porte dell’anima spalancate ai demoni e li subisce. Spesso non si rendono conto delle cose che dicono. In questa condizione parlare di Dio, demonio, peccato e preghiera significa solo scatenare l'ira dei demoni che lo hanno ridotto in quelle condizioni e subirne le conseguenze. Bisogna aver tanta pazienza. Bisogna pregare, attendere (a volte qualche mese) che sia il Signore a convertirlo e ci faccia capire - attraverso le sue facoltà - quando è il momento di parlare di Dio.
17) “Lu. 23[34] Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno” Nelle 15 orazioni sulla Passione dettate da Gesù a Santa Brigida di Svezia (1300) il Signore precisa "quando nudo e disprezzato pendesti in Croce senza avere fra tanti amici e conoscenti che ti erano intorno chi ti consolasse eccetto la tua diletta Madre". Fu Lucifero a uccidere Gesù attraverso le facoltà dei peccatori. I peccatori non capiscono e non capiscono di non capire e fanno alla lettera quello che suggerisce il loro padrone come uccidere. Nessun peccatore può opporsi al demonio e nessun santo a Dio.
18) "Matt.11 [25] In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli." In realtà Dio non fa preferenze infatti ha mandato Suo Figlio nel mondo affinché tutti conoscano la Verità e giungano alla salvezza. Il problema è che solo i piccoli (semplici, poveri, puri di cuore) riescono a ricevere la verità e metterla a frutto perché sono privi di malizia e la mettono subito in pratica. I grandi (ricchi e sapienti) al contrario sono schiavi della ragione (ragnatela del maligno) che impedisce ogni atto di fede nella presenza invisibile del Signore e la mettono in dubbio. Cercano e capiscono le cose del mondo perché seguono il suo padrone e ignorano quelle di Dio. Accumulano ricchezze e titoli per mettersi in mostra e ricevere onori ignari che alla fine di questa breve vita terrena sarà pianto e stridore di denti per l’eternità. Solo una grande tribolazione potrà fargli abbandonare le strade della ragione, avvicinarli alla preghiera (Dio) e salvarli. Quando si parla di salvezza si parla al 99,9% di purgatorio. La vera salvezza è il paradiso ma quanti ci arrivano?
19) Matt. 11[28] Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. [29] Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. [30] Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero» Chi sono gli "affaticati" e gli "oppressi" di cui parla il Signore? Semplice i peccatori che cercano Dio e sono ancora sotto il dominio delle schiavitù di satana. Ecco il senso delle parole di Gesù "non abbiate paura, abbandonate le cose che vi ha dato il padrone del mondo per ingannarvi e impedirvi di cercare la verità. Mettete in pratica la mia parola (preghiera e lotta al peccato), sarete uomini liberi dalle schiavitù del maligno, vivrete in pace e con poco, conoscerete l’amore e guadagnerete la vita eterna"
20) Lu.10 [38] Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. [39] Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; [40] Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». [41] Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, [42]ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». A cosa serve affannarsi per le cose del mondo se siamo chiamati a conquistare la vita eterna e vivere il Paradiso? Fu per questo motivo che Gesù rispose a Marta “Lu.10 41,42 Marta, Marta tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose. Invece una sola è la cosa necessaria. Maria ha scelto la parte migliore che nessuno le toglierà”. Più chiaro di così. Non esiste nulla di più importante nella vita di conoscere Dio e la strada per guadagnare la vita eterna. Tutto il resto serve solo a confonderci e farcela perdere per sempre.
21) Matt.[7] Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; [8] perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. [9] Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? [10] O se gli chiede un pesce, darà una serpe? [11] Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! Le parole di Gesù si possono riassumere in questa frase “Abbiate fede nella mia presenza invisibile, fate le cose che ho ordinato e qualunque cosa giusta mi chiederete ve la darò”. La fede nella realtà invisibile di Dio è il punto di partenza. Sarà la preghiera a trasformarla nel tempo in conoscenza reale di Dio come è successo a me. Il maligno ha diviso la creatura dal Creatore. Siamo orfani che non sanno di essere orfani e tiene schiacciati con i suoi pesi. Ma chi non è sordo alla voce del cuore, prega e cerca il Signore sarà accolto come un eroe da Dio e qualunque cosa domanderà gli sarà accordata.
22) Luca 12 [4]A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. [5] Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso il corpo, ha il potere di gettarlo nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. [6] Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. [7] Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri. [8] Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; [9]ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. [10] Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato. [11] Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come discolparvi o che cosa dire; [12] perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire». Ecco in sintesi il senso delle parole del Signore: 1) Non abbiate paura di chi può uccidere il corpo. Temete piuttosto chi può uccidere il corpo e gettare la vostra anima all'inferno (Lucifero) 2) A nulla serve cercare di salvare la propria vita perché è Dio a stabilire l'ora della morte 3) Chi riconoscerà il Signore sarà riconosciuto da Dio e i Suoi angeli e chi lo rinnegherà sarà rinnegato 4) Non preoccupatevi di come difendervi, come discolparvi e cosa dire perché sarà lo Spirito Santo a farlo attraverso le vostre facoltà.
23) "Matt.13 [53] Terminate queste parabole, Gesù partì di là [54]e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? [55] Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? [56]E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?». [57] E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». [58]E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità."
Per isolare e fermare le verità Lucifero aveva una sola possibilità: il giudizio che in assenza di preghiera diventa pregiudizio, ignoranza e stupidità. Ignoranti e ottusi per nulla intimoriti dall’abisso di conoscenze e di gradi di perfezione che li divideva dal Signore anziché ammirarlo si scandalizzavano per le conoscenze che il Signore dettava e confermava con prodigi e miracoli per distruggere ogni pensiero, dubbio e artificio del maligno e aprire i cuori alla conoscenza della verità di Dio. Ora se faccio conoscere qualcosa di importante a qualcuno e la prossima volta che mi incontra dimostra interesse gliene faccio conoscere un'altra. Questa cosa si ripete fino a quando non arriva a chiedersi "da dove gli vengono tutte queste conoscenze?" e cominci a seguirmi per capire dove portano. Questo processo semplice e istintivo nei bambini è completamente assente nei peccatori con due piedi all'inferno. Questo perché il demonio attraverso i canali della ragione (giudizio e pregiudizio) li trascina a distruggere ogni amore e intelligenza fino a calpestare la prova del miracolo per nascondere la verità. Quando si parla di Dio, demonio, peccato e miracolo l’incredulità altro non è che un blocco delle facoltà operato dal maligno per nascondere la verità. UN FATTO GRAVISSIMO CHE MOSTRA BENE QUAL' E' LA CONDIZIONE DELL’UOMO CHE NON PROTEGGE TUTTI I GIORNI LE PROPRIE FACOLTA' CON LA RECITAZIONE DEL ROSARIO. Cade nella demenza e non si rende più conto di nulla.
24) "Matt.19 [16] Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». [17] Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». [18] Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso,[19] onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso»".
Uno sconosciuto fa la domanda al Signore «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». Un astuto trabocchetto del maligno. Ecco perché Gesù rispose "Perché mi interroghi su ciò che è buono?" e subito elencò i comandamenti. Ma se distrattamente (cosa molto facile quando sei circondato da persone che ti girano intorno come mosche) avesse risposto "aiutare il proprio prossimo" il maligno avrebbe usato la CARITA' per annullare i comandamenti e rendere inutili i mezzi di grazia scaturiti dalla Passione di Cristo per la salvezza dei peccatori. È importante notare l’ordine seguito da Gesù nell’elencare i comandamenti (cioè in base al grado di morte dei peccati) perché è la verità che il mondo ignora. Incredibile ma vero. L'ultimo "ama il tuo prossimo come te stesso" non è un comandamento del Signore (l'amore non impone nulla) ma una IMPORTANTE RIVELAZIONE anticipata da Gesù "Matt.22 «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. [38] Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. [39]E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso". Ma nella frase Gesù usa il tempo "amerai”. Quindi non è un comandamento. Se prestate attenzione in questa frase del Signore manca l’inizio e la fine. Qualcosa che Gesù ha lasciato in sospeso 2000 anni e mostra bene lo scopo. Fu per mettere fine al maligno che Gesù troncò il capo e la coda della Sua frase. Non potendo spiegare ai discepoli il senso della preghiera "condizione posta da Lucifero per quantificare la fede" era l'unico modo possibile per attirare la nostra attenzione e farci scoprire nei tempi stabiliti dal Padre il senso del comandamento dell’amore. Come? Per conoscere la risposta basta mettere all'inizio del discorso di Gesù queste tre parole "perseverando nella preghiera" e alla fine queste dodici “perché sarò Io stesso a prendere il dominio delle facoltà e nulla potrà impedirlo” ed ecco cosa viene fuori "PERSEVERANDO NELLA PREGHIERA amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e amerai il tuo prossimo come te stesso PERCHE' SARO' IO STESSO A PRENDERE IL DOMINIO DELLE TUE FACOLTA' E NULLA POTRA' IMPEDIRLO.
Chi osserva i comandamenti del Padre (indicati dal Signore) e mette in pratica la parola del Figlio subirà le insidie del maligno (tradimenti, povertà, incredulità, invidie, incomprensioni, ingiustizie) ma riceverà ogni conoscenza dal Signore e amerà il Padre con tutto sé stesso perché lo Spirito Santo dimorerà nel Suo cuore. Le sofferenze purificano il cuore e liberano la mente permettendo al Signore di occupare ogni spazio fino a mostrarsi così come egli è ai nostri occhi.
25) Luc. 17,11-19 Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!».
La Fede è tutto e la gratitudine è il suo pane. Gesù guarisce 10 lebbrosi ma solo uno ritorna a ringraziarlo? Cos'è una provocazione del maligno. Si, è la realtà della vita dell'uomo prima della venuta di Cristo. Gesù non aveva alcun bisogno di provare la nostra fede perché la conosce già. E' un dono di Dio che tutti ricevono in eguale misura alla nascita. Sono l'assenza di preghiera e il peccato che offuscano ogni memoria e cancellano ogni ricordo fino a far cadere il peccatore all'indifferenza e all'omicidio. Gesù usò l'esempio del lebbroso samaritano per far capire ai discepoli che solo chi custodisce con fede ogni amore verso Dio avverte nel cuore il richiamo di ringraziare di persona l'autore del bene ricevuto.
26) (Mt 5,27-28) «Avete inteso che fu detto: "Non commettere adulterio"; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore». Commette adulterio chi tradisce la propria moglie o marito. Ma Gesù va oltre e precisa “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. Ora se un uomo libero guarda una donna libera per desiderarla dov’è il peccato di adulterio? Possono due persone libere commettere adulterio? No. Quindi il Signore usa il termine “adulterio” per indicare qualcosa che agli occhi di Dio è analogo perché corrompe il cuore e trascina nel peccato. Nel 9 e 10 comandamento è scritto “non desiderare la donna d’altri, non desiderare la roba d’altri”. Ora se come ammonisce il Padre nel decalogo e precisa il Figlio nella parola guardare una donna libera per desiderarla è un’azione che mette in moto il diavolo significa che tutti i rapporti sessuali fuori dal matrimonio religioso sono peccati.
Gesù precisa (Mt 5, 32) ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una donna ripudiata, commette adulterio. Ora se chi ripudia la propria moglie la espone all’adulterio (unioni illegali) e chi sposa una ripudiata commette adulterio (Gesù esclude il concubinato -convivenza- perché sono TUTTE UNIONI ILLEGALI -peccati-) significa che il matrimonio è l’unico legame riconosciuto da Dio e tutti i rapporti sessuali fuori dal matrimonio religioso sono peccati.
Del resto basta una semplice riflessione per capire bene le parole del Padre e del Figlio sul matrimonio. Se il VI comandamento "non commettere adulterio" regola il rapporto fra i coniugi e il IX "non desiderare la donna d'altri" combatte l'infedeltà perché sposarsi? Possono andare a convivere e quando sono stanchi cambiano partner, senza legarsi e rischiare l’adulterio? Perché "legalizzare" l’unione fra l'uomo e la donna con il matrimonio, proteggerlo con la legge della fedeltà e poi liberalizzare le altre e distruggerlo? C'è qualcosa che non va. Nei 10 che il Dio degli eserciti della tradizione ebraica consegnò a Mosè non si parla di matrimonio ma di adulterio e se peccato è tradire e ripudiare la propria moglie perché Dio incenerì gli abitanti di Sodoma e Gomorra che pensavano a tutto tranne sposarsi? E se li punì per le loro perversioni (giovani, vecchi, bambini e tutto il popolo praticava la sodomia) perché non inserì anche i loro peccati nel decalogo? Peccati che Lui stesso definì molto gravi Gen 18 [20] Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. [21] Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!». È evidente che qualcosa che viene dal passato non torna e la ragione adesso è semplice da capire. I dieci comandamenti prima di entrare nel mondo furono “ritoccati” da Lucifero per adattarli alla tradizione ebraica e nascondere il peccato più subdolo e insidioso per l'uomo: quello che aveva fatto perdere la perfezione ad Adamo e Eva trascinandoli nel peccato fino alla dannazione eterna. La legge del Padre e del Figlio Gesù sul matrimonio è precisa: l'uomo e la donna quando si sposano creano un legame che resta valido per tutta la loro vita. Dunque tutte le altre unioni fuori dal matrimonio religioso non esistono davanti a Dio e sono peccati gravissimi.
La legge di Dio (quella che sto facendo conoscere con la parla del Signore) non è una imposizione divina ma la legge dell'amore e della vita scritta nel cuore degli uomini prima di farli entrare nel mondo. Dio vuole che l'uomo abbia una sola moglie e la donna un solo marito. È il maligno che a colpi di peccati ci porta alla demenza di cancellare ogni memoria del decalogo per trascinarci alla rovina. Il comandamento NON UCCIDERE è la dimostrazione di questa realtà. Se Dio ha dovuto far scrivere ciò che è ovvio "NON UCCIDERE" è perché a colpi di peccati il maligno ci rende incapaci di comprendere la realtà della vita fino a rovesciarla a nostra rovina.
AUTOEROTISMO
Matt. 26 [41] Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Gesù precisa “la carne è debole “. Una debolezza che non viene certo da Dio che ha creato l’uomo e la donna santi, perfetti e liberi da ogni tribolazione e schiavitù. È il maligno che a colpi di peccati indebolisce le facoltà, condiziona il pensiero e trascina le vittime nell'imperfezione (demenza) fino alla rovina. Paolo è l'unico apostolo che affronta il tema della sessualità parlando di impurità, fornicazioni e cupidigie (1Cor 6,8-10; cf. Rm 1,24-32; Ef 5,3-5; Gal 5,19-21). Evidentemente anche lui ha dovuto lottare e molto con il demonio per arrivare a queste conclusioni.
1cor 6,9-10 O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, [10] né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio. Rm 1,24-32 4 Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, 25perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. 26Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura. 27Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in sé stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento. 28E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: 29sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, 30maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. 32E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa. Ef 5,3-5 3Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi - come deve essere tra santi - 4né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! 5Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - cioè nessun idolatra - ha in eredità il regno di Cristo e di Dio. Gal 5,19-21; 19Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, 20idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, 21invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio.
Paolo come mostrerò più avanti ha commesso diversi errori. Io avuto la “fortuna” di trovare un libretto di Padre Pio che parlava del rosario e questa conoscenza mi ha evitato certi scivoloni. Riflessioni e deduzioni sbagliate guidate dal maligno (confonde i pensieri, disturba le facoltà, impedisce di rendersi conto dell'errore) ma su fornicazioni e impurità non mi sono fatto ingannare e con Paolo ho fatto centro perché dopo l’omicidio questi sono i peccati più gravi (mortali).
La Chiesa negli anni ha sostituito il termine "non commettere adulterio" con "non fornicare". Cosa significa? Ecco la risposta di un noto dizionario della lingua italiana. Fornicare = Avere rapporti sessuali con persona che non sia il coniuge e in generale commettere peccati legati alla sfera sessuale. Quando Dio creò l’uomo e la donna a Sua immagine e somiglianza e li pose nel giardino terrestre per popolarlo non creò due omosessuali o due trans. Creò un uomo e una donna, maschio e femmina e disse loro: Gen1 «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Se dunque Dio creò l'uomo a la donna a Sua immagine e somiglianza maschio e femmina da dove vengono gli omosessuali e i trans? Semplice sono tutte VITTIME DEI PECCATI DEL MONDO. È satana che in virtù dei peccati infligge gradi di morte sul corpo di creature innocenti per distruggere ogni equilibrio, estendere l'errore e il peccato e trascinare il maggior numero di anime all’eterna rovina.
Gesù va oltre e precisa Matt. 19 [3] Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». [4] Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: [5] Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? [6] Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi». [7] Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?». [8] Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. [9] Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio». [10] Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». [11] Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. [12] Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
L’unione fra un uomo e una donna crea una sola carne (una impronta indelebile nel sangue che li lega fino alla morte). Tutti i rapporti sessuali fuori dal matrimonio sono azioni azioni contro la legge dell’amore e della vita (peccati) che distruggono ogni equilibrio voluto da Dio e permettono ai demoni di tormentare le facoltà dei peccatori fino al suicidio. Quello che Dio ha congiunto l'uomo non lo separi. I discepoli citarono le parole di Mosè ma Gesù non si turbò e ribadì quello che aveva detto "Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio»" I discepoli si opposero “se questa è la condizione dell’uomo rispetto la donna non conviene sposarsi”. Gesù allora si spinge oltre e per indirizzarli alla perfezione della santità affronta l'argomento “castità” con queste parole «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso [12]Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca». Il Signore indica nella continenza la strada della perfezione. Una cosa decisamente incomprensibile per qualsiasi essere umano normale. Ma il Signore non chiede mai di fare cose inutili e non carica pesi superflui sulle spalle dei fedeli. È evidente che non ha voluto andare oltre e farci conoscere le ragioni per non spaventarci. Ma conoscendo l'esasperante insistenza del demonio sulla sessualità e sapendo che Gesù per vincere il demonio e il peccato ha subito le stesse pressioni su corpo, mente, volontà e cuore ho il fortissimo sospetto che il peccato originale abbia distrutto qualcosa che finché siamo nel corpo non siamo più neanche in grado di comprendere.
La mia testimonianza è importante perché ignoravo il demonio e il peccato e vivevo in adulterio. Ho avuto due mogli e molte femmine ignaro di essere un peccatore a rischio di morte eterna. Come ho scoperto la preghiera si è scatenata la guerra con Lucifero ed è cominciato il mio viaggio alla ricerca della verità. Ciò ho messo del tempo a scoprire che erano proprio i peccati sessuali la causa di tutti i mie problemi. BACCO, TABACCO E VENERE. Chi lo immaginava che avere rapporti sessuali con belle ragazze fosse peccato? Ci sono arrivato insospettito dal calo di conoscenze "perché se con 100 preghiere ricevevo 3 conoscenze da quando conosco e frequento la ... non ricevo nulla?" "Insomma se con 100 litri di benzina faccio 100 chilometri perché da quando frequento la ... ne faccio solo 3? Dove finisce il resto del carburante?" Il demoni mi attacca, non capivo le ragioni e continuavo a ruotare su me stesso. Nei comandamenti il peccato era l'adulterio ma io ho ottenuto l'annullamento del mio precedente matrimonio e non sono mai andato con donne sposate ma sempre con ragazze libere. Quanto ciò ho messo a capire erano proprio le e belle fanciulle a permettere al demonio di distruggere il 90% delle grazie che guadagnavo con le preghiere. Insomma ignaro del peccato cercavo la verità con la preghiera e con il corpo seguivo il maligno. Stessa cosa il fumo di sigarette e l'alcol. Fu un prete indemoniato a mettermi in guardia "V comandamento non ucciderti". Ero un grande fumatore (30 sigarette al giorno) eppure come scoprii l'inganno smisi immediatamente. Ma fu combattere il peccato più grave "sessualità" la cosa più difficile da vincere. È inimmaginabile quello che fa il demonio agendo sul corpo, la mente, la volontà e il cuore per accendere il desiderio e spingerti a toglierti certi "infuocati pruriti intimi". E' un ariete con le corna d'acciaio. Attacca con smisurata potenza le facoltà per scardinare ogni resistenza. Infiamma i pensieri con immagini mentali tridimensionali più realistiche di qualsiasi pellicola cinematografica e tanto di commenti e inviti a non lasciarsi scappare l’occasione di rendere felici quelle giovani ancelle del piaceri tanto disponibili. La posta in gioco era alta e lui è andato oltre ogni limite per fermami "se va avanti in questo modo diventerò un maniaco sessuale". È stata proprio l’esagerata insistenza e pressione (tutte le notti e i pomeriggi se mi stendevo una mezz’ora a riposare) "questa volta di rompe l’impianto idraulico" a farmi capire che non si dava tanto daffare per regalarmi un momento di piacere e rendermi felice ma al contrario per farmi cadere nell'imperfezione e fermare le ricerche. Ogni tentativo ha un prezzo anche per lui (ad esempio rinunciare a un certo numero di pene stabili su creature innocenti) e dunque faceva di tutto per raggiungerlo. Insomma una guerra contro il mio corpo e le sue facoltà assediato da demoni assetati di femmine di ogni genere. È stata una delle parti più difficili della mia storia. Non so come ho fatto e faccio a resistere a queste invadenti macchine del piacere che commentano immagini e suggeriscono cose da fare alle sorridenti partners. E ho il forte sospetto da certe occhiate che facciano la stessa cosa alle femmine che incrocio per spingerle ad andare oltre le fantasie e farsi avanti. Il diavolo può farti cadere fra le braccia qualsiasi femmina. QUALSIASI LUI NON HA LIMITI. Insomma è stata durissima ma sono contento d'avergli fatto giocare inutilmente un bel gruzzolo di gradi di morte, risparmiato molte pene ed essere arrivato a tante conoscenze. Certo è difficile portare avanti un cadavere negli slip con il demonio che fa di tutto per svegliarlo. Riesce sempre a metterlo in moto. Una, due a volte anche tre volte ma poi deve fare retromarcia e fermarsi. Ma sono riuscito a sconfiggerlo. Non so come ho fatto ma resta per me la più grande vittoria che un uomo può fare contro il suo nemico.
La Chiesa è in cammino verso la perfezione della santità e i santi sono i messaggeri di Dio. La conferma che autoerotismo e rapporti sessuali fuori dal matrimonio sono peccati gravi mi è arrivato direttamente da N.S. Gesù Cristo attraverso due Sue preghiere:
1) Preghiera dettata da Gesù a Santa Matilde (1241- 1299) per aiutare le anime del purgatorio “Ti prego, o benignissimo Padre, perdona alle povere anime, perché esse tanto spesso non hanno opposto alcuna resistenza alle tentazioni e alle loro passioni, ma hanno seguito il maligno nemico e hanno accontentato i desideri della carne. Per questi loro molteplici e diversi peccati io Ti offro la gloriosa vittoria di Gesù Cristo, con cui Egli ha vinto il mondo, e il suo lavoro, le sue fatiche, la sua santissima vita e la sua amara Passione. Amen!”
2) Le 15 Orazioni sulla Passione di Cristo dettate da Gesù a Santa Brigida di Svezia: “14° orazione – Per questa preziosissima morte ti prego, Re dei Santi, che tu mi faccia forte nel resistere al diavolo, al mondo e alla carne, affinché morto al mondo, io viva a te solo, e tu riceva nell’ultima ora della mia vita la mia anima che dopo esilio e pellegrinaggio desidera ritornare alla sua patria”.
In entrambe le preghiere Gesù parla di RESISTERE al diavolo, al mondo e alla carne. In due parole: “opponetevi, resistete, vi renderò ogni volta più forti e guadagnerete la vita eterna".
Il più grande comandamento
Matt.22 [34] Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme [35] e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: [36] «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». [37] Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. [38] Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. [39] E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. [40] Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Per amare qualcuno bisogna conoscerlo al punto che la sola visione del volto ti rende subito felice. Non è così semplice. Il Signore dice “amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente" e poiché per amare qualcuno bisogna conoscerlo le parole di Gesù si possono riassume come segue “se trasformerai la preghiera in una abitudine quotidiana amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente perché lo conoscerai nella realtà e lo vedrai tu stesso e amerai il prossimo tuo come te stesso perché sarò sempre io a guidare le tue facoltà”. Questo è quello che accade nella realtà. Perseverando nella preghiera e nella lotta al peccato le cose di questo mondo perdono valore. Lo Spirito Santo indirizza i pensieri alla ricerca di cose superiori. Dalla dimensione materiale si passa a quella spirituale. Crollano i limiti della ragione e si comincia a vedere quello che nessun occhio può vedere e mente comprendere senza l'intervento del Signore. La realtà invisibile della vita è precisa. Una scoperta che cambia radicalmente il nostro pensiero e modo di essere. Si cominciano a cogliere i segni di Dio nella vita di tutti i giorni. Quelli della Sua presenza invisibile nei poveri, nei sofferenti e negli animali e quando il demonio è assente anche nei peccatori. Tutto per prepararci all’incontro con il Creatore PERCHE’ LO DICO SOPRATUTTO AI PRETI: SI AMA CIO’ CHE SI CONOSCE E NON CIO' CHE SI IGNORA.
La Parabola dei talenti
Matt. 25 [14] Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. [15]A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. [16] Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. [17] Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. [18] Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. [19] Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. [20] Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. [21] Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [22] Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. [23] Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [24] Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; [25] per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. [26] Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; [27] avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. [28] Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. [29] Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [30]E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.
Certo i cattolici sono i primi a salvarsi ma sono anche quelli più a rischio di morte eterna. Più sei nella verità più sei a rischio di morte eterna. Certo un cattolico può ottenere il perdono dei peccati. Ma più trascura la preghiera più il maligno lo inganna e se eviterà l'inferno non uscirà più dal purgatorio. Chiaro? La parabola di Gesù è semplice. I talenti sono la conoscenza della parola del Signore. Più talenti ricevi più hai il dovere di farli fruttificare. Più Verità ricevi dal Signore più hai il dovere di custodirla con la preghiera per non fartela rubare dal diavolo e farla conoscere a tutti. Tutto è amorevolmente dato dal Padre nella misura delle capacitò di ognuno per il bene di tutti. Se dunque hai ricevuto molti talenti (verità) è perché conosce le tue capacità e si aspetta molto da te. Cosa chiede Dio da te? Di non tenere per te le cose che ti ha fatto conoscere e di farle conoscere ad altri. Non esiste nulla di più importante nella vita della conoscenza del demonio e del peccato per trovare la strada del ritorno alla casa celeste e non farsi ingannare dal maligno. Quello che farai in questa vita per estendere il bene della verità stabilirà il premio nell’altra. Se cadi alzati e riprendi il cammino. È questo che Dio si aspetta da te e nulla può fargli cambiare idea. Neanche il demonio. Ha una fiducia illimitata nelle tue capacità ed è il primo a difenderti e giustificarti quando cadi in errore. E' meglio non essere mai nati che tradire le aspettative di un Padre così dolce e amorevole come Dio.
La cananea
[Matt. 15 [21] Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. [22] Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». [23] Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». [24] Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». [25] Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». [26] Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». [27] «E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». [28] Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri. E da quell'istante sua figlia fu guarita”.
In molti andavano da Gesù per essere guariti da malattie e infermità. Ogni volta il Signore ripeteva queste parole: “ti sia fatto secondo la tua fede” e dopo la guarigione “vai la tua fede ti ha salvato”. Perché? Dio ha forse bisogno dei nostri atti di fede per mettere in moto lo Spirito Santo e fare miracoli o qualcuno li chiede per impedirli? L'episodio della Cananea offre la risposta a questa e molte altre domande sul modo di agire del Signore nei tre anni di apostolato. Perché paziente, buono e misericordioso con tutti Gesù si mostrò sordo alle suppliche di una donna che alla fine chiedeva la liberazione della figlia indemoniata? Semplice ma incomprensibile ad ogni peccatore senza l'aiuto di Dio. La cananea supplicava “Signore aiutami” e il maligno alle orecchie del Signore “Troppo comodo chiedere e ottenere. È una peccatrice. Non ha fede”. Ecco perché Gesù la mandò via con il pretesto che non era della casa di Israele. E quando si prostrò ai Suoi piedi implorando per l'ennesima volta "Signore aiutami" la mandò via con una frase ancora più dura “Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini”. La donna infatti anziché arrendersi (come suggeriva il maligno) reagì con atto di fede così grande [27] «ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni» che messo a tacere l’accusatore Gesù l’esaudì subito. Questo episodio è la conferma che l’atto di fede nella realtà di Dio è la condizione posta dal maligno per essere esauditi da Dio. Il Signore spesso usava la formula “ti sia fatto secondo la tua fede” perché ogni volta che scendeva in piazza il demonio, si mischiava tra la folla e gli mandava i peccatori più increduli a chiedere il miracolo. Il Signore non riusciva e la gente mormorava "che razza di Messia è questo Gesù che fa miracoli su alcuni e lascia infermi tutti gli altri?" Questo dramma si ripeteva spesso nella sua patria Matt.13 [53] Terminate queste parabole, Gesù partì di là [54] e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? [55] Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? [56] E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?». [57] E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». [58] E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità. Il Signore li avrebbe voluti accontentare tutti se il demonio non avesse usato la loro stessa diffidenza e malizia del peccato per trascinarli tutti all'incredulità. Devo ripeterlo ancora una volta e lo farò fino alla morte: pensar male, non avere fiducia, essere diffidenti, increduli davanti alla santità porta solo guai e guai a tutti.
Le parole che Gesù ripeteva dopo ogni guarigione “vai la tua fede ti ha salvato” sono la conferma che l'atto di fede nella realtà invisibile di Dio è la condizione posta dal maligno per essere esauditi dal Signore "vediamo se davvero crede in ciò che non vede". Le parole di Gesù si possono dunque riassumere in una frase “vai in pace, perché con la tua fede hai chiuso la bocca al demonio e ho potuto guarirti. Infatti sei venuto da me e ti ho guarito. Altri non hanno fede, non vengono da me e Io non li posso guarire”. Solo chi ha fede (un dono che accresce con la preghiera) prega e ascolta la voce del cuore, vince il demonio, riceve tutte le grazie che chiede a Dio e guadagna la vita eterna.
I lupi e le pecore
Matt.10 [16] Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. [17] Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; [18]e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. [19]E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: [20] non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. [21] Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. [22]E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. [23] Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo. [24] Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone; [25] è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi familiari!"
L’intera umanità a causa di un diritto acquisito con l’inganno “Gio. 1.5 [19] Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno“ giace su un pianeta dominato da creature spirituali malvagie che si rendono invisibili per agire indisturbate e attaccare i discepoli di Gesù “le pecore” che mettono in pratica la parola del maestro combattono il peccato e pregano con regolarità perché estendono la verità e distruggono il Suo regno di menzogna e morte. I “lupi” sono i peccatori. Uomini ignari di servire il principe del mondo e di condannarsi alla sua stessa rovina. Più cadono nel peccato, più satana li premia con potere, ricchezze e gloria per dare il cattivo esempio, estendere l’errore e il peccato e trascinarli all’inferno. Li usa come marionette per isolare, impoverire, ricattare e fermare i giusti. Schiavi del peccato non si rendono conto della gravità di quello che fanno e quando cesserà la loro vita si troveranno in un fuoco eterno.
Ecco perché Gesù disse ai giusti: Matt. 5 [14] Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, [15] né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. [16] Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. Matt.10 [27] Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. [28] E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna.
La verità non si sussurra nelle orecchie come fanno i peccatori. Si urla sui tetti e nelle piazze perché non esiste nulla di più importante nella vita della conoscenza di Dio, del demonio e del peccato. Chi conosce la Verità non teme nulla. Non conosce paure. Non scende a compromessi con l’errore e la menzogna. Sa che la durata della vita dipende da Dio. Non teme nulla perché sa che è tutto nelle mani del Signore. Colui che ha il potere di far perire l’anima e il corpo nella Geenna non è Dio è Lucifero. Le parole di Gesù si possono riassumere in una frase "non aver paura di chi può uccidere il corpo. Temi piuttosto il demonio che può uccidere il corpo e far bruciare in eterno l’anima all'inferno".
Il miracolo è il sigillo di Dio sulla parola di quelli che lo hanno conosciuto veramente
Mar. 16 [17] E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, [18] prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Matt. 10 [8] Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. [9] Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture
Il miracolo è il sigillo di Dio sulla parola di quelli che lo conoscono veramente. Un dono di Dio che riceve chi mette in pratica la parola del Signore vincendo il demonio e il peccato. Il maligno non può opporsi a chi lo ha sconfitto. Non può fare nulla. Deve sottomettersi. E allora ha fatto cadere in peccato la Chiesa. Il canone 1172 è il suo capolavoro. Una regola del 1917 (ex canoni 1151 - 1153) che si è inventato Benedetto XV e ha riconfermato nel 1983 Benedetto XVI che impedisce ai fedeli di esercitare il potere di miracolo (liberazioni e guarigioni) ricevuto con il battesimo senza espresso permesso del Papa. Un errore gravissimo che impedisce a Dio di scegliere i suoi santi e permette al maligno di seminare menzogne nella Chiesa del Signore. Nulla può liberale un indemoniato perché tutte le preghiere proteggono, guidano, istruiscono e liberano le facoltà in modo temporaneo e in misura proporzionale al numero di atti di fede (quindi nei posseduti agiscono come calmanti). Il Signore ha conferito questo grande potere a tutti i battezzati che impartiscono l’ordine nel Suo nome. Ma è necessario essere santi perché nessuno demone si sottomette ai peccatori.
Cosa dice la Chiesa
“Nessuno può proferire legittimamente liberazioni (o esorcismi sono la stessa cosa) se non ha ottenuto dall'Ordinario del luogo (vescovo) peculiare ed espressa licenza. L'Ordinario del luogo conceda tale licenza solo al sacerdote che sia ornato di pietà, di scienza, di prudenza e d'integrità di vita”.
Cosa dice il Signore
Mar. 9 [38] Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri». [39] Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. [40] Chi non è contro di noi è per noi
Gesù riprende il discepolo e precisa “perché non c'è nessuno che possa fare un MIRACOLO nel mio nome”. Il Signore parla di MIRACOLO perché liberare un indemoniato, guarire un malato, risuscitare un morto, spostare una collina sono tutti miracoli. È sempre lo Spirito Santo che agisce in virtù della fede per il bene della Verità e la salvezza dei peccatori. Impedirlo è impedire a Dio di scegliere i suoi santi. Un peccato particolarmente grave perché contro la volontà di Dio e lo Spirito Santo. Santi poi non si nasce si diventa per grazia di Dio in virtù della fede perseverando nella preghiera e nella lotta al peccato. Come può la Chiesa (canone 1172) stabilire una licenza di santità se solo Dio conosce la nostra fede? Il demonio non teme esorcismi, croci, acqua benedetta e immagini sacre (la materia non ha alcun potere sullo spirito) ma Dio e i suoi santi. Quando a dare l’ordine è un santo fosse anche Lucifero in persona con la sua legione di demoni non hanno alternative devono abbandonare immeditamente la vittima. Diversamente se a dare l'ordine è un peccatore fingono e mettono in scena un teatrino per ingannare i peccatori che ci provano e seminare menzogne. Ora esiste un solo modo per sapere se siamo santi al punto che i demoni si sottomettono sul serio ai nostri ordini e non ci prendono in giro. Basta imporre le mani su malati e infermi e chiedere al Signore di guarirli. Se non succede nulla vuol dire che neanche i demoni si sottomettono ai nostri ordini. Chiaro? Pertanto chiunque afferma di aver liberato un indemoniato e allo stesso modo non guarisce subito qualsiasi malattia e infermità o è un impostore o una vittima del demonio che inganna sé stesso e gli altri. Ecco perché Gesù ordinò di non impedirlo. Non diede un consiglio ma un ordine (opporsi è un peccato). Sapendo quello che avrebbe fatto Lucifero nei secoli per farli cadere in errore li mise in guardia perché qualunque cosa stabiliscono in terra è legge in cielo” Matt. 18 [18] In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo” e se sbagliano Dio deve sottomettersi all'errore della Chiesa perché Lucifero rivendica ogni diritto sulla parola del Signore.
Risurrezione dei morti del Dio degli eserciti
Ezec. 37 [1] La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; [2]mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. [3] Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». [4] Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. [5] Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. [6] Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore». [7] Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. [8] Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. [9] Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano». [10] Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato. [11] Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. [12] Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. [13] Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. [14] Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio”
Premesso che la risurrezione dei morti non è la risurrezione del corpo dei defunti ma della sostanza spirituale morta nel peccato (anima) come poteva Dio risuscitare quell'esercito di peccatori se il Figlio non aveva ancora vinto il peccato e la morte e distrutto la colpa del peccato originale? Ecco perché Gesù disse: “Gio. 11 [25] «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà”. Patriarchi, profeti, fondatori di religioni, dottrine e scienze altro non sono che vittime di Lucifero che ha il pieno dominio della materia e delle facoltà dei peccatori, può assumere qualsiasi forma e aspetto e fargli pensare, credere, desiderare e fare quello che vuole. Con Ezechiele impersonando Dio materializzò delle ossa, fece crescere la carne e con il suo spirito animò quei corpi privi di vita. Ma la vita non è nel corpo ma nell’anima cosa che solo Dio può creare. E di cose del genere questo essere ne ha fatte una immensità (le 10 piaghe d’Egitto sono un esempio) e continuerà a farne fino a quando il mondo non prenderà conoscenza della verità di Cristo e lo affronterà con la verità: preghiera e lotta al peccato.
Tre frasi di Gesù per mettere fine al Dio degli ebrei
“Gio. 10 [8] Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati”
Parole inequivocabili: “Tutti quelli che sono venuti prima di me (patriarchi, profeti ecc.) sono ladri e briganti (peccatori) che hanno seminato solo errori e menzogne per il loro interesse. Ma le mie pecore (le categorie elencate dal Signore nelle beatitudini) non li hanno ascoltati e si sono salvati”.
“Gio. 3 [14] E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, [15] perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.
Anche qui Gesù è preciso: “Come Lucifero, attraverso Mosè, innalzò nel deserto la menzogna del Dio degli eserciti della Tradizione Ebraica (il serpente è il simbolo di satana) allo stesso modo è necessario che il Figlio di Dio sia innalzato sulla Croce (umiliato e ucciso) perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna”.
“Gio. 6 [32] “non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo quello vero”.
Le ultime parole del Signore sono il colpo di grazia al Dio di Noè, Abramo e Mosè “Non il Padre mio ma Lucifero impersonando Dio e ingannando Mosè vi ha dato nel deserto la manna dal cielo per ingannarvi. I vostri padri infatti l’hanno mangiata e sono morti tutti nel peccato. Il Padre mio invece vi dà il pane VERO quello disceso dal cielo (cioè il Corpo e Sangue di Suo Figlio Gesù) affinché chiunque ne mangi non muoia e viva in eterno”. Gio. 6 [53] "Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il Suo sangue, non avrete in voi la vita. [54] Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno”.
Giovanni Battista
Parlando di Giovanni Battista Gesù dice “Matt. 11 10,11 Si, vi dico è più che un profeta. Di lui sta scritto: Ecco io mando avanti a te il mio messaggero, egli preparerà dinanzi a te la tua via. Fra i nati di donna non è mai sorto uno più grande di Giovanni Battista”.
Gesù riconosce in Giovanni Battista colui che doveva preparargli la strada come scritto dal Padre nel libro della vita “Ecco io mando avanti a te il mio messaggero, egli preparerà dinanzi a te la tua via” parole anche queste che Lucifero ha fatto sue e passato ai profeti per anticipare la venuta del Messia e legare Gesù alla tradizione ebraica.
Dopo l’apparizione di Mosè e di Elia sul monte mentre scendevano i discepoli interrogarono il Signore “Matt. 17- 10 Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?”. Gesù rispose: “Matt. 17- 11,12,13 Elia, si deve venire e restaurerà ogni cosa. Ma io vi dico che Elia è già venuto e non lo hanno riconosciuto anzi lo hanno trattato come hanno voluto". Allora i discepoli capirono che egli intendeva parlare di Giovanni Battista. La venuta del profeta Elia era una menzogna di Lucifero che aveva rivelato a Isaia quello che il Padre aveva scritto nel libro della vita riguardo la venuta di Giovanni Battista così che molti credevano fosse Elia “Mar. 1 1,3 Ecco io mando il mio messaggero davanti a te, il quale preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Appianate la via del Signore, rendete dritti i suoi sentieri”.
Giovanni predicava un battesimo d’acqua per il perdono dei peccati. Molti abitanti della Giudea e di Gerusalemme si facevano battezzare nel fiume Giordano mentre confessavano i peccati.
Ma chi aveva detto a Giovanni di predicare un battesimo per il perdono dei peccati? E chi gli aveva preannunciato la visione dello Spirito Santo su Gesù?
“Lu.3 1-6 [1] Nell'anno decimo quinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilène, [2] sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. [3] Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, [4] com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! [5] Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati. [6] Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
“Gio.1 33-34. Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi disse: Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito Santo fermarsi su di lui, è lui che battezza con lo Spirito Santo. E io l’ho visto e ho testimoniato che lui è il Figlio di Dio”
Ora se in virtù del peccato originale Dio non può manifestare alcuna verità al mondo chi era colui che lo faceva al Suo posto?
Il battesimo di Gesù
Mat,3 [13] In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. [14] Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». [15] Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. [16] Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. [17] Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Gesù sapeva che quel battesimo era inutile ma anziché lasciarlo perdere (assecondare la menzogna per distruggerla alla fine) si recò al Giordano a farsi battezzare. Giovanni voleva impedirlo “Matt. 3 14,15 Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te; tu invece vieni da me”. Giovanni ignorava che solo dalla Passione di Cristo sarebbero venuti fuori i mezzi di grazia per la salvezza dei peccatori e che il battesimo che gli aveva ordinato la voce nel deserto era inutile. Ma Gesù sapendo che richiamava molti peccatori alla conversione e in vista della Passione alla salvezza lo lasciò fare e rispose “Lascia per ora; per noi infatti è doveroso adempiere ogni giustizia”. Come dire “Giovanni lascia che le cose vadano in questo modo. È più conveniente infatti ch’io assecondi tutto quello che il maligno ha fatto profetizzare sulla mia venuta per rovesciare nell’ora stabilita dal Padre tutte le sue menzogne”. Ora è evidente che le parole di Gesù non erano per Giovanni che seguendo la tradizione ebraica non poteva comprenderle ma per i cristiani della nostra generazione perché è questa l’ora stabilita dal Padre nel libro della vita.
Gesù dunque pur sapendo che quel battesimo era inutile si lasciò battezzare da Giovanni:
1. Perché quel battesimo richiamava molti peccatori alla conversione preparandoli alla salvezza in vista della Passione “Lu.7 29,30. Tutto il popolo lo ha ascoltato, anche i pubblicani, e hanno reso giustizia a Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. Ma i farisei e i dottori della legge rifiutandosi di farsi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio verso di loro”. Le folle accorrevano per farsi battezzare. Molti si domandavano se Giovanni fosse il Messia e si convertivano. Ma i farisei e i dottori della legge rifiutandosi di farsi battezzare resero vano il progetto del Signore di salvare anche loro.
2. Per smascherare nei tempi stabiliti dal Padre tutte le menzogne seminate da Lucifero impersonando Dio e i suoi angeli a cominciare dal battesimo d’acqua che aveva ordinato a Giovanni nel deserto, la manifestazione dello Spirito Santo in forma corporea e la voce del Padre che presentava il Figlio ai peccatori: “Matt.3 16,17 Si aprirono i cieli e Giovanni vide lo Spirito di Dio discendere in forma di colomba e venire su Gesù. Ed ecco una voce venne dai cieli che diceva: Questi è il mio Figlio diletto nel quale ho posto la mia compiacenza.” Il Figlio di Dio ha dovuto incarnarsi nella natura umana per entrare nel mondo e assecondare credenze, usanze, abitudini, profeti e profezie della tradizione ebraica e compiere segni, prodigi e miracoli per non sconvolgere le credenze e farsi ascoltare. Tutto perché il mondo appartiene a Lucifero. Come poteva il Padre manifestarsi, manifestare lo Spirito Santo in forma corporea e rivelare l’identità del Figlio ai peccatori?
Una definitiva conferma di questa realtà sono le parole di Gesù ai Greci: “Gio. 12,27-32 Adesso l’anima mia è turbata; cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome. Venne allora una voce dal cielo: l’ho glorificato e lo glorificherò ancora! La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: Un angelo gli ha parlato. Disse Gesù: questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori”. Più chiaro di così. Come dire: “questa voce dal cielo non è venuta per me dal Padre mio ma per voi da Lucifero per legarmi alla tradizione ebraica e farvi cadere in errore. Nell’ora stabilita dal Padre verranno alla luce tutte le menzogne che ha seminato impersonando Dio e il principe di questo mondo il demonio sarà gettato fuori”.
Il libro della vita
”Ebrei10 [5] Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. [6] Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato [7] Allora ho detto: Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà.”
Dopo aver fatto il mondo nel libro della vita il Padre ha scritto tutto quello che dovrà accadere fino alla fine dei tempi. In Cielo non esistono segreti e tutte le creature lo conoscono. Anche i demoni. È scritto infatti che Dio metterà fine al demonio e al peccato e ristabilirà pace in tutto il creato. Ma Lucifero crede di poter rovesciare il corso degli eventi stabiliti dal Padre a suo favore per impedirlo e sapendo che Gesù sarebbe venuto nel mondo "un corpo invece mi hai preparato poiché di me sta scritto nel rotolo del libro per fare o Dio, la tua volontà" (il resto lo ha aggiunto il maligno) a portare un battesimo d'acqua per il perdono dei peccati fin dal principio anticipò ai profeti la venuta del Messia per legarlo alla tradizione ebraica e nascondere l’orrore e la menzogna degli olocausti e dei riti sanguinari che per secoli si era fatto servire in espiazione dei peccati impersonando Dio e ingannando i profeti. Dal libro della vita dunque conosceva tutto (il corso degli eventi) e prendeva le parole giuste per scimmiottare Dio e anticiparli a suo favore ai profeti. Ecco due salmi che mostrano bene la differenza fra Lucifero e Dio.
Il Salmo 90 (ispirato dal maligno)
[1] Preghiera. Di Mosè, uomo di Dio. Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
[2] Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio.
[3] Tu fai ritornare l'uomo in polvere e dici: "Ritornate, figli dell'uomo".
[4] Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte.
[5] Li annienti: li sommergi nel sonno; sono come l'erba che germoglia al mattino:
[6] al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca.
[7] Perché siamo distrutti dalla tua ira, siamo atterriti dal tuo furore.
[8] Davanti a te poni le nostre colpe, i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.
[9] Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, finiamo i nostri anni come un soffio.
[10] Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo.
[11] Chi conosce l'impeto della tua ira, tuo sdegno, con il timore a te dovuto?
[12] Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore.
[13] Volgiti, Signore; fino a quando? Muoviti a pietà dei tuoi servi.
[14] Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
[15] Rendici la gioia per i giorni di afflizione, per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
[16] Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e la tua gloria ai loro figli.
[17] Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: rafforza per noi l'opera delle nostre mani, l'opera delle nostre mani rafforza.
Il Salmo 91 (ispirato dal Signore attraverso il canale del cuore)
1 Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dell'Onnipotente,
2 di' al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido».
3 Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge.
4 Ti coprirà con le sue penne sotto le sue ali troverai rifugio.
5 La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte né la freccia che vola di giorno,
6 la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
7 Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire.
8 Solo che tu guardi, con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi.
9 Poiché tuo rifugio è il Signore e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora,
10 non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
11 Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi.
12 Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
13 Camminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghi.
14 Lo salverò, perché a me si è affidato; lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
15 Mi invocherà e gli darò risposta; presso di lui sarò nella sventura, lo salverò e lo renderò glorioso.
16 Lo sazierò di lunghi giorni e gli mostrerò la mia salvezza.
Gesù anticipa qualcosa ma nessuno lo capisce
Come ha fatto Gesù a non dire nulla fino alla fine resta un mistero. Tuttavia in alcuni brani del Vangelo il Signore lascia intravvedere la verità. “Luca 4, [16] Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. [17] Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: [18] Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, [19]e predicare un anno di grazia del Signore. [20] Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. [21] Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
Dopo aver letto il passo di Isaia Gesù chiude il rotolo ed esclama “oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato”. Non può andare oltre e dirgli la verità “oggi si è adempiuto quello che mio Padre ha scritto nel libro della vita riguardo la mia venuta e Lucifero impersonando Dio ha messo sulle labbra del profeta Isaia per ingannarvi”. Non lo avrebbero capito e gli sarebbero andati contro. Lo ascoltavano meravigliati perché lo conoscevano «Non è il figlio di Giuseppe?» e poiché a causa della loro incredulità a Nazaret non era riuscito a fare i miracoli che aveva fatto a Cafarnao il Signore cita l'esempio delle uniche due “guarigioni miracolose” avvenute ai tempi di Elia ed Eliseo. Nessuno può capire le parole di Gesù (neanche voi finché se non ve le faccio conoscere io) ma i demoni sanno bene cosa vuol dire il Signore e per impedirlo gli scagliano contro la folla inferocita. Le parole di Gesù sono un potente faro di luce su tutte le guarigioni miracolose avvenute nel mondo prima della Sua venuta che porteranno - quando parlerò delle pene mortali, stabili e temporanee che il demonio infligge in virtù dei peccati - al crollo di tutti gli inganni e le menzogne del maligno per farli passare per guarigioni angeliche miracolose. Luca scrive: [28] All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; [29]si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. [30] Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò”. La Verità è un faro di luce che acceca le menti dei peccatori e mette in moto i demoni. Se nell'ignoranza più totale e dunque senza ragioni i demoni sono riusciti a infiammare gli animi e scatenare l'ira della folla al punto da fargli condurre Gesù fin sul ciglio del monte per buttarlo giù cosa doveva fare il Signore per smascherare tutte le menzogne seminate dal maligno impersonando Dio e ingannando i profeti? E chi aveva rivelato a Isaia le parole del libro della vita del Padre se Gesù non aveva ancora distrutto la colpa del peccato originale e lo Spirito Santo era assente?
Lo Spirito Santo
Lo Spirito Santo non era nel mondo. E' il Signore che con la sua Passione e Morte lo ha guadagnato per noi ma è necessario chiederlo ogni giorno al Padre con la preghiera di Gesù "Padre santo nel nme di Gesù mandami anche oggi la guida dello Spirito Santo". Diversamente non si riceve e si subisce lo spirito maligno. Lo Spirito Santo non è un liquido che riempie le facoltà del fedele "Elisabetta fu piena di Spirito Santo" ma una persona (la terza della Trinità) che le dispone e le istruisce.
1) Prima della morte di Gesù non c’era lo Spirito Santo nel mondo “Gio.14 [26] Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Gio.16 [7] Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. [8] E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio” “Gio.7 [39] infatti non c’era ancora lo Spirito Santo perché Gesù non era stato ancora glorificato” I discepoli di Gesù finché erano con il Maestro erano parzialmente protetti ma siamo ancora molto distanti dalla verità che sto facendo conoscere perchè non c'erano ancora i mezzi di grazia e protezione scaturiti dalla Passione di Cristo e della santissima Vergine Maria.
2) In assenza di Spirito Santo nessuno poteva operare miracoli. In Gesù invece lo Spirito Santo era sempre presente (e lo è stato fino all’ultima Cena) perché parte della Sua sostanza divina. Solo Dio poteva operare miracoli e in vista della Passione rimettere peccati. Luc.7 [47] Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». [48] Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». [49] Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?». [50] Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va in pace!».
3) Dopo la Passione e morte di Gesù, caduta la colpa del peccato originale, lo Spirito Santo è tornato nel mondo e Gesù ha conferito ai discepoli il potere di rimettere i peccati Gio.20 [19] La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [20] Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. [21] Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». [22] Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; [23]a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
Sullo Spirito Santo precisa il Signore Lu. 11 [13] Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!». Se è necessario chiederlo per riceverlo significa che 1) La guida dello Spirito Santo non si riceve per diritto (battesimo) ma per merito (fede) 2) E la misura dei suoi interventi è legata al numero di atti di fede. In due parole più preghiamo più grazie riceviamo e doniamo. Le parole del Signore a Suor Maria Marta Chambon sono la conferma: "Per ogni parola che pronunciate della Corona delle Sante Piaghe, Io lascio cadere una goccia del Mio Sangue sull’anima di un peccatore". Più chiaro di così.
Riceve dunque la guida dello Spirito Santo solo chi lo chiede al Padre ogni giorno con la preghiera. La misura (numero di intuizioni, riflessioni, pensieri, suggerimenti, avvertimenti, consigli ecc.) è proporzionale al numero di atti fede (invocazioni) e poiché ogni giorno è un giorno nuovo è necessario ripetere ogni giorno lo stesso numero di preghiere (invocazioni) per mantenere stabile il grado di protezione delle facoltà e crescere in santità. Le preghiere che si recitano sui grani del rosario sono le più semplici ed efficaci e quindi le più attaccate dal demonio perché garantiscono il miglior risultato con il minimo sforzo. Queste preghiere inoltre si possono recitare in qualsiasi condizione (camminando, pedalando, svolgendo lavori leggeri, alla guida dell’auto ecc.) rendendo estremamente semplice il compito. Ecco l’invocazione da ripetere tutti i giorni sui grani del rosario per chiedere al Padre la guida dello Spirito Santo “Padre Santo nel nome di Gesù mandami anche oggi la guida dello Spirito Santo e concedi la sua guida a tutte le creature”. Semplice ed efficace questa invocazione ripetuta sui grani del rosario si può usare anche per liberare temporaneamente (alcune ore al giorno) le facoltà di qualche persona posseduta semplicemente indicando il nome. Pregare lo Spirito Santo significa far entrare il massimo bene dove è assente e tornare la pace. I demoni fuggono e svaniscono nel nulla i cattivi pensieri.
Lo Spirito Santo è il braccio d'amore di Dio. Dio Padre e Dio Figlio si materializza nello Spirito Santo. Unico spirito unico Dio. In Gesù uomo Dio viveva la Trinità, parlava la Trinità agiva la Trinità. Onnipotente, onnisciente, onnipresente l’incarnazione non poteva toccare nulla della Sua sostanza divina. Il Signore sapeva tutto, conosceva tutto e nulla poteva coglierlo di sorpresa.
PASSATO
Gio. 4 [1] Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni [2] sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli, [3] lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. [4] Doveva perciò attraversare la Samaria. [5] Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: [6] qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. [7] Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». [8]I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. [9] Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. [10] Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». [11] Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? [12] Sei tu forse più grande di nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». [13] Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; [14]ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». [15] «Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». [16] Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». [17] Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho marito"; [18] infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». [19] Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. [20]I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». [21] Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. [22] Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. [23] Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. [24] Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». [25] Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa». [26] Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo». [27] In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?». [28] La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: [29] «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?». [30] Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
PRESENTE
Gio. 1 [43] Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». [44] Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. [45] Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». [46] Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». [47] Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». [48] Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». [49] Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». [50] Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». [51] Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo».
FUTURO
Lu. 22 33-34 [31] Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; [32]ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli». [33]E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte». [34] Gli rispose: «Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi». Lu. 22 [69] Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». [70] Ed egli negò davanti a tutti: «Non capisco che cosa tu voglia dire». [71] Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». [72] Ma egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell'uomo». [73] Dopo un poco, i presenti gli si accostarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli; la tua parlata ti tradisce!». [74] Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò. [75]E Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». E uscito all'aperto, pianse amaramente.
E quello che vi dico adesso è un personale regalo per voi. In alcuni casi il Signore anticipava ai discepoli quello che Lui stesso realizzava con il Suo Spirito. La preparazione per l’ultima Cena è uno di questi:
Mar. 14 12-16 Andate in città. Vi si farà avanti un uomo che trasporta un’anfora d’acqua. Seguitelo e, dovunque entri, dite al padrone di casa: il Maestro manda a dire: dov’è la mia sala, in cui possa mangiare la Pasqua insieme ai miei discepoli? Egli vi mostrerà una grande stanza al piano superiore, già arredata e pronta. Là preparate per noi. I discepoli andarono e, giunti in città, trovarono com’egli aveva loro detto e prepararono la Pasqua”.
Zaccaria
Fra le innumerevoli apparizioni angeliche di Lucifero quella con Zaccaria padre di Giovanni Battista mostra bene il temperamento falso, scaltro, impulsivo e violento del maligno prima della morte di Cristo (dopo ha dovuto modificare e molto il suo modo di agire per non insospettire i Cristiani):
Lu. 1. [5] Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. [6] Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. [7] Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. [8] Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, [9] secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. [10] Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. [11] Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. [12] Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. [13] Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. [14] Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, [15] poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre [16] e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. [17] Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». [18] Zaccaria disse all'angelo: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni». [19] L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio. [20] Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo».
Dal libro della vita scritto dal Padre fin dalla fondazione del mondo Lucifero sapeva che da Elisabetta sarebbe nato Giovanni, colui che doveva preparare la strada al Signore e si diede subito da fare per impedirlo. Elisabetta infatti non riusciva ad avere figli. Ma Zaccaria aveva fede e pregava Dio. Esaurito ogni tentativo per impedire la gravidanza con il pretesto di portargli la bella notizia il maligno apparve a Zaccaria in forma angelica per consolidare la fede nei sogni e nelle apparizioni angeliche e per legare Gesù alla tradizione ebraica gli preannuncio la gravidanza. Ma era su tutte le furie per non essere riuscito a fermarlo e infatti subito dopo con un pretesto falso e ridicolo (l’aver manifestato incredulità alla notizia della gravidanza) lo ha reso muto. Ma che razza di angelo di Dio è un tiranno del genere? Se per un dubbio oltretutto lecito vista l’età di Zaccaria toglie la parola a un innocente che pena infigge a un peccatore? Stessa cosa la cecità di San Paolo. Dio e le creature angeliche del Paradiso non hanno nulla a che fare con queste cose. Sono creature purissime incapaci di concepire il male (infliggere pene) perché l’amore non conosce imperfezioni.
San Giuseppe
“Matt. 1 [18] Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. [19] Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto”.
Come Lucifero cercò di impedire in tutti i modi la gravidanza a Elisabetta per fermare la nascita del figlio Giovanni allo stesso modo cercò di trascinare Giuseppe a ripudiare Maria per ostacolare il progetto di Dio. Ma inutilmente perché Giuseppe amava Maria e aveva fede in Dio. Sono proprio l’amore per Maria e la fede in Dio i due grandi meriti di Giuseppe. Fallito ogni tentativo per convincerlo a ripudiare Maria (e conoscendo il personaggio chissà quanto lo avrà tormentato) per legare Gesù alla tradizione ebraica e consolidare la fede nei sogni e nelle apparizioni angeliche, con il pretesto di rassicurarlo (dai pensieri e dai dubbi che lui stesso gli aveva inculcato nella mente per spingerlo a ripudiare Maria) che il Figlio che sarebbe nato era opera dello Spirito Santo apparve in sogno a Giuseppe e per realizzare la profezia che aveva anticipato attraverso il profeta gli disse "ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emanuele" "[20] Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. [21] Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». [22] Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: [23] Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emanuele”.
Poi per realizzare la profezia di “Osea 11,1 [1] Quando Israele era giovinetto l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio" apparve una seconda volta in sogno a Giuseppe per ordinargli di fuggire in Egitto “Matt. 2 [13] quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». [14] Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, [15] dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato mio figlio”. Alla morte di Erode appare una terza volta in sogno a Giuseppe per mandarlo a Nazaret e realizzare quello che aveva fatto profetizzare ai profeti "sarà chiamato Nazareno". Poi con una tempistica perfetta Lucifero manda avanti un altro angelo a Giuseppe [19] Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto [20] e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». [21] Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. [22] Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. E infine avvertito poi in sogno si ritirò nelle regioni della Galilea [23]e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Per chi fatica a capire queste cose basta una semplice riflessione a spazzare via ogni dubbio: Ma Dio ha forse bisogno di scappare per nascondersi e difendersi dai Suoi nemici? NO perché come insegna Gesù l’imperfezione non ha alcun potere sulla perfezione “Gio.14 [30] la morte non ha alcun potere su di me” quindi questi racconti sono tutti sfalsati dalle profezie del maligno e dal povero Giuseppe.
Simeone
”Lu. 2 [25] Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; [26] lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. [27] Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, [28] lo prese tra le braccia e benedisse Dio: [29] «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; [30] perché i miei occhi han visto la tua salvezza, [31] preparata da te davanti a tutti i popoli, [32] luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». [33] Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. [34] Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione [35] perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
Come poteva lo Spirito Santo (che oltretutto non può parlare e rivelare nulla) aver detto a Simeone che non sarebbe morto senza prima aver visto il Messia di Dio se Gesù non aveva ancora distrutto la colpa del peccato originale perché era appena nato? Fu Lucifero a rivelare Simone la nascita, la missione e la Crocifissione di Gesù e mandarlo nel tempio a infliggere una spina nel cuore della sua giovane mamma. Doveva essere davvero un gran peccatore questo Simeone per permettere al demonio di usarlo e usarlo fino a quel punto. Gesù sapeva a quale morte sarebbe andato incontro per realizzare il progetto di salvezza del Padre e non disse nulla a Sua madre per non farla soffrire prima del tempo. Superfluo dire che chi viene da Dio agisce allo stesso modo.
Gesù al Getsemani
Mar 14 [32] Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». [33] Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. [34] Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». [35] Poi, andato un po’ innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. [36]E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu». [37] Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola? [38] Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». [39] Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole. [40] Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli. [41] Venne la terza volta e disse loro: «Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. [42] Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
Nel Getsemani Gesù non pregava il Padre per sé ma per i peccatori. Ecco le Sue parole “Per il sacrificio di quest’ora venga il tuo Regno nel mondo e siano redenti tutti coloro che credono nel tuo Verbo. M.V.” Le prime invocazioni alla Divina Misericordia furono dunque le Sue. Fu in quelle ore difficili che il Padre mostrò al Figlio tutti i peccati che avrebbe dovuto assumere sul Suo Corpo per rilasciare l’energia della vita necessaria alla risurrezione alla vita eterna di tutte le anime dell’inferno e alla salvezza di tutte quelle del purgatorio. Un esempio di questa realtà sono le parole di Gesù presenti nella novena alla Divina Misericordia di Suor F. Kowalska del nono giorno: "Portami oggi le anime tiepide e immergile nelle profondità della mia Misericordia. Sono quelle che più di altre ferirono il mio Cuore, e la mia anima provò verso di loro nel Getsemani un'invincibile ripugnanza. Fu per causa loro che uscii con quelle parole: "Padre, allontana da me questo calice, se questa è la tua volontà!". Il ricorso alla mia Misericordia resta per loro l'ultima ancora di salvezza".
Gesù non conosceva paure e timori come scrive l'apostolo Marco "cominciò a sentire paura e angoscia" perché non avendo mai ceduto al peccato aveva il pieno dominio delle facoltà e il demonio non riusciva a intimorirlo in alcun modo. Non solo. Come il nostro corpo è formato da più membra allo stesso modo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono una sola persona nella Trinità “Gio. 14.8-12 Da tanto tempo sono con voi e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi dire: mostraci il Padre? Non credi che io sono nel padre e il Padre in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; il Padre dimora in me e fa le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre”. In Gesù era sempre presente la Trinità. Parlava la Trinità. Agiva la Trinità. Per permettere a Lucifero di uccidere Gesù il Padre e lo Spirito Santo si sono dovuti staccare dal Signore. Quali sofferenze abbia causato il distacco è un mistero. Ma conosciamo quelle di Gesù sulla Croce: Matt.27 [46] Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Non sono un grido di disperazione per le atrocità della flagellazione e crocifissione e l’avvicinarsi della morte ma l’apice delle sofferenze del Figlio per il distacco dal Padre e dallo Spirito Santo. Una cosa così grande che a pochissimi è dato comprenderla.
I re Magi
Matt. 2 [1] Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: [2] «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». [3] All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. [4] Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. [5] Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: [6]E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. [7] Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella [8]e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». [9] Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. [10] Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. [11] Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. [12] Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
Chi indirizzò i Magi a consultare gli astri Dio o Lucifero? La materia dell’Universo si muove seguendo leggi stabilite da Dio che non hanno nulla a che fare con il corso degli eventi umani. Consultare il movimento cosmico a tale scopo è consultare il nulla e farsi ingannare dal demonio. Maghi, astrologi, cartomanti, indovini ecc. non si rendono conto di essere caduti in una trappola che li trascinerà alla rovina. Fu Lucifero in occasione della natività di Gesù a indicare ai Magi (peccatori) la stella da seguire (era lui stesso) per condurli dal Messia e inculcare nei primi cristiani la convinzione che Dio parla attraverso gli astri. Anche l’avvertimento in sogno di non tornare da Erode è opera sua. Doveva realizzare la profezia di Geremia “Ger. 31,15 [15] Così dice il Signore: «Una voce si ode da Rama, lamento e pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, rifiuta d'essere consolata perché non sono più»” e così dopo aver mandato i Magi a informare Erode della nascita del Messia con la promessa che al ritorno gli avrebbero fatto sapere dove si trovava apparve in sogno e li fece tornare da un’altra parte per scatenare l’ira del tiranno “Matt. 2 [16] Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi” realizzare la profezia di Geremia e inculcare nelle menti la convinzione che Dio non potendo fermare i peccatori mette in fuga gli eletti. Una menzogna grande come un buco nero. La Verità è l’esatto opposto. È il maligno che non può torcere un capello alle creature innocenti senza il permesso di Dio. Fu per offrire una possibilità di salvezza a una moltitudine di peccatori a rischio di morte eterna che Dio permise a Lucifero di realizzare la profezia di Geremia sterminando attraverso Erode tutti i bambini dei territori di Betlemme dai due anni in giù (si sono slavati tutti). Odiato e disprezzato da molti (e senza ragioni perché operava il sommo bene) Gesù istruiva le folle e raccoglieva discepoli proprio in mezzo ai suoi nemici. Peccatori che satana gli scaraventava contro con violenza inaudita per fermarlo. Ma inutilmente perché essendo privo di peccato e senza colpe non aveva alcun su di Lui e nulla e nessuno poteva torcergli un solo capello.
La Risurrezione del Signore
I quattro racconti presenti nel Vangelo cosa dicono?
MATTEO Matt.28 [2-10] [1] Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. [2] Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. [3] Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. [4] Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. [5] Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. [6] Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. [7] Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto». [8] Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. [9] Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. [10] Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».
GIOVANNI Gio.20 [1] Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. [2] Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». [3] Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. [4] Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. [5] Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. [6] Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, [7]e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. [8] Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. [9] Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. [10]I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa. [11] Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro [12]e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. [13] Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». [14] Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. [15] Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». [16] Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! [17] Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». [18] Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.
LUCA Lu.24 [1] Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. [2] Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; [3]ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. [4] Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. [5] Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? [6] Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, [7] dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». [8] Ed esse si ricordarono delle sue parole. [9]E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. [10] Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. [11] Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse.
MARCO Mar.16 [1] Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. [2] Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. [3] Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?».[4] Ma, guardando, videro che il masso era gia stato rotolato via, benché fosse molto grande. [5] Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. [6] Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. [7] Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». [8] Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura. [9] Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demoni. [10] Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. [11] Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere. [12] Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. [13] Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere.
Come prevedibile dopo la morte del Signore Lucifero si diede subito un gran daffare per confondere le menti, confondere i ricordi e seminare menzogne sull’evento più importante della fede Cristiana: la risurrezione alla vita eterna di Gesù Cristo. I racconti infatti sono piuttosto confusi. Tuttavia tutti concordano su 4 punti fondamentali: 1) il sepolcro era aperto 2) il Corpo del Signore assente 3) Apparvero creature angeliche 4) Gesù stesso si stesso si manifestò e parlò alle donne. Cosa quest’ultima che oltre ad essere la prova inconfutabile della Risurrezione di Cristo aiuta a capire tutto il resto. A cosa serviva infatti scatenare un terremoto e mandare degli angeli al sepolcro a terrorizzare le guardie e dire alle donne che il Figlio di Dio era risuscitato dai morti (se non a Lucifero per suggestionare le menti e consolidare la fede nelle apparizioni angeliche) se subito dopo lo faceva il Signore mostrandosi ai loro occhi?
I discepoli di Emmaus
Lu.24 [13] Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, [14]e conversavano di tutto quello che era accaduto. [15] Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. [16] Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. [17] Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; [18] uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». [19] Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; [20] come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. [21] Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. [22] Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro [23]e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. [24] Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto». [25] Ed egli disse loro: «O stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! [26] Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». [27]E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. [28] Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. [29] Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. [30] Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. [31] Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. [32] Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». [33]E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, [34]i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». [35] Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. [36] Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [37] Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. [38] Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? [39] Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». [40] Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. [41] Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». [42] Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; [43] egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. [44] Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». [45] Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: [46] «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno [47]e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. [48] Di questo voi siete testimoni. [49] E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».
Perché come tornarono a Gerusalemme a informare gli undici sui fatti accaduti a Emmaus mentre erano ancora tutti riuniti a parlare di queste cose apparve Gesù?
Semplice per mostrare una volta per sempre a tutti cos'è la risurrezione. Non Gesù ma Lucifero si accostò ai discepoli di Emmaus per ingannarli. A parte il linguaggio che non è quello del Signore lo scopo è sempre lo stesso: legare Gesù ai profeti e alle profezie della tradizione ebraica e seminare menzogne. Fu proprio per spazzare via le menzogne che il maligno gli aveva messo in testa ai discepoli di Emmaus che mentre erano tutti riuniti Gesù apparve in carne ed ossa, mostrò loro i fori lasciati dai chiodi nelle Sue mani e piedi, li invitò a toccarlo e per rassicurarli che non era un fantasma mangiò del cibo davanti ai loro occhi. Come dire “adesso che mi avete visto e sapete cosa significa risurrezione sapete che l’uomo che vi ha spiegato le scritture e spezzato il pane nel mio modo non ero Io ma il maligno”. La morte del Signore aveva sconvolto i discepoli. Non capivano il senso della crocifissione e morte del Messia. Allora per aiutarli, assecondando le credenze, Gesù gli ricordò le parole che diceva quando era con loro “bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi”. Non poteva andare oltre e spiegare le ragioni “1) era necessario ch’io assecondassi tutto quello che era stato profetizzato sulla mia venuta per distruggere nei tempi stabiliti dal Padre tutte le menzogne seminate da Lucifero impersonando Dio e ingannando i profeti 2) dovevo infatti essere ucciso ingiustamente per distruggere la colpa del peccato originale, aprire le porte del Paradiso, rimandare lo Spirito Santo nel mondo, risuscitare alla vita eterna tutti i peccatori morti nel peccato e offrire la stessa possibilità di salvezza a tutti i peccatori che erano e sarebbero venuti nel mondo dopo attraverso il battesimo, mediante la confessione, attraverso la comunione eucaristica” non avrebbero capito e li lasciò con le parole scritte dal Padre nel libro della vita che il maligno aveva messo sulle labbra dei profeti «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno [47] e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme” e la promessa che presto lo Spirito Santo li avrebbe rivestiti di potenza.
L’ascensione
“Att. 1- [6] Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». [7] Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, [8]ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». [9] Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. [10] E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: [11] «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».
A chi serviva l’apparizione angelica il giorno dell’Ascensione del Signore. A Gesù che saliva in cielo davanti agli occhi meravigliati dei discepoli o a Lucifero per alimentare la fede nelle apparizioni angeliche?
San Paolo
Atti 9 [1] Saulo frattanto, sempre fremente minaccia strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote [2] e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. [3] E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo [4] e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». [5] Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! [6] Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». [7] Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. [8] Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, [9] dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.
La conversione non è mai una scelta della ragione che può essere influenzata e suggestionata dal maligno ma del cuore. La conversione è la conversione del cuore. A Paolo invece la conversione è stata imposta con l’inganno e la paura. Folgorazione, cecità, guarigione miracolosa “Att. 9 [18i] subito caddero dai suoi occhi come delle scaglie e riprese a vedere” non sono opera di Dio ma di Lucifero. Di certo qualcuno dirà “e allora chi lo ha guarito se satana non può andare contro sé stesso?” È vero satana non può andare contro sé stesso e operare liberazioni e guarigioni ma può infliggere “pene temporanee” per farlo credere ai peccatori.
Tutte le guarigioni miracolose avvenute prima della venuta di N.S. Gesù Cristo altro non erano che inganni di Lucifero per farlo credere peccatori. Il Figlio di Dio non aveva ancora distrutto la colpa del peccato originale e lo Spirito Santo era assente. Come la guarigione miracolosa di Zaccaria padre di Giovanni Battista, di San Paolo e tutte quelle che avvenivano periodicamente alla piscina di Betzaetà:
“Gio.5 [1] Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. [2] V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, [3] sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. [4] Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto]. [5] Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. [6] Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». [7] Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me». [8] Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». [9]E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Peccare è un’azione contro la legge della vita che deforma l’anima e conferisce al demonio il diritto (adesione al male) d’infliggere un grado di morte al corpo del peccatore pari al grado di morte del peccato. È evidente che se non intervenisse il Signore nessun peccatore si salverebbe. Ma l’unico modo per impedire al demonio di uccidere i peccatori e dargli la possibilità di convertirsi prima di distruggere ogni traccia di vita dell’anima e condannarsi alla dannazione eterna è lasciare che il maligno scarichi i loro peccati sul corpo di creature innocenti destinate al Paradiso (animali e bambini) e peccatori che non sono a rischio di morte eterna. Con malattie, epidemie, incidenti, disastri, calamità ecc. che il demonio scarica i gradi di morte dei peccati sul corpo di creature innocenti in tre gradi di pena: mortale, stabile temporanea. Con PENE MORTALI Lucifero mette subito a morte i peccatori. Se Dio interviene, vuole lasciarli in vita e offrire loro un'ultima possibilità di salvezza il maligno spalma i loro peccati (pene stabili e temporanee) sul corpo di creature innocenti (destinate alla salvezza) e peccatori che non sono a rischio di morte eterna (destinati al purgatorio) “Matt.10 [29] Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. [30] Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; [31] non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!” Con PENE STABILI infligge malattie infermità che durano tutta la vita. Con PENE TEMPORANEE infligge malattie e infermità che hanno una durata precisa dopo di che vanno rimosse. Ecco perché è meglio lasciarle stare. Le pene inflitte a Zaccaria padre di Giovanni Battista (mutismo) e Paolo (cecità) come le guarigioni miracolose che avvenivano periodicamente alla piscina di Betzaetà e altri luoghi erano tutte pene temporanee in scadenza che il maligno faceva passare per miracoli per consolidare la fede nelle apparizioni angeliche. Ma chi era afflitto da pene STABILI, come l’infermo guarito da Gesù alla piscina di Betzaetà, non aveva alcuna possibilità di guarigione e salvezza. Ecco perché Gesù anziché confermare la natura divina delle guarigioni angeliche della piscina di Betzaetà (una autentica lotteria dei miracoli) con la frase "scendi nella piscina adesso e Dio ti guarisce" disse "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina" e l'uomo guarì all'istante.
Paolo non ha conosciuto Gesù. Questa cosa è di FONDAMENTALE importanza per i cristiani. Tutto si riceve in virtù della fede attraverso la preghiera e il canale degli eventi. Ma solo la conoscenza reale del Signore permette di capire bene la Sua parola e andare oltre. Certo non può parlare perché il maligno oppone ogni diritto, ma uno sguardo del Creatore vale più di mille parole. Scalda il cuore, illumina il pensiero, distrugge ogni errore e incoraggia a proseguire il cammino contro il maligno e i suoi servitori. In Matteo, Marco, Luca, Giovanni riconosco parola per parola quella del Signore. Certo seguivano la tradizione ebraica e nei loro pensieri a volte sono presenti degli errori ma è indubbio che abbiano amato e riportato fedelmente la parola del Signore perché è dal seme di Dio che vengono le conoscenze che mi hanno permesso di vincere il demonio e il peccato e scrivere le cose che state leggendo. Paolo invece fin dal principio è stato ingannato dal maligno “AA.13,2 Lo Spirito Santo disse: “Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera a cui li ho destinati”; “AA.18,9 Il Signore una notte disse in visione a Paolo: Non temere, ma continua a parlare e non tacere” (lo Spirito Santo non può parlare ma in virtù della preghiera può accendere pensieri e riflessioni che indirizzano alla conoscenza di Dio) nei suoi scritti regnano il caos e l’errore e sono presenti affermazioni in netto contrasto con la parola del Signore. Solo verso la fine le cose cambiano. Forse ha scoperto la preghiera. A quei tempi infatti tutti seguivano la tradizione ebraica. Non avevano a disposizione i mezzi di grazia e protezione scaturiti dalla Passione di Cristo e dai meriti della Santissima Vergine Maria e le loro facoltà erano continuamente esposte all'influsso del maligno. A titolo d'esempio ecco alcune frasi di Paolo:
1. “Cor1. 2 27] Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, [28] Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, [29] perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. [30] Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, [31] perché, come sta scritto: Chi si vanta si vanti nel Signore.
Dio non ha mandato Suo Figlio nel mondo a educare gli stolti (ciò che è stupido e ignobile) per confondere i sapienti ma a far conoscere al genere umano la Verità su Dio, il demonio, il peccato, la vita e la morte eterna e guadagnare i mezzi di grazia per la salvezza dei peccatori. Gesù si rivolgeva a tutti (parlava alle folle) ma solo gli ultimi (quelli che Paolo definisce stolti, deboli, ignobili) lo ascoltavano e mettevano in pratica la Sua parola perché erano gli unici che l’accoglievano con semplicità e la custodivano nell’unico posto dove il demonio non riusciva a rimuoverla attraverso i canali della ragione: il cuore. Sono quelli che poi il Signore ha elencato nelle beatitudini evangeliche: “Matt.5 [3] «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. [4] Beati gli afflitti, perché saranno consolati. [5] Beati i miti, perché erediteranno la terra. [6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. [7] Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. [8] Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. [9] Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. [10] Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli [11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. [12] Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi”.
Anche la conclusione di Paolo è sbagliata “perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio”. La GLORIA umana (onore che si acquista per altezza di virtù) è vanità, ignoranza e stupidità. Una patologia del demonio che affligge i peccatori che lo seguono che non ha nulla a che fare con la realtà di Dio e la perfezione della santità (sapienza, amore, semplicità). E poi chi viene salvato non da gloria a sé stesso ma al suo Salvatore.
2. Gal.3,4 Cristo ci ha riscattati liberandoci dalla maledizione della legge”
Il decalogo del Padre non è una divina maledizione ma la legge dell’amore e della vita. La condizione per vivere in eterno. Opporsi è suicidio. Deforma l’anima e si perdono tutte le caratteristiche d’amore e perfezione impresse dal Padre alla creatura fino alla morte spirituale o dannazione eterna come i demoni. Se come afferma Paolo “Cristo ci ha riscattati liberandoci dalla maledizione della legge” a cosa serve farsi battezzare e ricorrere a tutti i mezzi di grazia scaturiti dalla Passione per la salvezza dei peccatori? “Gio. 20 [23] a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi. Gio. 6 [53] "Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il Suo sangue, non avrete in voi la vita. [54] Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno”.
3. Ebrei 9 [24,28] Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire sé stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di sé stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza “.
Paolo ignora il senso della Passione di Cristo e come lui tutti i cristiani del mondo intero ancora oggi. Gesù doveva vincere il demonio e il peccato ed essere ucciso ingiustamente dai peccatori per distruggere il diritto che aveva permesso a Lucifero di togliere la guida dello Spirito Santo e chiudere le porte del Paradiso all'intera umanità e vivere senza Dio per l'eternità. E doveva sopportare il massimo grado di sofferenze per assumere nuovamente su di sé tutti i gradi di morte dei peccati, dare la vita eterna a tutti i peccatori morti nel peccato da Adamo ed Eva fino al giorno della Sua Passione e offrire (rivivendo le sofferenze della Passione) la stessa possibilità di salvezza a tutti quelli che erano e sarebbero venuti nel mondo dopo. Significa che il peccato non è stato annullato ma vinto da Gesù. Chi vuole guadagnare la vita eterna deve fare la stessa. Se come dice Paolo il peccato fosse stato annullato dalla morte di Cristo il Signore non avrebbe istituito il battesimo per il perdono dei peccati e i sacramenti della confessione e della comunione eucaristica per la salvezza dei peccatori. I peccati non svaniscono nel nulla, “non deve offrire sé stesso più volte” ma si trasferiscono dall’anima del peccatore al corpo di Gesù come colpi di flagello. È rivivendo le sofferenze della Passione che il Figlio di Dio rilascia l’energia della vita distrutta dai peccati e la mette a disposizione nella bevanda eucaristica per salvare i peccatori. Dopo la morte del corpo si decide subito la destinazione dell'uomo: paradiso, purgatorio, inferno. Quindi non ci sarà mai un giudizio universale perché non ha alcun senso giudicare ciò che è stato salvato e condannare ciò che è andato perduto.
4. “Co.2-12-7 Co.2-12-7 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia”.
Dio non usa i demoni per correggere i peccatori perché sono creature dannate al servizio di Lucifero che li rovinano. Inoltre satana non può andare contro sé stesso. Se correggesse i peccatori (superbi, avari, lussuriosi ecc.) il suo regno cadrebbe in rovina. L’unico antidoto alla superbia è la preghiera
5. “2Cor 12,15 Per conto mio mi prodigherò volentieri, anzi consumerò me stesso per le vostre anime. E se io vi amo tanto, dovrei essere riamato di meno?”
Il desiderio di essere amati non è amore è superbia del peccato. L’amore appartiene a Dio. Un desiderio di bene che accresce con la preghiera e si trasforma in un bisogno del cuore "ho bisogno di amare". È per questa ragione che il vero amore lo riconosci subito ... è l’unico che non chiede nulla e offre tutto.
6. “Ebrei 2,10 Contempliamo invece Gesù, per poco abbassato al di sotto degli angeli.”
Affermare che il Creatore ha un grado di perfezione inferiore alle creature è grossa. Un figlio non si crea si genera. Significa che la sostanza del Signore è divina come quella del Padre. Padre e Figlio sono due persone uguali nella sostanza, distinte nell’aspetto, unite dallo stesso spirito. Dire che Dio è uno e Trino significa che il pensiero del Padre e del Figlio è unico, procede da entrambi e si materializza in una terza persona “Spirito Santo”. Paolo ignora poi che la sostanza divina del Creatore non ha nulla a che vedere con quella spirituale delle creature. Angeli, arcangeli, troni, dominazioni, potestà, cherubini, serafini ecc. sono creature purissime e bellissime e il loro gradi di perfezione è infinitamente superiore a quello di qualsiasi creatura sulla terra ma a nulla serve confrontarle con la Santissima Trinità.
7. “Ebrei 5, 7-9 Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono”
Queste cose Paolo se le è sognate. Innanzitutto Dio non ha salvato Gesù da morte perché il Signore è morto ed è risuscitato da sé. Gesù poi non ha mai offerto suppliche con forti grida al Padre per essere salvato 1) perché non avendo mai ceduto al peccato aveva il pieno dominio delle facoltà e non subiva le ansie e le paure del maligno 2) perché la missione ricevuta dal Padre era proprio quella di vincere il demonio e il peccato e lasciarsi uccidere senza alcun diritto da Lucifero. Gesù dunque prima di entrare nel mondo sapeva a cosa sarebbe andato incontro per mettere fine al demonio e al peccato. È Lucifero a essere caduto in trappola e aver perso tutto. Infine affermare che il Figlio doveva soffrire per imparare l’obbedienza al Padre è un assurdo che contraddice il Vangelo “Gio. 14, 9-11 Da tanto tempo sono con voi e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi dire: mostraci il Padre? Non credi che io sono nel padre e il Padre in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; il Padre dimora in me e fa le sue opere. Gio. 14 [11] Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse”. Gesù era una sola persona con il Padre e lo Spirito Santo. Dire che doveva imparare a obbedire al Padre è un controsenso come dire che doveva imparare a obbedire allo Spirito Santo cioè a sé stesso.
8. “Rom. 13 [1,2] [1] Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. [2] Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna.
Questa frase ha fatto cadere in errore la Chiesa. Una affermazione in netto contrasto con la parola di Gesù “Lu. 20 [25]: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”. Due padroni diversi, due proprietà diverse. Ciò che appartiene a Lucifero non appartiene a Dio e vice versa. Ora poiché il mondo a causa del peccato originale appartiene a Lucifero è evidente che il potere spirituale appartiene a Dio e quello temporale al maligno (come fede e ragione, sapienza e scienza, amore e odio). Ecco il senso delle parole di Gesù “restituite a satana le sue catene, affidandovi alla guida e provvidenza di Dio, sarete liberi da ogni schiavitù e guadagnerete la vita eterna”. Le autorità terrene non sono stabilite e ordinate da Dio come dice Paolo ma da Lucifero per imporre la legge della ragione sul cuore, nascondere la Verità e seminare menzogne che allontanano da Dio e trascinano al peccato. Il regno di Dio non ha nulla a che fare con queste cose. È la civiltà dell’amore e della gratuità (come anticipato da Giovanni Paolo II nei misteri della luce del rosario) dove i più primi servono gli ultimi, i più grandi i più piccoli e tutti vivono in perfetta armonia fra loro. Paolo confonde i pensieri come Platone che usava dire “ci siamo fatti servi delle leggi per essere uomini liberi” parole d'effetto, che non hanno senso e fanno leva sugli stolti. Se siamo schiavi delle leggi come possiamo essere uomini liberi? Una malattia molto diffusa fra gli intellettuali che spesso per vana gloria non si rendono di quello che dicono e poiché sono tutti uguali nessuno si accorge dei danni che creano, l'errore cammina e li trascina alla morte eterna.
9. “2Tes.2 11-12 E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna [12]e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.
Qui siamo alla follia. Secondo Paolo Dio manda i demoni a ingannare i peccatori per condannarli perché non hanno creduto alla Verità. Ma se gli manda i demoni a riempirli di menzogne come fanno quei poveri disgraziati a conoscere la Verità, convertirsi e salvarsi?
10. “Rom 11,32 Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza per usare a tutti misericordia”
Solo un PADRE tiranno può trascinare i figli a delinquere per poi usare misericordia a tutti e fare la figura del santo. Paolo ignora che il prezzo per la salvezza dei peccatori non è un atto gratuito del Padre ma il Sangue della Passione viva di Suo Figlio N.S. Gesù Cristo.
11. “1Cor.14 [37] Chi ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito, deve riconoscere che quanto scrivo è comando del Signore [38] se qualcuno non lo riconosce, neppure lui è riconosciuto.
Anche questa è superbia. I doni dello Spirito Santo sono quelli di Gesù: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio e liberazioni, guarigioni e miracoli. Chiunque impone una Verità con la forza impone una menzogna perché l’amore non impone nulla e chiede solo l‘adesione del cuore.
12. 1Corinzi12 - 28 Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue. [29] Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? [30] Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
Qui Paolo dimostra di non aver capito proprio nulla. La santità non è una lotteria che premia i "fortunati" ma una scala di gradi di perfezione che si conquistano perseverando nella preghiera e nella lotta al peccato e portano al dominio delle facoltà e alla conoscenza reale di Dio, del demonio del peccato e dei poteri dello spirito fino al miracolo. Il miracolo è il segno più grande “Mar16 -17 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, [18] prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. È con questi segni che il Signore conferma la parola di quelli che lo hanno conosciuto veramente. Non esiste l’apostolo, il profeta, il maestro, l’esorcista, il guaritore ecc. ma il santo che in virtù della fede opera prodigi e miracoli di ogni genere in nome di Dio per la salvezza dei peccatori e il bene del Creato. Il miracolo dunque non è il gradino più basso ma il più alto della santità (perfezione) e tutti i battezzati della Chiesa Cattolica possono arrivarci combattendo il peccato, perseverando nella preghiera e pregando per i defunti.
13. Col2 12 Con lui (Cristo) infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. [13] Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l'incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i peccati, [14] annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; [15] avendo privato della loro forza i Principati e le Potestà ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo.
Anche qui Paolo è in errore. Gesù non è stato risuscitato dal Padre è risuscitato da sé “Gio10 [17] Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. [18] Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio”. Privo di peccato originale, rimasto incontaminato dal peccato tutta la vita la morte non poteva trattenere ciò che era privo di colpa (l’imperfezione non ha alcun potere sulla perfezione) e Gesù è risuscitato alla vita. Con la morte il Signore ha distrutto la colpa del peccato originale ma non ha eliminato la legge e privato della loro forza i Principati e le Potestà. Insomma chi vuole vivere in eterno deve farsi battezzare, ricevere il perdono dei peccati e assumere la comunione completa.
14. 1Cor. 15 [51] Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, [52] in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati [53] È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.
Paolo annuncia un mistero. Che senso ha annunciare un mistero cioè qualcosa che non si conosce? I misteri li crea chi non conosce la Verità. E la Verità non la conosce chi ignora la parola di Gesù e trascura la preghiera. La risurrezione dei morti non è la risurrezione del corpo dei defunti ma della sostanza spirituale morta nel peccato. Risurrezione significa vita eterna dell’anima. Non risuscitano alla vita eterna i peccatori che a colpi di peccati l'hanno distrutta e finiscono all’inferno. Gli altri o salgono in Paradiso o restano nel mondo a rigenerare con l’energia della vita rimasta (contrizione spontanea) quella distrutta dai peccati fino all'eliminazione di tutte le deformazioni dell'anima e alla vita eterna. Gesù disse: “Gio.14 [1] «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. [2] Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; [3] quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io”. Non siamo chiamati a combattere il peccato e risalire la scala dei gradi di perfezione che portano al dominio delle facoltà fino alla santità per un bene terreno ma per guadagnare la vita eterna. Vita eterna è conoscere Dio. Lu. 23 [39] Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!» [40] Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? [41] Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». [42]E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». [43] Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». Dopo la morte del corpo la vita continua. Alle gioie del Paradiso per chi ha custodito la salute dell’anima. Alle sofferenze del purgatorio per chi la deve ripulire. Alle tribolazioni della dannazione eterna per tutti gli altri.
15. Atti 19 [11] Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, [12] al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano.
Queste sono tutte suggestioni e inganni del maligno e la ragione è semplice 1) Contraddicono la parola di Gesù che a tale proposito indicò in modo preciso quali sarebbero stati i segni che avrebbero accompagnato i suoi discepoli "nel nome di Gesù scacceranno demoni e opereranno liberazioni istantanee". È il Signore che agisce con il santo per convertire il maggior numero di peccatori alla verità di Dio. Paolo deve aver scoperto la preghiera tardi e il maligno ne ha approfittato per far cadere quasi moltissimi in errore. Con Paolo mi fermo qui perché non ha senso andare oltre.
La fede e le opere
L’apostolo Giacomo lega Gesù alla tradizione ebraica e cade in errore. Ma il Signore non spreca nulla e usa anche l’errore per smascherare la menzogna e dimostrare la Verità.
Gia. 2 [14] Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? [15] Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano [16] e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? [17] Così anche la fede: se non ha le opere è morta in sé stessa. [18] Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. [19] Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demoni lo credono e tremano! [20] Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza calore? [21] Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? [22] Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta [23]e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. [24] Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. [25] Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via? [26] Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta”.
LA FEDE - Se analizzo le parole di Giacomo comincio e non è più finita. Una per tutte” Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede”. Premesso che Dio non ha alcun bisogno di provare la nostra fede perché ci conosce tutti uno a uno le parole di Giacomo non hanno alcun senso. Come dire “tu hai la fede io la carità "Mostrami di conoscere Dio senza operare liberazioni e miracoli e io con la mia carità ti dimostrerò di conoscerlo più di te”. È impazzito? Questa o è invidia o demenza. Le opere della fede sono quelle che ha indicato Gesù: Mar. 16 [17] E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, [18] prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Nulla attesta la fede più del miracolo. Chi rifiuta il miracolo rifiuta DIO. La carità invece è un atto d'amore che produce meriti ma non attesta la FEDE e NON ELIMINA I PECCATI. La fede è un dono che accresce con la preghiera e porta alla perfezione della santità che è capacità d’amare fino al miracolo. Nessuno conosce amore più di un santo. La carità è una necessità che viene dalla condizione di esilio dell'umanità da Dio, dall'assenza di verità e dalle menzogne seminate da Lucifero per nasconderla. Santità è perfezione che viene dalla preghiera, dalla conoscenza della parola del Signore e delle insidie del nemico oppositore. È profonda conoscenza della sofferenza e dell’amore. Nessun può competere con un santo su queste cose. Davvero alla stupidità non c’è limite. Dopo ogni guarigione Gesù diceva “vai le tue OPERE ti hanno salvato” oppure “vai la tua FEDE ti ha salvato”? È in virtù della fede che i fedeli con la preghiera arrivano alla perfezione della santità e ricevono da Dio il dono di dimostrarlo con prodigi e miracoli per il bene della verità e la conversione dei peccatori. Quindi delle tre virtù teologali fede, speranza e carità la più importante non è la carità come insegna la Chiesa ma la FEDE perché porta alla perfezione fino alla santità e al miracolo, poi la SPERANZA perché l’accresce e infine la CARITA’ (gratuità, generosità, misericordia ecc.) legame d'amore che impedisce al demonio di dividerli.
La fede è tutto. “Matt.17 [14] Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo [15] che, gettatosi in ginocchio, gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua; [16] l'ho gia portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo». [17]E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». [18] E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito. [19] Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». [20] Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile”
LE OPERE - La carità è dunque un atto d’amore che produce meriti ma non attesta la fede (conoscenza di Dio e del demonio) e non elimina i peccati. La carità è una necessità finché siamo nel mondo. Il Suo padrone distribuisce ricchezze, potere e gloria ai peccatori per estendere l’errore e il peccato e tribolazioni, ingiustizie e povertà a chi mette in pratica la parola del Signore per isolarli, impoverirli, fermarli. Solo aiutandosi vicendevolmente (senza pesi e misure) pregando gli uni per gli altri è possibile contrastare i demoni, restare uniti, dare l’esempio ed estendere il bene della Verità a vantaggio di tutti. A un uomo che lo voleva seguire Gesù disse “Matt. 19 [21] Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». [22] Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze”. Chi vuole seguire il Signore e guadagnare la vita eterna deve rassegnarsi all’idea di perdere tutti i beni che possiede a questo mondo perché Lucifero glieli porterà via tutti per fermarlo e farlo tornare indietro. Un ricatto “o la smetti di pregare e parlare di me, del peccato e dell'inferno o ti porto via tutto quello che ti ho dato per trascinarti nell’errore e nel peccato e sarà la rovina”. A questo punto chi vuole seguire Gesù ha due possibilità 1) O si libera spontaneamente dei beni accumulati regalandoli ai poveri (cosa che ho fatto e ha mandato su tutte le furie il demonio) 2) O glieli porterà via Lucifero. La seconda soluzione non solo è più dolorosa ma più rischiosa perché per alimentare dubbi e ripensamenti il maligno spoglia sempre lentamente le sue vittime. Quindi per non sfidare il principe del male e rischiare di perdere il treno della vita è meglio seguire il consiglio di Gesù “vendi tutto quello che possiedi, dallo ai poveri e poi seguimi” e affidarsi alla guida e provvidenza di Dio. Preghiere, sofferenze e povertà conducono alla divina sapienza e al dominio delle facoltà fino al miracolo. Non esiste bene superiore. La carità ha il pregio di unire i cuori e permettere al Signore di distruggere le suggestioni del maligno per allontanarli dalla Verità. Ma senza fede (preghiera e comunione) è impossibile vincere il demonio e guadagnare la vita eterna. Simile a un potente computer Lucifero può calcolare e prevedere ogni cosa. Solo le azioni del cuore (perdono, gratuità, carità) lo confondono e mandano su tutte le furie perché vanno contro ogni logica e convenienza e sono imprevedibili. La carità dunque è importante ma da sola non risolverà mai i problemi dell’umanità perché vengono tutti dal demonio e dal peccato. Malattie, epidemie, carestie, calamità, sciagure, fame e guerre non si eliminano con vaccini, alleanze, accordi, protocolli e collette ma con la preghiera continua (rosari) e divulgando la realtà del demonio e del peccato (fede). Solo in questo modo Dio può agire sulle facoltà dei peccatori per convertirli e mettere fine al male in tutte le sue forme. Certo è più faticoso e impegnativo pregare che fare la carità ma la preghiera è il più grande atto d’amore (carità) che possiamo offrire al nostro prossimo (recitando ad esempio tutti i giorni una corona del rosario per chi non lo recita) perché non lo affidiamo allo Stato ma alla protezione, guida e provvidenza di Dio. Insomma i peccatori con le loro regole muovono le mani i santi con le loro preghiere Dio.
La liberazione di Pietro
Atti 12 [1] In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa [2]e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. [3] Vedendo che questo era gradito ai Giudei, decise di arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Azzimi. [4] Fattolo catturare, lo gettò in prigione, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. [5] Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. [6]E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. [7] Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. [8]E l'angelo a lui: «Mettiti la cintura e legati i sandali». E così fece. L'angelo disse: «Avvolgiti il mantello, e seguimi!». [9] Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva infatti di avere una visione [10] Essi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città: la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si dileguò da lui. [11] Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei». [12] Dopo aver riflettuto, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni detto anche Marco, dove si trovava un buon numero di persone raccolte in preghiera. [13] Appena ebbe bussato alla porta esterna, una fanciulla di nome Rode si avvicinò per sentire chi era. [14] Riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprì la porta, ma corse ad annunziare che fuori c'era Pietro. [15] «Tu vaneggi!» le dissero. Ma essa insisteva che la cosa stava così. E quelli dicevano: «E' l'angelo di Pietro». [16] Questi intanto continuava a bussare e quando aprirono la porta e lo videro, rimasero stupefatti. [17] Egli allora, fatto segno con la mano di tacere, narrò come il Signore lo aveva tratto fuori del carcere, e aggiunse: «Riferite questo a Giacomo e ai fratelli». Poi uscì e s'incamminò verso un altro luogo. [18] Fattosi giorno, c'era non poco scompiglio tra i soldati: che cosa mai era accaduto di Pietro? [19] Erode lo fece cercare accuratamente, ma non essendo riuscito a trovarlo, fece processare i soldati e ordinò che fossero messi a morte; poi scese dalla Giudea e soggiornò a Cesarèa.
Anche su questa vicenda c'è lo zampino del maligno. Gesù non aveva alcun bisogno di mandare degli angeli a liberare Pietro dalla prigionia perché conoscendo il corso degli eventi poteva impedire la sua cattura. È sapendo quello che avrebbe fatto Lucifero per consolidare la fede nei sogni e nelle apparizioni angeliche e smascherarlo nei tempi stabiliti dal Padre che il Signore lo lasciò agire ma fino a un certo punto. Il maligno non poteva torcere un solo capello a Pietro perché non era ancora venuta la sua ora. Ecco perché nessuno può conoscere le vie del Signore se non è Gesù stesso a fargliele conoscere attraverso i canali della preghiera, della solitudine, della sofferenza e del cuore.
Stessa cosa quando Pietro salì in terrazza a pregare “Atti 10 [9] Il giorno dopo, mentre essi erano per via e si avvicinavano alla città, Pietro salì verso mezzogiorno sulla terrazza a pregare. [10] Gli venne fame e voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. [11] Vide il cielo aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia grande, calata a terra per i quattro capi. [12] In essa c'era ogni sorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo. [13] Allora risuonò una voce che gli diceva: «Alzati, Pietro, uccidi e mangia!». [14] Ma Pietro rispose: «No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo». [15] E la voce di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano»”
Premesso che il V comandamento (non uccidere) del decalogo di Mosè non si limita ai propri simili ma a tutte le creature viventi perché dove c''è vita c'è Dio con il Suo Spirito. La frase “ciò che Dio ha purificato tu non chiamarlo profano” è la conferma che l’estasi di Pietro (come l’Apocalisse di Giovanni) è opera di Lucifero. Sono i peccatori che hanno bisogno di essere purificati dai peccati per eliminare le deformazioni dell'anima e guadagnare la vita eterna e non gli animali che sono creature sottomesse al grado di perfezione dell’uomo che non conoscono peccato destinate alla vita eterna.
L’apocalisse di Giovanni
Sulla fine dei tempi Gesù precisò ai discepoli Mat.24 [36] Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre”. Tuttavia nel discorso escatologico indicò quali sarebbero stati i segni che l’avrebbero preceduta.
Mat.24 [1] Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. [2] Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata». [3] Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo». [4] Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; [5] molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. [6] Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. [7] Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; [8]ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori. [9] Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. [10] Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. [11] Sorgeranno molti -falsi profeti e inganneranno molti; [12] per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. [13] Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. [14] Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine. [15] Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, [16] allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, [17] chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, [18]e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. [19] Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. [20] Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. [21] Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. [22]E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. [23] Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o è là, non ci credete. [24] Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. [25] Ecco, io ve l'ho predetto. [26] Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in casa, non ci credete. [27] Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. [28] Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi. [29] Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. [30] Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. [31] Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli. [32] Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. [33] Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte. [34] In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada. [35] Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Più di così cosa doveva dirci il Signore?
Fu Lucifero per consolidare la fede nei sogni e nelle manifestazioni angeliche a legare Gesù alla tradizione ebraica, alimentare la paura di Dio e nascondere i segni sulla fine dei tempi indicati dal Signore con l'estasi descritta da Giovanni nell’Apocalisse. Ecco il testo iniziale per cominciare a capire come agisce Lucifero per nascondere la verità e rimbecillire il mondo intero
” [1] Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. [2] Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. [3] Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino. [9] Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, mi trovavo nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. [10] Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: [11] Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa. [12] Ora, come mi voltai per vedere chi fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d'oro [13]e in mezzo ai candelabri c'era uno simile a figlio di uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d'oro. [14] I capelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come neve. Aveva gli occhi fiammeggianti come fuoco, [15] i piedi avevano l'aspetto del bronzo splendente purificato nel crogiuolo. La voce era simile al fragore di grandi acque. [16] Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza”.
Un documento contorto che usa il linguaggio figurato per suggestionare le menti, non dire nulla e nascondere la verità. L’esatto opposto dello stile semplice e preciso di Gesù che a tale proposito disse: Mat.18 [3] «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. [4] Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli”. La Verità di Dio è la cosa più semplice del mondo affinché anche i bambini possano comprenderla. È il maligno che la confonde e rende incomprensibile per nasconderla. La fine dei tempi non sarà la fine del mondo ma di un sistema di cose (religioni, dottrine, scienze, ecc.). La civiltà del futuro sarà fondata sulla conoscenza della condizione di esilio dell’umanità da Dio, la realtà del demonio e la gravità del peccato. Sarà la civiltà dell’amore e della gratuità come indicato bene Giovanni Paolo II quando realizzò i misteri della luce dove il rispetto per la vita e il creato saranno scritti nel cuore di ogni uomo.
Primato di Pietro o della FEDE di Pietro?
Matteo 16 [13] Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». [14] Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». [15] Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». [16] Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». [17]E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. [18]E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. [19]A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». [20] Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo a fondare la monarchia cattolica ma la comunità cristiana perché siamo tutti figli e dunque fratelli. Con la frase “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa” Gesù (che non è nostro fratello, come sento dire a messa da questa generazione di religiosi scelerati ma Dio) non conferì a Pietro il primato sulla Chiesa (che oltretutto non avrebbe alcun senso perché non esistono le opere dell'uomo ma dello Spirito attraverso l'uomo e sarebbe un clamoroso autogol concedere ogni potere a un uomo che non conosce il demonio e lo dimostra a tutti con liberazioni e miracoli) ma indicò ai discepoli su quale pietra sarebbe stata edificata la Chiesa: la fede. È in virtù della fede che il Padre rivelò a Pietro l’identità del Figlio. Ed è sempre in virtù della fede che i cristiani possono risalire la scala di gradi di perfezione che portano al dominio delle facoltà fino alla santità e togliere ogni potere al demonio “le porte degli inferi non prevarranno”. Fondamenta della Chiesa di Cristo quindi non è l’uomo Pietro (Papato, episcopato) ma la fede di Pietro in Gesù Cristo Figlio del Dio vivente. Capo della Chiesa dunque è Gesù che conferisce ai suoi ministri il potere di rimettere i peccati e consacrare particole “le Chiavi del regno dei cieli” e ai battezzati che in virtù della fede raggiungono la perfezione della santità il dono di operare prodigi e miracoli per il bene della verità (Chiesa) e la salvezza dei peccatori. Santi quindi non si diventa per diritto (battesimo o discendenza apostolica elettiva) ma per grazia di Dio vincendo il demonio e il peccato (preghiera). Se dunque infallibili non lo sono nemmeno i santi come possono esserlo i Papi?
Le apparizioni mariane
Tutte le apparizioni celesti (ufo compresi) sono manifestazioni operate da Lucifero e i suoi demoni per ingannare i peccatori. Solo i santi che manifestano e in abbondanza i segni del Signore (con Dio non esistono pochezze e spilorcerie) conoscono la realtà visibile e invisibile della vita. Questo perché hanno vinto il peccato e satana ha perso ogni potere su di loro. Il resto non è santità ma qualcosa del maligno che la confonde a danno di tutti. Le apparizioni mariane di questo secolo sono una eccezione. Un dono di Dio per risvegliare la fede e richiamare i peccatori alla conversione prima della fine dei tempi (guerra atomica). Un invito che la Santissima Vergine Maria rivolge al mondo intero apparendo a persone semplici come i bambini affinché i Suoi messaggi vengano accolti con fiducia e messi in pratica. Ma il mondo appartiene a Lucifero ed è lui a stabilire le condizioni. La Madre di Dio non può agire liberamente. Non può dire nulla salvo invitare i peccatori alla conversione e alla preghiera. Ecco perché nelle vere apparizioni ripete le stesse parole. Se potesse agire liberamente cosa non ci direbbe per farci capire con la ragione quello che ci chiede di fare con il cuore "pregate per evitare il peccato perché l'inferno non è una paura ma la realtà". Non potendo spiegare, rivelare, anticipare nulla l'azione più efficace per sfruttare al meglio il tempo di grazia acquistato dal maligno (chissà a quale prezzo) è lasciare un messaggio breve, semplice, preciso tipo: “pregate, pregate, pregate” “recitate tutti i giorni il rosario”, “confessatevi e ricevete degnamente la comunione”. Chi ha fede capisce subito le ragioni della richiesta e la mette in pratica. Solo con la preghiera è possibile andare oltre e conoscere la Verità. La madre di Gesù non può anticipare nulla. Può solo invitare i peccatori alla preghiera. Finché siamo nel mondo la sola strada per conoscere la Verità è la preghiera. Non ne esistono altre. Molte apparizioni sono false e solo i santi se ne accorgono. Di seguito riporto alcuni messaggi di Medjugorje (ma ne esistono tanti altri) che non possono essere della Santissima Vergine Maria:
“Cari figli! Oggi voglio dire a tutti i parrocchiani di pregare soprattutto lo Spirito Santo per l’illuminazione. Da oggi Dio vuole tentare in particolare modo questa parrocchia per renderla più forte nella fede 11/04/85”,” Cari figli! Oggi vi voglio dire che Dio desidera inviarvi delle tentazioni che potete vincere con la preghiera. Dio vi tenta nei vostri lavori quotidiani. Da tutte le situazioni mediante le quali Dio vi tenta uscite più aperti a Dio e avvicinatevi a Dio con amore 22/08/85”, “Dio ha dato la volontà libera a ciascuno e voi ne disponete 30/01/86” “Ma Dio ha dato a tutti la libertà che io rispetto con amore e rendo omaggio nella mia umiltà alla vostra libertà 25/11/87”, “Cari Figli … Rinunciate al vostro orgoglio e inginocchiatevi davanti a mio Figlio. Comprendete figli miei che non avete niente e non potete niente l’unica cosa vostra e quello che possedete è il peccato. Mio figlio avrebbe potuto vincere con la forza ma ha scelto la mitezza, l’umiltà e l’amore 02/07/07”, “Cari figli… e voi che siete lontani dalla misericordia di Dio convertitevi affinché Dio non diventi sordo alle vostre preghiere e non sia troppo tardi per voi. Perciò in questo tempo di grazia convertitevi e mettete Dio al primo posto nella vostra vita 25/08/07”.
Superfluo ogni commento. Le prime apparizioni di Medjugorie erano vere ma poi ... I veggenti non possono in alcun modo impedirlo ma perseverando nella preghiera e prestando attenzione possono smascherarlo e mettere in guardia i fedeli. Basta seguire due semplici regole: 1) La madre di Dio non può cadere in contraddizione, fare errori e prendere in giro i fedeli. 2) È Lei che ha ricevuto da Dio il potere di mettere fine al demonio e le invocazioni alla Sua materna intercessione (rosario) sono lo strumento. Se nel tempo di grazia consesso la madre di Gesù non chiede la cosa più importante (rosario quotidiano, lotta al peccato e comunione) e lascia messaggi lunghi più lunghi di quelli descritti all'inizio non è Lei. Infine Dio non porta mai misteri e segreti ma solo Verità e salvezza.
Le apparizioni Mariane andranno avanti fino a quando non dimostrerò con i poteri dello spirito le cose che ho scritto nella Spada di San Giorgio. Poi quelle vere cesseranno e resteranno quelle del maligno. Probabilmente quando sarò morto farà tornare di moda angeli, streghe, draghi, folletti, zombi, mostri, fantasmi, morti viventi, extraterrestri, animali parlanti ecc. Quindi state in guardia perché sarà sempre e solo lui ad agire dietro tutte queste cose di cui adesso conoscete l'origine e l’arma per proteggersi e farlo scappare via è il rosario e la Spada di San Giorgio.
L'uomo Dio
Ero un peccatore. Ho avuto il privilegio di conoscere il Padre e il Figlio. E’ Gesù bambino che con quegli azzurri sempre sorridenti ha attirato la mia attenzione e mi ha fatto capire che quell’uomo alto, elegante, distinto che teneva per mano era Suo Padre: l’autore della vita. E’ stato bravissimo anche in questo. Gesù è realmente il figlio di Dio che ti fa conoscere l'impossibile. Un Dio giovane che per realizzare il progetto di salvezza del Padre ha fuso la Sua sostanza divina con l'anima umana trasformandosi in un uomo Dio.
“Gio. 14 [6] Io sono la via, la verità e la vita”. Come dire “ascoltatemi e fate quello che vi dico se volete guadagnare la vita eterna perché non sono un profeta ma il Figlio di Dio e sono venuto farvi conoscere la Verità che il mondo ignora perché tutto quello che è stato detto sul Padre Mio non è verità di Dio ma menzogna di Lucifero che lo ha impersonato per ingannarvi e trascinarvi nell’errore e nel peccato”. Siamo Cristiani e non Ebrei. Il nostro maestro è Gesù e non Mosè. È Lui che ha fatto conoscere al mondo intero il volto d’amore del Padre; smascherato la realtà invisibile dei demoni; dimostrato con la sapienza della parola e i prodigi dello Spirito di essere Dio. I Suoi insegnamenti indirizzano tutti alla preghiera, alla lotta al peccato, al rispetto della vita e del creato e indicano in 3 punti fondamentali cosa fare per guadagnare la vita eterna: 1) Pregare con regolarità per mantenere stabile il grado di protezione della facoltà 2) Combattere il peccato 3) Farsi rimettere i peccati e ricevere la comunione completa. Fate queste cose e conoscerete Dio anche voi stessi.
PECCATO, DEMONIO, PENA, SCIENZA, GUARIGIONE
IL PECCATO
Azione contro la legge della vita (legge del Padre scritta nel decalogo e prima ancora nel cuore di tutti gli esseri umani) che ricade sul peccatore. Un diritto del maligno di infliggere un grado di morte al corpo pari al grado di morte del peccato commesso.
1. Matt.5 [29] Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. [30] E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.
2. Gio.5 [14] Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio.
3. Matt.10 [29] Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. [30] Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; [31] non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!”
4. Lu.12 [25] Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? [26] Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto?
ecco le risposte del Signore
1) I peccati (per grazia di Dio) non cadono mai sul corpo dei peccatori ma sempre su quello di creature innocenti per impedire al demonio di uccidere i peccatori e dargli la possibilità di convertirsi prima di distruggere ogni traccia di vita dell'anima e condannarsi alla dannazione eterna (inferno).
2) Malattie, infermità, epidemie, calamità, sciagure, incidenti, fame, guerre ecc. sono i mezzi che usa il demonio per nascondersi agli occhi della ragione e scaricare gradi di morte dei peccati sul creato
3) Tutte le creature sono uguali davanti Dio e nessuna muore senza il Suo permesso
4) Nulla può curare e allungare la vita dell’uomo e delle sue creature perché quantificata dal peccato di Adamo ed Eva e legata ai gradi di morte dei nostri peccati. È Dio a stabilire cosa sacrificare per la salvezza dei peccatori e il bene del Creato. Se non abbiamo il potere di allunga neanche di un ora la nostra vita terrena a che serve affannarsi per il resto quando siamo chiamati a trovare la strada del ritorno alla casa celeste prima di perderla per sempre?
TUTTO E INDIRIZZATO ALLA SALVEZZA DEI PECCATORI E AL BENE DEL CREATO:
IL DEMONIO
Il diavolo è la prima creatura morta nel peccato. Morta nel peccato significa impazzita. NON PUO' ASSOLUTAMENTE OPERARE GUARIGIONI E LIBERAZIONI. CADENDO NELL’IMPERFEZIONE DEL PECCATO HA PERSO TUTTE LE CARATTERISTICHE DI PERFEZIONE IMPRESSE DAL PADRE AL SUO SPIRITO DIVENTANDO UN CREATURA INCAPACE DI METTERE ORDINE NELLE LEGGI DELLA VITA E DEL CREATO. Il caos non conosce ordine. L'imperfezione non conosce perfezione. La morte non può dare la vita. Ecco perché ai peccatori che lo accusavano di operare prodigi in nome di satana Gesù rispondeva “satana non può scacciare sé stesso”. Il principe della menzogna e della morte non può dare la vita a nulla. NULLA CHIARO. Nella storia dell'Umanità non esiste un solo essere umano guarito dalla scienza dei peccatori. Chiedetelo a Gesù e vi dirà "Giorgio ha ragione". I malati guariscono da soli semplicemente perché non devono morire. È Dio con il Suo Spirito a vivificare il corpo delle creature e stabilire l’ora della morte per ognuna. Ai tempi di Gesù erano decisamente più svegli di noi. Non si facevano infinocchiare dai medici "medico cura te stesso". Adesso invece il maligno li usa per alimentare paure e trascinare tutti alla rovina. Non esiste una sola scienza dell'uomo che non sia veleno per se e per il mondo.
PENA
Il peccato conferisce al demonio il diritto (adesione al male) di infliggere un grado di morte al corpo del peccatore pari al grado di morte del peccato. Ma prima di agire il maligno deve chiedere il permesso a Dio. Ecco le sue parole “Ho tot gradi di morte da scaricare. Se li infliggo sui peccatori li metto a morte e trascino tutti con me all’inferno. Posso o hai qualche alternativa? E Dio “non mettere a morte i peccatori perché voglio offrirgli una possibilità di salvezza. Colpisci questi dieci giusti A, B, C … con una pena mortale perché non sono a rischio di morte eterna e possono rigenerare con l’energia della vita rimasta quella distrutta dai peccati (in purgatorio) e salvarsi e spalma i gradi di morte che restano su tutti gli altri con una pena temporanea”. E il maligno “va bene allora visto che ho molti peccati li colpirò con una epidemia per mettere a morte i 100 che hai indicato e colpire con la stessa pena tutti gli altri senza ucciderli per ricevere l’energia della vita che mi spetta, terrorizzarli e alimentare la fede nella scienza”. E così gli basterà unire a ogni pena mortale cento, mille, diecimila pene temporanee per far credere ai medici di averli guariti, rubare energia della vita, estendere l’inganno della scienza e allontanare i peccatori dal loro unico vero salvatore.
Per il maligno esistono tre gradi di pena: mortale, stabile, temporanea. Con pene MORTALI satana mette subito a morte i peccatori. Con pene STABILI infligge malattie e infermità che durano tutta la vita. Con pene TEMPORANEE infligge malattie e infermità con una scadenza dopodiché vanno rimosse.
E' evidente che alla scadenza delle pene inflitte poiché Lucifero è incapace riparare ciò che distrugge è sempre e solo Dio a dover intervenire e porre rimedio. Le pene che in virtù dei peccati il maligno infligge sul corpo di creature innocenti - per offrire una possibilità di salvezza ai peccatori - in realtà sono tutti furti di energia a Dio. Gesù non può fare nulla perché Lucifero oppone ogni diritto. Ecco più o meno cosa dice “Mi hai lasciato scaricare i peccati di questi 50 ladroni con pene mortali su 1.000.000 di creature del mare, del cielo e della terra e con pene stabili su questi 50 bambini (che ho reso sordi, ciechi e muti) per lasciare in vita quei 50 ladroni e dargli la possibilità di convertirsi e salvarsi. Adesso di tua iniziativa rimuovi le pene stabili che ho inflitto a questi 50 bambini? Se lo sapevo anziché spalmare le pene sulle creature innocenti mettevo a morte i 50 ladroni e li trascinavo tutti con me all'inferno con me". Insomma il peccato conferisce al demonio il diritto (adesione al male) d'infliggere un grado di morte al corpo del peccatore pari al grado di morte del peccato commesso e a Dio la possibilità di intervenire sacrificando la vita di creature innocenti per tenere in vita il peccatore e cercare di convertirlo prima che distrutta ogni traccia di vita dell'anima finisca alla dannazione eterna. Un complesso rompicapo difficile anche da spiegare dove le pene dei peccati commessi dal peccatore restano stabili fino alla morte sul corpo delle vittime innocenti salvo un grande intervento gratuito (miracolo) del Signore.
SCIENZA
Quanti errori fa l’uomo che ignora il demonio. Nessuno lo può sfidare senza l'aiuto di Dio perché è lui a dominare la materia e le facoltà dei peccatori. Con pene STABILI il maligno scarica malattie e infermità che durano tutta la vita salvo usarle come “merce di scambio” per seminare menzogne e fermare la verità. La Chiesa con il canone 1172 mi impediva di guarire un bambino nato con una grave malattia. Avevo lanciato un appello in tutto il mondo "posso guarire questo bambino con due parole se la Chiesa sospende per un ora il canone 1172" mandando su tutte le furie il demonio al punto che ha rinunciato alla pena inflitta facendo credere ai peccatori che la guarigione era merito della scienza per affossare la mia proposta e fermarmi. Ma a guarirlo non fu la scienza ma il Signore. Non potendomi uccidere aveva una sola possibilità: rinunciare alla pena stabile e ingannare tutti con una grande menzogna. E non esiste menzogna più grande della scienza per distruggere la fede e nascondere la Verità perché fa leva sulla ragione dei peccatori (ragnatela di Lucifero) e la paura della morte. Il principio causa - effetto è il suo capolavoro: il sistema più semplice per seminare menzogne che allontanano da Dio e trascinano al peccato. Molti si chiedono “se la scienza non ha il potere di allungare la vita neanche di un ora perché i malati guariscono?” Semplice perché non dovevano morire. Quante volte durante questa epidemia ho continuato a ripetere "non guardate al numero “dei contagi” e come dicono i medici “dei guariti” sono tutte patacche del maligno per ingannarvi. Guardate invece al numero dei morti perché è Dio a sacrificarli per la salvezza dei peccatori". Sono martiri che finiscono in purgatorio per offrire una possibilità di salvezza a un oceano di giovani che nell’ignoranza del demonio e del peccato si stanno condannano alla morte eterna. Tutti gli altri sono peccatori che il demonio ha colpito con una pena temporanea per far credere ai medici di averli guariti, alimentare la fede nella medicina e allontanarli da Dio. Le pene stabili non le rimuove nessuno. NESSUNO. E' meglio pregare e lasciarle stare perché quello che i peccatori si procurano per mancanza di fede peggiora le cose e i farmaci sono veleni che consumano l’energia della vita del corpo e spostano il male da una parte all’altra. Satana non può scacciare sé stesso. Insomma Dio è il Dio della vita. E' il Suo Spirito che crea e mantiene in vita tutto e tutti. Come satana rinuncia a una pena stabile lo Spirito Santo risana l'imperfezione immediatamente e il maligno ne approfitta per i