Una storia allucinante

Alcune memorie dell'inferno vissuto grazie alla Chiesa



In questo documento ho raccolto alcune memorie di quanto accaduto dal 1998 fino al 2007. La prima parte è precisa perché avevo degli appunti. Poi chiusa l'attività professionale (2002) perduta la casa (2005) e finito in strada ho smesso di prendere nota delle cose che accadevano. Nel 2007 la morte di mio padre mi ha ridato un tetto e ho ricominciato sporadicamente a prendere appunti. Ho molto materiale da controllare ma dubito che lo farò. Ciò che ho scritto è più che sufficiente a far capire come agisce il demonio sulle facoltà dell'uomo e a nulla serve approfondire l'argomento salvo danneggiare se stessi.


Esiste qualcuno nella Chiesa di Dio che

prega sul serio, non inganna sé stesso e gli altri,

sa cos’è l’amore e conserva l’uso della ragione?



Questa è la mia testimonianza. Una storia che a tratti sembra una fiaba con tanto di streghe, principesse e fattucchiere ma è la realtà della vita che il mondo ignora completamente e canalizza l'esistenza di tutte le sue creature. Ho cercato di ricostruire attravero appunti e ricordi una storia allucinante difficile anche da riordinare e raccontare. Ho perso memoria di molte vicende e nella seconda parte sono presenti vuoti di mesi, anni. Ma almeno sono riuscito in qualche modo a raccontare quello che è successo nella realtà anche se mancano l’infinita serie di coincidenze, imprevisti, fatalità, fenomeni ed eventi subdoli e rapidissimi che puntualmente accompagnavano le vicende narrate. Le cose che trovate sono dunque ciò che è rimasto. Mi dispiace perché adesso so chi era il regista di tutto e di tutte le persone che muoveva contro di me il maligno. Ignari peccatori al servizio del diavolo che non si rendevano conto che quello che facevano a me gli sarebbe ricaduto contro loro stessi.

Scopo di questo documento non è accusare nessuno (Stato e Chiesa) e chiedere giustizia. Non mi serve più l'umana giustizia. Nessuno può più ridarmi ciò che ho perduto. Desidero lasciare questo documento come prova della realtà del demonio unicamente perché il mondo lo conosca perfettamente una volta per tutte. E' di fondamentale importanza per la conquista della vita eterna la conoscenza della realtà visibile e invisibile della vita. Avrei potuto descrivere i fatti accaduti con le conoscenze di adesso in modo da spiegare di volta in volta le mosse del diavolo e dei suoi servitori. Ho preferito attenermi ai ricordi per farmi conoscere e far conoscere il mio pensiero di allora. Ho realmente conosciuto e affrontato il demonio. Ho vinto e il padrone dell'uomo e sono libero. Una guerra infinità contro il principe di tutte le seduzioni e gli inganni del maligno che senza guida del Signore e protezione della Santissima Vergine Maria non sarebbe mai stato possibile. Stg


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Febbraio 1998

(Vicenza Fiera del mobile)


Primo giorno di fiera. C'è poco movimento. Per passare il tempo scambiamo qualche parola fra colleghi su matrimonio e vita di coppia. Andiamo avanti un po poi verso la conclusione mia moglie chiude i discorsi con queste parole "La vita di coppia è bella anche perché si cresce e invecchia insieme. Giorgio mi ha reso felice e sono certa, sarà molto bello dividere con lui anche nella vecchiaia”. Nove giorni dopo finisce la fiera. Rientro a casa. Vicino al telefono c'è un biglietto da visita. E' pieno di cuori disegnati a penna. Di chi è? Risponde mia moglie “Un giovane venditore (24 anni) conosciuto in fiera". Poi subito dopo arrossisce e precisa "sai è tanto bravo e buono. Pensavo di invitarlo alle nostre feste. E’ un bravo venditore, potrebbe esserci utile nel lavoro". E' una buon'idea ma non capisco il suo rossore sul viso. C'è qualcosa di strano. Comincio a fare domande. E' evasiva. Le faccio notare l'imprecisione delle risposte. Ma lei continua a negare. Allora esplodo "il rossore nel viso smentisce le tue parole". Si alza in piedi e risponde "Giorgio, mi sono incontrata con questo ragazzo perché mi sono innamorata di lui". E io "cosa?" e lei battendosi i pugni sul petto "si, mi sono innamorata, perché mi ha detto delle parole che sono entrate nel profondo del mio cuore". Cosa? Forse vuole farmi ingelosire e intervengo "scusa ma che razza di scherzo è questo. Vuoi farmi ingelosire?". Ma il suo parlare non lascia spazio a dubbi. Non è uno scherzo è la verità. Non so come descrivere certe sensazioni. Ti senti morire e cerchi una ragione “Ti ho fatto mancare qualcosa? Ho fatto qualcosa che non va?” E lei “no, non è colpa tua, queste cose capitano e basta" e precisa "Sai esistono moltissimi casi analoghi ne parlano su tutti i giornali” e ancora "mi sento trascinare da una forza immensa verso quel ragazzo”. "Ho deciso andrò a vivere con lui e porterò con me il bambino". E io "Ma sei impazzita?". E lei con tono quasi profetico "Giorgio, andrò via con lui" e subito dopo "mi dispiace moltissimo per quello che provi in questi momenti, tuttavia non devi assolutamente fartene una colpa. E' una mia scelta, una mia decisione! Al cuore non si comanda e io mi sono innamorata. Ti lascio tutto, non voglio nulla. Il mio unico desiderio è andare a vivere con il mio uomo". Sono sconvolto. Torno a casa, trovo un biglietto da visita di uno sconosciuto e in meno di tre ore la mia vita si rovescia completamente. Ma come può essere arrivata fino a questo punto dopo pochi giorni? Le chiedo “ma quante volte vi siete incontrati?” E lei "una sola”. Cosa? Ma è assurdo. Recuperate le forze cerco di convincerla che è vittima di una forte infatuazione. Del resto come può essere il contrario? Nulla. Non vuole sentire ragioni e battendosi i pugni sul petto ripete la solita frase "Giorgio, tu non puoi capire, questo ragazzo mi ha detto delle parole che sono entrate nel profondo del mio cuore e non riesco a vivere senza di lui". Rispondo "ma cosa ti ha detto?". Silenzio. Cambio domanda "Ma questa sentimento è reciproco?" E illuminandosi in viso risponde "si mi ama allo stesso modo anche lui". Non è lei. Sembra una bambina e dice cose assurde su suo marito senza provare sensi di colpa. Crede di vivere un sogno d'amore "ecco il mio principe azzurro con il suo cavallo bianco, viene a prendermi per portarmi a vivere con lui su una splendida isola e li, staremo insieme tutta la vita". Ha perso la testa. Non si rende conto della realtà. Dice quello che pensa e vede in quei momenti. Un esaurimento? Non lo so. So solo che mi ha ucciso mentre lei è felicissima. Al punto che cerca in tutti i modi di aiutarmi a superare l'impatto di quella sentenza di morte. Vado a letto. Il giorno dopo non riesco a lavorare e passo la giornata con il mio rappresentante "Roberto la Susy ha perso la testa e mi tradisce". Anche lui è sorpreso. Torno a casa. Ma come mi avvicino mia moglie si avvicina e in modo pentito confessa "Giorgio ci ho pensato. Hai ragione tu. Ho preso una grande sbandata. Scusami. E tutto finito. Perdonami". Non capisco quello che dice ma sono stanchissimo e vado a dormire. Il giorno dopo al risveglio non riesco a essere sereno. Le parole che mi ha detto non mi convincono. Voglio sapere come stanno le cose e vado subito alla ricerca del biglietto da visita del ragazzo per saperne di più. Non lo trovo. Rovisto dappertutto. Nulla. Alla fine guardo nelle tasche della sua pelliccia e trovo un foglio di carte piegato. Lo apro e mi appare uno strano disegno. Un diavolo che cerca di togliersi con le due mani una lunga lancia infilzata al centro del cuore e alla sua sinistra un viso di donna (incredibilmente simile a quello di mia moglie) con gli occhi rivolti al cielo e una serie di anelli sulla testa. Cos'è quella roba. Lo mostro a mia moglie. Anche lei ignora la provenienza. Ci tornano in mente i racconti di amici che la sera ogni tanto ci parlavano di queste cose. Il giorno dopo andiamo a trovarli a San Bonifacio (VR). Mostriamo il disegno e senza esitazioni rispondono subito “è un maleficio”. Una iatttura. Non crediamo alla magia e all'occultismo e abbandoniamo l'argomento. Al rientro a casa in auto butto il foglio dal finestrino e dimentichiamo l’accaduto. 12 mesi dopo (Marzo 1998 - Marzo 1999) la nostra famiglia non c’era più, rasa al suolo, completamente distrutta da una serie di eventi che ha prosciugato ogni traccia d'amore e ci ha messi l'uno contro l'altro.

Passano i giorni. Mia moglie e continua ad assicurarmi che la sbandata con quel ragazzo è finita ma più ne parla meno le credo. Avevo fatto mettere i telefoni sotto controllo. Una sera mentre controllo le telefonate: parenti, amici, qualche collega improvvisamente sento la sua voce. Un tono completamente diverso da quello che conosco: ansioso e remissivo. Non sembra neanche lei. Parla con un ragazzo e dice "mio marito ha scoperto tutto, cosa facciamo adesso?" e lui “come ha fatto a scoprire tutto?" e lei "ha trovato il tuo biglietto da visita e mi fa tante domande. Vuole sapere le nostre cose. Ma ti ho sempre coperto in tutto. Sapessi quanto ti difendo". Lui imbarazzato le consiglia subito di recuperare il rapporto. Di non perdere la testa e mantenere la calma. Ma lei insiste "non è mica uno stupido, mi conosce bene, ha capito che mi sono innamorata di te". Sono sconvolto. Mia moglie parla di me, di noi con uno sconosciuto. Chiede consigli e protezione. Ma da chi deve farsi proteggere. Da me? E perché se non le ho mai torto un capello e le ho sempre dato quello che voleva. Ma il colpo di grazia finale sono le parole che ha usato "Il mio matrimonio è a rotoli cosa faccio adesso?" Cosa? Ma se l'ho scoperto due giorni fa come può dire "il nostro matrimonio è a rotoli?" Sono le dieci di sera. Chiamo mia moglie che in quel momento è a letto. Sale in mansarda "cosa hai?" E io "mi hai mai mentito?" E lei "no, perché dici questo?" E io "giurami su nostro figlio che non nascondi nulla" E lei "smettila con le tue fantasie. Sei sempre sospettoso. Ti ho detto di no. E adesso lasciami in pace che ho sonno". Le impongo di sedersi sul divano e attivo la riproduzione telefonica. Ascolta senza fiatare. Non sa cosa dire. Anch'io sono sotto shock ma dalla registrazione mi è subito chiaro che quel ragazzo non è per nulla innamorato di lei ma alla ricerca di una scappatella con una donna sposata. Ha preso un grosso abbaglio e glielo dico "guarda che non ti ama" ma lei rifiuta categoricamente ”non è vero”. Non ho dubbi e le chiedo di verificare subito i fatti. Compongo il numero di quel ragazzo rimasto in memoria, le passo la cornetta del telefono e le dico "adesso vediamo come si comporta il tuo principe azzurro. Digli che ti venga subito a prendere perché tuo marito non ti vuole più. Ascolta attentamente quello che dirà e vedrai che non sbaglio". Ed è proprio quello che succede. Lei lo implora "vieni a prendermi" e lui trova tutti i pretesti possibili per defilarsi "Non posso", "ho la macchina rotta", "devo finire la fiera", "devo portare il furgone al titolare" una bugia dietro l’altra e infine chiude la telefonata. Ma nonostante l'evidenza non è per nulla sconvolta dal voltafaccia del principe azzurro. Continua ad avere fiducia in quel cretino. Ormai è mezzanotte. Mentre discuto improvvisamente si brucia la lampadina della mansarda (25 watt) con una deflagrazione simile a boato di un tuono (assurdo). Da fare un colpo. Salta la linea elettrica e restiamo al buio. Pensando a un corto circuito scendo in cucina a controllare gli elettrodomestici. Ma a quell’ora nessuno è in funzione. Allora ripristino la linea elettrica e con sorpresa la lampadina bruciata si illumina e il telefono riprende a funzionare. Assurdo. Nel frattempo seduta sul divano in mansarda in lacrime mia moglie mi mostra il biglietto da visita del ragazzo “eccolo non sono mai riuscita a liberarmi di lui adesso, e me lo consegna" Ora mi credi? Perdonami avevi ragione tu!”. Andiamo a dormire e ritorna la pace. Ma più passano i giorni più è strana. Una settimana mi rassicura “la sbandata è finita”. La successiva scopro il contrario e si riaccende l'incendio. Deve prendere una decisione “O me o lui o lui". Prima mi rassicura. Poi scopro il contrario e la situazione si fa sempre più incandescente. Comincio a perdere la pazienza. Anche perché non è più la persona che conoscevo. Ogni volta che chiedo ragione dei suoi stranissimi cambiamenti caratteriali cambia espressione e, con gli occhi rivolti al cielo battendo i pugni sul petto, ripete sempre la solita frase “Tu non mi puoi capire. Quel ragazzo mi ha detto delle parole che sono entrate nel profondo del cuore”. Anche il linguaggio non è più il suo. Usa sempre un tono profetico. Come dovesse realizzare un disegno stabilito dall’alto. Un cambiamento inspiegabile per una donna fredda e razionale come lei (la mia migliore venditrice). Anche in casa tutto sembra giacere come sotto l’effetto di un incantesimo. Un’atmosfera falsa, strana, irreale. Spesso la trovo distesa a letto con lo sguardo perso nel vuoto. Se mi avvicino mi guarda e mi passa la mano fra i capelli senza dire nulla. Ma a cosa pensa? Non lo so. A volte i suoi occhi sembrano di vetro. Se chiedo spiegazioni risponde “Giorgio non riesco a ricordare più nulla del nostro rapporto. La tua immagine è sbiadita quasi assente in me. Continuo a cercarti dentro di me e non ti trovo, ti vedo lontanissimo. Non capisco. E’ come se fra me e te ci fosse una spessa vetrata. Ti vedo ma tu non puoi sentire, vedere, capire quello che ti dico”. Questo strano “disturbo” le impediva ogni comunicazione e cominciava a farle perdere memoria anche dei nostri momenti felici. Le uniche cose che le tornavano prepotentemente in mente erano errori del passato - da fidanzati - che poi rinfacciava come causa del tradimento. Ma questo non era vero e rispondevo subito “Se questo è quello che pensi perché mi hai voluto sposare?”. Si perché era stata proprio lei a volere a tutti i costi il nostro matrimonio. Silenzio. Più passano le settimane più aumentano le sue metamorfosi caratteriali. Se rientro a casa sereno la trovo quasi infastidita. Fredda al punto che mi fa sentire un estraneo. Se rientro triste e preoccupato l’opposto. Tutto è diverso in lei. Anche il modo di muoversi, camminare, guardare. Se la chiamo non gira più la testa ma lo sguardo. A volte sembra un iceberg. Fredda e dura al punto che le sue parole si conficcano nel cuore come spilli infuocati. Allora di scatto mi alzo in piedi e toccandomi il petto esclamo “Ma chi sei veramente?”.


Insospettito dai cambiamenti caratteriali di mia moglie e dall'insensata incredulità e indifferenza di parenti, amici e conoscenti decido di andare a consultare i religiosi. Alcuni rispondono che il demonio “è una figura allegorica inesistente” e mia moglie ha solo bisogno di un buon psicologo. Altri che Gesù avendo vinto il peccato e la morte ha distrutto le potenze dell'inferno e il demonio ha perso ogni potere sull’uomo. In due parole non c' è più. E così abbandonate le strade del Vangelo su consiglio di amici e conoscenti passo ad analizzare le strade della scienza. Comincio con l'omeopatia. Ma ben presto mi accorgo che con il pretesto della rigenerazione energetica del corpo mi assecondano solo per portarmi dalla loro parte. Poi passo a psicologia e scienze. Maa nche qui tante teorie e nessun pratica. Lascio perdere. Decido di cercare in internet (parapsicologia, magia. occultismo) qualche caso analogo. Trovo solo un mare di menzogne con alcuni casi di possessioni diaboliche riportate da un padre esorcista. E la cosa mi fa arrabbiare "Perché i parroci di Vicenza dicono che il demonio non esiste se la Chiesa nomina esorcisti? Ma che razza di gente è questa?". No so cosa fare. Parenti e amici come parlo di fatture e malefici mi guardano terrorizzati e non li vedo più. Ma che senso ha farsi prendere dalla paura anziché affrontare il problema? Nel Vangelo Gesù non scacciava malattie mentali ma demoni. Perché allora ogni volta che ne parlo stanno tutti in silenzio e non vogliono affontare l'argomento?. E perché ogni volta che i sospetti cadono sul demonio succede qualche imprevisto che dirotta la mia attenzione altrove e dopo mi tocca ricominciare tutto daccapo? Non lo so ma più passa il tempo più mi diventa difficile ritenere tutte queste cose frutto della casualità.

I fine settimana li passiamo nella villa dei suoceri di Angelo un mio rappresentante. Il Padre (un ex industriale) ha due figlie femmine. Una sposata (Cinzia) con il mio rappresentate l’altra separata di nome Francesca. Una bella ragazza di 36 anni bionda, occhi azzurri, simpatica, piena di vita. Quando ci troviamo passiamo ore a parlare insieme. E' simpatica, conosce molte cose e spesso cade sulle scienze occulte. Ognuno ha le sue passioni e stranezze e lascio perdere quelle debolezze. Una mattina arriva una telefonata in ufficio. E' Francesca vuole sapere come mi sento e vanno le cose con mia moglie. Una strana domanda perché la conosco da poco e fra noi non c’è tutta quella confidenza. Tuttavia in quel periodo sono circondato dall’incredulità e dall’indifferenza e sentire qualcuno che capisce le tue sofferenze è una boccata d’ossigeno e resto al telefono. Parla di molte cose poi improvvisamente cambia tono di voce e si mette a bisbigliare per telefono come si fa quando si vuole dire qualcosa di segreto a qualcuno “Giorgio tua moglie ti ha ucciso perché ti ha colpito nell’orgoglio”. “Conoscerai molte donne e alla fine capirai qual è quella giusta per te”. Non so cosa dire. La sua improvvisa metamorfosi e quelle parole mi hanno colto di sorpresa. Faccio finta di nulla, lascio cadere ogni interesse e chiudo la telefonata. Giorni dopo mi tornano in mente i discorsi sul mondo dell’occultismo. Sa un sacco di cose. Forse lei può aiutarmi a risolvere l’enigma. Decido di incontrarla. So che si è separata dal marito e vive con il figlio nella cascina dei suoceri. Le telefono e ci mettiamo d’accordo. Chiedo a Roberto (il mio rappresentante) di accompagnarmi. Raggiungiamo la cascina sulla cima di una collina. dall’esterno sembra un azienda agricola. In realtà è una splendida cascina ben recintata e controllata da telecamere. Ci accoglie Francesca e ci accompagna in una stanza. Parlo dei cambiamenti caratteriali di mia moglie e dei fenomeni che accadono. Lei ascolta poi si alza dalla sedia esce dalla stanza e torna dopo pochi minuti con una caraffa di vetro piena d’acqua e due bicchieri e ci serve da bere. Riprendo a parlare. Dopo pochi minuti mi ferma ed esclama “sapete l’acqua che vi ho servito era benedetta”. Cosa e perchè? Io e Roberto ci guardiamo perplessi mentre le resta in silenzio. Subito dopo si alza e ci accompagna a visitare la cascina. Bellissima ma tetra. Quadri di ogni epoca, stile e dimensione, pezzi di chiese, mosaici, mobili in stile, tavoli enormi e pesantissimi, libri, lampadari e tanti altri oggetti sparpagliati qua e la come una enorme magazzzino. Più che una cascina sembra un deposito di oggetti d'arte di ogni tipo. Una Chiesa privata, stalle per cavalli, ripostigli per conigli, cani, contadini e un grande parco ben controllato. Non manca nulla. Ma in quel posto si respira un'aria pesantissima. Persino le pareti sono piene di quadri con santi, martiri e defunti. Alla domanda "Francesca come fai a vivere con i tuoi bambini in un posto del genere?" Con un sorriso sulle labbra risponde "sai nell'antichità era un terreno adibito a cimitero dei frati. Mio suocero lo acquistò e realizzò questa azienda agricola. Ma non ha mai voluto venirci ad abitare”. E chi si fa una casa del genere? Lo credo bene che non gli sia mai passato per l'aniticamera della mente di andarci a vivere. Terminata la visita ci accompagna all’uscita. Si avvicina per salutarmi con un bacio sulla guancia e fissandomi bene negli occhi esclama “Giorgio, il mio uomo dimenticherà il suo passato e vivrà con me il suo futuro”.


La mia casa è un attivo composto da due appartamenti a due livelli. Da alcuni giorni la sera succede un fatto strano. Ogni notte verso mezzanotte sentiamo qualcuno camminare sul tetto. Sono passi lenti e pesanti che causano un forte rimbombo nella camera (come fossero di un essere gigantesco) e procedono in diagonale rispetto il perimetro della stanza. Anche la temperatura scende di qualche grado e con un senso di inquietudine restiamo in attesa che finiscano. Ogni sera il cane avverte con qualche minuto d’anticipo l'inizio del calpestio. Entra in agitazione, si mette ad abbaiare e subito dopo a correre terrorizzato sotto il letto. L’ultima volta era spaventato al punto che gli sono venute delle convulsioni. Temevo morisse. Invece come il fenomeno si è fermato il cagnolino si è ripreso. Più volte sono salito in mansarda a controllare se sul tetto se c’era qualcuno. Erano belle serate illuminate dalla luna piena. Non c’era nessuno. Alcune settimane dopo i telefoni cominciarono a suonare a vuoto e gli elettrodomestici a dare i numeri. Anche alla guida dell’automobile luci, frecce, tergicristalli si accendevano da soli mentre una mano invisibile cambiava frequenze radio e volume a suo piacimento. Tutte cose che accadono improvvisamente anche alla guida e non potevo fare nulla salvo fermarmi, spegnere il motore e togliere le chiavi dal cruscotto. Un pomeriggio vengono a trovarci una coppia di amici Maurizio e sua moglie Sonia (quest'ultima insospettita dai fenomeni che accadevano ci aveva consigliato di cospargere gli angoli della casa con del sale da cucina per "allontana le forze del male") per aiutarci a trovare un’intesa e stare insieme. Si fermano fino all’ora di cena. Ma ogni tentativo è inutile. Prima di andarsene fanno un ultimo tentativo “Susy allora cosa vuoi fare con Giorgio?”. E mia moglie alzandosi in piedi, con gli occhi rivolti al cielo battendo si i pugni sul petto ripete “vado dal mio principe azzurro, se non mi vuole torno da Giorgio e se anche lui mi vuole prenderò la terza strada”. Mentre sorpresi dalla risposta ci guardiamo negli occhi mia moglie afferra un quaderno che il bambino aveva lasciato sul tavolo, lo apre, lancia un urlo e lo lascia cadere a terra. Restiamo tutti di ghiaccio. Prendiamo il quaderno e come guardiamo cosa ha visto di tanto osceno cala il silenzio: Le copertine sono piene di demoni e genitali maschili con un dettaglio grafico impressionante. E' il quaderno di mio figlio Mattia. Preoccupati corriamo subito a interrogare il bambino che gioca da solo in mansarda. E lui “si, li ho fatti a scuola. Ma non so cosa sono quelle immagini perché ero come addormentato”. Ma è impossibile. Mio figlio (otto anni) non conosce l’anatomia dei genitali maschili e femminili e neanche i demoni (in casa non abbiamo nulla del genere) e soprattutto non è in grado di farli con tanta precisione.

Sconvolto dalle immagini il giorno dopo telefono al giovane parroco e chiedo di venire a benedire la casa. Come si presenta gli racconto quello che succede in famiglia e mostro il quaderno con i disegni del bambino. Anche lui come la sera prima mio padre resta sconvolto dalle immagini. Troppo precisi i disegni per essere stati fatti da un bambino di 8 anni. Mi consiglia di bruciare il quaderno e conosciuta la mia storia di chiedere l’annullamento del precedente matrimonio religioso. Cosa? E mia moglie gli da ragione “Si Giorgio ha ragione il parroco. Dobbiamo sposarci in Chiesa”. Ma che senso ha sposarsi in Chiesa proprio adesso che non mi fido più di te? Non capisco la richiesta del prete e l'insistenza di mia moglie e lascio cadere l’argomento.


​Alcuni giorni più avanti anche in studio cominciano ad accadere cose strane. Un fantasma apre e chiude le finestre di dialogo dei programmi del computer, seleziona menù e opzioni, blocca la tastiera e digita parole e frasi senza senso mentre un pungente e ripugnante odore di zolfo riempie la stanza. Inutile ogni controllo hardware e software. Non sono virus o problemi hardware. Quelle cose non hanno nulla a che fare con l’elettronica e l’informatica. C'è astuzia e calcolo. Sembra proprio di aver a che fare con un fantasma che si diverte a prenderci in giro. Imprevisti, rotture e cose strane sono all’ordine del giorno. Cadono le chiavi in studio spariscono e le ritrovo in un altro posto. Esco di casa e incontro sconosciuti che mi salutano e sorridono come ci conoscessimo da una vita. Subito dopo ne incontro altri che mi fissano con facce assassine. Ma cosa succede? Comincio a sospettare della mia salute mentale. Decido di non uscire più da solo e farmi accompagnare da Roberto (il mio agente) per avere un testimone delle cose che accadono. Una mattina mentre beviamo un caffè entra un ragazzo di colore mai visto prima al bar e chiamandomi per nome esclama “Ciao Giorgio, come stai?”. Lo guardo sorpreso e rispondo “Insomma, e tu?” E lui “Bene e sono contento perché fra pochi giorni è Pasqua”. Poi cambia lingua e parlando in inglese in modo concitato esclama più volte “George, George, George... Jesus love your son”. Il barista lo fissa in malo modo in attesa di un cenno per buttarlo fuori. Ma quel ragazzo di colore vuole dirmi qualcosa. Gli offro da bere per calmare il barista mentre lui continua a parlare in inglese. Non capisco nulla. L'ho studiato da giovane ma non l'ho mai parlato. Glielo faccio capire. Allora tira fuori da una agenda un foglio, scrive qualcosa, me lo consegna e ne va. Sono versi del Vangelo di Giovanni “Gio. 3.16 Gesù ama i suoi figli”. Alcuni giorni dopo in centro storico a Vicenza si avvicina una zingara a chiedere la carità. Le lascio delle monete. Non le bastano e continua a seguirmi e chiedere denaro. Allora le consegno una banconota. Ma anziché andarsene continua a seguirmi e mugugnare qualcosa. Provo a ignorarla. Nulla. Mi fermo, apro il portafoglio, le lascio prendere tutto quello che ho ed esclamo “Ti ho dato tutto. Adesso lasciami in pace”. Credo di essermi liberato di quel rapace con le gonne lunghe. Invece continua a seguirmi con i suoi lamenti. Non la sopporto più. Mi giro e la minaccio “Senti ti ho dato tutto quello che avevo. Vattene altrimenti chiamo la polizia” e la zingara fissandomi negli occhi mi guarda ed esclama “No, tu non puoi fare questo perché tu sei un uomo di Dio” e se ne va.

Vado a trovare i miei genitori. Mia madre come mi vede esclama sconvolta “Giorgio, l’altra sera tua moglie è venuta a trovarci e mi ha detto che l’hai violentata”. Cosa? Torno a casa chiedo spiegazioni. E mia moglie come nulla fosse “cosa ci posso fare se l’ho vissuta in quel modo”. Cosa? E perché vai a sputtanarmi senza parlarne con me? Adesso basta. Tu stai diventando pericolosa". E’ arrivato il momento di dividerci"."Tu in una stanza, io un'altra stanza". Una sera mio figlio entra di corsa nella mia e si infila spaventato sotto le coperte. Chiedo spiegazioni. Nulla, non vuole parlare. E’ terrorizzato. Ma da cosa? Lascio passare alcuni minuti e ci provo una, due, tre volte fino a quando spinto dal timore cede e confessa “la mamma non vuole che reciti la preghiera all’angelo custode. Mi da calci sotto le coperte, dice adesso basta, smettila, finiscila”. Cosa? Ma se è atea? L’indomani chiedo spiegazioni. Nulla. Smentisce tutto e davanti al bambino terrorizzato lo accusa di essere un bugiardo. Questo è troppo. So che ama suo figlio e non direbbe mai una cosa del genere. Ne parlo ai suoi genitori. Ma anche loro non si rendono conto della gravità delle cose che accadono. Ogni volta che ne parlo sono tutti con la testa nelle nuvole. Non capiscono e non capiscono di non capire e mi tovca ripetere le stesse cose. Alcuni giorni dopo li invito a pranzo. A tavola il bambino chiede di recitare una preghiera a Gesù bambino che ha imparato a catechismo. Come comincia mia moglie si alza dalla sedia. Strisciando contro il mobile della cucina raggiunge la radio, alza il volume al massimo e resta a guardarci con un ghigno sulle labbra. Mentre siamo tutti di ghiaccio il bambino interrotto dal frastuono della radio si alza dalla sedia e corre in camera. Lo raggiungo. Lo trovo seduto ai piedi del letto con le gambe fra le braccia e le lacrime agli occhi che ripete “Papà te l’ho detto un sacco di volte che la mamma non è più come prima è diventata cattiva”. Le sue parole mi hanno aperto gli occhi. Altro che stress, depressione, crisi di coppia e tutte le strade che arrivavano da parenti, amici e conoscenti per spiegare l'inspiegabile. Qui sta succedendo qualcosa di brutto e nessuno mi crede. Ma cosa devo fare per convincerli della realtà del demonio se tutti credono solo nella scienza? E i religiosi rispondono ai fedeli che il diavolo non esiste più! Insomma se non esiste più il diavolo perché le famiglie subisco queste violenze e la Chiesa nomina esorcisti?"


Telefona Francesca. Parliamo di preti e frati esorcisti. Lei conosce di persona l'esorcista di Monte Berico. Forse lui può aiutarmi. Decido di andare a parlare con lui e mi faccio accompagnare da Roberto. Voglio un testimone. Sono stanco delle cose che mi accadono e lo faccio entrare in confessionale. Racconto le cose che succedono in casa e chiedo al religioso una risposta. Lui conferma l'esistenza del diavolo e dei fenomeni da me descritti attribuendone la causa a maghi e sette sataniche. Poi racconta alcuni episodi di possessione diabolica e mi chiede di portargli mia moglie. Sembra tutto normale. Ma come ci alziamo per andarcene ci ferma, cambia espressione e con un ghigno sulle labbra esclama “ma voi ignorate che satana entra anche negli esorcisti”. Cosa? Ma se il demonio entra negli esorcisti a chi mi devo rivolgere per aiutare mia moglie? Ma questo è un incubo senza fine. Un problema irrisolvibile. Non so cosa fare e alla fine decido di portargli mia moglie. Siamo vicini a Pasqua quando entro in basilica a Monte Berico con mia moglie a braccetto. C'è molta gente e tra la folla accalcata vedo Francesca che fa finta di non vederci. Cosa ci fa li? Vado subito in cerca dell'esorcista e faccio entrare mia moglie da sola in confessionale. Quando l'esorcista viene a sapere da mia moglie che è sposata con un uomo sposato la manda via senza perdono dei peccati e la rimanda ai piedi della Croce. Esce in lacrime. E' sconvolta. Cerco di calmarla e rassicurarla. Ma inutilmente. Sono fuori di me. Esco da monte berico, prendo la macchina e faccio il giro delle parrocchie per conoscere da altri religiosi le ragioni di tanta durezza. Ma coem sempre cane non mangia cane e ottengo solo risposte evasive. Il giorno dopo telefona in ufficio Francesca. Vuole sapere com'è andato l'incontro con l'esorcista e senza rendersi conto di quello che dice le scivolano di bocca le parole che il religioso aveva ha detto in confessionale a mia moglie "deve andare ai piedi della Croce a chiedere perdono al Signore". Come fa a saperle? Allora rispondo "non conosco la Chiesa ma ho la ferma intenzione di indagare per scoprire l'autore del maleficio e la natura delle forze che ha messo in moto". Si blocca, cambia voce e con tono di minaccia esclama "Guai a te! Non devi assolutamente fare una cosa del genere! Chi ti ha fatto quella fattura potrebbe fartene delle altre. Lascia perdere. Dimentica tutto se non vuoi farti del male". Sono impreparato non so nulla sulla magia. Non so cosa rischio. Non so cosa rispondere a quelle sue affermazioni cambio argomento e chiudo la telefonata.

Questa storia è un incubo senza fine e nessuno mi può aiutare. Nessuno. Come sempre devo arrangiarmi a fare tutto da solo. E’ una vita che faccio tutto da solo. Ma questa volta non so proprio da dove cominciare. E’ tutto talmente evanescente e inafferrabile che mi sembra di impazzire. Più cerco di capire con la ragione più entro in confusione. Sballottato da una parte e confuso dall'altra a volte mi sento stordito come un ubriaco. Tante supposizioni nessuna certezza. A volte mi sembra d’impazzire. Passano le settimane i messi....


Suona il telefono. E’ Francesca. Vuole sapere come mi sento (per quale motivo continua a farmi questa cavolo di domanda?) e vanno le cose con mia moglie. Non vive più nella cascina del suocero. Ha acquistato un attico a Vicenza, lei dice che è come il mio e vuole mostrarmelo. Mi presento all’appuntamento. Ma non è da sola. Con lei ci sono anche i genitori, la sorella e il cognato. Insomma l'intera famiglia Perlini è presente all'incontro. Mi accompagnano a vedere la casa e ci fermiamo in cucina. Mentre Francesca prepara il caffè parlo delle cose che accadono sul lavoro (clienti e fornitori danno i numeri) i clienti, dei cambiamenti caratteriali di mia moglie e concludo con questa frase “comunque prima o poi le strapperò via quella forza che domina la Susy”. Come termino la frase Francesca cambia espressione. Si raggela, guarda meravigliata la madre e con tono di minaccia esclama “chi sei tu per sfidare il principe del male. Nemmeno se pregassero cento suore contemporaneamente potrebbero liberarla". I genitori, la sorella e il cognato mi guardano in attesa di una reazione. Ma il tono e le parole di Francesca mi ha colto di sorpresa. Chi è il principe del male? E cosa c’entrano le suore? Non so cosa rispondere. Faccio finta di nulla, cambio argomento, mi invento una scusa e mi faccio accompagnare all’uscita. Mentre mi accompagnano verso la porta di casa il padre di Francesca (rimasto sempre in silenzio) prima di lasciarmi andare con un ghigno sulle labbra esclama “Giorgio, diciamo che adesso devi tornare a casa dai tuoi ospiti". Ma è impazzito?



Sono a Thiene per lavoro. Vado a trovare Loredana una collega che ha lavorato con me nell'editoria. So che ha aperto un negozio. Sono anni che non ci vediamo. Non sa nulla e non conosce la donna che ho sposato e le racconto qualcosa. Resta di ghiaccio e ni consiglia di lasciar perdere preti, frati e suore e andare a parlare con Padre Arcangelo esorcista presso il Convento di San Pancrazio a Barbarano Vicentino (Vi). L’indomani raggiungo il convento ma il religioso è assente. C’è un altro frate e decido di parlare con lui. Entro in confessionale e racconto quello che succede in famiglia. Ma il religioso pur essendo a contatto con il Padre esorcista non crede nel demonio, nelle fatture e nei malefici. Ecco le sue parole “Certo, in molti vengono qui a parlare con Padre Arcangelo. So che raccoglie e brucia in un unico falò tutte le fatture e i malefici che gli portano. Ma io a queste cose non ci ho mai creduto”. Perplesso gli ricordo alcuni passi del Vangelo che parlano del demonio. Ma è strano. Evita lo sguardo. Non risponde. Spesso si copre il viso con le mani. Allora lo incalzo di domande e alla fine esplode “lei è troppo preparato. Torni a parlare con il mio superiore”. Io che vengo da voi a chiedere spiegazioni sono troppo preparato? Ma che discorsi sono? Allora il Padre esorcista è un truffatore e chi ha fede un idiota. Insomma trovo un foglio con il disegno di un diavolo e si scatena l’inferno. Mia moglie cambia carattere si trasforma in un'altra persona e diventa avversa al sacro. In casa e sul lavoro si susseguono eventi inspiegabili mai accaduti prima. Ogni volta che i sospetti cadono sul demonio succede qualcosa che mi dirotta altrove e devo ricominciare tutto daccapo. Il tempo passa. Mia moglie è un demone. Mio figlio è terrorizzato. Io sono sfinito. Parenti e amici come sentono parlare di queste cose si irrigidiscono e danno alla fuga. Io rischio di perdere la famiglia. I religiosi dicono che il demonio non esiste e la Chiesa continua a nominare esorcisti. Ma insomma sono matto o vogliono farmi diventare matto? Esco da quel convento come una furia, alzo gli occhi al cielo e mi sfogo per la prima volta con Dio "Ma insomma ci sarà almeno una persona sana a questo mondo che mi può aiutare?".



Passa una settimana cala la rabbia e decido si tornare nuovamente alla ricerca di Padre Arcangelo. Questa volta lo trovo. Ma ci sono molte persone in attesa. Devo attendere il mio turno. Parlando con le persone che mi precedono vengo a conoscenza di altre storie assurde. In particolare quella di un ragazzo che durante una cena di lavoro con i colleghi per una battuta infelice perse improvvisamente la memoria e salvo la madre non ricordava più nessuno nemmeno la propria moglie. E' davvero incredibile conoscere quello che succede a questo mondo e nessuno ne parla. Come fosse una vergogna. Finalmente si libera ed entro nella stanza dell’esorcista. E' un uomo piccolo, minuto e molto anziano. C'è un tavolino con una sedia. Ascolta in piedi la mia storia mormorando a testa bassa delle preghiere. Si vede subito che è un buon frate e gli racconto quello che era stato detto pochi giorni prima in confessionale dal suo collega in merito a esorcisti, fatture e malefici. Preoccupato esclama "chi ti ha detto queste cose?" e io "gliel'ho detto il frate che prende il suo posto". E lui "Sei sicuro?" certo che sono sicuro e già che ci sono le racconto anche quello che mi detto l'esorcista della basilica di Monte Berico alla presenza del mio collega di lavoro Roberto "perché voi ignorate che il demonio entra anche negli esorcisti". Sconvolto il frate si appoggia al tavolino per non cadere a terra. Poi si avvicina, mi passa la Croce sul petto, mi benedice e accompagna all'uscita senza dire nulla.


Cosa devo fare. L’indomani in ufficio parlo con Roberto di quello che accade. Anche lui è sconvolto dai cambiamenti caratteriali di mia moglie e dagli eventi che accadono. Mi consiglia di lasciar perdere preti, frati, suore, esorcisti ed esporre il mio caso ai monaci eremiti perché lontani dal frastuono del mondo e dediti alla preghiera. Mi racconta la storia di una pietra malefica che degli uomini avevano trovato nel bosco e non riuscivano più a liberarsene e mi accompagna subito in un antico eremo sulla cima di un monte dalle parti di Abano Terme. Parcheggiamo l’auto nel piazzale sottostante e raggiungiamo a piedi attraverso un sentiero nel bosco l'antico eremo di monte Rua. Alla fine della camminata arriviamo a un grande portone e sulla sua destra un portoncino con raccolte in una lapide di marmo le parole di Gesù “a che serve conquistare il mondo intero se poi perdi te stesso”. Bussiamo il portoncino e dopo una bella attesa (il tempo di fumare una sigaretta) si apre. Si presenta un monaco. Piccolo, senza capelli, occhi azzurri e una barba lunghissima. Ci fissa bene, ci fa entrare e ci porta in una stanza con una scrivania, tre sedie, un divanetto e un grande crocefisso appeso al muro. Prendo subito la parola “sono venuto in questo posto per avere una risposta definitiva su un argomento che sono stanco di affrontare. Esiste o non esiste il demonio?” E il monaco “Che domande sono queste. Certo che esiste. Perché hai sentito qualcuno camminare sul tetto di casa, i telefoni squillare a vuoto, il cane impazzire ...." e uno dietro l'altro elenca i fatti accaduti. Cosa? Come può sapere queste cose se devo ancora cominciare a parlare? Guardo Roberto. ma anche lui è sorpreso. Allora chiedo ragione dei cambiamenti caratteriali di mia moglie. E lui “Andavate a messa la Domenica? Prendevate la comunione? Pregavate?”. Rispondo tre no di seguito. E lui “Ecco perché succedono queste cose. Non eravate in grazia di Dio, vi hanno fatto un maleficio e il demonio ha agito indisturbato”. Ma allora non sono mica matto. Fatture e malefici esistono sul serio. E il monaco "che domande sono queste certo che esistono" e grattandosi la testa “vedi se facessero a me una fattura a morte, una di quelle cattive, al massimo avvertirei il prurito della puntura di una zanzara sulla testa. Hai capito?”. Cosa? E quanto dura questa fattura? E lui “hanno ottenuto quello che volevano?” No, io sono sempre con mia moglie. E lui “e allora andranno avanti fino a quando non avranno raggiunto il loro obiettivo”. Finalmente qualcuno che parla in modo chiaro, semplice e preciso. Acquisto fiducia e parlo dei miei due matrimoni. Ma lui si ferma sul primo. Quello celebrato in Chiesa. Avevo 18 anni. La ragazza che frequentavo rimase incinta. Ero innamorato e i suoi genitori organizzarono il matrimonio riparatore e due anni dopo la separazione. Mentre parlo il monaco scrive i nostri nomi di battesimo su un foglio di carta ed esclama “per me questo matrimonio è nullo”. E io “come può dire una cosa del genere se ero innamorato”. E lui “ho capito che eri innamorato. Ma se non fosse rimasta incinta l’avresti sposata?” Non ho dubbi e rispondo subito “no di certo”. E lui “vedi che ho ragione io”. E dopo aver fatto una grande x sui nostri nomi di battesimo aggiunge “tuttavia devi farlo annullare dalla Chiesa”. Squilla il telefono. Lo fissa lasciandolo suonare più volte. Non ho mai visto nessuno guardare un telefono in quel modo. Come sapesse già chi c'era dall'altro parte del filo. Alza la cornetta tenendola ben distante dall’orecchio. Dall’altra parte del filo una donna in piena crisi isterica che urla come un ossessa. Le grida arrivano fino alle nostre orecchie “basta, basta mi aiuti, non ce la faccio più”. Lui la lascia sbraitare senza dire nulla allontanando di tanto in tanto la cornetta dall’orecchio. La lascia parlare per cinque minuti poi come la donna interrompe le grida, il monaco interviene chiude la telefonata e dice “Esca di casa, si faccia delle belle passeggiate, e preghi. Mi creda fa molto bene camminare e pregare”. Subito dopo ci racconta la storia di una donna indemoniata che i suoi parenti con fatica erano riusciti a portare da lui perché il demone che la possedeva non voleva saperne di essere cacciato e dimenandola con forza gridava di essere Belzebul. Io e Roberto lo ascoltiamo senza fiatare. Alla fine guardandoci con un sorriso conclude “Sapete non era mica Belzebul ma un demone molto, molto più piccolo”. Quell'uomo ha qualcosa di speciale. E’ semplice, preciso, autorevole, simpatico. Davvero una bella persona. Alla fine gli parlo delle cose che accadono al lavoro e concludo con le parole che mi aveva detto Francesca in un momento di rabbia “chi sei tu per sfidare il principe del male. Neanche se pregassero 100 suore contemporaneamente potrebbero liberare tua moglie”. Il monaco cambia subito espressione. Incuriosito comincia a osservarmi con molta attenzione. Di tanto in tanto porge l’orecchio a destra come per ascoltare qualcuno e subito dopo torna a guardarmi con un bel sorriso. Ma nella stanza non c'è nessuno. Siamo solo in tre. Io, Roberto e Lui. Eppure è quello che fa davanti ai nostri occhi. Mi ascolta, di tanto in tanto porge l’orecchio a destra, ascolta qualcuno e subito dopo torna a guardarci mostrando un bel sorriso e alla fine esclama “sei proprio sicuro di aver sentito quella frase sul principe del male?” e io "Certo che l’ho sentita. Come potrei dimenticare una cosa del genere? E poi chi è il principe del male?" Il monaco mi guarda ed è felice. Molto felice. Si alza dalla sedia e squadrandomi da cima a fondo con un bel sorriso esclama “dubito che satana si sia disturbato per te” e subito dopo “di certo sarà il suo braccio destro con un'intera legione di demoni” e ancora “Sai quanti demoni ci sono in una legione?” Rispondo di si. In realtà lo ignoro. E lui “Tanti. Non sarà facile”. E fingendo di non ricordare le categorie angeliche le elenca una ad una tutte “dunque ci sono gli arcangeli, i troni, le dominazioni, i cherubini, i serafini… ecco l’inferno più o meno è organizzato allo stesso modo”. Cosa? Chi usa un cannone per uccidere una formica? Perché Francesca mi ha scaraventato contro quell’esercito di demoni? E adesso cosa faccio? Mentre fra me penso a queste cose si alza dalla scrivania, mi vinee davanti e fissandomi negli occhi esclama “Hai capito cosa devi fare? Devi annullare quel matrimonio, smetterla di consultare le carte (come faceva a sapevo che leggevo le carte?) e pregare, pregare e pregare”. In quel preciso istante ho visto due raggi sottilissimi di luce uscire dai suoi occhi. Mi ha fatto qualcosa di bello. Ma subito dopo ho perso ogni memoria di questa cosa che adesso ricordo bene. Torna alla scrivania a ci guarda stando in silenzio. Poi cambia espressione, scuote la testa come si fa quando si resta profondamente delusi da qualcuno che occupa un posto importante nella vita e non fa nulla esclama tre volte “Chi è Bill Clinton?” e subito dopo torna a guardarmi con un bel sorriso. Non capisco tutte quelle cose e la ragione di tanta felicità ma non ho dubbi. Quel monaco ha qualcosa di speciale. A dire il vero più che un monaco sembra un re. Un buon re. Anzi un grande re. Terminato l’incontro accompagnandoci all’uscita poggia la sua mano sulla mia spalla ed esclama ”se andato da molti religiosi e ti hanno detto che il demonio non esiste vero?” E io “si, Perché?”. Senza fare commenti conclude “tua moglie è indemoniata portala qui”. All’uscita ringrazio Roberto “Con il mio lavoro ho conosciuto tantissime persone ma questo le supera tutte. Ha una forza nel cuore che potrebbe governare da solo il mondo intero”. In auto continuiamo a parlare di Lui. Siamo rimasti colpiti dalle conoscenze, dalla semplicità e da quel senso di pace che continuava ad accompagnarci. Dunque era piccolo, rotondetto, occhi azzurri, una barba lunga e senza capelli. Proprio come babbo natale. Eppure aveva qualcosa di familiare al mio cuore. Forse il modo di guardare, camminare, parlare. Come lo conoscessi da sempre. Ma perché? Vediamo se tolgo la barba, metto i capelli, aggiungo il sorriso, aumento la statura e lo faccio dimagrire…. Ma certo. Come ho fatto a non riconoscerlo? E’ Gesù con qualche chilo e anno in più e centimetro al altezza di meno. E’ Lui non sbaglio. Ecco perché era così familiare al mio cuore. E poi ripensando alle cose che ci ha detto solo Dio conosce i demoni uno a uno perché prima erano angeli. Ci guardiamo e senza aggiungere nulla torniamo a casa. La sera pieni di entusiasmo raccontiamo a mia moglie la visita all’eremo e la richiesta del monaco di portala da lui. Siamo seduti in cucina mentre mia moglie lava i piatti. Come sente che parliamo di portarla da lui si gira come una furia ed esclama “se ci provate vi denuncio”. Non l’ho mai vista così arrabbiata. Nessuno dei suoi parenti crede alla storia del maleficio. Conoscendola se la porto con la forza finisco nei guai. Non ho più alternative devo lasciarla perdere, devo fermarmi.


I giorni passano. Capodanno 1999 andiamo al Can Grande l’hotel dei genitori di Francesca. Ballano tutti tranne il sottoscritto che non balla. Me ne sto seduto su una poltroncina. Francesca si ferma a un metro e si mette a ballarmi davanti in modo provocatorio. Non so cosa fare. Mia moglie sembra non accorgersi di nulla. Le chiedo di avvicinarsi perché la cosa comincia a mettermi in imbarazzo. Ma lei sorride. Sembra non vedere, non capire, non sentire. Il giorno dopo ci invitano a passare la settimana bianca in una baita a Santa Cristina in Val Gardena. Siamo due coppie con cinque bambini e Francesca. Durante il viaggio la vacanza rischia di trasformarsi in tragedia per un improvviso ingorgo autostradale in una cunetta che costringe tutti a una rapidissima frenata. Fermi nell’area di servizio a controllare le condizioni dei penumatici Francesca si avvicina e mi regala una medaglietta con una madonnina "ti proteggerà". La inserisco nel braccialetto che porto al polso e riprendo la guida. In quei giorni di vacanza mia moglie è completamente assente. La sera va a dormine e mi lascia con Francesca a giocare a carte fino alle 2 di notte. Durante il giorno sono tutti sulle piste da sci e passiamo ore e ore a parlare sotto l'ombrellone. Finita la settimana bianca al ritorno ci fermiamo in un'area di servizio per fare rifornimento. Francesca esce dalla sua auto abbraccia mia moglie e si mettono a piangere insieme. Non capisco. Come rientra in auto chiedo ragione e mia moglie risponde "Giorgio oggi ho trovato una vera amica".


Intanto in casa ricominciano i soliti problemi. Ormai rischio di impazzire. Meglio la separazione. Lo dico a mia moglie e con sorpresa scopro che lei è contraria "Ma se non ricordi nulla del nostro rapporto e continui a pensare a quel ragazzo come puoi pretendere che resti con te?" Riesci ad immaginare la violenza che mi fai con questi tuoi comportamenti altalenanti?". Prendo contatto con l'avvocato. Lei piange. Sono diviso a metà. Ma come faccio a fidarmi? Pensandoci sopra mi viene in mente che fu per soddisfare una sua assurda richiesta che le intestai metà casa. Per lei era importante. Adesso ero io ad aver bisogno di qualcosa del genere e dissi "va bene, non chiedo la separazione solo se rinunci alla quota della casa". Accetta la proposta, andiamo dall'avvocato e firmiamo l'accordo. Non ho più dubbi. Mia moglie ha scelto la sua famiglia. Passiamo un mese tranquillo, poi tornano i sospetti e infine la solita frase insopportabile "Giorgio mi ha detto delle parole che sono entrate nel profondo del mio cuore. Non riesco piu' a toglierlo da qui. Credimi sto facendo il possibile ma non riesco a liberarmi di lui". Non è possibile. Ma cos'è questa diavoleria? Con il passare delle settimane le cose peggiorano. Prima va a lavorare per la concorrenza. Poi si trova un lavoro che la tiene fuori casa tutto il giorno lasciando a sua madre l'incombenza delle pulizie e non la vedo più. Ormai è tutto finito. Dopo alcuni mesi chiede la separazione e se ne va portando con se il bambino. Ecco le sue parole sulla porta prima uscire per sempre dalla mia vita “Giorgio mi hai dato troppo. Immagino adesso odierai le donne”. E io “Ti sbagli, se trovo quella giusta, mi sposo un’altra volta”.



Marzo 1999 Vivo nella mia casa con la compagnia del cane e del pianoforte. E’ vuota di tutto anche dei ricordi. Restano solo cartoni, stracci, polvere, macchie e ombre lasciate sui muri dai mobili che si è portata via in mia assenza (in quei giorni ero in fiera e la avevo chiesto di aspettare il mio ritorno e invece hanno fatto tutto in fretta senza me). Una desolazione. Che tristezza. Perché proprio a me. Dove ho sbagliato? Passo le giornate a rivedere come in un film le sequenze della vita alla ricerca di qualcosa che possa aiutarmi a capire le ragioni del fallimento. Nulla. Un vortice di ricordi e pensieri che non danno risposte. Non indicano nulla. Non aiutano a mettere il cuore in pace. Non riesco più a lavorare. Ho bloccato un importante progetto e anche Roberto mi ha girato la schiena e se è andato via. Ho ancora due collaboratori. Ma non riesco a pensare a nulla se non capisco quello che mi è successo. Passano i giorni, le settimane poi una mattina mi torna in mente il foglio trovato l'anno prima nelle tasche della pelliccia di mia moglie. Mi ero completamente dimenticato di lui. In effetti fu da quel momento che cominciarono tutti i nostri problemi. Anzi ripensandoci meglio la figura del diavolo che cercava di togliersi la lancia infilzata nel cuore e il viso di donna con i cerchi sulla testa e gli occhi rivolti al cielo altro non erano che la raffigurazione di quello che sarebbe poi realmente accaduto alla nostra famiglia. Come dire “Tua moglie perderà la testa e trafiggerà il cuore come una lancia”. Insomma chiunque lo ha fatto aveva saputo prevedere con 12 mesi di anticipo la fine della nostra famiglia. Com’è possibile una cosa del genere? E chi è l’autore? Ripensando alle amicizie mi sono ricordato dei suoceri di Angelo. Spesso i fine settimana li passavamo nella loro villa a San Bonifacio. Più volte ci avevano parlato di una maga molto potente che avevano usato nel lavoro (il padre e la madre dicevano che era potentissima). Non credendo alla magia lasciavo cadere ogni interesse. Ma adesso le cose sono cambiate. In dodici mesi ho assistito a una autentica metamorfosi caratteriale di mia moglie e una serie di eventi inspiegabili mai accaduti in passato. Il sospetto che la magia non sia un gioco per persone che non sanno come passare il tempo ma una vera e propria attività che nasconde la presenza di qualcosa di oscuro è forte. La magia è ignoranza, illusione, follia? Non lo so. Non so nulla di occultismo e non esistono fonti attendibili sull'argomento salvo voci di cialtroni e imbroglioni. Ma esiste un modo sicuro per saperlo: indagare. Decido quindi di tornare a frequentare la famiglia di Francesca. Innanzitutto perché sono le uniche persone che conosco che hanno a che fare con la magia e poi la frase sul principe del male mi ha messo la pulce nell’orecchio. Senza entrare nei dettagli ben presto assecondandoli mi rendo conto che sono stati proprio loro a commissionare quel maleficio. Non mi resta che scoprire la ragione e le forze che hanno messo in moto per rovesciare le facoltà di mia moglie e scatenare quell’inferno nella mia famiglia. Ma ignoro tutto e senza rendermi conto ben presto finisco in un vortice senza vie d'uscita che indirizza solo al suicidio. Più indago sulla natura delle forze che permettono a maghi e satanisti di agire sulla materia e le facoltà delle vittime più avverto un crescente senso di stanchezza fisica e mentale che impedisce di ordinare le informazioni e arrivare a una conclusione e come non bastasse sono circondato da voci mentali che indirizzano al suicidio "la vita è tempo. Il tuo tempo è passato. Falla finita". Fumo continuamente. Mangio poco e male e continuano ad accadere cose che aumentano la confusione. In questi giorni ad esempio ho sentito uscire dal cuscino un piacevole profumo che mi sveglia con un forte desidero di baciare una donna. Ma chi? Non conosco nessuna. La cosa si ripete nei giorni successibi fino a quando una sera mi torna in mente Francesca e subito averto il profumo nel cuore. Un attrazione fortissima. Un desiderio di tenerezze esagerato. Quasi infantile. Mentre l'altra notte invece nel dormi veglia pomeridiano ho visto materializzarsi dal nulla una mano scura entrare nel mio cuore, prendere qualcosa e portarselo via. L'indomani il dolore al petto che andava avanti da mesi non c'era più. Non so cosa dire ma non provare più alcun dolore per mia moglie sembrava un miracolo. Ricordi, nostalgie, messaggi tutto svanito nel nulla. Non avevo più pensieri per lei. Ogni notte quel profumo mi tiene compagnia. Al mattino mi sveglio con una sensazione di pace infinita. Faccio colazione, salgo in auto e giro senza meta. Non guardo nulla. Nemmeno la strada. Guido assorto in pensieri per Francesca. Solo quando stanco di guidare spengo il motore con meraviglia mi accorgo di essermi fermato sotto la sua abitazione. Attratto come uno ago dalla calamità vivo trascinato dagli eventi come una foglia dal vento.



Passano i giorni e quel fuoco aumenta. Telefono ad Angelo. Ci troviamo all'Hotel Sheraton di Padova e senza tanti giri di parole di dico subito la verità “Ascolta non so come sia possibile questa cosa ma sono innamorato di Francesca. La desidero con tutto me stesso. E’ un fuoco nel cuore”. Non dice nulla. Ma non è neanche sorpreso. Passano i giorni. Telefono a Francesca “Scusa se ti disturbo ma sei costantemente nei miei pensieri”. Anche lei non dice nulla e non è per nulla sorpresa. Mi impongo di non chiamarla più "basta con queste debolezze". Ma quel profumo è una droga. Resisto alcuni giorni poi compongo il numero. Non risponde. Allora mando un messaggio “se queste emozioni sono a senso unico non rispondere”. Silenzio. Devo smetterla. Devo fermarmi. Non ha senso le cose che sto facendo. Come posso amare qualcosa che non esiste? Ma quel fuoco distrugge ogni volontà. Non riesco a controllarmi e dopo pochi giorni la chiamo al telefono per l'ultima volta. Finalmente risponde. Ma non è la persona che credevo di conoscere. Ecco le sue parole “Giorgio non voglio illuderti. Io sono una donna volubile. Voglio tutto dalla vita. Se stiamo insieme ti distruggo. No, non me la sento di farti questo. A te proprio no”. Non capisco. Forse è un problema di denaro “Francesca sono forte. Posso fare molto. Dammi tempo e vedrai”. E lei “Non hai capito che voglio tutto dalla vita anche la luna? No. Ti lascio andare”. Sono sconcertato. Ma che razza di femmina è questa che vuole anche la luna! Nei giorni che seguono l’incantesimo svanisce. Perdo ogni attrazione per Francesca ma anche ogni memoria delle ricerche che stavo seguendo.



Marzo 2000 Fiera del tempo libero. Il mio vicino di stand è S.B. un editore di Milano di origini siciliane. Parla moltissimo. E' un giornalista professionista di cronaca nera e i suoi racconti sono terrificanti perché hanno a che fare con crimini di mafia. Sono turbato dalle cose che racconta ma quando cambia argomento è anche simpatico. Ha due occhi neri che ti scrutano l'anima. Si sposta con un camper e gira armato. Una sera lo invito a bere qualcosa a casa mia. Porta anche la moglie e la figlia Valentina che quel giorno lo avevano raggiunto da Milano. Suono il pianoforte e racconto qualcosa della mia separazione e degli eventi accaduti. Per restare in tema anche lui racconta qualcosa di strano e cita alcuni episodi misteriosi accaduti in Sicilia nella loro villa. Fra questi un paio alla presenza dei carabinieri. Disse che da una pesante porta di ferro dello scantinato uscivano dei forti colpi. Come di qualcuno che batteva con un grosso martello. Chiamarono i carabinieri che uditi i colpi intimarono l'altolà e visto l'indifferenza buttarono giù la porta. Ma inutilmente perché non c'era nessuno.



Nella solitudine internet è diventato il mio "passatempo" serale. C'è una rubrica "incontri" che permette di fare nuove amicizie. Mi iscrivo con lo pseudonimo "oneman" e conosco subito diverse ragazze. Una di queste si chiama Orietta. Un architetto di Verona appassionato di nautica. Dopo un giro di corrispondenza le lascio il numero di cellulare. Una mattina squilla il telefono. E' lei. Ha una voce che mi conquista subito. Sa chi sono perché nella rubrica sono presenti informazioni e foto mentre di lei io non so nulla. Ma non mi interessa. La sua voce mi basta. I giorni passano e le telefonate aumentano al punto che mi chiama anche alle 2, 3 di notte. A volte restiamo in silenzio ad ascoltare i nostri sospiri. Decido di rompere il ghiaccio. Dobbiamo incontrarci e ci diamo appuntamento a Verona sotto l'hotel Catullo. Che emozione l'attesa e i messaggi che anticipano l'incontro "non so cosa fare", "mi scoppia il cuore". Facciamo amicizia e alcuni giorni dopo viene a trovarmi a casa. Si presenta con una amica (una cartomante?!). Per trattenerle suono qualcosa al pianoforte. Ma dopo alcuni minuti Orietta cambia espressione, scende in cucina, si appoggia con le spalle al muro tenendo le mani strette sul cuore come stesse per scoppiare. Una reazione assurda. Sproporzionata. Non sono certo il mago della musica. Sconvolta continua a ripetere "non è possibile che tu sia vero. Come può un uomo come te stare con una come me". Ci dividono 13 anni (io 41 anni lei 28) ma non è questo il problema. A suo avviso io sono fuori dalla sua portata e non capisco la ragione. E' più giovane, colta e ricca del sottoscritto. Ma lei anche nella corrispondenza ribadisce questa convinzione. Non so cosa fare. Un pomeriggio incontro Angelo "non sono più da solo ho conosciuto un ragazza in internet". Due giorni dopo lo incontro nuovamente e lui " Giorgio mio suocero sa chi è la ragazza che frequenti "è la figlia di XXXX proprietario della Citroen di Verona". Una volta era anche residente della associazione industriali di Verona e lo conosce". E' proprio Lei! Come fa a saperlo? Avviso Orietta di non parlare a nessuno di noi soprattutto in famiglia. Ma qualcosa comincia a non funzionare più come prima. Viene a trovarmi e poi per i soliti assurdi problemi d'inferiorità cambia espressione e si rovescia "non sono alla tua portata". Scrive delle cose stupende e poi cade in depressione. Tutto questo non ha senso e glielo dico "cercami solo se sei innamorata perché il resto non mi interessa”. Dopo pochi giorni ricevo una mail come sempre esagerata “Sei un uomo fantastico e meriti una donna molto, molto più grande di me”. Rispondo "Ma cosa devo fare con te? Mi hai deluso con questa storia del "non sono alla tua altezza". Ma che cacchio devo fare? E lei "se tu che non hai capito che ci stiamo girando intorno? Lascia passare un po’ di tempo e vedrai". Sarà ma io non capisco. Non l'ho più cercata e non lei non si è più fatta sentire ed è finita nel nulla quella storia assurda.



Sono a Thiene. Passo a salutare Loredana. Non è da sola c'è una collega in negozio. Una amica che ha un negozio di bigiotteria poco distante. E' una ragazza madre con un figlio della stessa età del mio. Alcuni giorni dopo c’è una festa dai Perlini. Non mi va di andare da solo. Chiedo a Morena se vuole accompagnarmi, porto una tastiera e comincio a suonare ai bordi della piscina. Si avvicina Francesca, mi porta in una stanza e mi chiede subito come vanno le cose. Rispondo “mi girano intorno un sacco di femmine". E lei con un sorriso "è normale Giorgio prima devi fare tante esperienze infine arriverai a capire qual’ è la donna giusta per te". Vuole che le legga le carte ma il monaco dell’eremo mi aveva messo in guardia. Rifiuto. Ma lei insiste e alla fine cedo. Il seme è chiaro: devono accadere delle cose molto brutte. Non mi piacciono quelle cose e mi fermo "tu giochi con il fuoco". Smettila di pregare due padroni diversi. Indossa gioielli, croci e talismani. Mi tornano in mente le notti insonni e quel profumo che usciva dal cuscino e le chiedo subito "a proposito che marca di profumo usi?". Esce dalla camera, rientra con una boccetta e sussurra “è molto raro”. E’ proprio lui. Com’è possibile? Esclamo “ma cosa mi hai fatto?”. Sorride, si riprende la boccetta e se ne va. Vado in cucina. C'è l'anziana donna di servizio che da sempre vive con loro (mi hanno detto che non si è mai sposata ed è ancora vergine. Ha cresciuto le bambine, prega e va sempre a messa. Non ho capito se è una donna di servizio o una sorta di parafulmini per quella famiglia) mi chiede subito come mi sento. Ma cos'è un abitudine di famiglia questa richiesta? Rispondo meglio e preciso "ho cominciato a dire qualche Padre Nostro". E subito Angelo guardando la donna di servizio ad alta voce esclama:"E lo dici a noi? E' più di un anno che preghiamo tutte le notti anche fino al mattino!". Pregano tutte le notti con la donna di servizio fino al mattino e perché? Proprio loro così lontani da Dio.

Comincio a frequentare Morena. Ci vediamo ogni fine settimana. I bambini vanno d’accordo e ci divertiamo insieme. Ma non sono innamorato. Lei lo sa e vuole frequentarmi ugualmente. Passano i mesi. Comincio ad affezionarmi. Ma sono confuso anche perché a volte succede un fatto che ghiaccia ogni romanticismo. Una suggestione fortissima specialmente dopo essere stati insieme….. vedo il suo viso dilatarsi smisuratamente e trasformarsi in una enorme e orribile maschera su un corpo minuscolo. Non gliel’ho mai detto per non farla star male. Ma è una cosa davvero impressionante. Una immagine che mette paura. Un incubo terribile. Una sera si ferma a dormire da me. C'è qualcosa di strano nell’aria. Non sono tranquillo e glielo dico “Morena sono qui”. Mi guarda come fossi matto. Ci alziamo, andiamo in cucina, prepara una camomilla e torniamo a dormire. L’indomani mi sveglia sconvolta “Giorgio tu hai bevuto la camomilla e ti sei subito addormentato. Mentre io sono rimasta sveglia tutta la notte terrorizzata da una faccia nera che mi girava intorno”. L'indomani a mia insaputa va alla ricerca del monaco dell’eremo. Il giorno dopo viene a trovarmi e mi racconta dell’incontro. Giorgio sono andata alla ricerca del tuo monaco. L'ho trovato. E’ proprio come dici tu. Come gli ho detto che frequento un uomo separato che dice delle cose belle sai cosa mi ha risposto “lo so è Giorgio”. Come faceva a saperlo? E subito dopo “Devi aprire bene gli occhi e capire la situazione. Ha già avuto due mogli vuoi essere la terza?” Gli ho detto che sono una donna sola con un bambino e ho paura delle cose che accadono. E lui “frequenta pure Giorgio ma anche altre persone in ogni caso metti la cintura di castità. E se hai problemi non è necessario che vieni qui da me. Cercati un buon prete e prega. E ricordati che il bene vince il male”. Poi riferendosi a te “a cosa serve tenere una Bibbia sul comodino”. Come fa a sapere che hai quella piccolissima Bibbia sul comodino? “E io "Non lo so, non ne ho la più pallida idea”. Passano i mesi. I bambini si divertono e sono felici. Ma ho sbagliato a portarla dai Perlini. Ho il presentimento che a marzo-aprile 2000 accadrà qualcosa di brutto. E’ lo stesso periodo di mia moglie e glielo dico “prega perché quelle persone sono diaboliche”.


Intanto in ufficio arriva una mail di Valentina la figlia 17 enne del giornalista siciliano conosciuto in fiera. Probabilmente ha una simpatia. E' una bella ragazza, scrive molto bene e dice delle cose belle. E' minorenne ma non vedo nulla di male a rispondere. Nei giorni successivi arrivano altre mail e poi ancora altre. Ben presto mi rendo conto di aver sottovalutato la situazione. Le parole di quella ragazza sono frecce che entrano nel cuore e non escono più. Come non bastasse comincia a mandare messaggi telefonici alle 2, 3 di notte. Ben presto non mi rendo conto di come ho fatto a impantanarmi con lei. Sono confuso. Devo assolutamente fermarla e le scrivo di lasciarmi perdere "Valentina tuo padre è armato. Se sa che mi cerchi mi uccide perché potrei essere tuo padre. Ti prego lasciami perdere". Mi ascolta e non si fa più sentire. Ma ormai è troppo tardi. Non sono più come prima. Qualcosa è cambiato. Morena si accorge. Trova una mail di Valentina si arrabbia e non si fa più sentire. Il dispiacere è grande anche perché mio figlio si era affezionato e adesso quando lo vado a prendere restiamo da soli. Passano i giorni Morena non si fa sentire. Primo maggio 2000 prendo l’automobile e corro a cercarla. Sono le tre di notte quando arrivo sotto casa. La chiamo al cellulare per farmi aprire. Con fatica riesco a convincerla. Non vuole neanche parlare. E’ un altra persona. Non capisco cosa sia successo di tanto grave e irreparabile per comportarsi in quel modo. E lei “se quella ragazza anziché 17 anni avesse avuti 26 anni tu saresti già con lei”. Poi aggiunge “anch’io ho le mie tentazioni. In negozio ho conosciuto un ragazzo di 20 anni che mi ha capita” E con un gesto di rabbia "lo capisci che cercavo il tuo profumo?". Torno a casa. Passano le settimane ma non riesco a dimenticarla. Le amiche dicono che è sempre innamorata. Ma se non si fa sentire cosa devo pensare? Non capisco, le mando un grosso mazzo di rose e resto in attesa. Silenzio. La chiamo e ci troviamo a metà strada tra Vicenza e Thiene. Come entro in auto le dico tutto quello che non le avevo mai detto prima. Ma non è più lei. C’è qualcosa di strano. Qualcosa che conosco. Che ho già visto. Ma sono confuso. Poi mi viene un sospetto "hai continuato a pregare come ti avevo detto?” E lei “no” e aggiunge “sai Giorgio le cose che mi hai detto oggi se me le avessi dette quindici giorni fa sarei impazzita di gioia adesso invece non provo nulla”. Anche le sue parole mi ricordano qualcosa. Le chiedo di togliersi gli occhiali da sole per guardarla negli occhi. Ed ecco non c’è più la luce che conosco ma quella barriera di vetro che non sopporto. Come mia moglie. So già cosa significa tutto questo, esco dalla sua auto e torno a casa sconfitto. Sono nuovamente da solo. Con il passare dei giorni mi tornano in mente le parole di mio figlio “papà la mamma non è più come prima è cambiata è diventata cattiva”. La relazione con Morena mi ha fatto dimenticare tutto. Decido di riprendere le ricerche sui malefici e ricominciano i soliti disturbi: sonnolenza, stanchezza fisica e mentale, inappetenza e cose strane. Non ho più una compagnia ma ho il lavoro e il denaro, una casa, una donna di servizio e posso dedicarmi alle ricerche e alla musica senza problemi. Invece sono tormentato da una voce mentale che suggerisce di lasciar perdere le ricerche e godermi la vita oppure di farla finita e togliermi la vita. Non capisco il motivo di tanta insistenza ma quest’ultima è ossessiva al punto che devo evitare di espormi a ponti e terrazze perché subito avverto una brutta attrazione e una voce mentale ripetere "la vita è tempo il tuo tempo è passato falla finita".



La storia con Morena mi ha distrutto. Mi ha messo KO. E pensare che non volevo quella relazione. Avevamo un buona intesa fisica ma non pensavo di essermi innamorato di lei e di essermi innamorato così tanto. Che diamine sono settimane che soffro. Sento il suo profumo ovunque e un dolore acuto al centro del cuore che non da pace. Sembra una spada che lo trafigge. Nessuna donna al mondo mi ha mai fatto soffrire tanto. Ma che razza di fenomeno è questo? Una sera ho chiesto aiuto a Dio perché il dolore era tale che credevo si spezzasse il cuore. Non capisco. Può un pensiero farti venir mal di testa? No. E allora come può un sentimento che oltretutto ignoravo d'avere trasformarsi in una spada che trafigge il cuore? Questo dolore non si placa. E' forte. Non da pace. Ma il diavolo usa le femmine come cavatappi? Prima le fa entrare lentamente nel cuore e poi le strappa per distruggerlo? Basta femmine sono troppo pericolose e dolorose “la prossima se non me la porta la Santissima Vergine Maria rinuncio”.


Su internet conosco Giorgia R. una ventenne di Parma. Non so nulla di lei. Non conosco neanche il suo aspetto. Ogni quindici venti gironi manda qualche messaggio telefonico tipo "come stai", "cosa fai" e ci facciamo compagnia. Ne arriva uno diverso dal solito “oggi sono triste perché ho perso un’amicizia a cui tenevo molto” e adesso abbiamo una cosa in comune: la solitudine. Ci consoliamo a vicenda. Lo scambio di messaggi aumenta. I bip bip diventano una compagnia. Le mando alcune foto e lei fa la stessa cosa con me. Dopo pochi giorni ricevo una mail di Valentina “Mi manchi”. Non è possibile. Ho fatto fatica a toglierla dal cuore e adesso cosa faccio. Suo padre è un siciliano vecchio stampo e mi uccide sul serio se tocco la sua bambina. Le mando il testo di una canzone d'amore, modifico alcune parole e metto una pietra tombale sull'argomento. Le settimane passano e finalmente quel dolore acuto al centro del cuore che mi impediva di vedere la realtà svanisce e con esso ogni ricordo di Morena. Ormai sentivo il suo profumo ovunque. Era diventata una droga. Ma intanto aumentano i messaggi con Giorgia. Comincio a provare simpatia per quella ragazza. Stessa cosa accade a lei. Ho preso una mazzata con Morena e non intendo ricadere in errore ma una relazione virtuale non può danneggiare nessuno e può essere un aiuto nei momenti difficili. E così le mando un piccolo regalo per "restare vicini" bagno di profumo un mio fazzoletto con la lettera G, aggiungo un pacchetto di Winfield blu da 30 e un Cd musicale di George Michael.



Non so come difendermi da certi pensieri di morte e dal sonno opprimente che li accompagna. Sono stanco di queste cose. E’ notte esco in terrazza alzo gli occhi al cielo e chiedo a Dio di trasformami in un dardo infuocato contro il demonio. Ogni sera dopo cena per rilassarmi salgo in mansarda, spengo le luci e suono il pianoforte sotto il riflesso della luna che entra dalla piramide di vetro sul soffitto. Passo ore in quel modo. Una sera un profumo molto dolce comincia a girarmi intorno. Stessa cosa succede per tre, quattro volte i successivi fino a quando non mi torna in mente il monaco dell'eremo e subito un forte senso di rimorso "Sono passati due anni e non ho fatto nulla delle cose che mi ha detto? Mi sono completamente dimenticato di Lui. Perché?". Il giorno dopo prendo l'auto e vado in cerca di una Chiesa. Senza rendermi conto finisco proprio in quella dove mi ero sposato a 18 anni. Come entro ad accogliermi trovo una grande immagine di Gesù Misericordioso con le braccia aperte come mi stesse aspettando. Che sorpresa. I giorni successivi mi metto subito alla ricerca di un avvocato rotista per chiedere l’annullamento del matrimonio religioso e dopo aver fatto alcune consegne a Bassano del Grappa entro nella libreria dove 20 anni prima avevo acquistato la mia piccola Bibbia e mi metto alla ricerca di un libro di preghiere. Niente solo cesti con libri di magia, cabala, tarocchi ecc. Deluso esco dal negozio ma subito qualcosa mi ributta dentro a cercare meglio. Rientro, questa volta vado in un altra stanza e fra centinaia di libri su uno scaffale in alto vedo una bella immagine della madonna. Afferro il libro e come leggo il titolo faccio un colpo "pregate, pregate, pregate". Le stesse parole del monaco. Quante volte mi sono chiesto a cosa serve pregare tanto? Quando dici bene una preghiera non sei a posto? Chissà forse adesso troverò la risposta. Tornato a casa lo apro. Ci sono centinaia di preghiere. Non so proprio da quale cominciare. Affido la scelta alla sorte. Apro il libro a caso e trovo le promesse di Gesù a chi recita ogni giorno per un anno intero le 15 Orazioni di Santa Brigida sulla Passione. Non sapevo che dalle preghiere si potessero ricevere dei doni "Caspita oggi è la mia giornata fortunata. Ho trovato un tesoro" e pieno di entusiasmo ho cominciato subito a recitarle. Ma con il passare dei giorni il compito diventa difficile. Non credevo fosse così difficile pregare. Colpi di sonno, amnesie, pensieri estranei e contrari, visite inattese, disturbi del vicinato, strani comportamenti del cane e una voce mentale che ripete “Se diventato scemo? A chi preghi al muro? Proprio tu che preghii? Devi esserti preso un bel esaurimento per esserti messo a pregare?”, “A che ti serve pregare? Lascia perdere queste cose. Tu che puoi e ha i mezzi goditi la vita”. Vivo con il mio cane un meticcio nero identico a quello che si vede nelle raffigurazioni egizie con le orecchie dritte. Gli lavo i denti. Lo raso e gli faccio la barba. E' simpatico e vivacissimo. Per me è come un figlio e non di più. Non capisco per quale ragione quando mi metto a recitare queste orazioni (ad alta voce) si trasforma in un buzzurro della peggior specie. Salta sul letto, si fa un rumoroso bidè e se lo sgrido ferma la lingua e mi fissa con una faccia da sberle. Impossibile non scoppiare a ridere. Oppure scende dalle scale spavaldo come un boss mafioso, con il naso apre la porta della camera entra e continua a sbuffare. La preghiera lo disturba al punto che a volte mi viene davanti e mi fissa come dire "ma quando la smetti? Basta!". Prego seduto sul letto. Altre si addormenta ai miei piedi e come penso “si è calmato" improvvisamente salta in piedi come se qualcuno lo avesse punto sul sedere con uno spillo. Da fare un colpo. Insomma ogni volta che recito le 15 orazioni di Santa Brigida di Svezia o succede qualcosa e devo fare braccio di ferro con la mia volontà per portarle a termine. Ma ne vale la pena perché quelle orazioni accendono interessanti riflessioni.


Sono a Thiene per lavoro. Racconto qualcosa a un potenziale cliente testimone di Geova. Dice che potrei essere molto utile alla loro comunità e mi lascia delle riviste. Al rientro in auto comincio a riflettere sulla mia vita. Perché a 24 anni sono andato a comprare una Bibbia? Perché salvo i testimoni di Geova non ho mai conosciuto nessun con lo stesso interesse? Improvvisamente mi viene in mente la parabola dei talenti. Qualcosa mi dice di approfondire il significato. L’indomani vado a monte Berico. All’esterno trovo un frate. Mi avvicino e chiedo il significato della parabola di Gesù. E' indeciso anche perché pongo la domanda in modo diverso "se un uomo riceve il dono della fede e la conserva nel cuore perché non si fida di nessuno e teme di perderla commette peccato?" Risponde NO. E fa l'esempio dei Frati e delle monache di clausura "Non custodiscono la parola del Signore pur essendo fuori dal mondo?". La sua riposta non mi convince. Vado alla ricerca di altri religiosi. Ma tutti hanno il loro punto di vista perché discutono poco delle che contano e non sono nemmeno d'accordo fra loro pur essendo della stessa religione e Chiesa? Per me il significato è chiarissimo. I talenti sono la conoscenza della parola di Gesù. Come dire "Dio affida la Sua parola agli uomini in base alle singole capacità e chiede che non la tengano per se ma la facciano conoscere a tutti per il bene di tutti!"

I fine settimana i questo periodo li passo con Matteo. Da quando Roberto se ne è andato è lui che mi aiuta nelle fiere. Ama la musica e passiamo ore a suonare insieme. Lui la batteria io la tastiera. Ogni tanto porta dei musicisti e ci divertiamo a fare baldoria insieme. Una sera lo trovo in piazza Matteotti con una coppia di amici: Simone e Daniela. Lui (28 anni) è un finanziere che nel tempo libero canta e compone brani di musica leggera. Lei (22) una ragazza in cerca di lavoro. Cominciamo a frequentarci. Si uniscono altre persone. La mia casa si presta e ben presto diventa un punto di ritrovo. Ci troviamo tutti i fine settimana a mangiare, bere e cantare in terrazza. Intanto la Giorgia è costantemente nei miei pensieri. E' esagerato. Le telefono. Anche lei è confusa. Ormai è un mese che andiamo avanti. Mi viene un sospetto “hai disturbi alla parte alta dello stomaco e una forte attrazione per il letto che ti porta a riposare più del normale?” E lei "ho cominciato a star male i primi di marzo e da una settimana a questa parte dormo anche troppo persino dalle 17,30 alle 19.30". E io "devi pregare. Hai capito?" E lei "Pregare? A che serve pregare. Non è mai cambiato nulla. Io non prego" E io "lo capisci che quello che succede non è normale vero? E’ meglio non incontrarsi perché quella famiglia che usa la magia farà a te quello che hanno fatto ad altre per colpirmi un'altra volta. Credimi. Già ma come? E' tutto così assurdo. Tuttavia anche lei riconosce che le cose che accadono sono strane tornando alla preghiera precisa "Sai adesso non prego più. Ma una volta pregavo".


Una sera Daniela mi confida di essere innamorata di Simone al punto da essere disposta a dividerlo con un’altra donna per restare insieme a lui. Cosa? Ma è matta" Non sopporto queste cose. Decido di aiutarla. Telefono a Simone e ci troviamo in pizzeria. Dice che è Daniela a ossessionarlo. Riconosce di non amarle e di aver preso in giro molte ragazze "io so di sbagliare e fare del male a molte ragazze ma sento una forza che mi spinge a fare certe cose e non riesco più a fermarmi” ma non sa come fare. Non mente, dice la verità. Mi faccio promettere di lasciarla in pace e Daniela esce da quella brutta storia. Ma non ha perso solo il ragazzo ma la compagnia dei suoi amici e adesso è rimasta da sola. Non è il mio tipo (troppo giovane) ma non posso abbandonarla. Le racconto la mia storia e le faccio acquistare il mio libro di preghiere raccomandandole la recitazione delle 15 Orazioni di Santa Brigida di Svezia sulla Passione di Cristo. Mi ascolta, si impegna e ben presto anche lei comincia a prendere conoscenza di certe cose. Mi sembra quasi impossibile. Ma non mente. Dice la verità. Cominciamo a frequentarci e confrontarci sulle cose che accadono e il senso delle scritture. Siamo in linea su tutto. Sembra davvero un miracolo e alla fine mi presenta alla sua famiglia. Una sera i genitori mi raccontano un episodio accaduto quando Daniela aveva, 5-6 anni “Dormivamo con la bambina in mezzo al letto quando improvvisamente siamo stati svegliati da un bagliore che veniva dalla porta della camera da letto. Mio marito e sceso dal letto e nel corridoio si trovato davanti la Santissima Vergine Maria sollevata a un metro da terra con un bel sorriso”. Entrambi poiché la Madonna non aveva detto nulla non sapendo dare un senso all’apparizione cominciavano a credere d’essersela sognata. Ma quell’episodio per me era importante. Nel momento in cui decido di stare solo e con rabbia esclamo “Basta femmine se non me la porta la Madre del Signore rinuncio”. Conosco una ragazza che mi segue, prega, capisce quello che dico e ha a che fare con la Madre di Gesù. Cosa devo pensare che sia uno scherzo anche questo?



Il giorno dopo mentre sono in studio improvvisamente sento forte e chiara una voce (reale) di donna chiamarmi e dire “attento Giorgio satana ti ha preparato un inganno”. Cosa devo pensare di questo ennesimo evento? Non lo so. La relazione con Daniela è un insieme di dolcezze e attenzioni reciproche. Perché distruggerla? Ma quel messaggio arriva un messaggio "satana ti ha preparato un inganno" che è un tormento che non da pace. Mi sono accorto anche che la preghiera è diventata una necessità. Con il passare delle ore sembra di perdere forze. Anche Daniela pensa la stessa cosa "come prego mi sento serena e posso affrontare qualsiasi cosa. Poi questa forza straordinaria lentamente svanisce e come per il cibo devo tornare a pregare". Adesso non sono più da solo. Ho un testimone. Desidero che mio padre e mia madre aprano gli occhi. Ma non è il momento. Per quanto ne parlo non vedono e capiscono nulla e mi guardano perplessi. Ho fatto il venditore una vita ed ero anche molto bravo a convincere il prossimo. Ma non esiste nulla di più difficile al mondo che convincere una persona a pregare. Non capiscono l'importanza della preghiera. Non credono. Non fanno nulla. Con Daniela invece ho una intesa perfetta al punto che a entrambi succedono le stesse cose. L’unico problema è un disturbo delle facoltà che a volte disturba la nostra relazione. Lei dopo si scusa dicendo di non capire quello che succede in quei momenti salvo sentire qualcosa che stringe il cuore e accende un forte senso di rabbia. Ma quelle cose fanno male. Ne parlo ai genitori che a mia insaputa portano la figlia dal monaco dell’eremo di monte Rua. Ma al ritorno dalla descrizione che fanno capisco subito che non hanno parlato con il monaco che conosco ma con qualcuno altro che ha lo stesso nome ma che è completamente diverso nell'aspetto che nel pensiero. Daniela infatti mi ha detto che anziché liberarla come ha sentito il mio nome quel monaco si è subito scagliato contro di me (che non mi conosce) dicendo “se potessi fermalo lo fermerei”.


Più passa il tempo più le intrusioni di queste creature si fanno frequenti al punto che dobbiamo chiudere gli occhi per baciarci e non subire sgradevoli suggestioni. Quante ne subiamo senza dire nulla a nessuno per non essere presi per matti. A volte quando facciamo l’amore accade un fatto terrificante. Sento una mano entrare nel torace, afferrare il cuore e tirarlo con forza. La guardo terrorizzato e chiedo "Daniela mi vuoi uccidere". E il demone che mi parla attraverso le sue facoltà “c'è qualcosa che non va Giorgio?". Un pomeriggio andiamo a visitare la casa dell’Amore a Poleo di Schio. Un luogo dove sono avvenute delle apparizioni Mariane. Stanco delle cose che accadono e dell’incredulità che mi circonda all’uscita dal santuario esclamo “Sono stanco di queste cose. Se davvero in questo luogo è apparsa la Santissima Vergine Maria desidero che in qualche modo mi faccia capire se sono matto o le cose che accadono sono una realtà che in questo momento non sono in grado di comprendere”. Torno a casa e vado a dormire. Verso le quattro di notte un bagliore mi sveglia. Apro gli occhi e sul comodino vedo la bibbia e due libretti di preghiere che ho cominciato a recitare pieni di luce. Sembrano incandescenti. Nel candore sono presenti delle particelle in movimento. La luce non si disperde ma resta ferma sui libri. Posso fissarli senza alcun disturbo visivo. Perfino la polvere brilla di mille colori. Il fenomeno dura due o forse tre minuti poi si spegne, torna il buio e mi addormento. Con l’entusiasmo e la meraviglia che si possono immaginare l’indomani racconto l’accaduto a parenti, amici e conoscenti anche su internet. E come sempre tutti anziché manifestare stupore e meraviglia restano in silenzio. Ma come fanno a restare indifferenti a fatti del genere? Non li capisco.


E difficile dire come avvengono certe cose ma continuo a ricevere messaggi che invitano a pregare. A insistere e non perdere la fede perchè le forze a me contrarie sono molto attive e solo la preghiera mi può salvare. Il tempo passa. Il lavoro va male, la chiesa è in altro mare e pochisssime sono le speranza di salvezza. Dopo tre anni la madre di Daniela decide di portarla da un altro esorcista. Questa volta voglio essere presente. Prende appuntamento con un nuovo esorcista della basilica di monte Berico. Il giorno stabilito ci presentiamo all'appuntamento. Il religioso ci porta in una stanza. Ci fa accomodare intorno a un grande tavolo, apre una cartella con dei documenti e anziché impartire l’ordine per liberarla si mette e parlare con la madre di Daniela del suo passato in America latina. Ma è impazzito? A nulla serve ricordargli che siamo per Daniela. Il demonio blocca le facoltà dell'’esorcista e della madre di Daniela che continuano a parlare guardandoci di tanto in tanto con un sorriso. Ma che diamine succede? Qualunque intervento è inutile. Non sentono. Non capiscono. Ormai è chiaro. Se voglio liberare Daniela devo farlo di persona. Lei stessa un giorno mi disse” Solo tu mi puoi liberare”. Ma come? I religiosi ignorano il demonio e le preghiere di liberazione agiscono come calmanti. Mi immergo nella preghiera e nella lettura del Vangelo. Analizzo ogni parola del Signore sui demoni "Deve pur esistere un modo per costringerli ad abbandonare le vittime". Il demonio attacca le facoltà per impedirlo (colpi di sonno, amnesie, disturbi del pensiero) e agisce su quelle delle persone che incontro per confondermi, isolarmi e fermarmi. Sono tutti sordi, ciechi, muti. Nessuno vede, sente, capisce. Vivo in balia di pensieri e voci mentali che indirizzano al suicidio. Non so come difendermi. Una mattina trovo nella cassetta delle lettere un libretto di Padre Pio (omaggio di una casa editrice). Scopro che il frate paragonava il Rosario a una mitragliatrice contro il demonio. Non conosco Padre Pio e neanche il Rosario. Ma la simpatia del frate mi conquista. Vado a monte Berico compro un rosario e comincio a recitarlo. Passano alcuni giorni e come per miracolo pensieri e voci mentali che indirizzano al suicidio svaniscono nel nulla. Non mi sembra vero. Con la mente sgombra mi sento rinato. Adesso finalmente posso dedicarmi allo studio del demonio e delle facoltà umane. Ma il nemico invisibile non si arrende. Non potendo agire sulle mie facoltà perché protette dalla corona del rosario comincia ad agire attraverso quelle delle persone che incontro per manifestarsi e minacciarmi apertamente. Le vittime non si accorgono di nulla. Ignare di quello che accade nella realtà si bloccano come statue mentre il demonio mi parla usando la loro stessa voce. Una cosa impressionante. Solo quando esce dal corpo riprendono conoscenza e tornano con i discorsi al punto dove l’intrusione li aveva interrotti. Un fenomeno inquietante che non posso far conoscere e sfogare con nessuno perché come ci provo usando le loro stesse mi minacciano “adesso basta, smettila, falla finita”. E se insisto prendono il pieno dominio e delle facoltà e dalle vittime viene fuori di tutto. Offese a Dio, alla Madonna Padre Pio e vizi, peccati e segreti dei malcapitati che li ospitano. Questi esseri non sono tutti uguali. Aveva ragione il monaco dell’eremo. Come in Cielo esistono vari gradi di perfezione (arcangeli, troni, dominazione, potestà, virtù, cherubini, serafini ecc.) allo stesso modo all’inferno. I soldati sono simili a certi scaricatori di porto (tutto muscoli e niente cervello) grezzi, volgari, ignoranti e violenti. Mano a mano che si sale di grado sono meno “grezzi, violenti e volgari” ma decisamente sono più insidiosi e pericolosi. Maggiore è alto il grado di imperfezione (che un tempo era perfezione) più conoscono l’uomo e sanno ricalcare suo pensiero e modo di essere. Tutti rivendicano con orgoglio la paternità di tutte le religioni, le scienze e le scuole di pensiero e con un ghigno deridono i protagonisti della storia che con le hanno conquistate e fatte entrare nel mondo “adesso sono tutti all’inferno”. Sono insistenti, testarsi e ossessivamente ripetitivi. Entrano nel corpo delle persone che incontro in modo fulmineo per dirmi tutto quello che non riescono più a far passare attraverso i miei pensieri perché sono una preghiera che cammina (mi accorgo subito quando sono in riserva e devo ricaricare le pile) e per aumentare il senso di sconforto che soffro a causa dell’incredulità e dell'indifferenza che mi circondano. Il messaggio è sempre lo stesso “Abbandona la preghiera e le indagini se non vuoi impazzire. Nessuno ti potrà credere e capire perché sono tutti peccatori e fanno quello che gli facciamo pensare, credere, capire e fare noi. E ancora “Cosa credi di fare "Non sei che una goccia nell’oceano”. Attaccano la preghiera con colpi di sonno e pensieri contrari “a che ti serve pregare? A nulla. "Oggi hai delle cose più importanti da fare lascia perdere la preghiera” e la vita di tutti i giorni con imprevisti, rotture, incomprensioni, problemi sul lavoro e azioni che feriscono il cuore (ingiustizie, delusioni) e accendono sentimenti di incomprensione verso Dio "perché se preghi il Signore non ti aiuta?" per uccidere la fede e fermare la preghiera. Sono instancabili. Agiscono anche sulla salute del corpo per alimentare paure e quando serve ricorrono anche agli “effetti speciali”. Allora cibi e bevande cambiano aspetto, odore, profumo e sapore. Musiche e suoni si trasformano in fastidiosi rumori. Lo specchio t'inganna. Le cose di casa si rompono. Gli oggetti si perdono e se non fermano la tua preghiera passano alle suggestioni per innervosire, confondere e paralizzare di terrore le vittime. È una guerra senza limiti. Ogni tanto quando vado a trovarla Daniela mi regala del pane e delle confezioni di vasetti sott’olio. Il tempo di tornare a casa in bicicletta (40 minuti) e sono coperti di muffa. Sono a casa di Daniela. C'è un film in tv. Un circense fa lo spettacolo con il suo elefante ignaro che un nemico ha nascosto un microfono nell’orecchio dell’animale. Come il circense mette la testa sotto la zampa l'assassino preme l'interruttore l'elefante abbassa il piede e lo uccide. Mi volto disgustato verso Daniela e trovo l’espressione compiaciuta del suo demone. Non riesco a stare con un demone e me ne vado. Mi dispiace ma cosa devo fare? Andiamo a visitare uno zoo al Lago di Garda. Come mi avvicino a una bacheca con dei serpenti che dormono si svegliano, si mettono in movimento e cominciano a strisciare sul vetro. Sono a un matrimonio con Daniela. Durante la messa non mi sento bene. Sono turbato da qualcosa. Ma non capisco da cosa. Ma più osservo gli sposi più sento crescere un forte senso di soffocamento. Non li conosco. Ma il senso d’angoscia è grande. Quel matrimonio non è un cerimonia nuziale ma una cosa insopportabile per me. Non capisco la ragione. La cosa peggiora. Più avanza la cerimonia più vorrei gridare allo sposo "abbandonala, scappa che sei ancora in tempo". Comincio a sudare e avvertire nausea. Non è normale. Devo assolutamente uscire da quella Chiesa. Per me quel matrimonio è diventato una tortura. Ma come? È una chiesa piccolissima e se esco mi vedono tutti. Devo resistere. Arriva il momento dell'eucaristia. Un'anziana signora mai vista prima dopo aver ricevuto la comunione si avvicina alla mia panca e mi dà una bella pacca sulla spalla sinistra. Ma cosa le prende? Gito la testa per vedere chi è con un ghigno sulle labbra mi trovo il maligno con i sui "auguri, auguri, auguri mio caro". Ecco da chi venivano quei pensieri e malori. La nostra mente e il nostro cuore sono due libri aperti per il Signore ma disgraziatamente anche per satana che va a scovare le ferite più profonde per buttarci sopra il sale e divertirsi. Sono con Daniela. Usciamo da un centro commerciale a Thiene entriamo in auto e come e chiudiamo le porte sentiamo forte il sibilo di un serpente. Cosa? Spaventati usciamo dalla macchina e cominciamo a controllare dove si nasconde. Non c’è nulla. Sconcertati torniamo in auto, accendo il motore, inserisco la marcia e di nuovo avvertiamo il sibilo del serpente ancora più forte proprio all’altezza del cambio. Ma non c'è nulla. Parlo dei fenomeni che ci accadono a una cliente e ripetere che non sono suggestioni. Ma è incredula. L’anziana madre ascolta mezza addormentata in poltrona. Improvvisamente si veglia, cambia espressione (come avesse ricevuto una improvvisa scarica elettrica) e con un bel ghigno sulle labbra girandosi verso la figlia esclama "certo che questo signore dice la verità" e indicando con una smorfia di disgusto il mio cuore “guarda lì". Come dire non vedi che è un puro di cuore. Quella signora (Luisa) vedova di un generale dell'aeronautica militare era completamente indemoniata. Ma ero ancora agli inizi delle ricerche. Un pomeriggio l’andai a prendere con Matteo e Daniela e la portai a casa mia. C'erano anche mia madre e mia sorella, Chi poteva immagine quello che sarebbe venuto fuori dalle labbra di quella vecchia decrepita. Raccontò delle cose orribili sulle torture che praticano i demoni alle anime dannate dell''inferno "loculi incandescenti e altre diavolerie simili" e quello che sarebbe accaduto nel mondo fino alla fine dei tempi: terza guerra mondiale nucleare con la Cina”. Tutti hanno rimosso ogni memoria delle parole di quella vecchia megera che diceva di fare la via crucis con il bicchiere di whisky in mano per sostenere il suo cuore malato. Io invece ricordo quasi tutto molto bene perché non era un demone come gli altri ma qualcosa di diverso. In centro storico mi fermano due ragazze tossicodipendenti per chiedere la carità. Consegno loro una banconota con una copia r delle preghiere che porto sempre con me: rosario e orazioni di santa Brigida. Mentre spiego cosa gli ho consegnato una ragazza prende la mia mano e la stringe toccando di tanto in tanto con l’altra il mio polso. Forse è un gesto di amicizia fra i tossici e la lascio fare. Come toglie la mano ho un forte capogiro che per poco non mi f cadere a terrà. Quella ragazza mi ha portato via tutte le forze e ho dovuto tornare a casa appoggiandomi al muro. Solo negli anni ho capito che era un inganno del demonio per farmelo credere "Giorgio quella tossica era talmente sporca di peccati che ti ha risucchiato tutte le energie". Una menzogna. Nulla può rubarti quello che guadagni con le tue preghiere. A volte quando consegno uno dei miei volantini a qualche religioso subito dopo avverto un fortissimo dolore al centro del cuore (una spada che lo trafigge) e subito cominciano a pulsare all'impazzata anche i reni "ecco sto morendo" e resto immobile in attesa di cadere morto a terra. Invece dopo due minuti tutto svanisce nel nulla. Ma cos'è questa cosa che mi succede solo con i religiosi? Modifico la preghiera di liberazione che ho composto per stare pace e la consegno a Daniela con queste parole “Da domani, per estendere il raggio d’azione, chiediamo a Dio di concedere la guida dello Spirito Santo non solo alle persone che abbiamo inserito nelle nostre liste (parenti e amici) ma anche a tutti i loro amici, nemici, parenti e affini”. Daniela lavora in una tabaccheria. Il giorno dopo entra uno sconosciuto. Si ferma davanti al bancone la guarda in malo modo e con un ghigno sulle labbra esclama “Buongiorno a lei signorina e anche a tutti i sui amici, nemici, parenti e affini” e senza fare acquisti gira la schiena e se ne va. Vado al Duomo di Vicenza. Mi siedo su una panca in attesa della messa. Improvvisamente sento battere dei colpi sulla spalla sinistra. Mi giro e trovo una vecchietta curva su sé stessa con la corona del Rosario fra le dita. La guardo per capire cosa vuole. E lei con un ghigno sulle labbra e una voce gallinacea “auguri, auguri, auguri mio caro”. Ma chi è e perché mi fa gli auguri i questo modo? Questa cosa degli “auguri, auguri, auguri mio caro” è andata avanti mesi. Una cosa ossessiva. Ho provato a cambiare Chiesa. Nulla. Il demonio entrava nel corpo di altre vecchiette per farmi gli auguri allo stesso modo. Si diverte. Non si nasconde. Vuole proprio farsi riconoscere. Si sente sicuro. È sempre lo stesso demone. Come dire “hai capito contro chi ti sei messo?”. Si diverte a prendermi in giro. Ormai come entro in una Chiesa guardo subito le vecchiette che ci sono e mi faccio la domanda “e adesso quale di queste userà per venirmi a fare i suoi auguri?”. Sceglie sempre le più decrepite e le trasforma (questa cosa è incredibile) similmente a certe fiabe e quelle streghe che nelle fiabe che ti porgono con vocina materna la mela avvelenata. Io non so cosa pensare anche di queste cose assurda ma è quello che fa il diavolo nella realtà. Anche scrivere queste memorie e stata un’impresa. Quel che è scritto resta e questa cosa dà molto fastidio al demonio. Scrivere del diavolo e prendere un potente sonnifero sono la stessa cosa. Nei miei scritti sono presenti moltissimi errori non nel contenuto ma nella forma (modi, tempi ecc.) perché perdo il filo e mi sento ubriaco. Per scrivere “Il segreto della potenza della Spada di San Giorgio” un documento che dimostra, attraverso la parola di Gesù, la verità sul Diluvio Universale (non c’è mai stato), le piaghe d’Egitto (non sono opera di Dio ma di Lucifero che lo ha impersonato per ingannare il mondo intero), l’Immacolata concezione (Maria non è una figlia di Eva ma un creatura celeste) e il senso della Passione di Cristo (i peccati sono gradi di morte che cadono sul creato e sul Corpo di Gesù come colpi di flagello) ci ho messo mesi e poi anni per ripulirlo e renderlo leggibile. Per me è uno sforzo immenso. Ogni volta che lo leggo sto male “com’ è possibile che non mi accorgo di questi errori?”. Convinto di aver scritto “è bene non fumare” poi scopro il contrario “è bene fumare” e mi arrabbio a morte contro me stesso. Dovrei rileggerlo ogni tanto. Ma non ho il coraggio perché so a cosa vado incontro. Una progressiva stanchezza fisica e mentale che impedisce correzione. ogni lavoro di pulizia. Come bere vino in una barca al largo sotto il sole. Come non bastasse a volte i caratteri del computer cambiano dimensione e colore (rossi), il programma si blocca e perdo quello tutto quello ho scritto e dimenticato di salvare. Altre si mettono a friggere e rimpicciolirsi sempre di più perdo completamente la vista e devo fermarmi. È più facile scrivere un romanzo di 1000 pagine che 5 righe di verità su Dio e il demonio.

Vado a trovare Daniela. A cena c’è un amico di famiglia. Un anziano prete di Recoaro Terme. Come mi vede si illumina in viso e si accende subito la discussione. Lui parla di salmi e breviario. Io di Vangelo e rosario. Ben presto il demonio entra subito in lui. Con due scintille negli occhi e un ghigno sulle labbra comincia a deridere Dio, la Vergine Maria e Padre Pio. Agitando una ciliegia in aria ripete “Chi è Dio? Chi è Dio? Chi è Dio?” e alzando il bicchiere di vino e con l'altra la ciliegia si mette a dire “Dio è Colui che ha inventato il picciolo della ciliegia” e con la bocca piena di se “Lo sapete vero che Gesù chiamava satana principe? Quindi satana è un principe”. Ogni volta che provo a intervenire per fermarlo alza la voce per coprire la mia. Non mi lascia parlare. È fuori di sé. Continua a bere e abbuffarsi. Temo faccia un colpo quando sempre con la bocca piena si alza in piedi, alza le braccia al cielo e rivolgendosi a Dio esclama “Certo Giorgio è bravo, Giorgio fa questo, Giorgio fa quell'altro, Giorgio qua, Giorgio la, Giorgio su ma Giorgio fuma” e facendo finta di tenere una sigaretta fra le dita portandola ripetutamente alla bocca ripete “fuma, fuma, fuma”. Ma fumare è un peccato? Sono rimasto così male che da quel giorno ho smesso. L’indomani ho saputo da Daniela che il religioso come sono andato via si è accasciato sfinito su divano ed è rimasto a dormire tutta la notte.


Per chiedere la nullità del matrimonio religioso vado alla ricerca di un avvocato rotista. Trovo uno studio a Vicenza in piazza delle poste. L'avvocato è una donna. Espongo le ragioni per chiedere la nullità del matrimonio religiioso e racconto qualcosa del secondo. Ascolta con interesse le vicende del secondo poi compone un numero di telefono "Ciao sono .... ho qualcosa di interessante per te. Vuoi conoscerlo?" scrive l’indirizzo su un foglio di carta e me lo consegna. E' quello della psicologa che deve stendere la relazione per il tribunale ecclesiastico. Fisso l'appuntamento e mi presento nello studio della dottoressa V. di Vicenza. Parlo dei miei due matrimoni. Ma lei (informata dall’amica che evidentemente si interessava di occultismo) dimostra subito molto interesse per gli episodi del secondo. Ha vissuto delle esperienze analoghe e racconta qualcosa. Era direttrice psichiatrica di un carcere. Si era accorta che le relazioni sulle condizioni psichiche di alcuni detenuti venivano alterate per agevolare soggetti non idonei alla libertà provvisoria e denunciò i fatti alla procura della repubblica. Da quel momento la sua vita si trasformò in un inferno. La madre malata peggiorò. Il marito diventò violento e lei finì da un esorcista che a suo dire la liberò da un demone. Prosegue raccontando la vicenda di un cliente al quale aveva visto formarsi sul braccio la scritta satana poi prende un grosso volume sulla scrivania “meditazione sui Tarocchi ed. Estrella" me lo consegna con queste parole “E’ un testo che apre la mente. Una lettura che dura all’infinito”. E' un libro enorme. Come lo apro trovo la frase “la magia viene da Dio o è l'arte di Dio” e lo ripongo sul tavolo. Infine parla di un uomo, credo il suo nuovo compagno. Ha il sospetto che sia posseduto “è strano, il viso cambia, diventa cattivo” e chiede l’indirizzo del monaco capace di liberare gli indemoniati. Glielo consegno con queste parole “è buono e vuole avvicinare gli uomini a Dio”. Lo ritira con una strana smorfia e resta in silenzio. Nessuna indicazione o richiesta sulla relazione per il tribunale ecclesiastico. Non so cosa fare. La guardo, mi alzo dalla sedia, la saluto e me ne vado. Come esco dallo studio un forte capogiro per poco non mi fa cadere a terra. Quell'incontro mi ha portato via tutte le forze.

Cambio studio legale e mi presento dall'avvocato XXXXXXX di Vicenza. E’ giovane e simpatico. Espongo le ragioni della richiesta (matrimonio riparatore) e accenno alle cause della fine del secondo matrimonio. Ascolta con interesse anche perché è cattolico e fa parte di un noto ordine militare religioso e con orgoglio mostra anche un album pieno di foto. Passiamo ai costi. Mi fa subito notare che la difficoltà maggiore è stendere la relazione in latino e accenna una cifra. Come contesto simpaticamente il preventivo succede una cosa inimmaginabile. Cambia improvvisamente espressione, si alza dalla poltrona, si avvicina e con una voce da bambino di 7, 8 anni da sfogo a paure e altre cose dell'infanzia per giustificare il suo onorario. Una situazione assurda. Non so cosa fare. La cosa va avanti forse 15 interminabili secondi poi completamente sudato torna alla scrivania e si accascia sfinito sulla poltrona. II tempo di asciugarsi il collo e la fronte (realmente bagnati come avesse fatto una doccia) e riporre il fazzoletto nel taschino e tutto torna alla più assoluta normalità. La voce torna da adulto, il viso riprende l'aspetto reale e come nulla fosse l’avvocato torna a difendere con grinta le ragioni del suo onorario. Io mi rendo conto dell'assurdità di queste cose e non so perché accadono solo a a me. Ma è la verità. Io sto raccontando quello che mi è successo, che per anni ho raccontato ai vicentìni e ai loro preti - con volantini di ogni tipo - e non mi hanno creduto. Comunque è una brava persona e deciso di affidargli l’incarico. Su indicazioni cambio psicologa e mi presento nello studio della dottoressa XXXXXX di Vicenza per far redigere la relazione per il tribunale ecclesiastico. La psicologa è una bella ragazza. Mi fa accomodare, attacca un registratore, fa delle domande e registra tutto. Ma quando parlo del demonio anche lei è completamente assente. Poi mi porta in una stanza e mi consegna un pacco di fogli pieni di quiz da compilare. Una noia mortale. Dopo venti giorni vado a ritirare la relazione. Me la consegna con queste parole “Non presti attenzione a ciò che ho scritto. Ho dovuto usare la mano pesante”. Non ho letto la relazione ma ho ottenuto l’annullamento del matrimonio religioso e sono più che contento, felice.


​Daniela mi racconta un fatto strano “Giorgio stamattina sono stata svegliata da due voci. Una maschile e una femminile che parlavano fra loro. Ho acceso la luce e le voci si sono messe a litigare fra loro "sei uno stupido e adesso ci ha scoperti", "No, sei tu che sei una cretina perché l’hai svegliata ecc." Sono incredulo. Alcuni giorni dopo la invito a pranzo. Ma a tavola qualcosa mi disturba. Il mio sguardo continua a cadere sulla bocca di Daniela e un pensiero diventa ossessivo “guarda quanto mangia”, “guarda come mangia”, “e poi quanto ingrassa”, “che schifo” e via di questo passo. Cerco di distrarmi per non pensarci. Nulla. I miei occhi la puntano anche se non voglio. Immagini, voci, sensazioni non danno pace. Non so più cosa fare per liberarmi da quella ossessione e in gesto di ribellione dico a me stesso “Adesso basta. Adesso non ascolto più nulla”. Come faccio questo pensiero, dietro la testa sento delle voci parlare fra loro e dire le cose che sentivo nella mente e credevo fossero i miei pensieri. Sorpreso mi alzo subito in piedi e dico a Daniela “avevi ragione". Sono proprio loro. Li sento benissimo. Sono dietro la mia testa e parlano fra loro”. E in quel preciso istante le voci sono svanite nel nulla. Il demonio non perde occasioni per mostrarmi il suo potere sui peccatori. Camino con Daniela in centro storico incontriamo il diacono di una Chiesa vicino a ponte degli angeli che più volte ha dimostrato di essere una persona arrogante e presuntuosa. Stranamente questa volta è umile e premuroso. Un agnellino. Un comportamento davvero inspiegabile conoscendo il personaggio. Lo guardo meravigliato e fra me stesso penso "ma guarda come cambiano le persone nella vita". Come finiamo di parlare e il diacono si allontana il demone che mi parla attraverso le facoltà di Daniela esclama “hai visto Giorgio come diventano degli agnellini i peccatori con me?”. Invito degli amici cena. Con loro c'è una nuova persona. Uno psicologo imprenditore nel settore import export di materie plastiche. Dopo cena i discorsi cadono sul demonio e le mie ricerche. Tutti ascoltano con interesse. Lui invece è piuttosto infastidito e nervoso. Sviluppa argomenti di psicologia per allontanare ogni riferimento a Dio e quando i discorsi cadono sul demonio mostra a tutti un sorriso di ironia. La cosa peggiora quando parlo della preghiera. Allora interviene con argomenti filosofici e scientifici per ribadire la convinzione che la preghiera serve a innalzare il proprio ego. Parla mostrando a tutti un sorriso di ironia. Ma quando nessuno lo guarda il suo viso si fa cupo. Spesso interrompe i discorsi “ragazzi è tardi dobbiamo tornare a casa”. Non mi piace quel modo di fare e glielo faccio capire “Dimmi O …. quanto dura la vita? Sei ricco e hai quello che desideri. Anche a me la vita ha dato molto ma so che tutto questo prima o poi lo lascerò. Ora se perdo quello che ho posso sempre rifarmi perché so come fare ma se perdo la verità chi mi salverà? Ha detto bene Gesù "non gettate le perle ai porci.” Come termino la frase il demonio entra il lui. Seduto al mio fianco con due scintille negli occhi esclama “Bene Giorgio. Ho capito che hai capito. Adesso dimmi cosa vuoi dal mondo?" Non so cosa rispondere. Ma che razza di domanda è quella? Nel frattempo giro lo sguardo verso i miei amici che ascoltano seduti sui divani e mi accorgo che sono tutti come addormentati (immobili come statue con gli occhi di vetro). Ma non ho il tempo di riflettere perché il demonio riprende a parlare “Va bene. Ti cambio la domanda. Supponiamo ch’io ti regali la bacchetta magica. Puoi fare quello che vuoi. Allora dimmi cosa vuoi dal mondo. Cosa cambieresti nel mondo?” Non so cosa dire “Non lo so. Non sta certo a me decidere queste cose”. Di scatto si alza in piedi, si porta al centro della stanza e si mettere a battere le mani. Tutti si svegliano e lui alzando la voce “bene, anzi benissimo. Allora non ci sono problemi. Avete sentito tutti cos’ha detto Giorgio? Avete sentito tutti vero? Ha detto che non farebbe nulla” E ruotando su sé stesso come un pavone “nulla, nulla, nulla”. Non capisco il senso di quelle cose anche perché sono confuso ma d’istinto rispondo “no, c’è una cosa che vorrei. Vorrei che tutti aprissero gli occhi”. Mi fulmina con una occhiata che non dimenticherò più, gira le spalle e rivolgendosi ai miei amici dice “Adesso basta! È tardi andiamo via” e tutti come tante pecorelle gli sono andati dietro. Solo Daniela ricorda qualcosa (con molta fatica) di quello che è successo quella sera. Gli altri hanno perso ogni memoria. Ho rifiutato l’offerta della bacchetta magica e da quel momento è iniziata una guerra senza fine “se non la smetti farai una brutta fine", "ti uccideranno”, “farai un incidente”, “ti verrà una malattia” “ti fermo io” “Cosa credi di fare. Non sei che una goccia nell’oceano”ecc.

È un sempre un errore aver paura del demonio ed evitare di parlarne “si, si ho capito ma fammi un favore adesso cambiamo argomento”. Meglio conoscerlo e difendersi che ignorarlo e subirlo. Questo essere non prende una mano o una gamba prende la mente. Agisce sulle facoltà umane come un pianista sui tasti del pianoforte. Può far pensare, credere, ricordare, dimenticare e fare quello che vuole ai peccatori. Ecco due episodi che aiutano a capire questa realtà. Il primo è di quando vivevo in strada a Verona. Dormivo con i barboni e li conoscevo tutti. Barboni, spacciatori, tossicodipendenti, ex detenuti, ladri, disoccupati, separati, extracomunitari, artisti di strada ecc. Fra questi c’era un ragazzo siciliano di nome Erik (ma il suo vero nome era un altro che non ricordò più) in cerca di lavoro. 30 anni. Alto, robusto, simpatico e come tutti i meridionali ambizioso e generoso. Ma un demone ogni tanto lo tormentava facendolo diventare presuntuoso, spavaldo, aggressivo e violento. Anche a lui avevo consegnato i miei volantini sul demonio e il rosario. Mi ascoltava e seguiva perché malgrado il problema che lo tormentava aveva fede e voleva capire. Cominciò anche a recitare le orazioni di Santa Brigida e fare progressi. Ma poi il demonio per allontanarlo dalla preghiera gli fece incontrare le persone sbagliate e abbandonò tutto. Una sera per festeggiare il suo primo stipendio da scaricatore (partiva alle sei del mattino e tornava alle nove di sera sfinito. Ma che vita è?) invitò alcuni poveri di strada a mangiare una pizza. Io ero fra quelli. Ci portò in un ristorante in piazza delle Erbe (Pieno centro di Verona. Praticamente a pochi passi da dove dormivamo). Mangiare una pizza e bere una birra al caldo sembrava davvero un miracolo. Felice come una pasqua mentre mangiavamo a tavola Erik esclamò “Giorgio ti ricordi quando siamo venuti a mangiare l’ultima volta con Pasquale e la Mirka? Eravamo seduti proprio in questo posto”. Cosa? Era la prima volta che entravo in quel locale. Lo guardai sorpreso. Ma lui continuò in questo modo tutta la sera. All’uscita lo presi in disparte “Erik cosa succede? E’ la prima volta che vengo in questo ristorante. Perché ti se inventato tutte quelle cose?” Restò immobile alcuni secondi e sconvolto esclamò “Giorgio ti prego non dirmi più nulla. Lasciami in pace. Queste cose mi creano grande confusione”. Il secondo episodio è accaduto a Vicenza e questa volta la vittima sono proprio io. Mi trovavo a porta castello. Una coppia di turisti tedeschi di bell’aspetto si era fermata davanti all’insenga del ristorante “agli Schioppi” e si avvicina per chiedere una informazione. Il marito tenendo sotto braccio la moglie guardando l'insegna in inglese mi chiede in inglese “scusi, cosa vuol dire schioppi?”. Come mi dispongo a rispondere non trovo nulla. Il vuoto assoluto. Nella mente non c'è alcuna informazione. Una sensazione indescrivibile. Quasi un malessere. Ma cosa mi succede? Come è possibile? Lo sapevo e adesso non lo so più? Mentre il turista aspetta la risposta comincio a farfugliare … schioppi … pioppi … scoppi … fuochi d’artificio … lo scoppiettare della legna sul fuoco. No, sbaglio. Si. No. Forse. Deve essere. Ma che diamine perché non lo so più e alla fine esausto rispondo "mi dispiace non lo so più" e il turista con un ghigno sulle labbra se ne va soddisfatto. Solo a casa dopo aver consultato il dizionario per scoprire quello che sapevo e non ricordavo ho capito quello che era successo. Ignoravo ancora molte cose sulla preghiera e il peccato e il maligno non perdeva occasione per dimostrarmi il suo potere sulle mie facoltà. Dovevo pregare di più.


Il Signore l’ho visto tre volte in carne ed ossa. La prima volta fu l'incontro con il monaco dell'antico eremo. Il suo aspetto non era riconoscibile salvo il colore degli occhi. Infatti solo tornando a casa e nel tempo (un anno dopo) ripensando alle cose aveva detto ho capito che era Lui. La seconda volta fu ai giardini di Campo Marzo di Vicenza. Seduto su una panchina con Daniela mentre parliamo lontano vedo un uomo venire nella nostra direzione. Qualcosa del Suo modo di camminare attira subito la mia attenzione. E' lontano eppure non ho dubbi e dico subito a Daniela “vedi quell’uomo che viene verso di noi? E’ Gesù”. Pochi minuti dopo passa davanti alla nostra panchina. Mi guarda e gira subito lo sguardo su Daniela. E’ proprio Lui. Il monaco dell’eremo senza barba. Indossa un completo grigio e ha in mano una busta di pelle. Come si allontana il demone che mi parla attraverso Daniela esclama “Giorgio hai visto come guardava anche me?” La terza volta fu a monte Berico a Vicenza. Salivo verso la basilica. Distante in alto vedo un giovane scendere verso la città. Il Suo modo di camminare mi ha attirato. Più si avvicinava più mi sembrava di consocerlo. Come si sono incrociati gli sguardi mi sono trovato faccia a faccia con l'inconfondibile volto del Signore che sorrideva. Da fare un colpo. Il viso perfettamente identico al dipinto della divina misericordia di suor Faustina Kolwaska. Ma il sorriso cambia tutto in meglio. Non riesco davvero a capire come sia riuscito a ritrarlo con tanta precisione senza averlo mai visto. Sui 30 anni. Decisamente più alto di me (io sono 1,83 Gesù non meno di 1,90). Occhi azzurri (inconfondibili dalla forma, dal colore e dallo sguardo), capelli lunghi fino alle spalle, leggermente mossi di colore castano chiaro, quasi biondo.


Da quel giorno non l’ho più visto in carne o ossa ma sempre in spirito cioè come presenza soprattutto nei bambini, nei poveri e negli animali. È impossibile sbagliare. E' Lui a farsi riconoscere. È molto importante perché il demonio stanca le facoltà per impedire ogni riconoscimento. I peccatori ignari di essere usati dal maligno rendono la vita difficile e aumentano il senso di solitudine e incomprensione che soffro a causa dell'incredulità che mi circonda. In circostanze diverse è accaduto sia a me che a Daniela di vedere persone cambiare aspetto e trasformarsi in serpenti umani (la pelle del viso si tira indietro, gli occhi si stirano, il collo si curva e il corpo si allunga) altre formarsi davanti al volto delle spade che poi si curvano. Conosco una ragazza in internet. È una procuratrice legale. Ci troviamo a Castelfranco Veneto. A cena racconto qualcosa. Ma è incredula. Improvvisamente sbarra più volte gli occhi, impallidisce ed a un improvvviso mancamento. Forse ha un malore. Chiedo conferma e lei “no, sto bene. Sai mentre parlavi ho visto dei lampi sulla tua testa”. Venti minuti dopo arrivano Daniela e Matteo e conferma la stessa cosa anche a loro. Katia (moglie del cugino di mia moglie) e il suo nuovo compagno mi invitano a bere qualcosa in un Pub di Vicenza. Racconto a Katia le cose che accadono mentre a lui non interessano beve e ascolta la musica. Lei invece è molto interessata anche se di tanto in tanto sgrana gli occhi e mi guarda in modo strano. Ma il volume della musica è altissimo, c’è molta confusione e non ci faccio caso. L’indomani mi telefona “Giorgio vorrei parlarti. Devo dirti una cosa importante”. Un’ora dopo è a casa mia “sai non sapevo se dirtelo. Ieri sera mentre parlavi alle tue spalle si è formata un’ombra che lentamente si è materializzata in un monaco di una certa età. Era tarchiato, senza capelli, con un viso tondo e una barba lunga fino alla vita e continuava a fissarmi mentre parlavi. Giorgio quel monco ti vuole proteggere”. E battendo la mano sulla cintura “sai mi ha colpito anche perché aveva una barba lunghissima. Lunga fino alla cintura dei pantaloni”. Ho un vuoto di memoria, non ricordo nessuno che corrisponde alla sua descrizione e lascio perdere. Anche a Katia sono accadute delle cose strane e racconta qualcosa. Da bambina aveva vissuto in Belgio, era stata posseduta da un demone e altre cose brutte che non ricordo e suo padre si era tolto la vita. La ringrazio e l'accompagno all'uscita. Come esce di casa mi viene un dubbio. L’indomani in ufficio chiedo conferma al mio rappresentante “Roberto quel monaco che abbiamo incontrato nell'eremo aveva la barba lunga?” E lui “Non ti ricordi Giorgio? Certo che aveva una barba lunga” e battendo come Katia la mano sulla vita “lunga fino alla cintura dei pantaloni".



Gesù può assumere qualsiasi aspetto (è la luce deli Suoi occhi a restare inconfondibile) ma è sempre e solo Lui a decidere da chi farsi conoscere e riconoscere. Il monaco dell’eremo non aveva l’aspetto del Signore. Sembrava proprio Babbo Natale. È incredibile anche questa somiglianza con la figura natalizia più cara ai bambini. Sapeva tutto di me. Conosceva i demoni (solo Dio conosce i demoni uno ad uno perché prima erano angeli). Era autorevole e nello stesso esaustivo, semplice e simpatico. Insomma come lo conoscessi da sempre. Quanto mi ha attaccato il maligno su questa cosa. Odiava quel monaco. Arrivò persino a suggerirmi di tornare da Lui con una bottiglia di buon vino e aprirlo in sua presenza "Giorgio se lo beve non è Gesù". E questo perché il Signore aveva detto ai discepoli "Mat.26 [29] Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio».



2001 Dalle 15 orazioni di Santa Brigida ricevo conoscenze inaccessibili attraverso il canale della ragione. Tutto porta al demonio, al peccato e alla Passione di Cristo. In questo periodo sto controllando le preghiere che il Signore ha donato nei secoli alla Chiesa per capire cosa chiedono e come lo chiedono. Intanto vado avanti con il vangelo e scopro un’altra frase di Gesù passata inosservata per secoli. È importante perché dimostra che il Sangue della Passione di Cristo ha il potere di risuscitare in vita tutto ciò che è morto nel peccato come i demoni e le creature dannate. E' una scoperta mastodontica che porta alla fine di questo sistema di cose e l'inizio di una nuova era. Modifico la corona della divina misericordia di suor Maria Marta Chambon (1907), compongo una invocazione da ripetere sui grani del rosario che agisce sulla sostanza spirituale dei demoni che influenzano e tormentano i peccatori mettendoli in fuga e comincio a recitarla contro maghi, satanisti e gruppi di potere di natura occulta. Ogni mattina salgo in mansarda e dopo le preghiere del mattino, il rosario e le 15 orazioni di Santa Brigida di Svezia recito 36300 invocazioni (pari a 660 corone del Rosario) contro gli operatori dell'occulto del mondo intero. Ci vogliono più di tre ore a recitarla andando velocemente. Quando arrivo alla fine non ho più forze. Ogni mattina due tortore mi fanno compagnia. Mentre la cavalletta che da mesi se ne stava immobile sulla finestra a guardarmi la prima volta che ho recitato questa preghiera ha cominciato a barcollare. Poi con il passare delle ore tramortita dalle invocazioni è caduta a terra, si è trascinata fino ai miei piedi ed è rimasta immobile fino alla fine delle 660 corone. L’indomani non c’era più. Quando recito questa preghiera il demonio attacca le facoltà per fermarmi. Un potente narcotico che in minuti ti addormenta. Ogni volta è un passerotto a tirarmi fuori dai guai. Batte il becco sulla finestra come un picchio fino a quando non mi sveglia. Perfino la corona del rosario si spezza fra le dita. Ne ho costruite diverse anche con il filo di ferro ma inutilmente perché spezza anche queste.



Sono passati diversi mesi che usa la mia preghiera contro gli operatori dell'occulto e tutte le potenze del male. Una sera prima del crollo delle Torri Gemelle salgo in autobus. Dopo pochi secondi sale un uomo, si siede al mio fianco e comincia a parlare. È uno straniero di qualche paese dell’est (Bulgaria, Ungheria, Cecoslovacchia) e parla molto male l’italiano. Per farsi capire si aiuta con dei gesti. Dice di aver ucciso un uomo (gettandolo in un dirupo) e di aver trovato negli indumenti delle cose che mi riguardano. Non capisco il senso delle cose che dice e lo lascio perdere. Ma lui non demorde. Si sfila l'orologio dal polso strappato alla vittima, lo rovescia, mostra la sigla al centro del coperchio (CIA) ed esclama a voce alta “hai capito?” Un avvertimento. La CIA aveva dato ordine di uccidermi. Lo sconosciuto venuto a mettermi in guardia è un agente che lo pedinava. Voleva sapere chi ero. Chi immaginava un coinvolgimento della CIA nelle scienze occulte? E come facevano a sapere chi ero e cosa facevo nel silenzio della mia camera se lo sapevo solo io? Segnalo l’accaduto alla Chiesa perché la vicenda è legata alla mia preghiera. Silenzio. Informo la stampa e i media nazionali. Silenzio. Non so a chi rivolgermi perché qui in Italia come parlo del demonio molti mi ridono tutti e altri hanno paura di essere coinvolti. Nella più totale solitudine e incomprensione si scatena una guerra con il demonio. Una voce mentale continua a ripetere “o la smetti di pregare o ti fermo io”. Il lavoro comincia a dare problemi. Qualcosa agisce sulle facoltà di chiunque entra in contatto con la mia attività. I clienti ordinano poi cambiano idea. Molti non rispettano i pagamenti. Altri li dimenticano. I fornitori non restituiscono gli importi dei resi. Le vendite calano, i costi aumentano e tutti i rapporti commerciali diventano inaffidabili. Ben presto finisco in una morsa: o fermo la preghiera o cado in rovina. Ma come posso abbandonare la strada che ho intrapreso con tanta fatica? Non riesco. E' impossibile. Devo andare avanti E poi c'è Daniela. E' sempre con me e mi fa ridere. Sono arrivato a buon punto con le conoscenze e scrivo il mio primo documento “il primo grado di perfezione”.



Non ho più venditori e non posso più vendere. Ho scoperto molte cose ed è impossibile per me tornare alle cose di prima. Ogni sforzo è inutile contro chi ha il dominio delle facoltà del genere umano. Ho tanti piccoli crediti dalle vendite rateali. Potrebbero risanare la situazione e darmi una boccata d'ossigeno ma anche questi hanno cominciato a non rispettare i pagamenti e non posso aprire mille cause per recuperarli. Prima della separazione avevo chiesto un finanziamento di 200 milioni di lire. Adesso che il lavoro è fermo, i clienti non pagano e i fidi bancari sono in rosso la rata trimestrale è diventata insostenibile. Devo fermarmi. E così dopo 20 anni di successo nel lavoro chiudo ogni attività e progetto e sopravvivo con quello che mi resta. Per sostenermi più avanti metto in vendita le cose di casa: pianoforte, tappeti, libri, quadri, mobili, elettrodomestici (tutti nuovi perché acquistati da un anno) e alla fine i miei due appartamenti. Non ho alternative. La Chiesa non vuole aiutarmi. Non mi considera. Per liberare Daniela e fermare quei criminali che mi scaraventano contro l’inferno devo andare avanti da solo. Spedisco in un Chiesa di Roma una copia de "il primo grado di perfezione" in busta chiusa con la dicitura “da consegnare nelle mani di Giovanni Paolo II” al pontefice e mi fermo. Il pontefice lo riceve e realizza i misteri della luce aumentando il grado di protezione del Rosario e mi fermo.



2002 Vado avanti con quello che ho. In questo periodo incontro sconosciuti che mi confidano cose che non direbbero neanche sotto tortura: crimini, vizi, segreti, peccati. Non si rendono conto della realtà. Chiedo un indirizzo "scusi sa dirmi dove si trova via Roma?" e lo sconosciuto “si, vada avanti centro metri, svolti la prima a destra e poi al semaforo a sinistra” pooi senza muovere le labbra come fanno i ventriloqui dice quello che non vorrebbe "ero stanco, non la sopportavo più e l’ho sepolta in giardino” e subito dopo mi saluta e se ne va. Da fare un colpo. Porto sempre con me alcuni miei volantini. È una cosa che mi è stata insegnata da Dio e permette al Signore di aiutare molte persone che sono a rischio di morte eterna. Si tratta di sconosciuti che mi fermano con una richiesta o perché mi scambiano per qualcun'altro. È il Signore che agendo sulle facoltà usa questi espedienti per mandarli da me. Ciò che li caratterizza tutti infatti è che ricevuta l'informazione anziché andarsene se ne stanno fermi qualche secondo a guardarmi senza dire nulla. Le prima volte non capivo il senso di questi comportamenti. Poi mi è stato fatto notare che nulla avviene a caso e in realtà le persone che mi fermavano con la scusa di una informazione o qualcos’altro mi venivano mandate perché avevano bisogno di aiuto. E di cosa se non ho più nulla e ho perso tutto? Semplice delle mie conoscenze sul demonio, il peccato e il rosario (insomma dei miei volantini). Ecco cosa vuole il Signore da ognuno di noi. Ho imparato la lezione e non mi sono più fatto scappare l'occasione di aiutare tutti quelli che vi mandava. È la preghiera che mi permette di essere ricettivo e rapido nelle azioni. Tutto infatti si gioca in una manciata di secondi. Basta la minima esitazione a fermare l'impulso e mandare in aria un progetto tanto importante. Meglio agire di getto e aiutare chi ha estremo bisogno di aiuto che farsi suggestionare dal nemico e lasciarlo nelle sue mani. La soddisfazione ripaga lo sforzo. Nel tempo ho imparato a rispondere lentamente alla richiesta di informazioni per guadagnare tempo, sfilare il volantino che porto sempre con me, consegnarlo con una piacevole battuta e simpatica battuta "ti regalo un prezioso angelo custode" e dirgli di conservalo. Non appena lo ricevono scappano via subito come razzi. Da come fuggono capisco subito che ne avevano estremo bisogno. L'angelo custode deve aver fatto uno sforzo enorme a portarli da me e tenerli fermi prima che il nemico mi suggestioni e mandi tutto in fumo. Questa cosa semplicissima che il mondo ignora è la guerra quotidiana fra Dio e il demonio, fra il bene e il male per la conoscenza del peccato e la sua ignoranza che impoverisce il mondo e trascina tutti i peccatori alla rovina".


La Chiesa ha perso ogni cognizione della realtà del demonio, del peccato e dell'inferno. Ho stampato e distribuito negli anni migliaia e migliaia di volantini che spiegano in modo semplice e preciso le ragioni della fede e della preghiera, gli errori della Chiesa e la realtà del satanismo. Alcuni li ho spediti per lettera (nel 2000 a tutti i vescovi italiani, i deputati della camera e del senato e i personaggi dello spettacolo. Daniela scriveva gli indirizzi io attaccavo i francobolli). Ma la maggior parte li imbucavo nelle cassette delle lettere, li inserivo sui parabrezza delle auto e sotto le saracinesche dei negozi. Altri li consegnavo nelle mani dei fedeli e dei religiosi come il vescovo di Vicenza Pietro Nonis seduto in Cattedrale. Dopo avergli consegnato il volantino ho avvertito un fortissimo dolore al cuore. Credevo di morire. Come una violentissima coltellata. E mi sono accasciato sulla panca. Anche mons. Dal Ferro sempre al Duomo di Vicenza ha ricevuto diversi volantini. L'ultima volta ho avuto con lui una diatriba sul volantino che gli avevo consegnato il mese prima. Alla domanda "ha verificato le cose che ho scritto sulle orazioni di santa Brigida e le azioni di disturbo dei demoni durante la preghiera?" Infastidito risponse "Lasci perdere il demonio e poi le orazioni di S. Brigida sono rivelazioni private". Non vuole parlare e non mi lascia neanche il tempo di chiedergli cosa intende per rivelazioni private. Che non sono vere? Ma allora dobbiamo escludere tutta la Bibbia perché salvo parabole, discorsi e miracoli di Gesù in mezzo alle folle il resto sono tutte rivelazioni private. Cioè il nulla che si trasforma in religione. Il religioso è un pezzo di ghiaccio. Provo a girare la domanda "insomma, ci sarà pure una ragione che ha spinto N.S. Gesù Cristo a dettare queste orazioni e raccomandarne la diffusione? SILENZIO. Alla fine chiedo la possibilità di un incontro per approfondire l'argomento. Infastidito risponde "mi dispiace, sono pieno d'impegni, non ho tempo". Avrei voluto parlare con lui di molte altre cose perché è un teologo e sono i maggiori seminatori di menzogne nella Chiesa del Signore. Me lo ha impedito in tutti i modi. E come lui tutti i religiosi di Vicenza.



2005 - Dopo "il primo grado di perfezione" spedisco altre due lettere (Cia e satanismo) a Giovanni Paolo II questa volta in Vaticano ma inutilmente perché qualcuno apre, legge e ferma la corrispondenza indirrizzata al pontefice. È l’unico religioso che può aiutare. Non mi resta che andare a Roma. Acquisto uno zaino, prendo il treno, arrivo di notte e mi fermo a dormine su una panchina fuori dalla stazione. Un rumore infernale. Ma come fanno i barboni romani a sopportare tutto quel rumore? L'indomani raggiungo piazza San Pietro. Imbuco una lettera (CIA e satanismo) in busta chiusa con la dicitura “da consegnare nelle mani di Giovanni Paolo II” in diversi istituti e centri religiosi intorno a Piazza San Pietro e mi cerco un posto per riposare. Lo trovo in un parco vicino alle mura romane. Mi preparo per dormire ma c'è un uomo dentro una macchina blu che continua a guardarmi e comunicare via radio con qualcuno. Non dormo. L'indomani assonato vado alla ricerca di Padre Cantalamessa. Lo avevo visto in un programma televisivo e gli avevo spedito del materiale. Trovo il convento. Suono e chiedo del religioso. Dopo pochi minuti si presenza e mi accompagna in una stanza. Non mi conosce ma non è neanche felice di ricevermi. Forse stava riposando. Chiedo subito se ha ricevuto le mie lettere. Infastidito risponde “con tutta la posta che arriva". Immagino ma la mia è difficile dimenticarla perché parlo di servizi segreti e scandali che coinvolgono la Chiesa e servizi segreti US. Mi ferma subito “lasci perdere queste cose”. Perché? Ho uno zaino sulle spalle, dormo in strada e sono seguito da sconosciuti. Ma lui non mi crede. Non può assolutamente credere a queste cose. Non posso fare nulla contro l’incredulità. Gli lascio il volantino (Rosario = protezione salute, pace) e torno a Vicenza. In televisione vedo Giovanni Paolo II. Capisco subito che ha ricevuto la lettera ma che non può parlare per le conseguenze della tracheotomia. Dopo poco tempo muore. La sua morte non mi convince. Il momento della morte salvo peccato (omicidio) lo stabilisce Dio per la salvezza dei peccatori e il bene del creato. Perché mi ha mandato a Roma per poi farlo morire e dover ricominciare tutto daccapo? No, non è possibile. C'è qualcosa che non conosco, non va bene e mi confonde. Sono stanco di dover aspettare. Torno a Vicenza e provo a liberare Daniela “nel nome del Signore ti ordino di …” il demone mi ride in faccia. Perché fa una cosa del genere? Cosa c'è che non va. Non capisco ma voglio capire. Una mattina entro nella libreria davanti all'ingresso di Monte Berico. Mi metto a guardare i titoli dei libri che propongono. Trovo un libro, lo prendo in mano, lo sfoglio e la mia attenzione cade sul canone 1172 del 1917 di Benedetto XV riconfermato nel 1985 dal Card. Joseph Ratzinger e scopro che in quel momento che ha riconfermato una norma che vieta ai battezzati di operare liberazioni senza espresso permesso del Papa. Ma è matto? Ecco perché il demone mi rideva in faccia. Giovanni Paolo II non avrebbe mai confermato una norma che va contro la volontà di Dio ed è il più grave peccato contro lo Spirito Santo. Di certo è stata carpita con l'inganno da Benedetto XVI. E forse è anche per questo motivo che a Roma continuavano a girarmi in mente le parole del Vangelo di Matteo 24 "[15] Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, [16] allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, [17] chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, [18]e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. [19] Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. [20] Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. [21] Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà" È stato Benedetto XVI a uccidere Giovanni Paolo II. Voleva diventare papa e Lucifero e gli ha suggerito la scorciatoia. Le mie conoscenze vengono da Dio. Se sbaglio il Signore interviene non mi lascia seminare nell' errore. Su questa vicenda ho ricevuto sempre e solo conferme. Sono i demoni che mi disturbano e molto per nascondere anche questa cosa "al popolo "fai tanto rumore per un papa vecchio che ormai doveva morire” e ancora "come puoi dire che lo ha ucciso se non sai come lo ha ucciso?". È vero non so come lo abbia ucciso ma so che è stato lui. Era uno dei pochi che poteva avvicinarlo ed entrare nella sua camera. Ed ho la certezza della sua responsabilità nel cuore.


Sono tribunale per il divorzio. Mia moglie è accompagnata dal suo avvocato (una femmina carina ma mi ha ridotto in miseria). Non ho nulla. Come faccio a pagare un avvocato? Si parla di mantenimento dei figli. Non una parola sulle motivazioni del divorzio. Ormai devo chiudere una triste vicenda e non ho i mezzi economici per dare a un giudice che ascolta leggendo altre carte la mia risposta. Vista l’indifferenza chiudo con le parole di un giudice di un noto programma televisivo italiano “dal punto di vista giuridico i migliori genitori del mondo, se non hanno denaro, non possono tenere con sé i propri figli”. Infastidito il giudice mi risponde “a me non interessano queste cose perché io giudico sempre secondo la legge e non secondo la morale e la morale la tengo sempre ben distante dalla legge perché non mi interessa”. Evidentemente è ateo. Ma come può un ATEO fare il giudice? Una legge senza morale è una legge iniqua. Sarebbe più conveniente per lui cambiare mestiere che finire dritto all'inferno. Nessuno sarà giustificato perché applicare le leggi dei peccatori era il suo mestiere. Credo nel mio piccolo di aver compreso la cosa più impoortante della vita. E' meglio vivere con nulla e arrivare in paradiso che vivere con molto e non poterlo mai acquistare.


Non ho più nulla. Alcune cose le ho vendute. Altre regalate per liberare la casa. Non ho più neanche un letto dove dormire. Riposo su un materasso steso a terra. Chiusa l'attività avevo chiesto alla direttrice della Cassa di Risparmio di procedere rapidamente contro di me. Invece hanno agito al contrario facendo lievitare gli interessi. Nessuna agenzia è riuscita a venderli e i miei appartamenti sono finiti all'asta. Il 15 marzo 2005 si presenta l’ufficiale giudiziario e devo consegnare le chiavi. Pagata la banca alcuni mesi dopo l'avvocato di mia moglie chiede e ottiene il blocco del consistente importo residuo su un conto a tutela del figlio minore e arriva il colpo di grazia. 20 anni di lavoro andati in fumo. Ma questa gente si rende conto di quello che fa? Non mi hanno lasciano nemmeno i mezzi per rifarmi. Nulla "eri un nulla e nulla torneai".


I miei genitori sono convinti che la causa di tutti i miei guai sia la separazione con la Susy e non capiscono il crollo e la perdita di tutto tuttavia mio padre non vuole vedermi vagare per il mondo ma che torni a vivere con loro. Ma senza preghiera nessun mi può aiutare. lui e mia madre non pregano e non vanno a messa da una vita. Li metto in guardia “se vengo a vivere da voi e non andate a messa il demonio vi costringerà a mandarmi via”. Mio padre è un militare e non crede in Dio e nel demonio “Giorgio se mi parli di ufo posso anche crederti ma di demoni?”. Passano i giorni e mio padre e mia madre cominciano a litigare per futili motivi. Con il passare delle settimane la tensione aumenta al punto che insospettito da tutte quelle incomprensioni con mia madre mio padre mi chiede di andarmene “forse è meglio che tu vada via”. Prendo l’unica cosa che mi è rimasta, la bicicletta da donna che avevo regalato a mia moglie, e vado a Verona. Sono stanco. Non ho denaro e non so dove andare a dormire. Cammino per il centro della città portandomi dietro la bicicletta come un vagabondo. Sotto un portico vicino alle poste centrali c’è un gruppo di barboni accovacciati su dei cartoni. Ne prendo uno e passo la notte con loro. È indefinibile quello che si prova. Sono caduto così in basso per un canone della Chiesa Cattolica, l’incredulità dei fedeli e di una intera nazione (quante me ne hanno dette contro). Assurdo. Ma perché la mia vita deve essere legata alla Chiesa. Cosa ho fatto per meritarmi questa condanna. Dovrò abituarmi a vivere alla rovescia fino a quando questi esseri non si renderanno conto di aver rovesciato ogni verità e tradito la causa di Cristo. Sono tutti impazziti dai peccati. Non si rendono conto di aver calpestato il sommo bene con la loro insensata incredulità, ottusità. Sono il più povero tra i poveri e non chiedo la carità. Non ho bisogno di nulla e non chiedo nulla. Nessuno si accorge della mia condizione perché sono pulito e in ordine. Giro con uno zaino sulle spalle e sembro un turista. Mangio alla mensa dei frati del Barana e quella del San Bernardino e la sera al Don Calabria. Le scarpe le trovo alla San Vincenzo dove vado ogni mattina a fare colazione. Ogni giorno distribuisco volantini “Giovanni Paolo II è stato ucciso da Benedetto XVI” anche a tutti i poveri i religiosi e i volontari che frequentano le mense. Silenzio. Ma cosa leggono? Il materiale me lo duplica Gianni un ragazzo sposato che lavora in una banca del centro. Lo trovo ogni mattina al Duomo alle sette. È grazie a lui e Matteo uno studente universitario che fa volontariato alla ronda della carità (una organizzazione che distribuisce pasti caldi ai poveri) che riesco a stampare volantini, trasmettere segnalazione e far conoscere la mia storia in tutto il mondo. Ogni giorno faccio lo stesso giro. Volantinaggio al mattino e se trovo qualche moneta un’ora di collegamento in qualche internet point a 1 ero l’ora per trasmettere la segnalazione "Giovanni Paolo II è stato ucciso da Benedetto XVI" in tutto il mondo. Questo perché la Chiesa è corrotta e lo Stato laico. Vivere in strada ti fa riflettere su ogni aspetto della vita non solo perché il tempo si dilata moltissimo ma perché diventi invisibile. Nessuno sia accorge di te mentre tu vedi tutto e tutti e noti tutto. La povertà è scuola di tutto. Mi ha permesso di mettermi alla prova e conoscere il vero volto della gente. Miserie di gran lunga superiori a qualsiasi povertà. Un tesoro di conoscenze per chi studia l'uomo e il demonio che non ha rivali .



Soffro l’incomprensione e l’indifferenza più del freddo e della povertà. Mi sono abituato a vivere con nulla. Molti pensano che barboni e mendicanti siano ricchi. Ma come si fa a essere così stupidi. Davvero chi ascolta il demonio diventa scemo. Ho dormito con loro tre anni. Non conoscono richezze ma solo povertà e desolazione. Sono poveracci in tutto che se raccolgono qualche spicciolo, comprano un pacchetto di sigarette e un cartone di vino. Ecco quali sono le loro ricchezze. Spesso andavo a curiosare fuori dalle Chiese per conoscere la generosità dei veronesi. Vivendo in strada conoscevo tutti gli accattoni. Alcuni di loro avevano famiglia. Quando mi avvicinavo all'ingresso della Chiesa non si mettevano a chiedere la carità non si vergognavano a mostrarmi l’incasso della sera porgendo il cappello o il piattino. VUOTO o quasi. Allora mi arrabbiavo. Com'è possibile? Miserabili vite sprecate vestite a festa. Li avrei presi a pedate. Uscivano frettolosamente dalla messa a testa bassa per non inciampare nello sguardo dell’accattone di turno. Ma che cristiani sono questi ignobili? Non dovrebbero neanche entrare in Chiesa. E stata davvero una cosa incredibile vedere i poveri e i ricchi a confronto. Non c'è altro da fare che compatire i primi e lasciar perdere i secondi perché la vita scorre e quando si arrisa alla fine a nulla serve porgere la mano a chi nella vita ha bruciato tutto e non sa cosa dare a chi ne ha bisogno.


Ho incontrato alcune persone indemoniate. Non sono mostri ma persone normali che improvvisamente perdono il domino delle facoltà e diventano facilmente irascibili, si trasformano. Sono gli unici che sembrano sapere chi sono. Quando Gesù parlava in mezzo alle folle c’erano anche degli indemoniati. Nessuno si accorgeva della loro presenza fino a quando il Signore non si avvicinava e i demoni si manifestavano al punto che doveva ordinare loro di tacere e non rivelare la Sua divinità. Queste e altre cose le conosco nella realtà. È Dio che le permette per farmi fare esperienze e conoscere il Vangelo. È Lui che mi dà la possibilità di vedere quello che nessun occhio può vedere e capire quello che nessuna mente può comprendere. Spesso osservo quello che succede senza ricavare nulla. Poi durante la preghiera il Signore interviene e mi fa comprendere ogni cosa. Il Signore mi ha fatto vivere diverse esperienze analoghe alle Sue è per questa ragione che nessuno al mondo conosce la Sua parola come la conosco io. Nel mio parlare non c’è esitazione perché parlo di ciò che conosco nella realtà. Ecco un episodio che mostra più di tante parole cosa significa essere costantemente guidati da Dio. Ogni giorno distribuivo a passanti e ai turisti di Verona due volantini. Uno in italiano e uno in 4 lingue con il titolo "Giovanni Paolo II è stato ucciso da Benedetto XVI" che parlava anche dei servizi segreti USA (satanismo) e di due noti politici internazionali (Silvio Berlusconi e George Bush). Insomma uno scandalo. Una mattina mentre li distribuisco ai clienti seduti all'esterno dei locali lungo il listone davanti all'Arena di Verona il proprietario di una gelateria uscì come una furia dal bar e mi vietò di consegnarli ai clienti dei suoi tavoli. Poi non contento chiamò un cameriere e imprecando mi portò da una pattuglia di vigili (quattro vigilesse e un vigile) che sostava all’inizio del corso. Voleva farmi arrestare. Mostrando nervosamente il volantino ripeteva ai vigili "questo signore distribuisce questa roba che parla di Benedetto XVI che ha ucciso Giovanni Paolo II, della CIA ecc. ai clienti seduti ai tavoli del mio bar”. Sorpresi i vigili cominciarono a passarsi i volantini fra loro. Pensai “questa volta mi arrestano e finisco in galera. Come faccio a dimostrare le cose che ho scritto se la Chiesa lo impedisce?” In quel preciso istante arrivò il Signore, entrò nel corpo della vigilessa più buona e mi guardò con un sorriso. Poi girò lo sguardo sul proprietario della gelateria, sul suo scagnozzo e su tutte le persone che mi circondavano. E subito il proprietario della gelateria cominciò a innervosirsi e brontolando se ne andò via a testa bassa con il suo scagnozzo, le persone che mi erano intorno seguirono il suo esempio e i vigili visto che non c’era più nessuno ad accusarmi mi restituiscono i volantini e lasciarono andare. Questo episodio ha messo il sigillo di Dio sulla morte di Giovanni Paolo II e le cose che ho scritto in quel volantino e mi ha fatto capire quello che accadeva al Signore ogni volta che cercavano di catturarlo per metterlo a morte. Interveniva lo Spirito Santo e bloccava le facoltà dei peccatori. Lucifero è impotente sugli uomini di Dio. Se avesse potuto uccidermi lo avrebbe fatto ancora agli inizi quando rivelò ai servizi segreti americani chi ero e cosa facevo nel silenzio della mia camera. Fu il Signore a lasciarlo fare per smascherarlo, smascherarli, farmi conoscere la realtà del satanismo, quello che fanno e dove finiranno nel tempo.

Tutto il mondo appartiene a Lucifero. E' lui il proprietario del mondo e di tutte le cose che fa costruire e fare agli uomini. TUTTO. Lo fa per estendere l'errore e il peccato e infliggere gradi di morte al creato come colpi di flagello al Corpo di N.S. Gesù Cristo. Lo dico e lo scrivo prima di essere spazzato via e passare a miglior vita. Tiene duro fino alla fine poi esplode e trascina alla rovina il mondo intero. Lo farà attraverso le sue invenzioni per nascondersi e agire indisturbato. Userà ciò che ha fatto inventare all'uomo e lo distruggerà.


Il diavolo non teme esorcisti, preti, suore, frati, croci, statue, immagini sacre e acqua santa ma Dio e i suoi SANTI. Quante volte l’ho visto in Chiesa. Durante la messa faceva dire e fare cose assurde ai religiosi. Allora indignato giravo lo sguardo sui fedeli ma inutilmente perché nessuno si accorgeva di quello che accadeva davanti ai suoi occhi. E' per questa ragione che non posso chiamare nessuno a testimoniare e smascherare il demonio. E' lui stesso a impedirlo agendo sulle facoltà dei peccatori. Vi faccio un esempio: io ci sono e voi ci siete ma per capirci e combattere il diavolo è necessario avere tutti lo stesso spirito santo cosa che solo con la preghiera è possibile ottenere. Dobbiamo combattere il peccato e pregare tutti perché chi non prega è già morto prima di iniziare. Seguo la devozione ai primi 9 venerdì e primi 5 sabati del mese e ogni mese vado a confessarmi. Ogni volta succede qualcosa. Come entro in confessionale i religiosi sono nervosi, assenti e hanno fretta. Non vedono l’ora di darmi la benedizione e mandarmi via. Non mi conoscono e non sanno quello che fanno. Sono i demoni che si portano appresso che li disturbano. Hanno il terrore che faccia domande e soprattutto consegni loro dei volantini. Sono al duomo di Verona. Entro in confessionale. C’è il padre esorcista. Mi sfogo e disco al religioso “sono arrabbiato con la Chiesa. Sono anni che mi tiene incatenato alle sue regole canoniche” E lui “si ricordi che il Signore è presente” e io “certo che è presente e sa bene quello che mi hanno fatto perché è Lui stesso a mandarmi a chiedervi il permesso di fare il bene per dimostrargli quanto sono caduti dalla parte opposta”. E l'esorcista sempre a testa bassa “comunque lei dovrà soffrire ancora molto per arrivare a capire”. Il demonio ha fatto terra bruciata per fermarmi. Devo prestare attenzione a tutto e tutti perché agendo sulle facoltà rende tutti sordi, ciechi, ottusi, avari, diffidenti, sospettosi, nervosi, increduli, pericolosi e tutti i difetti di questo mondo. Vedono, sentono e capiscono quello che gli fa vedere, sentire e capire il diavolo. Chiedo una via? 2 su 3 mi indirizzano dalla parte sbagliata. Chiedo una informazione? 2 su 3 mi mandano fuori strada. Insomma qualunque cosa chiedo 2 su 3 o non rispondono o sbagliano o mi ingannano. Non lo fanno apposta. È il maligno che agisce attraverso le loro facoltà per farmi cadere in errore. Se potessero vedere quello che succede in quei momenti si convertirebbero all’istante. Dalle espressioni che fanno (a volte da proprio da idioti altre da serpenti) e dalle risposte che danno capisco subito la misura del loro peccato (grado di morte dell’anima) perché nella stessa misura subiscono il demonio. Che tristezza tutti quegli occhi privi di luce (sembrano tanti morti) che vedono quello che non c’è, sentono quello che non ho mai detto e capiscono il contrario di quello che affermo. Per stare in pace la sola cosa da fare è non chiedere nulla a nessuno ed evitare tutti. Chi non prega fugge da me. Il demonio lo allontana. È chi viene se non lo manda il Signore lo manda il maligno per farmi qualche tranello o darmi qualche dispiacere. Singolare è l’episodio dell’Arsenale di Verona. Un pensiero mi tormentava “Sono anni che distribuisco volantini inutilmente. Sono stanco. Se la Chiesa continua a far finta di nulla farò conoscere queste cose in tutto il mondo”. Cammino con lo zaino sulle spalle seguendo questo pensiero. Arrivato all’Arsenale mi siedo su una panchina, prendo carta e penna e comincio ad ordinare i ricordi per preparare la denuncia. Non c’è nessuno salvo lontano un uomo che passeggia. Ma improvvisamente qualcosa cambia e si mette a bestemmiare ad alta voce. Alzo lo sguardo per guardare cosa succede. E' arrabbiato con qualcuno. Ma non c’è nessuno e con fare minaccioso sembra venire di corsa nella mia direzione. Lo seguo per capire le intenzioni. Avanza imprecando e gesticolando. Arriva alla mia panchina, si ferma e come una furia si mette a gridarmi contro “se fai conoscere queste cose al mondo ti rovino. Ti trascino in tutti i tribunali. Ti scaravento contro tutti i giudici. Ti distruggo”. Come faceva quello sconosciuto a sapere chi ero e cosa stavo pensando di fare? Semplice era il demonio. Non potendo agire sulle mie facoltà (sono una preghiera che cammina) ha usato quelle di quel povero disgraziato per manifestarsi e minacciarmi apertamente. È un esempio perché di cose del genere me ne sono accadute una miriade al punto che ho smesso di annotarle perché nessuno mi crede.


Anche nelle mense dei poveri sono stato avvicinato da sconosciuti che venivano dai paesi dell’est. Si fingevano barboni per entrare in contatto a avere informaioni. Alcuni volevano portarmi a Trento o Bolzano (non ricordo bene) da persone che sapevano chi ero e volevano conoscermi. Uno di questi mi strappò persino il rosario dalle mani sapere quanti grani avevo inserito. Poi una notte mi rubarono lo zaino che usavo come cuscino con appunti e preghiere e non si sono più fatti vedere. Sempre a Verona entro in un centro internet a trasmettere (per la terza volta) la segnalazione “occultismo = manipolazione delle menti e della volontà per condizionare il giudizio e vincere le elezioni” a tutti i deputati della camera e del senato. Come occupo la postazione entra un signore (che evidentemente mi seguiva) si siede al mio fianco e si mette a digitare velocemente una serie di comandi. Guardo quello che fa. Da come usa il computer non è cliente. Cerca di dirottare la posta che invio dove vuole lui. Come capisce di essere stato scoperto abbandona la postazione e si dilegua. Anche a Vicenza dopo aver trasmesso la stessa segnalazione a tutto il perdonale del comune di Roma il giorno dopo ho trovo nel centro internet due militari in borghese. Uno controllava i movimenti mentre l’altro passava frettolosamente da una postazione all’altra a cercare qualcosa. Questa cosa del controllo postale è andata avanti anni. Non potevo spedire nulla senza essere controllato. Certo nessuno poteva toccarmi. Nessuno poteva uccidermi. Ma non potevo fare nulla. Io vedevo ciò che nessuno poteva vedere. Ma non ero in grado di dimostrare nulla. Completamente impotente. Se rivolgevo la parola a qualcuno non sentiva, non vedeva, non capiva. E' dal 2000 che vivo in questo modo con tutti gli esseri umani. NEI TRE ANNI A VERONA mi alzavo alle 5 del mattino e fino alle 10 di sera camminavo, pregavo, scrivevo, prendevo appunti. Ogni tanto tornavo a Vicenza. Mi ospitavano i genitori di Daniela. Nessuno di quella famiglia si rendeva conto della gravità della situazione. L’esorcista di monte Berico non aveva liberato la figlia, non aveva fatto nulla e dunque per loro era sana. Inutile tornare sull'argomento. Il pensiero era scontato "chi sei tu per saperne più di un esorcista". Io so chi era quell'esorcista ma cosa devo fare? Ricordo che mi fermavo pochi giorni a casa sua e subito dopo tornavo a Verona a distribuire volantini e continuare a trasmettere segnalazioni (tutte le diocesi e i giornali italiani) per ottenere quel benedetto permesso e liberarla. Ma non ricevevo nulla salvo offese e minacce.


Più passa il tempo più il demonio prende il pieno domino delle sue facoltà. Ormai non riesco più a capire quando parlo con lei o con il demonio. Soprattutto al telefono cioè quando non posso guardarla negli occhi. È impossibile una relazione in queste condizioni. Novembre 2005 torno a Vicenza. Questa volta mi fermo dai miei genitori. Daniela lavora in un negozio di scarpe vicino al Duomo di Vicenza. Mi telefona. Ci troviamo ai giardini di piazza Matteotti. Dice di essersi innamorata di un ragazzo (un poliziotto) e mi lascia. Ma è vero? Non lo so. Dopo alcune settimane stando ai racconti lui la lascia e lei torna da me. Ma non è facile superare la delusione. Dice che era un operatore della polizia e che una sera si sono ritrovati fra colleghi. Parlavano di satanisti e di demonio. Ma lei li ha lasciati perdere. Poi una sera mentre era con lui si è accorta di essere seguita da una auto della polizia. Non so cosa dire. Cerchiamo di ricucire il rapporto ma nulla è più come prima. Intanto a casa i miei genitori cominciano ad essere ogni giorno che passa sempre più nervosi e dare i numeri. Devo tornare in strada a Verona. Daniela non vuole. Viene a prendermi e mi porta a casa sua. I genitori mi sistemano in mansarda. L'indomani mentre recito la corona alle Lacrime di Maria seduto sul letto sento una lacrima cadere sulla mano dove stringo il rosario. Alzo lo sguardo sul soffitto. Ma non ci sono crepe o infiltrazioni e sono belle giornate. Scendo di corsa in cucina e racconto l’accaduto a Daniela che non dice nulla mente la madre mi guarda come fossi matto. Come torno in mansarda mi accorgo di non avere più il rosario. Strano perché non mi stacco mai da lui. Lo cerco dappertutto. Sparito. La sera in mansarda accendiamo una candela e ci mettiamo a parlare. Io seduto in poltrona lei su una sedia. Dopo un’ora scende in cucina a prendere una nuova candela. Restiamo a parlare un'altra mezz’ora poi mi saluta e va a domire nella sua camera. Verso le 6 del mattino mi sveglio. Non ho sonno. Vado sulla poltrona, accendo una sigaretta e mentre fumo mi cade lo sguardo sulla sedia dove era seduta Daniela e vedo il rosario. Com'è possibile? Scendo in cucina. Arriva sua madre e mi chiede "hai trovato il rosario?"Sono confuso rispondo “Si, si l’ho trovato”. Non dice nulla. Dopo pochi giorni Daniela sale in mansarda con un test di gravidanza. Perché? È in ritardo con il ciclo e lo fa davanti ai miei occhi. Risultato: incinta. Non so casa dire. I giorni passano e il demonio mi tormenta “non è tuo figlio”. E nei giorni successivi attraverso Daniela rincara la dose “il bambino che nascerà quando sarà grande ti distruggerà”. Non è possibile. Ho una confusione infernale. Ci mancava la gravidanza. Ma io non posso assolutamente fermare le ricerche sul demonio per farmi una famiglia. Questa cosa per me è basilare. Neg giorni che passano entro a parco Querini, mi siedo su una panchina e comincio a fare domande e chiedere risposte a Dio. Perché i demoni mi attaccano e nessuno mi crede? Perché la Chiesa anziché aiutarmi mi viene contro? Perché nessuno capisce quello che dico? Perché solo a me succedono queste cose? Mentre continuo a pensare a queste cose si avvicina un ragazzo sui 30 anni a chiedere una una sigaretta. Come gliela consegno esclama “come ti chiami?” e io “Giorgio” e con un bel sorriso esclama "Giorgio come San Giorgio”. Sorrido, abbasso la testa e come la rialzo non c'è più. Sparito. Com'è possibile. Ripenso al viso famigliare, alle parole e soprattutto al sorriso. Era proprio Gesù. Era venuto a darmi la chiave di tutte le cose che mi accadevano e non riuscivo a capire. Un regalo immenso che non scorderò più.


Il padre di Daniela è un uomo grande e grosso in pensione. Ha delle forze, un furgone e fa qualche lavoro di giardinaggio. Quando abitavo nella mia casa è venuto a trovarmi. Sa tutto di me ma ultimamente lo dimentica e mi porta con se a lavorare. Mi ha trovato anche un lavoro in una nota officina. L'ho accontentato ma dopo un mese sono ritirato. Chissà cosa pensa di me "mia figlia si è innamorata ei un uomo che non vuole più lavorare". Lo so è incomprensibile ma nessuno può impormi il contrario. È buono e quando mi chiama vado a sistemare giardini ma il ricavato lo uso unicamente per stampare volantini e mandare mail in tutta Italia (richieste di aiuto) cosa che fa saltare in aria il maligno. Per togliermi dalla strasa i genitori prendono in affitto un mini appartamento mentre il fratello fa pressioni affinché mi cerchi un lavoro. Ma chi è disposto a sposare una ragazza indemoniata? Sono matti. Non capiscono che ho perso tutto quello che avevo per trovare il modo di liberarla. Daniela non ne parla e qualsiasi spiegazione è inutile perché non capiscono e non capiscono di non capire perché il demonio li confonde. Stessa cosa la mia famiglia e i miei parenti. Non vogliono sentire parlare di gravidanze, bambini e matrimoni. Resto dove sono. Nell'appartamento forse un mese. Daniela viene a trovarmi tutti i giorni. La sua famiglia insiste e vuole che mi trovi un lavoro. Ma io non ho perso tutto quello che avevo per darla vinta al demonio e tornare indietro. No, desidero andare fino in fondo e avere la mia rivincita su tutto. Cominciando da questa chiesta marcia fino al midollo che ignora le ragioni della fede e calpesta il sommo bene. Torno a Verona.


Il Card. Tarcisio Bertone è ospite all'istituto Don Bosco (salesiani). C’è molta gente ed è impossibile avvicinarlo. Ma la sua auto è parcheggiata all’interno del cortile. Allora mi avvicino e consegno all’autista in busta chiusa il volantino "Giovanni Paolo II è stato ucciso da Benedetto XVI" con queste parole "consegni questa busta al Card. Tarcisio Bertone è importante". Non ho sentito nessuno.


Telefona Daniela. È in ospedale e sta per partorire. Potrei chiedere a Gianni i soldi per pagare il treno e raggiungerla. Ma come faccio ad andare a trovarla se ci sono i suoi parenti? Non hanno capito nulla e lo scontro sarebbe inevitabile. Il canone 1172 è una condanna. Non posso fare nulla e dimostrare nulla e inevitabilmente passo per matto. Al Duomo di Verona celebra la messa il Vescovo mons. Flavio Carraro. Decido di affrontarlo. Sa tutto perché sono anni che riceve volantini. Finita la messa entro nella sacrestia, gli ricordo chi sono e chiedo subito il permesso di liberare Daniela (canone 1172). E questo brutto ceffo con un ghigno sulle labbra allargando le braccia esclama “coraggio figliolo le vie del Signore sono infinite” e con una faccia tosta incredibile gira le spalle e se ne va. Cosa devo fare con questi esseri? Anche il vescovo di Verona Giuseppe Zenti (era natale e avevo la febbre a 40 quando al pranzo dei poveri gli ho ricordato chi sono e gli ho consegnato il mio numero di telefono) e Pietro Nonis, Cesare Nosiglia, Beniamino Pizziol di Vicenza sanno tutto e non hanno fatto nulla. Ho una agenda piena di appunti e note su questi esseri umani. Per me non sono nemmeno esseri umai ma demoni. A forza di vivere fuori dalla realtà si sono ammalati alla follia e non lo sanno. A colpi di pastorali, studi teologici, esercizi spirituali hanno perso ogni cognizione della realtà di Dio, del demonio e del peccato al punto che sono passati dalla parte opposta. La mia storia è la dimostrazione di questa realtà. Prima mi hanno nascosto la realtà del demonio mettendo a serio rischio la mia vita (è Padre Pio che mi ha tirato fuori dai guai facendomi conoscere la preghiera del rosario). Poi con le loro regole canoniche mi hanno impedito di agire contro i demoni, liberare Daniela, ricostruirmi una vita e conoscere mio figlio. Adesso che hanno distrutto tutto fanno finta di nulla per proteggere un papa assassino e difendere il loro operato. Ma è possibile che in Italia non esiste una giustizia uguale per tutti e i religiosi sono immuni?



Giugno 2007 Torno a Vicenza perché mio padre non sta bene. Ha un tumore al fegato e uno al polmone. Mia madre ha imposto il silenzio e lo ignora. Assume morfina e non sente nulla. Passano le settimane. Una mattina gli manca il respiro. Lo portiamo in ospedale e lo mettono sotto ossigeno. Dopo poche ore si riprende e vuole tornare a casa. Ma i medici lo trattengono “per accertamenti”. L’indomani vado a trovarlo. Ha una flebo piantata nel collo (che poi vengo a sapere di valium e morfina). Non parla. È immobile. Mi guarda con gli occhi fissi. Sembra chiedere aiuto. Chiedo spiegazioni. Mia madre, mia sorella e l’infermiera rispondono "è stato sedato". E io “perché?” E l’infermiera “è il protocollo della terapia anti dolore”. Dopo tre giorni muore per arresto cardiaco. Mentre sono all’obitorio telefona Daniela che ormai stabilisce ogni cosa. Vuole farmi vedere il bambino. Ho perso ogni contatto con la sua famiglia e non so nulla. Gli hanno dato il loro cognome e lo hanno battezzato senza farmi sapere nulla. Le do appuntamento all'obitorio. Ci troviamo al parcheggio. Il bambino è bello ma non riesco a essere felice perché sono distrutto dalla morte di mio padre. La sua morte non mi convince. Da quando ho chiuso l’attività per indagare sul demonio e le facoltà umane ho perso ogni credibilità. Non ho nulla. Nemmeno la possibilità di acquistare un francobollo. Trasmetto una segnalazione web con la descrizione della morte di mio padre a redazioni di quotidiani locali e nazionali. Altre le imbuco in diversi studi legali del centro storico di Vicenza e una copia la lascio sotto la porta della procura della repubblica di Vicenza di Corso Palladio. Silenzio. Ottobre 2007 Torno in strada a Verona. Mi presento in questura e deposito una denuncia contro il personale medico (reparto di oncologia) dell’ospedale di Vicenza. Ogni pomeriggio vado al centro Don Calabria a San Zeno in monte. È il posto ideale per leggere il Vangelo in pace e riflettere. Ma sono giù di morale. Tutta questa indifferenza uccide. Nella mensa c’è un televisore sempre acceso che trasmette un programma a quiz condotto da G. Scotty. Forse mi può aiutare. Scrivo una lettera e la spedisco il 6/10/2017. Silenzio. Novembre 2007 Manca un mese a Natale. Compro 16 buste e 16 francobolli. In ogni busta scrivo tre nomi con la destinazione RAI o MEDIASET e le spedisco a 50 protagonisti della televisione italiana. Silenzio. Mi ignorano tutti. Vorrei provare a distribuire volantini a San Giovanni Rotondo. I meridionali sono più buoni. Forse loro sono disposti ad aiutarmi. Matteo, lo studente di medicina che opera nel volontariato alla ronda della carità di Verona mi paga il viaggio e i volantini. Riempio San Severo e San Giovanni Rotondo. Nulla. Ma cosa leggono? Una delusione immensa anche perché se non era per un uomo che ogni giorno apriva le porte di casa per dare un piatto di pasta ai poveri non avevo neanche da mangiare. Hotel, alberghi, ristoranti, ospedali e neanche una mensa per i poveri. Ma sono impazziti? Ho dormito quattro notti (faceva davvero freddo) sotto un portico lungo il viale che dalla piazza principale che porta al convento di Padre Pio (una sera un ragazzo mi portò una pizza) e sono tornato a Verona. Conosco Gianni. Un imprenditore che opera nel volontariato. Ci capiamo subito. Racconto perché vivo in strada e l'indifferenza delle istituzioni della Chiesa e dello Stato e mostro la copia della lettera spedita ai VIP della televisione (una immensa vergogna). Anche lui è SCONCERTATO. Com'è possibile tanta ostinazione di cuore? Alcuni giorni dopo mi porta a mangiare una pizza e nella sua casa al lago di Garda. È piccola ma graziosa. Mi ospita alcuni giorni. Non mi sembra vero. Finalmente posso dormire al caldo. Mi consegna le chiavi di casa. La mattina lui va a lavorare io a distribuire volantini. 20 Giugno 2008 Torno a Vicenza. Sono stanco di vivere in questo modo per colpa della Chiesa. Mi presento dai carabinieri di Altavilla Vicentina a presentare una denuncia. Come faccio alcuni nomi (Silvio Berlusconi, Dott. Falcone della procura di Vicenza) il brigadiere senza ascoltarmi e rifiutando le generalità esclama “queste sono illazioni” e davanti al collega meravigliato mi accompagna all’uscita. Ma è impazzito? Lui deve raccogliere e non giudicare le denunce. Esco ne lascio alcune nella cassetta postale dei carabinieri di Montecchio Maggiore e diverse abitazioni circostanti. Silenzio. Alcuni giorni dopo trovo una pattuglia della polizia ferma al parco Querini di Vicenza. Riassumo i fatti e consegno una copia della segnalazione anche a loro. La leggono, la ritirano e mi rassicurano con queste parole “sarà ricontatto al più presto dalla questura”. Non ho sentito nessuno. Sono incensurato e in piena salute mentale (anche se a tutti conviene farmi passare per matto) ma cosa devo fare per mettere in moto la giustizia? È dal crollo delle Torri Gemelle che attacco francobolli, imbuco volantini e trasmetto mail. Le hanno ricevute più volte tutti i tribunali, le procure e le prefetture e i ministeri italiani (difesa, interni, giustizia) protagonisti televisivi Rai e Mediaset, redazioni di giornali nazionali e stranieri (Europa & USA) e sono arrivato a seminare copie anche all’interno dei tribunali di Vicenza e Brescia. Più di così cosa devo fare? Silenzio. Settembre 2008 Trasmetto una segnalazione web a tutte le ambasciate straniere in Italia e gli uffici della polizia di Stato (in ordine alfabetico fino alla città di Siracusa). Ottobre 2008 La trasmetto a tutte le prefetture. 20 ottobre 2008 I proprietari del centro “La Copia” di Vicenza dove duplico i volantini ricevono la visita di due agenti della questura di Vicenza. Dopo aver staccato il foglio che avevo appeso in negozio (il mio numero di telefono) chiedono ai proprietari se sanno dove trovo i soldi per fare le fotocopie. Strana domanda vero? Poi gli consigliano di farmi togliere il loro recapito telefonico dai volantini “se qualcuno dei nomi citati sporge denuncia rischiate un coinvolgimento”. Ridicolo. A cosa serve attendere una denuncia se accuso proprio le istituzioni dello Stato? E poi da parte di chi? George Bush, Silvio Berlusconi, Benedetto XVI sanno bene chi sono perché ho scritto anche a loro in questi anni. Di certo faranno finta di nulla. Ma difficilmente potranno fare la stessa cosa tutti i politici e media italiani. Davvero nessuno li ha informati? 19 novembre 2008 Trasmetto una segnalazione a tutte le ambasciate presso la Santa Sede. 25 Novembre 2008. Sono a Brescia. Mi presento in questura e consegno a due poliziotti una copia della segnalazione. Fanno la fotocopia della carta d’identità e la ritirano senza lasciarmi alcuna ricevuta. Poi vado dai carabinieri fanno la stessa cosa e mi consegnano una copia. Alle 21,30 mentre sto cammiando per Brescia ricevo una telefonata. E un signore che dice di far parte di una organizzazione sociale. Ha letto un volantino e vuole saperne di più. Strano. Ho distribuito volantini a Vicenza, Verona, Brescia, Padova, Venezia, San Severo, San Giovanni Rotondo, ecc. In nessuno c’era il mio numero di telefono ma quello del centro dove li duplicavo. Come faceva ad avere il mio numero di telefono? Voleva sapere con quali forze dell’ordine avevo preso contatto. Non ho riposto e ha buttato giù il telefono. 8 Gennaio 2009 Ricevo un invito a presentarmi alla sede della Polizia Postale di Vicenza “finalmente qualcuno si muove”. Vado in caserma e scopro si essere sottoposto a indagini. Motivo? Secondo la sede di Roma la mail che avevo inviato a tutte le loro sedi aveva bloccato il sistema informatico della Polizia di Stato. Cosa? Trasmetto una segnalazione usando il programma che la polizia di Stato mette a disposizione degli utenti per contattare le loro sedi e mi accusano di sabotaggio? Ma sono impazziti? 18 Gennaio 2009 Faccio conoscere (con una mail) a tutte le sedi della Polizia di Stato quello che hanno fatto i loro colleghi di Roma con questo massaggio “Alla centrale della Polizia di Roma c’è puzza di bruciato. A settembre 2008 ho trasmesso una segnalazione web a tutte le sedi della Polizia su fatti che riguardano i servizi segreti USA, personaggi politici italiani e della Santa Sede. L'8 Gennaio 2009 la Polizia Postale di Vicenza mi informa di essere sottoposto a indagini perché secondo la sede di Roma la mia denuncia web aveva provocato il blocco del sistema informatico della Polizia di Stato (art.617 quater C.P). Ma sono corrotti o dementi i vostri colleghi? È evidente che si tratta di un pretesto falso e ridicolo per intimorirmi. Infatti non ho fatto altro che usare il programma che mettete a disposizione degli utenti nella rubrica “scrivici” per informare tutte le vostre sedi perché ormai non mi fido più di nessuno. È evidente che questa cosa deve aver dato molto fastidio a qualcuno che per intimorirmi è passato al contrattacco. Perfino il poliziotto che ha notificato l’avviso meravigliato ha esclamato "Ma perché non la vogliono ascoltare?" Semplice “per proteggere qualcuno e nascondere la verità". Silenzio. Sono stanco di queste cose. 7 Febbraio 2009 ore 13,30. Trasmetto il messaggio “Posso svegliare dal coma Eluana Englaro se la Chiesa mi autorizza” con la segnalazione “Giovanni Paolo II è stato ucciso da benedetto XVI” a centinaia di stazioni dei Carabinieri, quotidiani nazionali (sempre il Corriere della Sera) al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e un esercito di religiosi. Silenzio. 09 Febbraio 2009. Eluana Englaro muore. Ma la vita non viene prima di ogni cosa? Segnalo la vicenda a più di 300 caserme dei Carabinieri, nuovamente al Corriere della Sera, Libero, il Foglio, l’Osservatore Romano e tanti altri giornali nazionali. Silenzio. È avvilente tanta indifferenza ma cosa devo fare? Devo andare avanti in questo modo. Non ho soldi e trasmetto la segnalazione ai deputati della camera (dalla lettera A alla D). Silenzio 27 Agosto 2009 Sono stanco e scrivo attraverso il programma feedback a tutti gli uffici dell’INTERPOL. Silenzio. 17 Settembre 2009 scrivo nuovamente a tutti gli uffici dell’INTERPOL. Silenzio. 12 Ottobre 2009 15,42 Trasmetto per la terza volta la segnalazione a tutti gli uffici dell’INTERPOL. Silenzio. 02 novembre 2009 Spedisco un volantino con la prima copia della spada di San Giorgio a L. Sposini, A. Mussolini, C. Lucarelli e P. Luigi Bersani. Silenzio 06 Novembre 2009 Trasmetto per la quarta volta la segnalazione “Giovanni Paolo II è stato ucciso da Benedetto XI” a tutti gli uffici dell’INTERPOL e preciso: All’interpol fanno finta di nulla. Sono corrotti o dementi? Se continueranno così informerò la stampa internazionale e sarà lo scandalo. Il giorno dopo 7 Novembre 2009 alle ore 18,30 si presentano due poliziotti (a casa di mia madre) con un “invito” a presentarmi Domenica 8 alle ore 12,30 in questura. Strano giorno e ora vero? Firmo l’invito e consegno ai poliziotti una copia della segnalazione. 08 novembre 2009 Vado in questura. Mi accoglie il poliziotto che aveva notificato l’invito e mi porta nell’ufficio del procuratore. C’è molta confusione ma sono tutti gentili. Ignoro la ragione “dell’invito” anche perché è ancora in sospeso la denuncia che ho presentato a Verona per la morte di mio padre (sono passati due anni e non so nulla). Risponde il procuratore “è per quella cosa su Berlusconi”. Mentre il poliziotto mostra l’ingrandimento di un volantino che hanno ricevuto dalla questura di Brescia “Giovanni Paolo II è stato assassinato. Certo che è mio. Ho riempito Vicenza, Verona e Padova in questi anni. Come mai solo la questura di Brescia si è accorta di me? E perché volete sapere di Berlusconi (è un satanista) se l’argomento principale è la morte di Giovanni Paolo II? Risponde il procuratore “per stendere una relazione alla procura”. Ma se hanno tutto e quale se le ho contattate tutte? Non dice nulla e mi saluta per un impegno improvviso. Allora il poliziotto mi porta in un'altra stanza e mi chiede di riassumere i fatti. Non so cosa dire. Parlo degli eventi che mi hanno avvicinato alla preghiera. Lui ascolta guardandomi attraverso un monitor. Forse c’è una telecamera nascosta. Chiedo conferma. Nega. Rispondo che non è bene mentire. Insiste. Dopo una decina di minuti non sapendo cosa dire il poliziotto si alza dalla sedia e dimenticando le parole del procuratore esclama “permetta un attimo che vado nella stanza accanto a chiedere al procuratore (quindi non aveva un impegno improvviso si era nascosto) se è sufficiente così la lascio andare”. Rientra dopo pochi minuti con un ghigno sulle labbra e fissandomi sempre attraverso il monitor esclama “vorrebbe dire qualcosa a Berlusconi?” Rispondo che non ho nulla contro di lui ma ha commesso l’errore di stringere amicizia con un amico traditore (i demoni parlano) e ne pagherà le conseguenze. Perderà tutto e sarà trascinato al suicidio. Non dice nulla e mi accompagna all’uscita. Non sarei sorpreso se nell’altra stanza con il procuratore bugiardo c’era anche il sig. Berlusconi e se la registrazione fosse già sulla sua scrivania. 11 novembre 2009 ore 9,35 consegno una segnalazione ai carabinieri di Brendola. 14 Novembre 2009 Lascio una copia in busta chiusa intestata di nuovo alla Procura della repubblica di Vicenza. Silenzio. 19 Novembre 2009 La trasmetto via web alle reti televisive Rai1, Rai2, Rai3, Rete4, Canale5, Italia1, Tele Chiara, Tele Pace, La7. 20 Novembre 2009 Trasmetto la segnalazione a decine di caserme dei carabinieri (una copia per ogni capoluogo di provincia). 24 Novembre 2009 La trasmetto a tutte le ambasciate in Italia e le diocesi della Chiesa Cattolica. 28 Novembre 2009 ore 16,30. La trasmetto via web a tutti i procuratori e sostituti procuratori del tribunale di Milano. Silenzio 29 Novembre 2009 ore 16. La trasmetto al ministero della giustizia (epc all’attenzione del ministro A. Alfano e alcuni senatori francesi. 08 Novembre 2009 La trasmetto a tutti gli uffici della Guardia di Finanza, della polizia Forestale, le prefetture e i procuratori e sostituti procuratori del tribunale di Milano. 12 Dicembre 2009 Ore 9,30 Riesco a eludere la sorveglianza di uno sconosciuto (credo tunisino) che da giorni mi segue. Entro in un negozio di informatica di Creazzo (VI) chiedo al proprietario di lasciarmi usare il computer e trasmetto una copia della segnalazione a tutte le stazioni dei Carabinieri e nuovamente i procuratori e sostituti del tribunale di Milano. Vorrei fare la stessa cosa con tutti gli uffici dell’Interpol ma il programma è bloccato. Uso decine di caselle di posta elettroniche e punti internet per aggirare chi controlla la corrispondenza e la dirotta altrove. Ma forse questa volta ci sono riuscito. 48 ore dopo un folle scaglia un oggetto contro l’on. Berlusconi. 21 Marzo 2010 Ore 15. Trasmetto una segnalazione all’INTERPOL e nuovamente a tutti i destinatari del 12/12/2009. Silenzio. 18 Aprile 2010 Vado da mia sorella. Chiedo a mia nipote di farmi usare il computer. Dice che non funziona. Premo l’interruttore e si accende. Dopo pochi minuti si avvicina mia sorella e preoccupata mi chiede cosa devo fare. Rispondo trasmettere una segnalazione a diverse procure. Mi lascia fare. Ma dopo pochi minuti torna in camera e mi ordina di fermarmi. È dispiaciuta e continua a giustificarsi. Non rispondo. Poi sulla porta d'uscita prima di lasciarmi andare le scivola che la polizia che indaga sulla morte di mio padre ha ordinato a suo marito di non far usare internet a estranei. Cosa? Ma cosa c’entra internet con la morte di mio padre? 19 Aprile 2010 Ore 9,30. Trasmetto una segnalazione a tutte le Prefetture, le Procure e i Tribunali Italiani. 30 Aprile 2010 Non ho ne computer ne denaro. Devo arrangiarmi come posso e comincio a usare le postazioni internet delle biblioteche. Da quella di Altavilla trasmetto segnalazioni ai tutti i gruppi politici epc all’onorevole G. Franco Fini con il titolo “Polizia e Interpol sono corrotti”. Silenzio. 04 Maggio 2010 dalla Biblioteca di Brendola la trasmetto nuovamente a tutti i comandi regionali dei Carabinieri. 10 Giugno 2010 La trasmetto a tutti i parlamentari del PDL e della Lega. Silenzio. 11 Giugno 2010 Invio segnalazioni (tradotte in più lingue) in tutto il mondo: Casa Bianca, Pentagono, dipartimento di Stato, FBI, Università e redazioni di giornali. 10 Ottobre 2010 Senza preavviso la Google mi chiude 9 caselle mail. Ignoti mi impediscono di entrare su Facebook e rispondere ai messaggi. Cosa posso fare? Sono invisibile. Nessuno vede, capisce, mi aiuta. Nel sito dell’associazione “NO dal Molin” di Vicenza (quanti volantini ho consegnato ai loro tavoli inutilmente) c’è un programma che permette di inviare mail senza limiti. Trasmetto subito migliaia di segnalazioni in tutto il mondo. Il giorno dopo lo hanno bloccato". Ecco un quadro di quello che ho fatto dal 2000 e faccio tutti i giorni per sbloccare il canone 1172. L'Italia Chiesa e Stato e i loro amici stranieri (tutti) nell'ignoranza di Dio, del demonio e del peccato ci ridono sopra mentre io ho esaurito tutte le forze e non so per quanto tempo potrò andare ancora avanti in questo modo!

2015. Sono in corso San Felice a Vicenza. Incontro il padre di Claudio un amico morto per una improvvisa emorragia cerebrale. Una notizia che ha sconvolto tutti. Era giovane e sua moglie aveva appena avuto due gemelli. Mentre parlo con il padre improvvisamente l'anziano si blocca e sento la voce di Claudio uscire dalle sue labbra "Giorgio sarò al tuo matrimonio". È lui non ho dubbi. Subito dopo il padre riprende conoscenza, mi saluta e se ne va. ​Mi sposerò? E con chi se non ho nulla, non conosco nessuna e ormai ho 65 anni?


Di Daniela ho perso ogni ricordo. Non la vedo da una decina di anni. E' lei che ha deciso tutto. Era lei a stabilire ogni cosa e telefonarmi per farmi vedere il bambino. Prima una volta al mese, poi ogni due alla fine ha interrotto le visite e cambiato numero di telefono. Malgrado tutto ogni anno a Natale chiamavo i suoi genitori “mi basta vederlo pochi minuti sotto casa”. Nulla. Sono andato avanti diversi anni poi il filo d'amore si è spezzato e li ho dimenticati.


La solitudine e la preghiera aiutano a capire molte cose …. Quando attraverso il falso monaco dell'eremo il diavolo disse a Daniela "se potessi fermarlo lo fermerei" sapeva che al rientro Daniela mi avrebbe detto tutto e usò queste parole per ingannarmi. Dal libro della vita sapeva tutto (mentre io ignoravo tutto) e aveva predisposto ogni cosa per fermarmi (canone 1172 compreso). Non potendomi uccidere poteva fermarmi solo con il peccato e quando ero con Daniela ignoravo il peccato. Le parole del diavolo erano dunque per legarmi a Daniela e tenermi nel peccato (rapporti sessuali fuori dal matrimonio). Fu Morena a mettermi la pulce nell'orecchio sui rapporti sessuali fuori dal matrimonio "Giorgio sono andata a trovare il tuo monaco. Sa tutto di noi. Mi ha detto di frequentarti ma di frequentare anche altre persone e in ogni caso di mettere la cintura di castità". Anche lei era rimasta perplessa "Giorgio come facciamo a non avere più rapporti sessuali?" Ero agli inizi e stavo conoscendo la preghiera ma ignoravo il peccato. Ignaro che ogni grazia (conoscenza della Verità) che pioveva dal cielo andava in fumo con le femmine non riuscivo ad avanzare nelle ricerche. Stessa cosa con Daniela. Una relazione che non volevo. Avevo appena scoperto la preghiera e cominciato a recitare le Orazioni di santa Brigida di Svezia. Volevo stare da solo e andare avanti da solo in quella direzione. Poi venni a sapere dai genitori che avevano avuto una apparizione Mariana, Daniela cominciò a pregare e vedere certe cose e cambiai idea. Ogni tanto stavamo insieme ma ogni volta provavo un senso di colpa. Non capivo la ragione (mai successo una cosa del genere prima) ma sentivo il bisogno di andarmi a confessare. Il prete ripeteva la solita frase "se avete intenzione di sposarvi non è così grave". Le sue parole mi tranquillizzavano. Ma ogni volta che succedeva sentivo il bisogno di tornare a confessarmi. Una situazione assurda. Mi proponevo di resistere anche per non vedere la faccia del prete. Ma era impossibile. Daniela veniva a trovarmi tutti i giorni e spesso si fermava a dormire. Il pensiero che si faceva strada in quei momenti era sempre lo stesso "Ma perché ti fai tanti problemi. Non esiste un solo comandamento che vieta i rapporti sessuali” e crollava ogni resistenza. Solo dopo molti anni di solitudine e allucinanti insidie del maligno ho preso conoscenza di quanto siano importanti i peccati sessuali per il demonio. Ha fatto di tutto per tentarmi e farmi cadere in errore. Una guerra senza limiti contro un corpo assediato dal principe dei depravati. Alla fine o diventi un maniaco o un santo. Ci vuole tanta forza di volontà perché l'azione è forte, continua e non si esaurisce mai. Tuttora mi tormenta ogni notte. Sono proprio l'intensità e l’insistenza fuori misura ad avermi fatto conoscere una realtà diversamente incomprensibile. Non è facile uscire dal tunnel dell’ignoranza del peccato e vincerlo. È dura perché ogni volta devi riaffrontare cose che mettono a dura prova ogni resistenza psico fisica perché oltre ad accendere il corpo e infiammare i sensi il maligno è un abile venditore e sa trovare le parole giuste per convincerti a soddisfarli. La preghiera è un grande aiuto. Ma nel mio caso lo è soprattutto la fortissima determinazione a risolvere una volta per sempre una questione personale con il diavolo e i suoi servitori a cominciare dalla Chiesa e da tutti quelli che con la loro pigrizia la distruggono.



Questo in breve il 15% della mia storia, un altro 15% è in alcuni files, il resto è andato perduto per sempre